Cina, coppia paga 130mila euro di multa per avere 7 figliLa moglie è un uomo: chiede divorzio dopo 4 giorni dal sìParigi, impennata di contagi Covid: ospedali in tilt
Portogallo, sistema sanitario ko. Rinforzi da Germania e AustriaAlbrecht Dürer,analisi tecnica "Adorazione dei magi" COMMENTA E CONDIVIDI Quando, nel 1494, il giovane Albrecht Dürer (1471-1528) arriva per la prima volta nel nostro Paese, percorre la strada classica del Reise nach Italien, quella che ancora oggi fanno milioni di turisti: da Norimberga, passando per Augusta, verso Innsbruck, Bolzano, Trento e poi Verona e finalmente Venezia che è la meta finale del viaggio. Per il ventitreenne Dürer (come per il turista di oggi), il momento più bello è quando ci si lascia alle spalle le montagne del Tirolo e appare, splendente nel sole, la valle dell’Adige. Dürer consegna la sua emozione, la gioia di essere dentro la luce e i colori dell’Italia, ad alcuni acquerelli (come la celebre Veduta del Castello del Buonconsiglio), immagini di paese che aprono una nuova e grande stagione per la moderna storia delle arti a Nord e Sud delle Alpi fondata sull’intuizione di Dürer secondo il quale è possibile coniugare la visione luminosa e prospettica degli italiani con il naturalismo lenticolare dei fiamminghi. E’ di questo incontro e delle tracce che ha lasciato il passaggio in Trentino dell’artista di Norimberga che parla la mostra “Dürer e gli altri. Rinascimenti in riva all’Adige” allestita a Trento al Castello del Buonconsiglio a cura di Bernard Aikema, Laura Dal Prà, Giovanni Maria Fara e Claudio Salsi. Con una infaticabile sete di conoscenza che lo porta a studiare gli ordini di Vitruvio e la prospettiva di Luca Pacioli, le proporzioni del corpo umano e i modelli dell’Antico, l’anatomia e la cosmografia, Mantegna e Giovanni Bellini, Leonardo e Raffaello, in costante appassionato dialogo con l’inseparabile amico umanista Willibald Pirckheimer, per Dürer la pittura è strumento intellettuale di comprensione e di rappresentazione, testimonia il vero e ardentemente insegue la bellezza. Sono queste le linee ideali della fugace ma particolarmente significativa presenza di quel genio inquieto di Dürer in Trentino che dà luogo ad un incredibile impatto (l’artista è fra i primi pittori a fare del paesaggio il motivo predominante, talora unico, dei suoi acquerelli) sulla produzione artistica di quel territorio, luogo di transizione, primaria via di comunicazione culturale e commerciale fin dal Medioevo, e di passaggio obbligato per chi voleva andare dall’Italia alla Germania e viceversa. Il Trentino e il Tirolo meridionale erano tutt’altro che aree periferiche vantando anche alcune sedi episcopali (Bressanone e Trento) e commerciali (Bolzano) che costituivano realtà urbane di prim’ordine, pronte ad accogliere innovative soluzioni artistiche in un’epoca – è l’età di Massimiliano I d’Asburgo e della sua contrapposizione alla Serenissima - di intense trasformazioni culturali in atto nell’intera Europa. E’ in questo clima che, tra l’ultimo Quattrocento e il primo Cinquecento, si sviluppa in Trentino quel Rinascimento originale, “sui generis” lo definiscono i curatori della mostra secondo i quali «tale stile nuovo o, meglio, l’insieme di tali nuovi stili, perché in realtà si tratta di linguaggi di un Rinascimento variegato e diffuso», che prende corpo il confronto con l’opera di Dürer che la mostra documenta attraverso una novantina di lavori (grafiche, dipinti, sculture, manufatti). La mostra è un percorso affascinante dove si alternano alcuni noti capolavori di Dürer quali l’Adorazione dei Magi, olio su tavola proveniente dagli Uffizi di Firenze, la tavola Cristo tra i dottori prestato dal Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid e un considerevole numero di grafiche tra cui spiccano il disegno a penna dei Due giovani cavalieri e le incisioni a bulino de Il mostro marino e di Ercole al bivio. Accanto alle opere di Dürer sono collocati i lavori di artisti che rappresentano “casi” esemplari del laboratorio stilistico estremamente eterogeneo che caratterizza la ricerca artistica del tempo in quell’area geografica. Ecco allora la presenza del superbo dipinto a olio e tempera di Jakob Seisenegger Le figlie di Ferdinando I d’Asburgo e Anna di Boemia. Così come i ritratti dipinti da Alvise Vivarini, Jacopo de’ Barbari, Marx Reichlich e quello di Bernhard Strigel dedicato a Massimiliano I con le insegne imperiali, l’imperatore per il quale Dürer prestò il suo servizio e a cui dedicò, insieme a Hans Springinklee, la xilografia suddivisa in due fogli dal titolo Albero genealogico di Massimiliano I proveniente dall’Albertina di Vienna.
Aereo si schianta contro un'auto negli Usa, morte tre personeFukushima, scossa di terremoto di magnitudo 7.1: 4 i feriti
Il Dalai Lama è stato vaccinato contro il covid, il video sui social
Joe Ligon, fuori di prigione dopo 68 anni: "Ero innocente"Abusa della vittima drogandola dopo essersi finto un chirurgo
Francia, 15enne ucciso a colpi di arma da fuoco a ParigiUSA, Florida: distrutte accidentalmente 1.100 dosi di vaccino Pfizer
Vanno a vivere insieme, modella e influencer hanno solo 8 e 13 anniIslanda primo paese europeo Covid free dopo un anno, ecco perché
Congo, parla il superstite Rocco Leone: "Esperienza tragica"Notizie di Esteri in tempo reale - Pag. 741Il rapper Pablo Hasèl è stato condannato ad 1 anno e 4 mesiFrancia, moto e scooter: il divieto di passare tra le auto nel traffico
Notizie di Esteri in tempo reale - Pag. 732
Usa: professoressa violenta alunno a casa e viene arrestata
Zone rosso scuro, Friuli e PA Bolzano le uniche in ItaliaGrecia, bimbo morto intossicato nel campo per migrantiEasyJet dovrà risarcire una passeggeraEbola in Guinea, torna la parla del virus: la situazione
Ciotola cinese al mercato: è un tesoro Ming da mezzo milioneVaccino, Oms: "130 Paesi senza vaccino, produttori cooperino"Corea del Nord, attacco hacker per avere informazioni sul vaccino PfzerFinge un tumore e truffa donatori con una raccolta fondi