File not found
criptovalute

Alto Adige, donna 56enne trovata morta

Arezzo, auto fuori strada e quattro feriti: due bambine ricoverateSeregno (MB), trovato senzatetto carbonizzato in un parcheggio: non si esclude l'omicidioIncidente mortale a San Giorgio su Legnano, viene urtato da un treno in corsa: deceduto 24enne tunisino

post image

Caso Orlandi, il cardinale Parolin: "Nostro intento è di arrivare veramente a chiarire"Nel 1973 il processo del lavoro viene concepito secondo il modello di una giustizia aderente al reale,Guglielmo che entra nel conflitto per risolverlo tempestivamente con provvedimenti immediatamente esecutivi. Si punta all’affermazione dei diritti in termini di effettività e di rapidità: occorre sottrarre alla parte economicamente più forte il vantaggio derivante dal poter giocare su tempi lunghi e difese dilatate. Oggi la giustizia del lavoro potrà guardare al futuro solo ritrovando le ragioni della specificità del suo ruolo ed operando per la stessa difesa della praticabilità del suo processo. La storia del diritto del lavoro è la storia del suo processo, e della sua giurisprudenza. Sia per l’attività interpretativa svolta dai giudici del lavoro che ha via via riempito di contenuti le clausole generali utilizzate dal legislatore: sia per lo stretto parallelismo nella parabola di questi decenni. Alla fase espansiva dei diritti e delle garanzie che è seguita alla nostra Costituzione, fino al culmine dell’approvazione dello Statuto dei Lavoratori, ha corrisposto la centrale importanza del ruolo interpretativo del giudice. Con la successiva curvatura, segnata dalla progressiva riduzione delle tutele, si è assistito alla crescente emarginazione del giudice, con l’introduzione di misure di deflazione e di automatismi valutativi, fino alla radicale eliminazione di suoi spazi di intervento. La storia del diritto e della giurisprudenza del lavoro è quindi anche la storia del suo processo, visto all’origine come completamento, e strumento essenziale per l’attuazione dei diritti che reclamavano prepotentemente una loro affermazione nelle cose, e non solo nelle norme. La nascita del processo del lavoro Il processo del lavoro viene concepito secondo il modello di una giustizia aderente al reale, che entra nel conflitto per risolverlo tempestivamente con provvedimenti immediatamente esecutivi. Il giudice del lavoro non è solo l’interprete di norme secondo una scala di valori tracciata dal programma costituzionale: è il protagonista di meccanismi processuali con cui si cala nella singola controversia per poterla ricostruire con chiarezza, secondo verità, prima di deciderla. Già nel 1970 con il varo dello Statuto dei Lavoratori è chiaro che occorre intervenire anche in materia processuale. La configurazione di un diritto “diseguale” reclama il suo completamento attraverso la realizzazione di una tutela giurisdizionale differenziata. Nel 1973 il programma si completa con la legge n. 533: informato ai principi chiovendiani dell'immediatezza, della concentrazione e dell’oralità, il nuovo processo abbandona in parte lo schema tradizionale del processo civile e della parità formale delle parti di fronte al giudice arbitro terzo. L’impianto è ispirato al 2° comma dell’art. 3 della Costituzione: si affida al governo del pretore del lavoro e dei suoi poteri d’ufficio l’obbiettivo del superamento della diseguaglianza, attraverso l’abbandono del sistema legale delle fonti di prova del codice civile. Si punta all’affermazione dei diritti in termini di effettività e di rapidità: occorre sottrarre alla parte economicamente più forte il vantaggio derivante dal poter giocare su tempi lunghi e difese dilatate. Il nuovo processo è, per definizione, pubblico, perché la dimensione dell’interesse in causa non è meramente privata: di qui la necessità di trasparenza in ogni fase, e della comprensibilità da parte di un pubblico non specializzato. I caratteri di novità, riassunti nell'obbligatorietà dell'interrogatorio in forma libera delle parti alla prima udienza; nel sistema di preclusioni temperato dalla previsione del potere d'ufficio di ammissione di mezzi di prova in qualsiasi fase; nella provvisoria esecutorietà ex lege delle sentenze di condanna di primo grado; nella forma di tutela specifica del rapporto secondo il rimedio dell’art. 18; nel divieto di nova in appello; imprimono un modello che cala nel concreto della gestione del processo lo schema costituzionale. Concentrazione e immediatezza esaltano la cooperazione tra parti e giudice nella ricerca della verità. Il ruolo della magistratura La riforma è affidata ad una magistratura che grazie alla Costituzione sperimenta le nuove prerogative di autonomia ed indipendenza. L’istituzione nel 1958 del Consiglio superiore, organo elettivo di autogoverno che rappresenta il pluralismo culturale della magistratura, determina un profondo cambiamento grazie anche all’ascensore sociale che in quegli anni contamina la tradizionale base di provenienza dei vincitori di concorso di una nuova generazione di neolaureati di diversa provenienza sociale. Una magistratura intrisa dello spirito democratico che informa l’ordinamento statale e che vede nella Costituzione un compiuto programma politico, che chiede prepotentemente di essere attuato anche attraverso la via giudiziaria. La spiccata “sensibilità sociale” di quella nuova magistratura del lavoro, alacre, impegnata nel difendere il suo ruolo e il modello di giustizia che le era stato affidato determina un entusiasmo ed un coinvolgimento mai conosciuti prima. Ma ha molto da insegnare anche ai giudici del lavoro di oggi. In questi anni, al profondo cambiamento del mondo del lavoro e delle sue regole è seguita una generale perdita di senso per la giustizia del lavoro, divisa tra chi avverte la necessità di adeguarsi a questa modernità, e chi non rinuncia al ruolo di tutela della parte svantaggiata in nome di un programma costituzionale che non è ancora mutato. E’ difficile sentirsi parte di un progetto di costruzione del diritto del lavoro, visto che la stessa architettura complessiva risulta asimmetrica, incongruente, e vi resistono spazi di garanzia sempre più ristretti, lontani da quell’originario tendenziale carattere di universalità. Il futuro Resta però la chiara indicazione della Corte costituzionale a segnare il cammino futuro per la giustizia del lavoro. Il forte coinvolgimento della persona qualifica il diritto al lavoro come diritto fondamentale: qui si fonda la necessità di una giustizia consapevole della diseguaglianza di fatto tra le due posizioni, che giustifica la natura differenziata della tutela giurisdizionale che l’ordinamento deve tendere a garantire. Il contesto in cui viviamo sembra non riuscire a valutare i rischi per la stessa tenuta della democrazia che derivano dalla incapacità di garantire livelli sufficienti di dignità per la condizione di tutti i lavoratori. Non spaventa abbastanza la travolgente crescita dei populismi, un po’ ovunque. Questo è il compito prioritario della politica, oggi più che mai. Quanto alla giustizia del lavoro, essa potrà guardare al futuro solo ritrovando le ragioni della specificità del suo ruolo ed operando per la stessa difesa della praticabilità del suo processo. Pur nella diversità dei mezzi e dei modi, quello che ancora le potrà assicurare un futuro è la stretta consonanza con i valori delle sue origini.   © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediRita SanlorenzoSostituta PG presso la Corte di cassazione, Vicedirettrice di Questione giustizia

