File not found
analisi tecnica

Rabbit R1, una vulnerabilità mette a rischio la sicurezza degli utenti | Wired Italia

Olimpiadi, numeri e curiosità delle medaglie vinte dall'Italia | Wired ItaliaQuesti due sono “weird”? - Il PostGenova, il dem Ermini a capo della holding di Spinelli. Pd in tilt: inopportuno – Il Tempo

post image

Locorotondo, "l'hanno trovato": la gioia del papà del bambino sparito da casa – Il TempoSi sta discutendo di inserire in Costituzione un esplicito riferimento al ruolo della vittima nel processo penale. Accettare che il processo penale ceda il passo all’emotività e offra un ruolo da protagonista alla vittima è operazione dal forte impatto simbolico ma che rischia di comportare,Capo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella come effetto indesiderato, un indebolimento di quelle irrinunciabili garanzie che riempiono di contenuto il principio del cd. “giusto processo”Si sta molto discutendo, in questi giorni, della proposta di legge che punta ad inserire, all’interno della Costituzione, un esplicito riferimento al ruolo della vittima nel processo penale. Appena dodici parole - «la legge garantisce i diritti e le facoltà delle vittime del reato» - che andrebbero inserite all’interno dell’art. 111 Cost.La proposta – a dire il vero presentata in molte delle ultime legislature – è tornata recentemente al centro del dibattito dopo le dichiarazioni di sostegno di alcune forze dell’opposizione.Ma perché un’affermazione apparentemente banale sta facendo tanto discutere?Laddove non spiegata e contestualizzata, i non addetti ai lavori potrebbero legittimamente domandarsi come mai, nel nostro paese, si riesca a fare polemica anche su un tema quale quello del riconoscimento di diritti e facoltà alle vittime dei reati. E gli stessi potrebbero anche chiedersi se davvero, in assenza di un intervento del genere, alle stesse non siano riconosciute forme di tutela o partecipazione.In realtà, che non si tratti di una modifica banale lo testimoniano le stesse parole di alcuni dei sostenitori della proposta (in particolare l’On.le Scarpinato), secondo cui «inserire in Costituzione i diritti delle vittime imporrebbe, finalmente, un riorientamento dell’intero sistema giustizia, che oggi è orientato tutto dal punto di vista dell’indagato».E lo testimonia anche la relazione di accompagnamento alla proposta di legge, secondo cui è ormai «doveroso intervenire a tutela della vittima del reato anche all’interno delle regole del “giusto processo”» anche al fine di «sostituire» l’attuale configurazione del processo, «che vede come protagonista attivo lo Stato e come soggetto passivo l’autore del reato, lasciando la posizione della vittima sullo sfondo», con una «più ariosa concezione, secondo cui anche la persona offesa assume un ruolo centrale nella dinamica repressiva».Quello che si invoca con quelle dodici parole è, dunque, un vero e proprio cambio di paradigma con il quale, attraverso il riconoscimento di «piena cittadinanza processuale alla vittima del reato», si riveda l’intero sistema di giustizia penale.Il ruolo della vittimaSe è corretto riconoscere anche alla vittima di un reato la facoltà di far sentire la propria voce – e negli ultimi anni si è intervenuti in tal senso - altro è pretendere di orientare diversamente il sistema di giustizia penale ponendo la stessa al centro della scena; e ciò per il semplice motivo che, non potendo esistere “vittima” senza “colpevole”, si entra in conflitto con la presunzione di non colpevolezza, la quale vuole l’imputato innocente sino a quando la sua responsabilità non sia accertata da una sentenza definitiva. Né si può trovare una qualche forma di convivenza, in posizioni di parità, tra un innocente (presunto) e una vittima (non presunta).Nel processo penale il ruolo da protagonista – individuato come tale nella Costituzione – è attribuito all’imputato, essendo lo scopo del dibattimento non quello di “fare giustizia”, bensì quello di ricostruire dei fatti sulla base di ciò che viene contestato dal Pubblico Ministero (su cui ricade, ai sensi dell’art. 112 Cost., l’obbligo di esercitare l’azione penale). Al tempo stesso, il nostro ordinamento già attribuisce, a chi sia danneggiato da un reato, la facoltà di costituirsi parte civile (figura che può distinguersi da quella di persona offesa) e la Costituzione stabilisce che ogni processo si svolga nel contraddittorio tra le parti, in condizioni di parità, davanti ad un giudice terzo e imparziale (art. 111 Cost.).Le aspettative di condanna della vittima di un reato sono per definizione incompatibili con un processo penale ispirato alla presunzione di innocenza, all’interno del quale le garanzie – che in un processo accusatorio non possono che essere modellate principalmente sulla figura dell’imputato – possono diventare privilegi a seconda dal punto di vista da cui si guarda. Ma se il punto di vista del processo diventa il punto di vista della vittima si innesca un cortocircuito in cui a rimetterci è proprio chi, secondo la Costituzione, è un “presunto innocente”.La centralità dell’imputatoPer la vittima del reato – magari i familiari di una donna barbaramente uccisa – saranno sempre pochi anche i 30 anni di reclusione inflitti da una Corte che abbia, magari per le ragioni più fondate dal punto di vista giuridico, ritenuto di escludere qualche circostanza aggravante.A dire il vero, tale pericolosa deriva – che rischia di essere accentuata da tale proposta – è già presente nel nostro sistema, essendo ormai numerosi i casi di vicende processuali nelle quali, alla lettura del dispositivo da parte del Tribunale, hanno fatto seguito urla, insulti e minacce nei confronti del giudice reo di non aver condannato gli imputati, di non averli condannati tutti o di averli condannati a pene considerate lievi. E non si deve essere esperti per comprendere come tutto ciò indica negativamente sulla serenità di giudizio dei magistrati, i quali saranno – magari inconsciamente – sempre più portati a preoccuparsi delle possibili conseguenze, anche mediatiche, delle loro decisioni.Quelle della vittima sono poi delle aspettative che, per il comprensibile trauma personale che spesso si cela dietro tragiche vicende – su cui non si vuole esprimere alcun giudizio per il rispetto che si deve al dolore dei familiari – spesso finiscono con il travalicare la sede processuale, arrivando a trovare inconcepibile che un imputato possa trovarsi “a piede libero” in attesa della decisione di un Tribunale o a rammaricarsi per il fatto che, trovandosi all’estero, lo stesso non possa essere riconosciuto per strada ed etichettato pubblicamente come “assassino” (cosa che, invece, avviene a Roma dove è conosciuto).Accettare che il processo penale ceda il passo all’emotività e offra un ruolo da protagonista alla vittima è operazione dal forte impatto simbolico ma che rischia di comportare, come effetto indesiderato, un indebolimento di quelle irrinunciabili garanzie che riempiono di contenuto il principio del cd. “giusto processo”, avvicinandosi pericolosamente allo scenario descritto dal Prof. Giostra: quello in cui l'esclamazione «giustizia è fatta» è ormai riservata esclusivamente ai processi che si concludono con una condanna dell’imputato.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediGuido Stampanoni Bassi

