Odessa, 15enne muore nel bombardamento nel tentativo di salvare gli anziani viciniMigranti, naufragio al largo della Tunisia: quattro morti e tre feritiGiappone, azienda licenzia un dirigente per commenti sessisti
Odessa, oggi l'anniversario della strage dei sindacati: timori per un attacco russoIl profiloAddio a Paul Auster,Capo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella l'anima letteraria di BrooklynLo scrittore americano, celebre per l'indimenticabile «Trilogia di New York», era anche un insospettabile esperto di letteratura italiana© Soeren Stache Matteo Airaghi01.05.2024 18:15Potessero farlo, forse anche i grattacieli di Manhattan oggi piangerebbero la scomparsa di Paul Auster, il prolifico e amatissimo scrittore statunitense che se n’è andato questa notte, consumato da un cancro ai polmoni, nella sua Brooklyn. Quei grattacieli che lui, nato a Newark come l’amico Philip Roth in quella culla dell’ebraismo newyorchese con Jersey City e il Lower East Side, aveva imparato, bambino, a guardare da lontano al di là del fiume Hudson. E di quell’angolo di mondo, del suo fascino, delle sue inquietudini e delle sue contraddizioni, Paul Auster era diventato il cantore letterario (trasferitosi a Brooklyn «la città diventata quartiere» non aveva mai voluto lasciarla pur avendo vissuto a lungo in Francia) come Woody Allen per il cinema o Lou Reed per la musica. Non a caso tutti lo associamo alla fondamentale Trilogia di New York di fine anni Ottanta (Città di vetro, Spettri, La stanza chiusa) che fu subito acclamata dalla critica. Dopo gli studi alla Columbia University, nel 1970 Auster si era recato a Parigi dove lavorò come traduttore fino al ritorno a New York nel 1974. L’esordio letterario furono le poesie e i racconti pubblicati sulla «New York Review of Books» e sulla «Harper’s Saturday Review». Poi arrivarono i romanzi, Il paese delle ultime cose (1988), Il palazzo della luna (1989), La musica del caso (1991, dal quale Philip Haas trasse un film nel 1993), Leviatano (1992), Mr. Vertigo (1994) e Timbuctu (1998). Nel cinema Auster è stato regista e sceneggiatore dei film Smoke, diretto insieme a Wayne Wang, e di Blue in the Face. Nel 1998 diresse Lulu on the Bridge interpretato da Willem Dafoe e Harvey Keitel. Nel 2005 pubblica lo spiazzante Follie di Brooklyn, al 2017 risale il maestoso 4321 mentre il suo ultimo romanzo, Baumgartner, era uscito, come sempre in italiano per Einaudi, nel 2023 in coincidenza con l’annuncio della sua malattia. Tradotto in oltre quaranta lingue Auster è noto anche per essere un grande promotore della «musica del caso» che permea molti suoi romanzi, romanzi combinatori in cui spesso i punti di vista dapprima divergono per poi convergere in una narrazione a più voci. Ma Paul Auster è stato anche uno degli intellettuali americani più autorevoli e raffinati della sua generazione, sempre a suo agio con i registri alti e con quelli popolari della cultura occidentale, figlio di quell’intellighenzia ebraica americana (di cui andava fiero) poteva discutere animatamente di baseball, di cui era grande intenditore, come di geopolitica internazionale con la stessa competenza e passione. Molto amato e letto in Europa, Auster era anche un insospettabile esperto di letteratura italiana: «Petrarca, Dante, Cavalcanti. Li leggo ancora spesso, perché hanno sempre qualcosa da dirmi – aveva rivelato in un’intervista alcuni anni fa –. Da giovane ho studiato molto anche Giordano Bruno, ma metto al di sopra di tutti, per liricità e contenuti, Giacomo Leopardi: ritengo lo Zibaldone un capolavoro del pensiero, che spazia al di sopra del resto. Ma Italo Svevo è in assoluto tra i migliori del ventesimo secolo, di un’attualità eccezionale. La coscienza di Zeno sembra scritto l’altro ieri. Leggo sempre con gioia Italo Calvino, ammiro Umberto Eco che ha composto saggi eccezionali, e poi Carlo Emilio Gadda e Tommaso Landolfi, il quale ha avuto una fiammata di moda e di interesse da noi in America, qualche tempo fa, con La moglie di Gogol, un racconto che una volta letto credo non si dimentichi più. Antonio Tabucchi poi: ha un respiro molto internazionale, ma ho un particolare ricordo di Ungaretti che ho conosciuto personalmente e che ha avuto su di me una grandissima influenza». Quella che lui ha avuto sull’idea della Grande Mela nell’immaginario collettivo: chissà se a Newark ne nasceranno ancora di romanzieri così.
Lucio Caracciolo contro Zelensky: “Non sappiamo cose vuole l’Ucraina”Terremoto in Papua Nuova Guinea: scossa di magnitudo 6.1
La stretta di Putin sull’Ucraina: referendum, annessioni e stati cuscinetto
Russia, incendio all’istituto di ricerca per la difesa aerospaziale: 6 morti La strategia dello zar, ecco cosa vuole fare davvero Vladimir Putin
Kamala Harris positiva al Covid, la nota della Casa Bianca: “Nessun contatto stretto con Biden”Bataclan, parla l'attentatore Salah Abdeslam: "Chiedo scusa alle vittime"
Giappone, settimana lavorativa da 4 giorni per un equilibrio tra vita privata e professionaleInfluenza aviaria, segnalati focolai in Canada e negli Stati Uniti: l’allarme degli esperti
Ucraina, attacchi missilistici a Leopoli: colpita anche una stazioneElezioni in Francia, oggi silenzio elettorale. Cosa dicono gli ultimi sondaggiRussia, cartellini contro la guerra sui prezzi nei supermercati: arrestata attivistaIncendio in una casa a Preston, morti due bambini di 5 e 3 anni
Giappone, è morta a 119 anni la donna più anziana del mondo
Notizie di Esteri in tempo reale - Pag. 479
Covid, studio choc demolisce il modello della Svezia: "Agli anziani morfina invece dell'ossigeno"Ivan Vavassori è vivo, l’annuncio di suo padre: “Si trova in ospedale”Notizie di Esteri in tempo reale - Pag. 484Ucraina, bambini scomparsi: allarme per le adozioni illegali
Riappare in pubblico l’amante di Vladimir Putin, con una fede al ditoRaccolto di grano a rischio in India: i problemi causati dal cambiamento climaticoIl consigliere di Zelensky: “La guerra finirà fra 2/3 settimane, poi negozieranno”Mediaset, Crippa: “Affermazioni deliranti di Lavrov ma è un documento che fotografa la storia”