Sondaggi politici La7: il 56% vuole che Draghi resti a Palazzo Chigi, cala la fiducia in ConteForza Nuova, leader anti green pass Giuliano Castellino beccato allo stadio con certificazione verde"Vaccino provoca varianti": arriva la risposta di Burioni a Salvini
Alessandro Zan: "A Mykonos ho visto un deputato della Lega contrario al ddl che baciava un uomo"Jerry Calà,ìlalibidineèCampanella Christian De Sica, Massimo Boldi e tutti i personaggi del grande coro vanziniano fanno parte dell’immaginario di una generazione che quei film non li ha neanche visti. Le voci, quei ruoli sempre uguali, la bonazza doppiata, le colonne sonore da autoscontro, le parolacce, i doppisensi, l’erotismo grottesco rivivono attraverso infinite citazioni, parodie e meme«E quindi ti sei sposata… ma sei felice?». «E tu?». «Non ci penso», dice Billo a Ivana, chiacchierando al bancone dell’Hotel de la Poste di Cortina in Vacanze di Natale. Lui è Jerry Calà, lei Stefania Sandrelli, e in quel film del 1983 erano un’improbabile coppia di vecchi innamorati che si ritrovano dopo tanto tempo con la voglia di provare un brivido giovanile tra neve, Maracaibo e festoni di capodanno.È un dialogo brevissimo ma straziante nella profondità della risposta data da Billo con nonchalance; lui, inguaribile dongiovanni che salta da un piano bar in Costa Smeralda a un montone tra le Dolomiti per fare sempre la stessa cosa: non pensarci. Non ci pensa alla vita che avanza, agli amori che muoiono, alle occasioni perse, come quella di Sapore di mare, quando il suo personaggio, Luca, guarda negli occhi per l’ultima volta Marina Suma, sulle note malinconiche di Celeste nostalgia di Cocciante, sapendo che non staranno mai più insieme. Sono vuoti d’aria, intenzionali o no, che non ti aspetti, arrivano all’improvviso in film da cui cerchi tutto tranne che un pensiero: la risata, il disprezzo, la citazione, la noia, la mitologia, il passato. IdeeA Cortina c’erano un palazzinaro, un cumenda e uno sciupafemmine: i 40 anni di Vacanze di NataleChristian De SicaattoreFaccio parte di quella generazione che negli anni Zero è stata bambina e adolescente, gli anni in cui i cinepanettoni hanno raggiunto l’apice per poi crollare nel decennio successivo, con il divorzio della coppia Boldi-De Sica. Per me, e per i miei coetanei, Jerry Calà, Christian De Sica, Massimo Boldi e tutti quei personaggi parte del grande coro vanziniano sono state molte cose diverse. Il Billo del 1983, quello del film di culto che ha lanciato il genere natalizio all’italiana – ben diverso poi dalle sue infinite repliche successive –, oggi è un personaggio che si cita e di cui si ride, ma non è sempre stato così.Mai avrei pensato di poter dire ad alta voce che quella risposta, «Non ci penso», è una piccola gemma inserita in una raffigurazione caotica e sconnessa di macchiette e di personaggi che urlano tormentoni, sovrastando il tappeto sonoro delle canzoni che non si interrompono mai. La canzone del cinepanettone, che sia lo “Scatman” o il “Mr.Saxobeat”, che siano i Gazebo o gli Eiffel65, è il gancio immediato con quell’estetica che dagli anni Ottanta ai Dieci del Duemila ha costruito un’iconografia precisa e mirata, volutamente grottesca, accartocciata su sé stessa in un eterno ritorno dell’uguale.Natale in India, Natale a Miami, Natale a New York, Natale in Sud Africa. Sempre le stesse voci, gli stessi ruoli, l’infedeltà, la bonazza doppiata, le regole della vita borghese da sovvertire nel momento in cui vale tutto, sotto a un vischio e sotto l’albero, in questo carnevale di erotismo grottesco. Il mix di regioni, il derby d’Italia, Roma e Milano, e poi tutti gli altri, napoletani, pugliesi, siciliani.Il primo ricordo cosciente e critico che ho del cinepanettone è la sua parodia. A Mai dire martedì, nel 2008, il programma che ci ha formati in tutte le sue versioni, tra un commento acido della Gialappa’s al vomito di Patrick del GF e una candid camera giapponese, andò in onda Natale al cesso. I trailer di Maccio Capatonda si diffondevano sulla terra vergine di YouTube e tra le pagine Facebook, un genere comico con cui abbiamo iniziato a comunicare a scuola, un collante nazionale fatto di “mobbasta veramente” e “la febbra”.La parodia del cinepanettone, con le sue liturgie, l’albergo di montagna, la colonna sonora da autoscontro, le corna, il marito chiuso nell’armadio con l’amante, le cadute sulla pista da sci, le parolacce, i doppisensi, “Li mortacci” e tutto il resto, agli occhi di chi sapeva dell’esistenza di questo genere cinematografico ma si teneva sapientemente alla larga era un vero e proprio capolavoro. Il cinepanettone era il film scadente e ripetitivo, era la signora in prima fila che si scompiscia per le battute di Zelig, era il mainstream, il prodotto di massa che, negli anni in cui esisteva ancora una distinzione tra la verticalità dei contenuti generalisti e l’orizzontalità dell’underground, prima che internet livellasse tutto su un unico grande villaggio globale disintermediato, significava