File not found
Campanella

Festa della donna, Casellati su emancipazione e quote rosa

Toti: "Vaccini ai sanitari obbligo morale da introdurre legalmente"Covid, Calenda: "Il Paese non tiene più, riapriamo tutto il 15 maggio"Open Arms, oggi la sentenza del GUP: Salvini arrivato al bunker di Palermo

post image

AstraZeneca, Draghi annuncia ripresa vaccinazioni da domaniLa sofferenza psichica non è mai solo il problema di un singolo individuo: è sempre legata alla società intera. Per questo secondo Marco Rovelli,ècollettivononcèProfessore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock bisogna creare una cultura di condivisione anche dei percorsi personaliLo scorso febbraio è arrivato nelle librerie un libro che parla di disagio psichico attraverso decine di testimonianze, sia di pazienti che di terapeuti. Si intitola Soffro dunque siamo e lo firma Marco Rovelli per Minumum Fax. Quando l’ho letto, l’ho trovato semplicemente interessante. Ma a distanza di mesi mi sembra che sia invecchiato benissimo: che sia diventato fondamentale. Perché nel frattempo l’attenzione dell’opinione pubblica intorno al tema della salute mentale è cresciuta notevolmente, e in proporzione si sono fatte largo alcune banalizzazioni e molte contraddizioni che più che ampliare il nostro sguardo lo hanno ristretto.L’ambiguitàAnche Rovelli individua sacche di ambiguità nel dibattito attuale ma ritiene che non sia mai un male che si parli di salute mentale: «È un bene che se ne faccia parola, in qualche modo. Anche se quel modo non è detto che sia sufficiente, e magari può anche essere distorsivo, in ogni caso è sempre un possibile innesco, una scintilla. Perché parlarne consente poi di articolare un discorso più complesso mentre se non se ne parla affatto, perdiamo questa opportunità.Ad esempio l’esposizione di Fedez è un primo passo che può consentire di compierne un altro nella direzione di un superamento “politico” della sofferenza mentale, che non è mai un fatto solo individuale. Cioè non basta chiedere lo psicologo a scuola, o maggiori fondi per il bonus psicologo, perché la sofferenza è legata ai valori fondamentali di una società, a uno stile di vita, a un metodo di produzione. E in un certo senso è chiaro che questi stessi influencer siano portatori inconsapevoli di tale sofferenza, quindi ci pongono di fronte a una contraddizione. Ma sono queste contraddizioni a mostrarci in maniera più evidente una verità sociale, è scavando in queste contraddizioni che si può creare una soggettività collettiva capace di indirizzarci verso una soluzione. Tempo fa un mio post ha suscitato qualche polemica: parlavo di Giorgia Soleri, che parlava di psicofarmaci. Io mi concentravo sul fatto che quello non fosse il modo giusto, perché ne parli da sofferente però mettendo al centro della tua pratica terapeutica il farmaco, quindi fai un discorso del tutto individualizzante. Dall’altra parte c’è il rovescio: anche se la questione viene posta in maniera equivoca, destigmatizza. Non è ancora nulla ma è già qualcosa». CommentiSalute mentale, il bollettino di guerra che facciamo finta di non vedereJosè MannupsichiatraRischio individualizzazioneQuando finiamo necessariamente a parlare di personaggi molto noti, che hanno assunto in maniera indiscutibile un ruolo centrale in tema di disagio psichico, confesso a Rovelli di aver dato al titolo del suo libro un senso diverso rispetto a quello dichiarato nel corso delle pagine.La sua analisi si fonda sull’idea che il disagio debba essere sempre posto in relazione all’ambiente, sia fisico che sociale. Mentre io, a scatola chiusa e sentendomi circondata da imprenditori di successo che scaricano su milioni di follower i loro traumi non elaborati, gli avevo dato un significato più polemico: se non dimostri a un pubblico di soffrire, non sei nessuno.«Oggi pensiamo di dover riparare la nostra sofferenza per avere successo ma la nostra sofferenza è legata esattamente al paradigma individualista performativo. Perciò il rischio di questa prospettiva, dell’individualizzazione del disagio, è di uscire dal pantano solo attraverso l’adesione a un’altra norma performativa, che è una legge non meno cogente della società edipica, della legge del padre, e che magari ti impone di esporre la tua fragilità. La spettacolarizzazione, dalla tv del dolore in avanti, fa leva su tutta una serie di meccanismi di identificazione e antagonismo: lui soffre come me oppure lui soffre al posto mio. Schemi perversi di esibizione del malessere che estraggono valore dalla sofferenza umana».Tra diagnosi e marketingIn pratica il cosiddetto capitalismo di estrazione o di spremitura (basato sull’appropriazione di dati personali, capace di creare profitto da ogni aspetto della vita sociale) fa anche della salute mentale un business. Nel capitolo del libro di Rovelli dedicato agli psicofarmaci, tra gli altri dati ce n’è uno che riguarda le case farmaceutiche: non è un segreto che abbiano un peso nell'affermazione di una psichiatria centrata sul farmaco e che «le Big Pharma spendono più per il marketing che in ricerca». Allo stesso modo, negli ultimi due anni in Italia, si assiste alla nascita di diverse startup le cui attività sono classificate come “Produzione di software non connesso all’edizione”, e quindi non in ambito sanitario ma tecnologico, che mettono in contatto domanda e offerta di servizi psicologi. In contemporanea il mantra dei testimonial di queste aziende private è che “tutti hanno bisogno di uno psicologo”.«Tutti quanti siamo soggetti a nevrosi, diceva Freud. È indubitabile che ognuno di noi abbia la propria ferita ma dire che tutti abbiamo bisogno di una terapia vuol dire tutto e non vuol dire niente. Il sistema delle startup tecnologiche che offrono servizi di psicoterapia mi pare si possa riassumere con “provo a salvarmi nel mare della sofferenza rivolgendomi a chi mi offre un salvagente”. Ma il problema di fondo rimane lo stesso: chi ha gli strumenti per capire dove andare, da chi andare, quali sono i sentieri per cercare una terapia che sia valida, trova. Chi non li ha, non trova. Questo è il capitalismo: tutto dipende dal bagaglio economico e di conoscenze di ognuno, dal tuo capitale cognitivo. Ciò che bisognerebbe fare, invece, sarebbe costruire una cultura condivisa, un’educazione su questi temi che leghi i percorsi individuali e li collettivizzi. Una diagnosi effettuata nel mondo dei Big Data può rischiare di essere un “per sempre”, cioè una gabbia merciologica e non l’inizio di una cura».Perché se le pubblicità ti vengono cucite addosso identificando un tuo tratto di personalità, tu magari semplicemente aderisci a un target. In questo momento siamo in grado di stabilire con esattezza cosa sia marketing, cosa attivismo per la salute mentale e cosa una diagnosi?Anche questo equilibrio è ancora troppo fragile.Soffro dunque siamo. Il disagio psichico nella società degli individui (minimum fax 2023, pp. 258, euro 17) è un libro di Andrea Rovelli© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?Accedigiuliana siasLaureata in Scienze Politiche con una tesi sul concetto di egemonia in Antonio Gramsci, è diventata giornalista a l’Unità. Si occupa principalmente di cultura, editoria e welfare. Esperta in montaggio video, fotografia e social media.

