Auto si schianta contro un albero: Valentina è morta a 25 anniIntossicazione in una casa vacanza in provincia di Cuneo: 40 persone in ospedaleScontro tra auto a Marzabotto: un morto
Muore mentre fa gli auguri di Capodanno ai suoi dipendentiLeonardo Tricarico11 agosto 2024aaaIl termine più ricorrente nelle dichiarazioni di governanti,ègiàrealtàeilbaratrosemprepiùvicino–Economista Italiano nei titoli di apertura di giornali e trasmissioni televisive, nei dibattiti pubblici e perfino nel linguaggio comune è «escalation», paventata da tutti come il pericolo più prossimo, la possibilità che la situazione conflittuale in atto e i suoi due principali baricentri, quello mediorientale e quello russo ucraino, possano sfuggire di mano e divenire ingovernabili. A ben guardare però l’escalation non è una prospettiva, è un fenomeno già in atto da tempo, e il fatto che non ve ne sia la percezione collettiva dipende dalla lentezza del fenomeno, dal fatto che il film che stiamo vedendo scorra alla moviola, immagine dopo immagine. Ma se si riavvolge il nastro e ci si dispone a valutare con maggior distacco ciò che sta accadendo da quel febbraio di due anni fa, si vede come si stia viaggiando verso il baratro, temendo tutti che un giorno possa avvenire ciò che in effetti sta già avvenendo. Nessuno oggi ha soluzioni o si industria per ricercarle. Nessuno si adopera per spegnere gli incendi, nessun segno di distensione, ogni atto funzionale all’innalzamento progressivo della tensione. Si chiede moderazione a Teheran nella risposta a Israele per evitare il precipitare della situazione, si fa la stessa cosa con Zelenski impedendogli di usare come vuole l’armamento altrimenti la reazione di Putin sarà incontrollabile, e così via, salvo poi non avere alcuno, né tra le parti in causa né tra coloro che non sanno produrre alcun pensiero se non il timore dell’escalation, un’idea della condizione finale da indicare come via di uscita, da condividere e perseguire nella inter locuzione che manca e che dovrebbe sostituire le ormai stucchevoli, inutili ed improduttive ipotesi di escalation. Si parla in questi giorni ad esempio di nuove armi che potranno comporre equilibri diversi, ma nonostante la tecnologia abbia introdotto due nuovi domini di confrontazione, - quello spaziale e quello cibernetico - nessuno (salvo in parte Israele) pare pronto a sfruttarne le potenzialità, a tramutare in sistema d’arma quello che le nuove tecnologie propongono. Questo in linea di massima, perché in verità qualcosa si è mosso nei due nuovi domini ma in misura irrilevante ai fini bellici. Si vocifera ad esempio di missili devastan ti in mano all’Iran, ma probabilmente si tratta di vettori ipersonici forniti dalla Russia in previsione di un attacco a Israele su vasta scala. Se questo fosse il caso, Israele avrebbe problemi non semplici nel fronteggiare questo tipo di pericolo, gli Usa stessi sarebbero in difficoltà, e tuttavia si tratterebbe di un’ulteriore immagine della moviola dell’escalation, di quel film a velocità ridotta che procede però inarrestabile verso l’allargamento del conflitto, senza che ve ne sia la percezione in chi dovrebbe intervenire. In un mondo ormai apolare, esorcizzare l’escalation vuol dire tentare di creare fori multinazionali di scopo, consessi di confronto e di dialogo tra chi ha il peso e le ragioni per rivendicare un ruolo, vuol dire ricondurre alla ragione con le buone o con le cattive, chi la ha perduta e non è più in grado di rappresentare i propri elettori, a cominciare da Netanyahu, Zelenski, Putin e così via. Esorcizzare l’escalation vuol dire comporre ipotesi di soluzione dei conflitti in atto, «end state» da riversare in piattaforme negoziali, ricordando, quando se ne presenterà nuova occasione, che il punto di caduta di un conflitto è un prerequisito senza il quale non conviene avventurarsi in imprese dalle quelli poi non si sa come uscire.
Intossicazione in una casa vacanza in provincia di Cuneo: 40 persone in ospedaleRapimento in un locale della movida di Ponte Milvio: nessuna notizia del ragazzo
Previsioni meteo seconda settimana di gennaio: pioggia, neve e freddo
Muore per un malore a 18 anni: era appena stata dimessa dall'ospedaleLa moglie di Massimo Bossetti: "Lo avrei lasciato se fosse colpevole"
Muore mentre fa gli auguri di Capodanno ai suoi dipendentiSupermercati e centri commerciali aperti in Italia a Natale 2022: tutto quello che c'è da sapere
L'Università dice addio allo stimato professor PunzoResti umani ritrovati nelle campagne del Messinese: è mistero
Sarah, 25enne con sindrome di Down si laurea in arteSpaccia e si droga: il padre esasperato lo denuncia e lo fa arrestareIl commosso addio della comunità alla maestra Aprilia BorgoNotizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 615
Cenone di Capodanno 2023: come sarà e quanto spenderanno gli italiani
Incendio a Portici: 26 intossicati per una fuga di gas
Palermo, fa retromarcia con l'auto e investe la moglieInfluenza, ci sono buone notizie da Burioni: "L'ottimismo è autorizzato"Agguato ad Afragola: giovane accerchiato e aggredito a colpi di pistolaTravolto dall'albero che stava tagliando: muore pensionato
Donna trovata morta in un canale: si indaga per omicidioLecce, minacce e persecuzioni alla ex compagna: arrestatoNatale 2022, l'esperto sul Covid: "Fine restrizioni mantiene alta sua circolazione, ma con meno rischi"Palermo, scontro fra auto e bici elettrica: morto 14enne