File not found
investimenti

Assistenti civici: per De Luca potranno fare solo esercizi spirituali

Zona rossa Alzano e Nembro, inchiesta dei pm: tocca a Conte?Inizio della scuola il 14 settembre: la proposta del ministeroIl coronavirus non esiste: chi sostiene questa tesi?

post image

Tajani, 2 giugno con mascherina: "È mancato distanziamento"La Cina,ETF potenza mondiale generata dalla più sporca delle fonti di energia fossili, è cresciuta del 2 per cento lo scorso anno. Un brutto segnale che però non riguarda solo PechinoIscriviti alla newsletter ArealeAscolta il podcast di ArealeLa transizione energetica globale ha ancora un grande problema a forma di carbone. La potenza mondiale generata dalla più sporca delle fonti di energia fossili è cresciuta del 2 per cento lo scorso anno, ed è un brutto segnale, visto che questo è l’aumento più grande dal 2016. Questo nuovo picco è stato provocato principalmente da due fattori: la crescita tornata furibonda in Cina e il ritardo nel phase out di questo combustibile nei paesi occidentali.Questi nuovi dati sono stati forniti dal centro di ricerca statunitense Global Energy Monitor. Globalmente, sono stati aggiunti 70 gigawatt di potenza da carbone nel mondo. Di questi, 47,4 GW venivano dalla sola Cina. Ma non è un problema solo cinese: nelle economie occidentali, a causa della crisi energetica, la chiusura prevista delle centrali è andata troppo lentamente, ne sono state chiuse per 21,1 GW, troppo poco per tenere il passo richiesto dalla transizione. AmbienteIn ascolto della crisi climatica, Areale ora è anche un podcastFerdinando CotugnoLa crescita in Cina Secondo l’Agenzia internazionale dell’energia, per avere ancora una speranza di centrare l’obiettivo di contenere l’aumento delle temperature a 1,5°C rispetto all’èra preindustriale, il phase out del carbone come fonte di energia dovrebbe essere completato entro il 2040. Siamo ancora molto lontani da quell’obiettivo. Dall’accordo di Parigi, sono venticinque i paesi che hanno ridotto o completamente eliminato la produzione di energia da carbone, ma ben trentacinque l’hanno aumentata. Da questo punto di vista, i numeri sono ancora sconfortanti.Per arrivare ad azzerare il carbone nel 2040, dovrebbero esserci 126 GW di chiusure ogni anno (questo ovviamente senza nuove aperture). Invece quello che stiamo osservando è che oggi si stanno mettendo in cantiere 578 GW di nuove centrali. Di questi, 408 Gigawatt vengono progettati nella sola Cina. Il tasso di dismissione delle vecchie centrali in Cina è inoltre ai livelli più bassi da un decennio. Nonostante i grandi investimenti di Pechino in rinnovabili, il carbone continua a essere al cuore del sistema energetico cinese. La politica energetica di Pechino è particolarmente problematica per la tenuta del sistema climatico mondiale e della sua stessa economia. Secondo Global Energy Monitor, il paese rischia miliardi di yuan di stranded asset e continua ad avere una visione di breve termine, guidata dalla filosofia «Prima costruire, poi nel caso modificare».Come spiega Flora Champenois, autrice del report per Global Energy Monitor, «in Cina si installa più carbone di quanto ne sarebbe necessario, con l’idea che poi, in seguito, si procederà a smantellare, in quello che è un azzardo allo stesso tempo costoso e rischioso». Sono i danni della retorica della sicurezza energetica, gli stessi che in Italia o Germania rischiano di incatenarci alle infrastrutture di rigassificazione del gas liquefatto.I 70 GW cinesi messi in costruzione nel 2023 sono 19 volte più del resto del mondo messo insieme, secondo un’analisi di Carbon Brief sui numeri di Global Energy Monitor. Dei trentadue altri paesi che stanno ancora investendo in nuova potenza da carbone, i più attivi sono India, Bangladesh, Zimbabwe, Indonesia, Kazakistan, Laos, Turchia, Russia, Pakistan e Vietnam. CulturaQuarant’anni di laburismo tradito. Come lo sciopero dei minatori inglesi ha cambiato la working classA rilento L’altro fronte del problema è che il ritmo delle dismissioni di centrali a carbone negli Stati Uniti, in Unione europea e nel Regno Unito è ai livelli più bassi dal 2011. Stiamo rallentando, siamo un po’ più legati a questa fonte energia di quanto dovremmo essere nelle previsioni per un phase-out al 2040 che parta dai paesi sviluppati, secondo il principio delle responsabilità comuni, ma differenziate. Il paese che ne ha chiuse di più nel 2023 sono gli Stati Uniti, con 9,7 GW, anche se pure in questo caso si tratta di un calo. Nel 2022 ne avevano chiuse per 14,7 GW.L’Unione europea e il Regno Unito rappresentano un quarto delle dismissioni. La buona notizia è che nessun paese del G7 ha in programma la costruzione o l’apertura di nuove centrali. Nel 2015 le economie del G7 rappresentavano il 32 per cento della potenza da carbone, nel 2023 sono scese al 15 per cento. AmbienteNon sottovalutiamo il grande consenso per la transizione ecologicaFerdinando Cotugno© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediFerdinando CotugnoGiornalista. Napoletano, come talvolta capita, vive a Milano, per ora. Si occupa di clima, ambiente, ecologia, foreste. Per Domani cura la newsletter Areale, ha un podcast sui boschi italiani, Ecotoni, sullo stesso argomento ha pubblicato il libro Italian Wood (Mondadori, 2020). È inoltre autore di Primavera ambientale. L’ultima rivoluzione per salvare la vita umana sulla Terra (Il Margine, 2022).

