Magi strattonato dalla sicurezza in Albania, Meloni scende dall'auto: "Lasciatelo"La Consulta dà ragione a Renzi nel conflitto di attribuzione coi pm di FirenzeRoma Eco Race, sfida nel segno della guida sostenibile - Tiscali Notizie
Einaudi prende le distanze da Salvini che ha usato un suo branoIl disegno di legge voluto da Valditara mira a dare maggiore peso alla valutazione sul comportamento. Ripristinando una visione in cui i giovani devono imparare a non disturbare per non ledere la serenità degli adulti che lavorano a scuolaIscriviti alla newsletter Oggi è Domani,Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock per condividere tutte le mattine le idee che ci unisconoTutti gli articoli di Tempo pieno, la scuola di DomaniSei un/a insegnante? Puoi abbonarti a Domani con la carta del docente a soli 80 euroMolto si è detto sui recenti provvedimenti legislativi che rilanciano il “voto di comportamento” come strumento di controllo e di gestione dei comportamenti all’interno delle istituzioni scolastiche. Se ne è parlato soprattutto per metterne in evidenza l’esplicito autoritarismo, ma anche per criticarne l’effettiva efficacia, messa in dubbio da chi forse reclama misure ancora più severe per “ripristinare la cultura del rispetto” e “affermare l'autorevolezza dei docenti”, come recita il Ddl 924-bis. C’è stato poi chi ha messo in evidenza la funzione colpevolizzante della norma, che potrebbe avere un impatto negativo sul benessere delle e degli studenti, ridotti al rango di problemi da risolvere.Proprio quest’ultimo aspetto merita di essere approfondito, poiché apre a scenari ancora più inquietanti sul ruolo che questo governo assegna alla scuola e sul posto che le persone minorenni dovrebbero occupare nella società. Secondo un atteggiamento tipico delle destre europee, impegnate su più fronti a combattere le istanze di liberazione delle nuove generazioni, anche in Italia sembra infatti venuto il momento di ribadire la tradizionale separazione tra mondo adulto e mondo dell’infanzia e dell’adolescenza, e di affermare che quest’ultimo non è abitato da persone titolari di diritti, bensì da persone subordinate che devono stare al loro posto e comportarsi in modo da meritarsi la promozione alla fase successiva. CommentiIl ministero dimentica Falcone, nell’anniversario un concorso per dirigenti managerIl problema della serenitàLa scuola, in questa prospettiva, non è da intendersi come servizio pubblico funzionale alla rimozione degli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona e la partecipazione alla vita del Paese (art. 3 della Costituzione), né tantomeno come un luogo in cui si promuove lo sviluppo della cultura (art. 9), ma è semplicemente il «contesto lavorativo degli insegnanti e del personale scolastico». Un posto di lavoro a cui occorre – dice ancora la norma approvata in Senato – «restituire piena serenità».Una serenità turbata dalla presenza di studenti non desiderabili o comunque non conformi dal punto di vista comportamentale alle aspettative di insegnanti e personale scolastico. Così, come se non fossero sufficienti il codice civile e il codice penale, lo Stato intende conferire a scuole e insegnanti il potere di definire un sistema di regole e di punizioni funzionale al mantenimento dell’ordine. Va almeno riconosciuta l’onestà intellettuale di chi ammette espressamente il valore politico di qualsiasi atto di valutazione, che si configura come una forma di gestione del potere.La “buona condotta” Altrettanto significativa in questo senso è la continua confusione tra voto di condotta e voto di comportamento, su cui vale la pena soffermarsi. Il voto di condotta, introdotto da un Regio Decreto del maggio 1923, nasce in una scuola d’impianto militaresco-carcerario, in cui si parla espressamente di promozione come di qualcosa che viene “conferito” agli alunni in seguito a un voto sufficiente in “profitto” e uno in “condotta”, laddove per condotta s’intende un modo di comportarsi degno, un contegno o un costume che non sia riprovevole.In ambito carcerario per buona condotta si intende appunto il comportamento leale e corretto del detenuto durante l’esecuzione della pena.Abolito nel 1999 in seguito all’introduzione dell’autonomia scolastica, il voto di condotta risorge sotto forma di “valutazione del comportamento” per volontà della ministra Gelmini, che nel 2008 mette mano alla legge allo scopo di «tornare alla scuola del