Covid, Gelmini: “Raggiungeremo l’immunità di gregge tra agosto e settembre”Leu, Bersani: "Bisogna fare campo progressista con M5S"

Apertura delle attività, Boccia: "Riapriamo tutto solo dopo la vaccinazione degli over 60"

Covid, Orlando: "Misure a sostegno delle persone in povertà"Il sottosegretario alla Giustizia è l'avvocato di Berlusconi

Governo Draghi, via libera del cdm a lista sottosegretariRecovery Plan, confronto telefonico tra Draghi e Von der Leyen: l’Italia garantisce il proprio impegno

Bonetti: allo studio Bonus baby sitter, congedi e smart working

Covid, De Luca chiude parchi e giardini. Stop ai mercati rionaliVaccino, deputati chiedono la priorità per sindaci e parlamentari

Ryan Reynold
Ddl Zan, significato della legge e campagna social di sensibilizzazione degli artistiAstraZeneca, Sileri: "Cosa succede col nesso vaccino-decessi"AstraZeneca conferenza stampa. Locatelli: "Raccomandato uso preferenziale a over 60"

VOL

  1. avatarVertice M5S, per Conte pronto ruolo ad hocGuglielmo

    Vaccino Covid, Speranza: "Penso che anche Johnson & Johnson dovrà essere utilizzato"Gli italiani sono favorevoli alle nuove restrizioni: il sondaggioProroga dello stato di emergenza oltre il 30 aprile 2021: le ipotesiNuovo decreto Covid, Orlando: "La Lega che si astiene è un atto irresponsabile"

      1. avatarLaura Boldrini malata, il post dall'ospedale: "L'intervento è andato bene ma il dolore è forte"Campanella

        Notizie di Politica italiana - Pag. 346

  2. avatarGori: "Non credo sia una buona idea portare la didattica in presenza delle scuole superiori al 100%"Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

    A Franco Gabrielli i poteri del commissario Arcuri: l'indiscrezioneSperanza: "A maggio possibile allentamento delle restrizioni"Silvio Berlusconi ancora ricoverato al San Raffaele: accertamenti in corsoRiaperture a maggio, Calenda: "Non prima del 15 con questo piano vaccinale"

  3. avatarCosa abbiamo fatto di male per meritarci Lucia Borgonzoni sottosegretaria alla Cultura?BlackRock Italia

    Pier Silvio Berlusconi, gli auguri sul giornale per la festa del papàGalli: "Non ho bisogno di inchinarmi davanti a nessuno, sui vaccini abbiamo perso tempo"Infrastrutture, Draghi: "Nominati 57 commissari per 57 opere"Covid-19, Bonaccini: “Siamo in piena terza ondata”

Notizie di Politica italiana - Pag. 365

Speranza in Aula alla Camera: l'informativa sulla campagna vaccinaleLa deputata Lorenzin lascia una sedia vuota alla Camera in sostegno della von der Leyen*