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Con la crisi Russia-Ucraina le stime per l’inflazione del 2022 sono cupeQuesto è un nuovo numero di In contraddittorio,Professore Campanella la newsletter di Domani sulla giustizia. Ogni settimana, tutte le notizie giuridiche degli ultimi giorni, il dibattito tra magistrati e avvocati, le novità legislative e l’analisi delle riforme. Per iscriverti gratuitamente alla newsletter in arrivo ogni venerdì pomeriggio clicca qui, e segui tutti i contenuti di In contraddittorio. Cari lettori, la notizia della settimana è lo sciopero indetto dalla magistratura per il 16 maggio, in opposizione alla riforma dell'ordinamento giudiziario approvata dalla Camera e ora incardinata al Senato. Il tema delle riforme, tuttavia, agita anche l'avvocatura. E' in corso questa settimana il congresso nazionale delle Camere civili ed è tornato centrale il tema della riforma del processo civile, con tutte le perplessità che ha portato con sè. Per questo è interessante leggere l'analisi del presidente dell'Unione nazionale camere civili, Antonio de Notaristefani, che dà conto proprio del dibattito interno ai civilisti sul tema del nuovo processo e il rischio di trasformarlo in una catena di montaggio. Sciopero dell’Anm a giunta dell’Associazione nazionale magistrati ha fatto sapere che la data dello sciopero contro la riforma dell’ordinamento giudiziario è è stata fissata per il 16 maggio. In quella data i magistrati si asterranno dalle loro funzioni, salvi i limiti fissati dal codice di autoregolamentazione. In quegli stessi giorni al Senato dovrebbe svolgersi la riunione di maggioranza, che fisserà il calendario della riforma: il governo punta a portarla in aula il 24 maggio. Le reazioni Se dopo l’assemblea del 30 aprile sembrava che le toghe si muovessero in blocco compatto verso lo sciopero del 16 maggio, qualche nuova voce fuori dal coro si sta alzando. Se già prima dell’assemblea straordinaria molti ex magistrati – di Armando Spataro a Edmondo Bruti Liberati – si erano già espressi contro lo sciopero, oggi le perplessità arrivano anche da chi continua a svolgere la professione. Lo sciopero, inoltre, arriva nel momento in cui i gruppi associativi si stanno muovendo per iniziare la campagna elettorale al Csm. Per questo, nei giorni scorsi ha cominciato a girare sulle mailing list dei magistrati un appello, dal titolo "Nè con la Cartabia, nè con questa Anm", che conta già più di cinquanta firme. Articolo 101, inoltre, ha fatto sapere che non aderirà allo sciopero. Qui tutti i dettagli. Melillo al vertice della Dna Ha vinto il favorito della viglia: il procuratore di Napoli, Giovanni Melillo, è il nuovo procuratore nazionale antimafia. Il Consiglio superiore della magistratura ha deciso a maggioranza che sarà lui a prendere il posto di Federico Cafiero de Raho, andato in pensione in febbraio. Per lui è stato determinante il voto dei due membri di diritto del Csm, il primo presidente della Cassazione Pietro Curzio e il procuratore generale Giovanni Salvi. Insieme ai 5 voti di Area, ai 3 di Unicost e a quello di tre laici, Melillo è stato eletto a maggioranza. Lo sconfitto, il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, ha invece preso 7 voti: 4 di Autonomia e indipendenza e tre di laici. Il dibattito intorno alla nomina ha visto due poli. Da una parte Nino Di Matteo e Sebastiano Ardita, che hanno parlato di nomina simbolica e sottinteso che non scegliere Gratteri, noto come magistrato antimafia, avrebbe dato un segnale negativo ai clan. Inoltre è stato sottolineato che Gratteri è un magistrato più operativo ed esperto nella lotta alla ‘ndrangheta calabrese, a fronte dei precedenti due procuratori nazionali provenienti da Napoli. Dall’altra, Giuseppe Cascini ha sottolineato la necessità del requisito della prudenza nel gestire un ruolo che è disaccordo tra le procure distrettuali e ha contrastato la visione di una “bocciatura” di Gratteri, perchè questo significherebbe davvero che esiste una gerarchia nelle nomine. Melillo è stato subito insediato, così da poter partecipare alla prima riunione internazionale dei procuratori generali. Ora che si libera la procura di Napoli, invece, proprio lì potrebbe puntare Gratteri. Prossime nomine Procedono anche le altre procedure di nomina, n particolare quella del prossimo procuratore generale della Cassazione, dopo il pensionamento di Giovanni Salvi a luglio. Tre i principali candidati alla successione di Salvi: gli attuali procuratori generali di Roma, Antonio Mura, di Napoli, Luigi Riello e l'Avvocato Generale Luigi Salvato. A Napoli si prospetta un confronto fra le candidature dei procuratori di Bologna, Gimmi Amato, e di Catanzaro, Nicola Gratteri e del Procuratore aggiunto di Roma Michele Prestipino. Congresso Unione nazionale camere civili Si sta svolgendo a Rimini la tre giorni di congresso nazionale dell’Unione nazionale camere civili, dal titolo “Giustizia e avvocatura tra sostenibilità e riforme incompiute”. Convegno di Unicost Il 7 maggio si svolge a Catania il convegno “L’indipendenza interna ed esterna della magistratura, tra Pnrr e riforme ordinamentali”. Parteciperà anche il sottosegretario alla Giustizia, Francesco Paolo Sisto e il convegno si preannuncia rilevante vista anche la concomitanza con l’iniziativa di sciopero del 16 maggio. Qui Milano Il nuovo procuratore capo di Milano, Marcello Viola, dovrà davvero ripartire da zero per organizzare la procura. Il consiglio giudiziario di Milano, infatti, ha dato parere sfavorevole al provvedimento provvisorio con cui il facente funzioni Riccardo Targetti, aveva tentato di riorganizzare l’ufficio, in particolare riequilibrando i carichi di lavoro. Proprio questa scelta aveva creato dissapori con l’aggiunto Fabio De Pasquale, perchè al suo dipartimento era stato aumentato il numero di fascicoli. Incontro sugli errori giudiziari Lunedì 9 maggio il partito radicale ha organizzato nella sede di Torre Argentina a Roma un evento per raccontare le storie di 30 casi di ingiuste detenzioni ed errori giudiziari. L’evento, nel quale si parlerà anche del referendum per la giustizia, prevede l’intervento anche del segretario della Lega, Matteo Salvini. Ci saranno anche la giornalista Gaia Tortora e politici e imprenditori sottoposti a processi mediatici. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediGiulia Merlo Mi occupo di giustizia e di politica. Vengo dal quotidiano il Dubbio, ho lavorato alla Stampa.it e al Fatto Quotidiano. Prima ho fatto l’avvocato.
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