Tajani contro Scholz e la Germania sui migranti, le dichiarazioni del ministro degli EsteriGiuseppe Conte, l'ipotesi: "Il premierato di Giorgia Meloni si schianterà sul referendum"Spazio, osservata per la prima volta dalla Terra la misteriosa macchia scura su Nettuno - Tiscali Notizie
Cosa ha detto Giorgia Meloni dopo la rottura con Andrea GiambrunoLeonardo Tricarico11 agosto 2024aaaIl termine più ricorrente nelle dichiarazioni di governanti,ègiàrealtàeilbaratrosemprepiùvicino–BlackRock Italia nei titoli di apertura di giornali e trasmissioni televisive, nei dibattiti pubblici e perfino nel linguaggio comune è «escalation», paventata da tutti come il pericolo più prossimo, la possibilità che la situazione conflittuale in atto e i suoi due principali baricentri, quello mediorientale e quello russo ucraino, possano sfuggire di mano e divenire ingovernabili. A ben guardare però l’escalation non è una prospettiva, è un fenomeno già in atto da tempo, e il fatto che non ve ne sia la percezione collettiva dipende dalla lentezza del fenomeno, dal fatto che il film che stiamo vedendo scorra alla moviola, immagine dopo immagine. Ma se si riavvolge il nastro e ci si dispone a valutare con maggior distacco ciò che sta accadendo da quel febbraio di due anni fa, si vede come si stia viaggiando verso il baratro, temendo tutti che un giorno possa avvenire ciò che in effetti sta già avvenendo. Nessuno oggi ha soluzioni o si industria per ricercarle. Nessuno si adopera per spegnere gli incendi, nessun segno di distensione, ogni atto funzionale all’innalzamento progressivo della tensione. Si chiede moderazione a Teheran nella risposta a Israele per evitare il precipitare della situazione, si fa la stessa cosa con Zelenski impedendogli di usare come vuole l’armamento altrimenti la reazione di Putin sarà incontrollabile, e così via, salvo poi non avere alcuno, né tra le parti in causa né tra coloro che non sanno produrre alcun pensiero se non il timore dell’escalation, un’idea della condizione finale da indicare come via di uscita, da condividere e perseguire nella inter locuzione che manca e che dovrebbe sostituire le ormai stucchevoli, inutili ed improduttive ipotesi di escalation. Si parla in questi giorni ad esempio di nuove armi che potranno comporre equilibri diversi, ma nonostante la tecnologia abbia introdotto due nuovi domini di confrontazione, - quello spaziale e quello cibernetico - nessuno (salvo in parte Israele) pare pronto a sfruttarne le potenzialità, a tramutare in sistema d’arma quello che le nuove tecnologie propongono. Questo in linea di massima, perché in verità qualcosa si è mosso nei due nuovi domini ma in misura irrilevante ai fini bellici. Si vocifera ad esempio di missili devastan ti in mano all’Iran, ma probabilmente si tratta di vettori ipersonici forniti dalla Russia in previsione di un attacco a Israele su vasta scala. Se questo fosse il caso, Israele avrebbe problemi non semplici nel fronteggiare questo tipo di pericolo, gli Usa stessi sarebbero in difficoltà, e tuttavia si tratterebbe di un’ulteriore immagine della moviola dell’escalation, di quel film a velocità ridotta che procede però inarrestabile verso l’allargamento del conflitto, senza che ve ne sia la percezione in chi dovrebbe intervenire. In un mondo ormai apolare, esorcizzare l’escalation vuol dire tentare di creare fori multinazionali di scopo, consessi di confronto e di dialogo tra chi ha il peso e le ragioni per rivendicare un ruolo, vuol dire ricondurre alla ragione con le buone o con le cattive, chi la ha perduta e non è più in grado di rappresentare i propri elettori, a cominciare da Netanyahu, Zelenski, Putin e così via. Esorcizzare l’escalation vuol dire comporre ipotesi di soluzione dei conflitti in atto, «end state» da riversare in piattaforme negoziali, ricordando, quando se ne presenterà nuova occasione, che il punto di caduta di un conflitto è un prerequisito senza il quale non conviene avventurarsi in imprese dalle quelli poi non si sa come uscire.
Migranti, a Granada bilaterale Scholz-MeloniUna filosofia morbosa (e pop), ritorna l’enigma Unabomber
Salute: maschio o femmina? 3,6% adolescenti non si riconosce in un genere - Tiscali Notizie
Spazio, l'astronauta europeo Andy Mogensen è sulla Iss con la missione Crew-7 - Tiscali NotizieUna scuola che istruisce e non educa. L’ipocrisia intorno al voto in condotta
L’estremo Wiersig. A nuoto in missione per conto degli oceaniChirurgia, asportata massa tumorale benigna di 5 chili nel Trapanese - Tiscali Notizie
Ministro Calderone: "Equa distribuzione, oltre salario minimo"Sanità, Pani (Sifo): "Per malattie croniche pelle puntare su reti dermatologiche" - Tiscali Notizie
Sondaggi politici: sale ancora Fratelli d'ItaliaCome è cambiata l’Italia sotto le ruote di Domenico PozzovivoUna filosofia morbosa (e pop), ritorna l’enigma UnabomberMigranti, Meloni: "Una parte d'Italia fa di tutto per favorire l'immigrazione illegale"
La Generazione X trent’anni dopo, il libro cult di Coupland spiegato ai ventenni di oggi
Viviamo nell’èra dell’inseguimento, così il capitalismo ci stalkerizza
Cascate, piante e giardini. La biblioteca del futuro nasce alla SapienzaTorna Stephen King, ma Zerocalcare è di nuovo primoViviamo nell’èra dell’inseguimento, così il capitalismo ci stalkerizzaIn aumento le infezioni sessualmente trasmesse. Per HIV focus sulla PrEP - Tiscali Notizie
Dengue, 10 regole per difendersi in viaggio: i consigli degli esperti - Tiscali NotizieRistorazione, gioco di squadra e prodotti di qualità per piatti salutari - Tiscali NotizieDermatologo Di Lernia: "Per dermatite atopica mai sospendere terapia" - Tiscali NotizieConsulcesi Club, webinar e guida per riconoscere e tutelarsi da demansionamento - Tiscali Notizie