Decreto Rilancio: verso il via libera dal Consiglio dei MinistriConte in diretta dagli Stati Generali: il confronto con le imprese

De Luca: "Mascherine? Non più obbligatorie, ma invito a tenerla"

Senato approva risoluzione maggioranza su prossime riapertureDpcm 18 maggio: la conferenza stampa di Conte

Camera, deputati FdI e Lega si tolgono mascherina: è polemicaDpcm per la riapertura del 18 maggio forse pronto in serata

Manifestazione di Salvini a Roma: "Il 2 giugno tutti in piazza"

Renzi: "Un governo si trova in 15 minuti, ma non è il momento"Salvini telefona a Mattarella, al centro gli attacchi dei magistrati

Ryan Reynold
Salvini, contestato in Sicilia: se la prende con i migrantiMes, Conte replica alla Merkel: "Facciamo noi i conti per l'Italia"Decreto Rilancio: la conferenza stampa del Premier Conte

trading a breve termine

  1. avatarMiley Cyrus scrive a Giuseppe Conte: la risposta del Premiertrading a breve termine

    Movida in Campania, De Luca firma ordinanza: cosa cambiaSpostamenti tra Regioni: non più il 3 giugno? Le ipotesi2 giugno, l'insulto a Mattarella: "La mafia sbagliò fratello"Salvini contro Azzolina: "Divisori plexiglass in classe? Ca***ta!"

    1. Papeete, il proprietario: "Salvini tornerà sicuramente"

      1. avatarRenzi: "Il rimpasto del Governo Conte è una cazz***"Economista Italiano

        Decreto Scuola, il Governo pone la fiducia

        VOL
  2. avatarAeroporti aperti dal 3 giugno: l'annuncio del ministro De MicheliCampanella

    Sanità Lombardia: Cajazzo viene sostituito da Trivelli al verticeAssistenti civici, le parole di Conte dopo il vertice a palazzo ChigiGaffe di Attilio Fontana, pubblica per errore bozza di post socialNuova ordinanza De Luca su bar e alcolici: il blocco alla movida

  3. avatarNotizie di Politica italiana - Pag. 503analisi tecnica

    Mes, Conte replica alla Merkel: "Facciamo noi i conti per l'Italia"Gallera all'attacco: "Contro la Lombardia una campagna d'odio"Si dimette il capo di gabinetto di Bonafede dopo le intercettazioniSperanza: "Vaccino? Sarà gratuito e prima i soggetti a rischio"

Sondaggi politici, la Lega cresce e si distanzia dal Pd

Giorgia Meloni contro Conte: "Le nostre proposte tutte bocciate"Giorgia Meloni: "Clima liberticida, le mie condizioni per il dialogo"*