Israele bombarda il sud della Striscia di Gaza, dove 3mila bambini rischiano di morire di fameMeloni: “Non abbiamo trattato con Messina Denaro. Chi fa complottismo è contro il Governo”Putin: «Invadere l’Europa? Una totale assurdità». Per i russi l’attentato a Mosca è stato finanziato dall’Ucraina
Pd: dopo Giarrusso arrivano anche Di Maio e Spadafora? La smentitaEconomia>Recovery Fund,Guglielmo servono i soldi per fare le riformeRecovery Fund, servono i soldi per fare le riformeSull'Europa si aggira lo spettro del Recovery Fund e dei soldi che mancano per fare le riforme, o per far vivere quelle già realizzate.di Cesare Massa Pubblicato il 23 Giugno 2020 alle 17:57| Aggiornato il 17 Settembre 2020 alle 12:49 Condividi su Facebook Condividi su Twitter © Riproduzione riservataunione europea#speakup-player{ margin: 0 !important; max-width: none !important;min-height: 85px !important; padding-bottom: 25px !important; padding-top: 10px!important;}#speakup-player:empty::after{ align-items: center; background-color:#fff; border-radius: 0.5rem; box-shadow: 0 12px 24px rgba(0, 0, 0, 0.12);font-family: sans-serif; content: 'Loading...'; display: flex !important;font-size: 13px; font-weight: bold; line-height: 1; justify-content: center;min-height: 50px; text-transform: uppercase;}#speakup-player:empty{ display:block;}Uno spettro si aggira per l’Europa. Anzi, settecentocinquanta miliardi di spettri. Sono i soldi del Recovery Fund. Per evocare questo fantasma sarà in primo luogo necessario superare le resistenze dei così detti “Paesi frugali”, contrari all’istituzione del fondo sulla base del principio per cui ognuno è sovranista a casa propria; come in un dilemma del prigioniero in cui ai malcapitati converrebbe cooperare ma, a causa di un’irresistibile e deleteria poca fiducia l’uno nell’altro, finiscono puntualmente per accusarsi a vicenda.Assolta questa doverosa praemeditatio malorum, una volta superato l’ostacolo politico, le risorse finanziarie messe a disposizione nel fondo per la ripresa entreranno nel bilancio dello Stato italiano solo se saremo capaci di elaborare programmi di riforma credibili, e nella misura in cui siano effettivamente necessarie alla buona riuscita dei medesimi programmi.Lo spirito di queste due condizioni è paragonabile a quello a quanto previsto a meccanismo europeo di stabilità vigente. Uno scostamento dai parametri di Maastricht, infatti, poteva essere autorizzato a patto che fosse funzionale alla realizzazione di interventi strutturali. Le risorse finanziarie, almeno quelle pubbliche, non devono essere viste in generale come un fine in sé, ma come un mezzo per perseguire finalità di interesse generale. D’altronde, la previsione di un meccanismo finanziario di erogazione condizionato può certamente costituire, in un contesto generale in cui si sente forte l’urgenza di rialzarsi, un’opportunità per la programmazione e promozione di “interventi di ricostruzione” per troppo tempo rimandati.D’altra parte, a partire dagli anni ’90 e fino a tempi recenti, ci sono state riforme normative potenzialmente di ampia portata, i cui effetti sono stati in concreto neutralizzati dall’avvento delle crisi del ’92 e del 2008. In particolare, in una situazione caratterizzata da un ristretto perimetro delle risorse disponibili, l’ambizione del legislatore ha scontato la pretesa, per certi versi assurda ma necessitata, di generare trasformazioni di sistema ad invarianza finanziaria, senza cioè che le innovazioni normative introdotte potessero generare nuovi o maggiori oneri per le casse dello Stato, né nell’immediato dell’entrata in vigore delle nuove disposizioni, né, di fatto, nella successiva fase di implementazione.In altre parole, si è verificata una rottura del nesso virtuoso tra programmazione delle priorità di intervento e programmazione delle risorse finanziarie al servizio di queste priorità. Sul piano procedurale, un esempio relativamente recente è rappresentato dall’ultima fase dei rapporti tra semplificazione e tutela degli interessi sensibili e diffusi. È un esempio calzante, perché sia la semplificazione delle procedure amministrative che una maggiore attenzione a valori quali ambiente e salute dovrebbero caratterizzare una ripresa che possa rivelarsi sostenibile anche sul medio-lungo periodo.Di fronte alle difficoltà di ricomporre ad unità il quadro organizzativo