Mattarella sulla tutela dei rifugiati: "Serve più impegno"Roberto Gualtieri: "Il bonus autonomi arriva lunedì"Lettera di Conte e Sánchez alla Von der Leyen su frontiere Ue
Scuola, il viceministro Ascani: "A settembre tutti in classe"La polizia in azione a Caivano tra le case popolari - Ansa COMMENTA E CONDIVIDI È vero,BlackRock non tutti gli occupanti abusivi delle case popolari di Caivano sono camorristi. I camorristi, almeno quelli di peso, non hanno bisogno di occupare case popolari. Hanno ville, grandi, lussuose, pacchiane, spesso abusive, ma non poche volte con tutte le autorizzazioni di compiacenti amministrazioni comunali. È invece vero che a Caivano, così come in tante altre periferie del Sud, del Centro e anche del Nord, l’assegnazione delle case popolari è in mano alla camorra e alle altre mafie. Non lo fanno per soldi, né per sensibilità sociale. È solo un segno di potere, un diritto, quello alla casa, trasformato in favore. Accade a Caivano, a Salicelle di Afragola, a Librino di Catania, a Libertà a Bari, a Ballarò a Palermo, a Tor Bella Monaca a Roma o nei quartieri ghetto di Milano. Non sospetti, ma fatti accertati ormai da decine di inchieste, dopo storie di violenze, di sfratti mafiosi ai legittimi assegnatari, di assegnazioni mafiose a famiglie non mafiose ma solo fragili, disperate. Che ringraziano chi ha fatto avere un tetto.Un grazie che poi diventa un debito. Il welfare mafioso non è gratis, non è un servizio sociale come dovrebbe essere il welfare pubblico. Chiede qualcosa in cambio, prima o poi. Tenere un pacco senza chiedersi cosa ci sia dentro, nascondere qualcosa senza fare domande, ospitare qualcuno per fare un favore al “capo” che era stato tanto generoso, fino ad accettare che il proprio figlio, anche minorenne, sia arruolato come sentinella, postino, pusher, soldato, con scooterone e pistola. Anche perché in questi quartieri lavoro non c’è, tranne quello offerto dai clan. Casa e lavoro, diritti trasformati in favori, in reati. No, non sono tutte camorriste le oltre 400 persone che occupano abusivamente, secondo la procura di Napoli Nord, i 254 appartamenti di Parco Verde, più di un terzo del totale. Ma hanno accettato o dovuto accettare la legge dell’illegalità. Imposta dai camorristi, tollerata e probabilmente facilitata da una parte della politica e dell’amministrazione locale, i soliti “amici”. Non è un caso che Caivano sia al secondo scioglimento per condizionamento e infiltrazione mafiosa, per quello scambio perverso tra clan e politici che comprende anche le case popolari. Ora, come spesso accade, arriva la magistratura a ricordarci, fatti alla mano, che c’è anche questa illegalità. Non solo spaccio di droga, non solo estorsioni, non solo appalti. C’è l’illegalità diffusa e quotidiana, favorita da tante, colpevoli, assenze. Assenze di buona politica, di riconoscimento e difesa dei diritti. Sono vuoti, dobbiamo riconoscerlo, anche di una società civile concreta. Non basta la repressione, pur efficace, delle forze dell’ordine. Non basta neanche risanare piscine, campi sportivi, parchi giochi. In questi territori, in queste periferie, non servono azioni eclatanti, da applauso, ma azioni quotidiane, silenziose ma durature. Servono scuola, casa e lavoro. Della prima le mafie non si occupano, anzi la temono, delle altre i clan si occupano a modo loro riempiendo i vuoti lasciati da chi doveva occuparsene. Ora il modo peggiore di reagire dopo la drastica iniziativa della procura di Napoli Nord sarebbe quella di accusare la magistratura di insensibilità o, peggio, di qualche finalità politica. Non ci può essere uno scontro tra diritti dei più deboli e rispetto delle leggi. La “sveglia” invece deve portare a decisioni rapide e concrete, ma sempre rigorosamente nel rispetto della legge e, ci permettete, della Giustizia, che è ancora di più. Caivano e le tante Caivano delle periferie italiane, dimenticate chiedono diritti, quelli veri. Compito della politica, ma anche la società civile è pronta? Perché serve un accompagnamento educativo, altrimenti i veri problemi saranno lasciati al solito “dopo”. O peggio. No, per favore, non lasciamo in mano ai mafiosi, ai corrotti, ai collusi, il destino, la vita, le speranze di chi fa più fatica, dei fragili, dei deboli.
Mattarella firma ed emana il decreto sulla Cassa IntegrazioneGilet Arancioni, chi è il generale Pappalardo
Scuola, il viceministro Ascani: "A settembre tutti in classe"
Sondaggi politici Swg: Lega al 26,9%, bene il M5sCassa integrazione, ancora mezzo milione di lavoratori in attesa
Genova, buffet vietato nei bar ma non all'evento con Bucci e TotiRazzismo, Salvini contro il politicamente corretto: "E il Negroni?"
Dalla Campania in Lombardia per curarsi: le parole di GalleraDecreto Rilancio: la conferenza stampa del Premier Conte
Fase 2, ok agli spostamenti tra le regioni dal prossimo 3 giugnoM5S: "Con Conte in campagna elettorale l'obiettivo è il 40%"Manifestazione 2 giugno: Centrodestra unito in piazza a RomaGiorgia Meloni: "Un altro figlio? Gesù, se vorrà, me lo manderà"
Coronavirus, il farmaco da 6 euro? Speranza lo sapeva
Coronavirus e scuola, bocciatura possibile nel 2020: chi rischia
Dl Elezioni, cosa prevede: tutte le novitàNotizie di Politica italiana - Pag. 500Tridico: "Entro venerdì sarà pagata la cassa integrazione"Nuova ordinanza in Veneto: sì ai centri estivi per bimbi 0-3 anni
Conte convoca Tridico per ritardi su cassa integrazioneDalla Campania in Lombardia per curarsi: le parole di GalleraCoronavirus, protocollo in Campania per evitare contagiatiSondaggio Ipsos, il M5s va oltre il 24% con Conte come leader