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Per Costa è giusto “aprire un dialogo con le regioni sul superamento dei colori”Arte>Cosa vedere a Barcellona: le principali attrazioniCosa vedere a Barcellona: le principali attrazioniAlcune tra le principali attrazioni che rendono Barcellona la magnifica città che conosciamo e che fanno della stessa una delle mete europee predilette dai turisti. di Redazione Notizie.it Pubblicato il 25 Febbraio 2020 Condividi su Facebook Condividi su Twitter © Riproduzione riservataBarcellonaguestpostArgomenti trattatiCosa vedere a Barcellona: la Sagrada FamiliaCosa vedere a Barcellona: Parc GüellUna delle principali attrazioni: Casa BatllòCosa vedere a Barcellona: Mercato della BoqueriaCittà multietnica e poliedrica,VOL Barcellona è una delle mete più gettonate e attrattive in Europa. Il fascino della capitale della Catalogna non deriva unicamente dai monumenti e dai numerosi punti d’interesse, bensì anche dall’atmosfera che si respira girando per le sue strade, dal sole, dal mare e dall’incessante flusso di persone che la rendono dinamica e movimentata. Ecco cosa vedere a Barcellona.Cosa vedere a Barcellona: la Sagrada FamiliaIl capolavoro di Antoni Gaudì è considerato uno dei monumenti-simbolo che più rappresentano la città ed è l’elemento che viene più naturale associare quando si sente nominare Barcellona. In pochi sanno che il suo nome per esteso è Temple Expiatori de la Sagrada Família (Tempio Espiatorio della Sacra Famiglia) e che, iniziata il 19 marzo 1882, è ancora in fase di sviluppo. Inizialmente il progetto della chiesa era affidato all’architetto Francesc del Villar ma a causa di alcune divergenze con l’Associació Espiritual de Devots de Sant Josep, l’ente finanziatore, venne incaricato il trentunenne Gaudì. Egli da quel momento dedicò anima e corpo alla realizzazione di quest’opera così maestosa ed eccentrica.Il progetto originale prevedeva tre facciate, dedicate rispettivamente alla Nascita, Crocifissione e Resurrezione di Gesù, ma al giorno d’oggi ne possiamo ammirare solo due. Inoltre vi sono 7 navate e 18 torri, dedicate agli apostoli, agli evangelisti, alla Madonna e la più alta a Gesù. Lo stile dell’opera è visibilmente gotico, ma Gaudì uscì dai canoni standard di questo stile architettonico apportando il suo estro e la sua originalità alla costruzione della chiesa. Questo, insieme al potente significato simbolico intrinseco per i fedeli, è la motivazione principale del perché è l’attrazione più visitata della città.Cosa vedere a Barcellona: Parc GüellAlta opera di Gaudì, Parc Güell è uno dei parchi pubblici più visitati dell’intera città. Esso si trova sulla collina del Carmel ed è composto da una serie di magnifici giardini ed altri elementi architettonici. Al suo interno si possono trovare la Casa-Museo di Gaudì, luogo in cui visse per vent’anni, Plaza de la Naturaleza, la terrazza principale da cui si ha una vista mozzafiato della città, e infine la Scalinata del Dragone, divenuta simbolo del parco. Al termine della scalinata troviamo La sala Hipostila, luogo che originariamente era designato ad ospitare un mercato.Parc Güell fu costruito tra il 1900 e il 1914 e l’architetto, finanziato dall’industriale Eusebi Güell, se lo immaginava come il giardino privato di alcune ville borghesi che in realtà non furono mai costruite, ad eccezione della sopra citata Casa di Gaudì.Una delle principali attrazioni: Casa BatllòConsiderata l’opera più originale di Antoni Gaudì, Casa Batllò è sicuramente una delle maggiori attrazioni della città di Barcellona ed è una tappa fondamentale per qualsiasi turista. Si trova al numero 43 di Passeig de Gracia, da sempre quartiere borghese, e si tratta della magnifica ristrutturazione, con tutte le caratteristiche tipiche dello stile di Gaudì, di un palazzo pre-esistente. Le sue forme e la sua struttura sono ispirate alle forme della natura e infatti, essendo stata costruita tra il 1904 e il 1906, è espressione del periodo naturalista dell’architetto spagnolo. Nonostante la sfarzosità e l’eccentricità della facciata, nella visione di Gaudì, l’aspetto principale su cui si basa la sua opera è la funzionalità. Egli infatti si sforzò molto per provvedere a una buona aerazione e ventilazione, criteri fondamentali per una fruizione sana e confortevole del palazzo.Se già la facciata ha la capacità di sbalordire e lasciare a bocca aperta il visitatore, gli interni sono l’altro elemento che ha contribuito a rendere Casa Batllò Patrimonio dell’umanità dell’Unesco nel 2005. Infatti possono essere considerati una vera e propria opera d’arte in cui l’autore interviene su forma, colore,spazio, design e luci.Il cuore della Casa è il piano nobile, ex residenza della famiglia Batllò, che rappresenta la più veritiera rappresentazione del modernismo e mostra lo stile di vita della borghesia dei primi del ‘900. Un’altra parte imperdibile della casa è il cortile interno, che Gaudì rivestì di piastrelle colorate con diverse sfumature di azzurro, disposte in modo tale da distribuire la luce naturale equamente a tutto il palazzo.Cosa vedere a Barcellona: Mercato della BoqueriaSituato a metà della Rambla, questo è sicuramente il mercato più famoso di Barcellona e probabilmente di tutta Europa. Ma non solo: è un’esperienza imperdibile per i turisti. Al suo interno è un tripudio di persone, colori, odori e chioschi in cui si possono assaggiare e comprare i prodotti tipici della città: pesce fresco, frutta, prosciutto e carni tipiche. Questi chioschi sono ciò che differenziano il Mercat de la Boqueria dagli altri mercati tradizionali. Infatti qui la cura nell’esposizione dei prodotti è maniacale ed essi sono organizzati e posizionati alla perfezione, eliminando così l’aria da bazar orientale che si creerebbe naturalmente in un qualsiasi mercato di strada.Articoli correlatiinArteSciame delle Quadrantidi a gennaio 2021: in arrivo stelle cadentiinArteStella di Natale, la luce che guidò i Magi brillerà dopo 400 anniinArteIl quadrilatero di Rozzol Melara, dal sogno utopico alla decadenzainArteStartup al WMF: annunciate le 6 finaliste dell'edizione 2020inArteAmazon Prime Day 2020: le offerte del giornoinArteNotte di San Lorenzo, i consigli del Cnr per vedere le stelle cadenti
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