e normativo la scelta di semplificazione più diffusa è stata quella di gestire le complicazioni sul piano procedurale, ad esempio attraverso la “famosa” (o tristemente nota?) conferenza di servizi.In questa prospettiva, la Legge Madia ha esteso alcuni meccanismi di superamento dell’inerzia delle amministrazioni preposte alla tutela di interessi sensibili. Una scelta non incompatibile con una interpretazione delle norme che garantisse e una necessaria garanzia minima per una tutela minima di valori tanto importati. Ciò non è stato possibile a causa di ritardi strutturali nell’emanazione dei pareri da parte delle Sovrintendenze, ritardi trasformatisi da eccezioni – così come erano prefigurate nella mente del legislatore – in un vero e proprio fattore di contesto.La reazione inevitabile è stata l’inerzia delle stesse amministrazioni procedenti che avrebbero dovuto superare silenzi e assenze dei partecipanti alla conferenza, con un blocco del sistema. I ritardi delle amministrazioni preposte alla tutela degli interessi sensibili sono a loro volto la conseguenza di un depauperamento dei corpi tecnici, a seguito del quale queste strutture organizzative sono chiamate a gestire con poco personale il grande e importante carico di lavoro legato alla co gestione di importanti valori costituzionali.Portare al tavolo europeo alcune riforme già realizzate, valorizzandone l’ambizione e significando l’impossibilità di appagarla in assenza delle riforme disponibili a procedere, ad esempio, all’assunzione di nuovo personale, potrebbe essere un buon punto per ripartire. Oltre che un modo per allontanare il rischio di uno sterile protagonismo politico teso alla elaborazione di molte riforme in un tempo molto breve, o, peggio, nell’equivoco inquietante e volgare per il quale “bisogna fare le riforme altrimenti non avremo i soldi”, quando in realtà sono i soldi che servono per fare le riforme, o per fare vivere riforme già realizzate.Articoli correlatiinEconomiaAeroporti bloccati e voli cancellati in tutto il mondo: guasti tecnici mettono a rischio le vacanze estiveinEconomiaLe novità per la pensione di vecchiaia dal 2027inEconomiaAnalisi dei crolli in Borsa: cause e conseguenzeinEconomiaSocial card "Dedicata a te": aumento dell'importo e nuove modalità di distribuzioneinEconomiaA novembre l’edizione nr. 7 del Mese dell’educazione finanziariainEconomiaAntitrust avvia istruttoria su 6 influencer: chi sono?
Equo compenso, il ddl firmato da Meloni scontenta i professionistiL’esercito israeliano occupa il valico di Rafah e blocca gli aiuti. Scambio di accuse sull’accordo saltato
Il ritiro degli Usa dal Niger, un paese al centro della geopolitica africana
Disegno di legge pro-life al Senato, Menia (FdI): “I diritti di una persona iniziano dal concepimento”La principessa di Galles Kate Middleton ha annunciato di avere un cancro
Salvini torna a parlare della sua idea di Stato: "Federale e presidenziale"Il senato Usa approva un pacchetto di 95 miliardi a sostegno di Ucraina, Israele e Taiwan
Mezzaluna rossa, l’esercito israeliano assedia l’ospedale Al Amal a Gaza. Guterres chiede il cessate il fuoco immediatoUsa e Israele in massima allerta. L’Iran ha sequestrato una nave israeliana
I mediatori di Hamas aprono a un accordo: la cautela di IsraeleL’Onu chiede un’inchiesta «indipendente» sulle fosse comuni a Khan Younis. Si attende l’offensiva a RafahNotizie di Politica italiana - Pag. 109"Da madre a madre, faccia tornare mio figlio", l'appello a Meloni per Chico Forti
Gaza, l’Idf colpisce il nord della Striscia. Dall’inizio dell’offensiva israeliana oltre 35mila vittime
Sondaggio politico Swg: Fratelli d’Italia primo partito con il 31,3%, segue il Movimento 5 Stelle
Hamas lancia l’appello: i palestinesi in Cisgiordania marcino sulla SpianataGiorgia Meloni sulle elezioni regionali: "Sono importanti. Andate a votare"Lo strano caso degli studenti pro Palestina e dei donatori di BidenMeloni a Kiev per incontrare Zelensky: l’indiscrezione di Reuters e il possibile itinerario del viaggio
Kiev più vicina all’Ue, Macron manda i soldati e il Cremlino minacciaUn miliardo di aiuti per Gaza da Biden, si avvicina l’operazione militare a RafahDue viaggi e una sola mission per Meloni che vola a Stoccolma e BerlinoHamas: «Posizione negativa sulla proposta negoziale». La polizia ha sgomberato l’università della California