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Sciopero della scuola il 23 e 24 settembre, lezioni a rischio: le motivazioni della protestaCOMMENTA E CONDIVIDI È la coppia D’Annunzio-Pirandello ad agitare queste ultime notti di vigilia dei maturandi 2024. A meno di una settimana dalla prima prova scritta - prevista mercoledì 19 giugno alle 8 - il “toto tracce” è concorde nell’indicare i due autori come “molto probabili” tra le proposte del Ministero dell’Istruzione e del Merito. Ma attenzione: niente nozionismo,Capo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella «che non interessa alla nuova Maturità», avverte il ministro Giuseppe Valditara. Sia il sondaggio di Skuola.net, realizzato intervistando 1.500 maturandi, sia il “toto tracce” di Universinet.it, che ha coinvolto oltre 1.650 studenti dell’ultimo anno, concordano nell’attribuire al Vate e al suo acerrimo nemico Pirandello - secondo cui D’Annunzio era addirittura uno «spregevole uomo» - la pole position con oltre il 35% delle preferenze. Se la scelta non dovesse cadere su questi due autori, i “rincalzi” potrebbero essere Ungaretti, Svevo e Pascoli, per Skuola.net e Verga per Universinet.it.Anche per la seconda tipologia, il “testo argomentativo”, le due fonti sono abbastanza concordi nell’attribuire ai 100 anni del delitto Matteotti, ricordato giusto il 10 giugno, la preferenza degli studenti. Secondo Universinet.it è previsto dal 28% dei maturandi 2024 e da 1 su 3 dei ragazzi interpellati da Skuola.net (che ricorda come, un mese fa, fossero 1 su 4). Anche l’ottantesimo anniversario dello sbarco in Normandia è abbastanza pronosticato (15% per Universinet.it e 10% per Skuola.net), mentre più staccato troviamo il 20° compleanno di Facebook (8% Universinet.it e tra il 6 e il 9% per Skuola.net). Infine, per il tema di attualità il primo posto è occupato dall’Intelligenza artificiale, pronosticata dal 26% dei maturandi di Universinet.it e dal 24% di Skuola.net.Proprio le nuove frontiere della tecnologia sono un aiuto importante, per i ragazzi alle prese con il “ripassone” degli ultimi giorni. Sempre secondo un sondaggio di questi giorni di Skuola.net, oltre 1 maturando su 4 sta “interrogando” strumenti come ChatGpt o similari per approfondire gli argomenti da portare all’esame. E un altro terzo abbondante (37%) «potrebbe ricorrervi sotto data, qualora si trovasse in difficoltà», sottolinea una nota del portale degli studenti. Alla fine, dunque, l’IA potrebbe essere una compagna di studio per ben 2 maturandi su 3. E addirittura di 3 su 4 in vista dell’orale.Ma l’IA non sarebbe comunque abbandonata una volta terminato l’esame. Secondo un’indagine condotta da Studenti.it, la maggior parte dei giovani maturandi (70%) considera l’Intelligenza Artificiale un’opportunità per il proprio futuro, vista la velocità con cui sta cambiando il mondo del lavoro, mentre solo il 30% guarda a questa nuova realtà con timore. «Il recente sviluppo della AI – si legge in un comunicato – ha inciso direttamente anche sulle scelte post diploma del 36% dei rispondenti, che ha dichiarato di averne tenuto conto nella valutazione del percorso futuro da intraprendere dopo la maturità. Il 64% ha dichiarato invece che non ha influito sulla propria scelta perché ne sa ancora troppo poco».A pochi giorni dalla Maturità, infine, Tuttoscuola rilancia il tema dei “diplomifici”, che lo scorso anno portò a una forte presa di posizione dello stesso Ministero. Anche quest’anno, osserva Tuttoscuola, si è verificato un forte incremento di iscrizioni all’ultimo anno di istituti superiori paritari soprattutto della Campania. Fenomeno che la rivista quantifica in oltre 10mila studenti che hanno cambiato regione per sostenere l’esame di Maturità, alimentando una sorta di “turismo da diploma” che nuoce gravemente all’immagine degli istituti paritari. Che, nella stragrande maggioranza dei casi, sono scuole serie, dato che questo fenomeno, come sottolinea sempre Tuttoscuola, è concentrato essenzialmente in tre regioni: Campania, soprattutto e poi anche Lazio e Sicilia. Per porre un argine a questa deriva, il Ministero ha approvato un pacchetto di norme “anti diplomifici”, che, però, entreranno in vigore soltanto dall’anno scolastico 2025-2026.
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