rigore», perché – sono parole sue – «sappiamo che l’aumento degli episodi di bullismo preoccupa molto genitori e insegnanti».Sostituendo la condotta con il comportamento, il legislatore opera dunque una sottile e insidiosissima manipolazione: pur sapendo di collocarsi nel solco di una specifica tradizione educativa pre-democratica, che vede nel voto di condotta un deterrente e uno strumento di controllo della persona, finge di aderire alla più democratica esigenza di valutare il comportamento come elemento costitutivo dell’apprendimento. ItaliaIl contratto scaduto degli insegnanti: gli stipendi bassi aggravano il divario di genereValerio CuccaroniIstruire senza educareSe nel 1923 la condotta andava a integrare il “profitto”, nel 2008 il comportamento va ad affiancare quello che a scuola si definisce “rendimento”, secondo una logica che rispecchia una concezione della valutazione e dell’insegnamento profondamente anti-scientifica, e anche per questo ampiamente condivisa da un’opinione pubblica poco incline a riconoscere il valore delle scienze pedagogiche e della ricerca educativa. Ma è davvero possibile, nel 2024, prestare fede e una visione dell’apprendimento che tiene nettamente separato il corpo dalla mente, e che oltretutto vede i corpi come entità isolate dall’ambiente? Dobbiamo davvero credere che sia possibile concepire un’istruzione senza educazione, una trasmissione di conoscenze separata dagli atteggiamenti dell’individuo? Davvero pensiamo che sia ancora sostenibile una scuola che premia con un 9 un’interrogazione sulla storia dei campi sterminio e punisce con un 5 in condotta chi pratica e predica l’antisemitismo, anche quando si tratta della stessa persona?È giusto chiedersi se non sia invece preferibile lasciare a chi educa la responsabilità di valutare i progressi fatti nello sviluppo di quelle che vengono definite competenze personali e sociali, le quali devono essere obbligatoriamente allenate, sviluppate, valutate e certificate durante i primi dieci anni di scuola nell’ambito di ogni materia scolastica, dalla storia alla matematica, nessuna esclusa. Certo, si tratta di un compito complesso, che ogni scuola cerca di affrontare da almeno un decennio senza avere strumenti sufficienti a disposizione e sapendo di non poter contare sui poteri centrali, troppo impegnati a usare la scuola per compiacere i più anziani, i quali amano rimpiangere un’imprecisata età dell’oro dell’istruzione, e per creare un clima di paura e di sfiducia nelle nuove generazioni.Iscriviti alla newsletter Oggi è Domani, per condividere tutte le mattine le idee che ci uniscono© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediSimone GiustiRicercatore e docente di Didattica della letteratura italiana all’Universita di Siena. Scrive di scuola e per la scuola da venticinque anni
Iran, Raisi è morto. Il comunicato di Sergio Mattarella: "Cordoglio per le vittime"Grave lutto per il ministro Valditara: cordoglio unanime dai partiti
Tutti i problemi giuridici dell’assoluzione di Berlusconi nel processo Ruby ter
Sessant’anni di emancipazione femminile in magistraturaPolemiche sul video elettorale di Vannacci: "Fate una decima per votarmi"
Meloni alla kermesse Vox: no a teoria gender nelle scuole e alla maternità surrogataLa riforma della magistratura onoraria è un origami malfatto
Ergastolo ostativo, no della Cassazione al nuovo rinvio alla ConsultaElezioni europee 2024: i risultati in Europa
Speciale Elezioni Europee 2024: FdI in testa seguito dal PDDialogo, sostenibilità e specializzazione: le sfide dei giuslavoristiComunali, a Pontida Lega battuta da una lista civicaAttacco a Mattarella, Borghi sotto accusa: La Russa e Salvini intervengono
Ex sindaca Virginia Raggi rinviata a processo per calunnia: "Sono sconcertata"
Il legislatore continua a dimenticare i diritti dei figli nati dalla gestazione per altri
Toti non risponde al gip, l'avvocato: "Chiederemo la revoca dei domiciliari"La forzatura della maggioranza sul Garante dei detenuti: votato senza venire audito in commissioneConfindustria, 'con Ddl più collaborazione scuola e impresa' - Tiscali NotizieI ricavi di Mondadori nel semestre salgono a 387,2 milioni - Tiscali Notizie
L’Anm va in pezzi sul caso ApostolicoL’ennesimo femminicidio mostra l’inadeguatezza del nostro sistema di prevenzioneItalia-Cina, cooperazione Mimit-Miit da green a yacht ad auto - Tiscali NotizieSalvini attacca Macron: le reazioni di Conte e Schlein