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Elezioni, cos'è il voto disgiunto e come funzionaCresciuti di 70 milioni i fondi statali alle scuole dell'infanzia paritarie COMMENTA E CONDIVIDI I tagli ci sono,trading a breve termine ma al Ministero dell’Istruzione e del Merito hanno lavorato e stanno lavorando per «garantire un effettivo pluralismo educativo», ricorda il capo dipartimento Carmela Palumbo. Che, dopo la denuncia della presidente della Fidae, Virginia Kaladich, rassicura il sistema delle scuole paritarie, sottolineando che, quest’anno, il saldo complessivo dei contributi statali è positivo per 57,5 milioni di euro. Rispetto ai 646.230.089 euro dei contributi complessivi del 2023, uguali a quelli del 2022, per il 2024 il contributo totale ammonta a 703.730.089, con un aumento, appunto di 57,5 milioni di euro.Il taglio di 12,5 milioni, lamentato dalla Fidae, riguarda effettivamente soltanto una parte dei contributi (quelli del piano gestionale 1), passato dai 512.830.089 del 2022 e 2023 ai 500.330.089 del 2024, con una decurtazione, appunto, di 12,5 milioni. Conseguenza di «un taglio lineare del 5%, non contrattabile, sui bilanci di tutti i Ministeri», spiega Palumbo. Il piano gestionale 2, relativo alla disabilità, è stato confermato a 113.400.000 come gli anni precedenti, mentre il piano gestionale 9, (Contributo a favore delle scuole dell’infanzia paritarie), è passato dai 20 milioni del 2022 e 2023 ai 90 milioni del 2024, con un incremento dunque di 70 milioni di euro.«Si tratta di 70 milioni che compensano largamente il taglio lineare di 12,5 milioni e portano ad un saldo complessivo positivo per le paritarie di 57,5 milioni – conferma la Capo dipartimento del Mim –. Voglio anche segnalare che con la legge di bilancio del dicembre 2022 il contributo statale a beneficio del sistema delle scuole paritarie è stato incrementato di 20 milioni di euro per l’anno 2023 e, soprattutto, di 110 milioni di euro a decorrere dall’anno 2024 (40 milioni di euro senza vincolo di destinazione e 70 milioni di euro per le esigenze degli alunni con disabilità), in tal modo consolidando a regime un livello di finanziamento che in precedenza era soggetto a fluttuazioni che generavano incertezza per il sistema».Ulteriori 150 milioni circa sono poi i finanziamenti alle scuole paritarie attraverso il Pnrr. Inizialmente, ricorda Palumbo, «il D.M. 170 del 2022 aveva stanziato 500 milioni solo per le scuole statali. Successivamente, su impulso del ministro Valditara, si è attivato un confronto con la Commissione europea che ha consentito la partecipazione ai bandi Pnrr anche alle scuole paritarie non commerciali».Infine, novità importanti sono state introdotte dalla riforma del sistema di abilitazione dei docenti delle scuole paritarie. «In pratica – riprende Palumbo – è stato introdotto un sistema che valorizza l’esperienza professionale già svolta presso le medesime scuole. Il percorso abilitativo è stato conformato a quello dei precari della scuola statale. Si consente infatti di acquisire l’abilitazione evitando di dover abbandonare la scuola paritaria transitando necessariamente, come avveniva prima, nella scuola statale ai fini del conseguimento della abilitazione all’insegnamento. Si tratta di una riforma molto importante che non depaupera le scuole paritarie di competenze preziose».Sui ritardi nell’erogazione dei contributi, interviene la direttrice dell’Ufficio scolastico regionale per il Lazio, Anna Paola Sabatini, sottolineando che «l’Usr si è trovato ad avviare interventi urgenti per affrontare le gravi criticità legate all’erogazione dei contributi alle scuole paritarie per via dei ritardi accumulati negli anni precedenti nei pagamenti delle risorse dovute». Per recuperare terreno ed evitare di perdere i contributi più datati e non ancora distribuiti, l’Usr ha ottenuto e distribuito alle scuole 78 milioni di euro, «importo relativo agli anni 2022 e 2023 per il contributo ordinario, la disabilità, il contributo aggiuntivo infanzia e i fondi arretrati oltre quelli perenti degli anni 2018 e 2019, inclusi i fondi straordinari Covid, nel tentativo complesso di fare un recupero il più possibile totalizzante anche dei fondi più datati a rischio di perdita definitiva», spiega Sabatini. Ricordando che, «dopo anni, l’Ufficio scolastico regionale per il Lazio ha ricostituito e convocato il “Tavolo Regionale sulla Parità Scolastica” proprio per collaborare con le associazioni rappresentative delle scuole paritarie e affrontare in modo necessariamente condiviso le problematiche esistenti. Questi interventi – conclude la direttrice Sabatini – dimostrano un impegno concreto e determinato, senza precedenti, per sostenere le scuole paritarie della regione».Uno sforzo di cui la Fidae è «ben consapevole», dice la presidente Kaladich, «ma purtroppo non è ancora sufficiente». «I fondi in più hanno riguardato solo le scuole dell’infanzia con il risultato che il taglio è andato a pesare dalla scuola primaria fino alle scuole superiori – ricorda Kaladich –. Sono aumentati i genitori degli alunni con disabilità che scelgono le nostre scuole, i contributi però quest’anno sono stati gli stessi e questo ci ha messo in ulteriore difficoltà. Se è vero che il Governo centrale ha provveduto con puntualità alla ripartizione dei contributi – aggiunge la Presidente della Fidae – è purtroppo altrettanto vero che ogni ufficio regionale ha tempi suoi e in alcuni casi si sono registrati ritardi davvero importanti che mettono in ginocchio tante scuole paritarie. La scuola cattolica – conclude Kaladich – vuole essere una scuola di tutti ma se si continua su questo crinale diverrà sempre di più una scuola per pochi, negando la libertà di scelta educativa che dovrebbe essere garantita per Costituzione a tutte le famiglie italiane».
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