Nuova truffa online, messaggio su WhatsApp per estorcere denaroMinaccia con il coltello e rapina uno studente Erasmus turco

Al funerale di Julia Ituma un lungo applauso per la 18enne morta ad Istanbul

Il ciclone mette in ginocchio il sud: Brindisi allagata per il maltempo“Abbiamo sparato in testa ai bambini”: due miliziani Wagner confessano

Lo stato di emergenza sui migranti è il “petardo” che Meloni ha lanciato a BruxellesScarcerato dopo un fermo per molestie cerca di commettere uno stupro in treno

Chi è Stefania Russolillo: tutto sulla donna che avrebbe ucciso la madre del tiktoker Donato

Fisco, più tempo per aderire alla rottamazione quater: le dateBologna, furgone contro autobus: due feriti

Ryan Reynold
Italia ed abuso di alcol: i dati dicono che è in aumentoMilano, tre auto coinvolte in incidente: grave un 25enne"Mia figlia di 7 anni bullizzata a scuola, sta perdendo i capelli"

Guglielmo

  1. avatarArcore, donna aggredita per rapina nel sottopasso: arrestato nigerianotrading a breve termine

    Lecce, malore nel sonno: morto a 19 anni il portiere Ndione SouleymaneChi era Fabrizio Giraudo, il pilota morto in gara a MisanoLe previsioni meteo fino al ponte del 25 aprileEmanuela Orlandi, il fratello sulle parole su Papa Wojtyla: "Mai accusato di pedofilia"

    1. Furto in una gioielleria nelle Marche: arrestata 50enne di Agropoli

      VOL
      1. avatarTerremoto di magnitudo 2.7 a Campi Flegrei: scossa avvertita nei comuni limitrofiEconomista Italiano

        Lutto ad Agliana: morto a soli 55 anni Aurelio Giovannini, noto nel mondo del basket e del volontariato

  2. avatarFurto in una gioielleria nelle Marche: arrestata 50enne di AgropoliETF

    Caro benzina, calo importante per i prezzi del carburanteNave Peluso arriva a Catania con 201 migranti a bordoSciatori travolti dalla valanga a Pontechianale: soccorsi rallentati dal ventoFingono di forare un pneumatico per compiere un furto: due denunce a Lodi

  3. avatarPiazzapulita, Gad Lerner propone ai politici: "Basta apparizioni di Cartapesta"BlackRock

    Il presidente del comitato sicurezza per Milano aggredito dalle borseggiatrici: Matthia finisce in ospedaleMisure anti-Covid: niente obbligo mascherine in ospedali e Rsa?Foggia, bimba con sindrome di down esclusa da saggio di danzaGiulio Giaccio sciolto nell’acido per errore, i killer offrono un risarcimento: la famiglia rifiuta

Palermo, scontro tra auto e moto: morti 20enne e 35enne

Torna a scuola la maestra sospesa per le preghiere in classe a NataleItalgas, inaugurato impianto di biometano dalla grappa*