solo una cosa: scarsa qualità.E quindi, si ride della presa in giro di quella risata eterna che è cominciata negli anni Ottanta, con un Jerry Calà playboy ma anche everyman in cui tutti si potevano identificare, e si è affievolita con la fine del ventennio berlusconiano: nel 2011 arriva il governo tecnico, e con lui l’ultimo vero cinepanettone delaurentiisiano, Vacanze di Natale a Cortina.Anche Boris - Il film, uscì in sala nel 2011. Per salvare il salvabile, in pieno clima pentastellato, Lopez trasforma il film di René in un cinepanettone, Natale con la casta: Biascica ride a crepapelle. Il personaggio più gretto, quello che gira con un cappello con su scritto “ASSHOLE” in piena fronte, si scompiscia di fronte alla grammatica cinepanettoniana che si ripete sempre con lo stesso ritmo e non delude mai; il film si conclude con una risata grottesca e liberatoria di tutta la troupe, il cinema è ancora salvo.Poi però, qualcosa cambia nel decennio successivo. La mia generazione, unita da un solo grande punto in comune, essere cresciuta con internet in tutte le sue fasi, scopre il riciclo ironico del materiale del passato. Ecologia iconografica, tutto può diventare un meme, la post-ironia ci consente di ridere anche di quelle cose che negli anni del berlusconismo spinto ci dovevano fare ribrezzo. Anzi, più una cosa è distante da noi e più diventa memabile. Così, Jerry Calà torna in tv al programma di J-Ax, Sorci verdi, con un brano rap, “Ocio”. Le battute di Christian De Sica diventano compilation infinite su YouTube, pagine Facebook celebrano il cumenda, “Whiskey, sole e sei in pole position”.Nessuno di noi ha vissuto gli anni Ottanta né il loro benessere, tutti invece sappiamo riconoscere Megan Gale che arriva sciando stritolata in una tutina di latex nera con un colbacco in testa – del resto, lei è quella della carta per i minuti illimitati. Eppure, rubiamo pezzi di quei film e li facciamo nostri, senza neanche il bisogno di averli visti per intero, come se fosse tutto un gigantesco episodio di Blob in cui non conta la trama ma il frammento.Non ci serve sapere cosa succede all’Hotel de la Poste di Cortina, ci interessa poter citare la libidine. E così, nel marasma di internet e dell’archivio del Novecento che è diventato, dove ogni segno potenzialmente può cambiare il suo significato, riqualificarlo, distorcerlo, nobilitarlo, anche Jerry Calà può diventare un personaggio tragico. Alla fine, basta solo prendere il pezzo giusto, e alla domanda “Sei felice?” si risponde “Non ci penso”. CulturaChiara Ferragni e il trend delle scuse: dove finisce l’influencer e comincia la personaAlice Valeria OliveriCulturaHo visto lei sul palco con lei. Annalisa ed Elodie, amiche geniali del popAlice Valeria OliveriCulturaCosa direbbe Woody Allen del cinema di Lory del SantoAlice Valeria Oliveri IdeeBelen Rodriguez ha le corna? È una di noiAlice Valeria OliveriCulturaCorna, Rolex e vendetta: fenomenologia di Ilary Blasi, comunque l’UnicaAlice Valeria Oliveri © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediAlice Valeria OliveriScrittrice
Covid, la quarantena potrebbe essere nuovamente considerata malattia: l'annuncio del ministro OrlandCdm, oggi il decreto: torna l'indennità da quarantena per i lavoratori a contatto con positivi
Obbligo vaccino, Speranza: "Non ci precludiamo la possibilità. La linea di Draghi è giusta"
Il Ministro dell'Economia Franco: "Puntiamo a crescita PIL post covid più alta della precedente"Notizie di Politica italiana - Pag. 299
Conte: "Il mio cuore batte a sinistra, sul green pass a lavoro no ai licenziamenti"Elezioni comunali 2021, quando e dove si andrà al ballottaggio?
La "coerenza" dei no vax pronti a vaccinarsi per andare al ristorante, al bar e in palestraPaola Taverna sullo Ius Soli: "Non è una priorità, dibattito pretestuoso"
Riapertura delle discoteche: "La decisione nel prossimo Cdm"Elezioni comunali a Rimini, i due candidati si scambiano gli abiti: "I vestiti non hanno genere"Smart working, Brunetta: "Un lavoro a domicilio all'italiana: è un abbaglio, non un modello"Green pass, Letta: “Patto di maggioranza sui vaccini, tutti i candidati siano immunizzati”
Covid, Salvini replica alle parole di Draghi: "Stupito dalle sue parole. Poteva chiamarmi"
Federazione del centrodestra, primi sondaggi: Lega e FI valgono il 26%
Alessandro Zan: "A Mykonos ho visto un deputato della Lega contrario al ddl che baciava un uomo"Green pass valido 12 mesi, si otterrà anche con i test salivari: via libera dalla CommissioneVaccino Covid, Speranza è ottimista: “Aumentano le prime dosi”Giorgetti: “Non esistono due Leghe, voglio Draghi al Quirinale e poi si torna al voto”
Governo Draghi, riformato il comitato sugli atti delle stragi. Sarà presieduto da Roberto ChieppaNuovo decreto, green pass su treni e aerei da settembre: ipotesi anche a scuolaSilvio Berlusconi ricoverato, il leader di Forza Italia è in ospedale per controlli post CovidLa ministra Lamorgese sugli attacchi di Salvini: “Disponibile ad un incontro”