Pd, Ermini lascia la direzione nazionale e non molla Spinelli. Dem in tilt – Il TempoHaniyeh colpito da un missile guidato. L'analista: "Presto forze di Teheran in strada" – Il Tempo

«I miei quaranta giorni con la Spagna e l’eredità di Gubitosa»

I migliori giochi da tavolo ambientati nel Giappone dei samurai | Wired ItaliaSecondo la Corea del Sud, il dittatore nordcoreano Kim Jong Un sarebbe a corto di farmaci per curare problemi legati all'obesità - Il Post

Paralimpiadi, perché il profilo ufficiale di TikTok è diventato un caso | Wired ItaliaParigi 2024, “il nostro sogno più grande”. Pellegrini difende Pilato e zittisce Di Francisca – Il Tempo

When Evil Lurks è uno degli horror più perniciosi, impressionanti e spietati del nuovo Millennio | Wired Italia

Roma, l'incendio a Monte Mario scatena il panico. Auto in fiamme, case e Rai evacuate – Il TempoOpenAI, che cos'è il nuovo modello GPT-4o mini, | Wired Italia

Ryan Reynold
Case popolari ai rom, Cerno smaschera i profeti della finta integrazione: "Qual è la stortura" – Il TempoIl servizio di trasferimento di file WeTransfer è stato acquistato da Bending Spoons, l'azienda italiana che aveva sviluppato Immuni - Il PostRoma, ruba un furgone e scappa dai carabinieri: l'inseguimento finisce nel peggiore dei modi – Il Tempo

MACD

  1. avatarÈ morto John Mayall, leggenda del bluescriptovalute

    Prompt'n'play, il gioco di carte per conoscere l'intelligenza artificiale generativa | Wired ItaliaComunque belli - Il PostMeta e Vodafone si sono alleate per alleggerire il consumo di dati dei video | Wired ItaliaLa prima videochiamata immersiva della storia | Wired Italia

    VOL
    1. Libano, "si è salvato" il comandante di Hezbollah. Israele ha informato gli Usa del raid – Il Tempo

      1. avatarIran, “attacco diretto ad Israele”. Khamenei ordina la rappresaglia dopo la morte di Haniyeh – Il TempoProfessore Campanella

        Julian Assange, cosa succede adesso | Wired Italia

  2. avatarMonopoly diventerà un film grazie a Margot Robbie | Wired ItaliaProfessore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

    Il gruppo italo-svizzero Nova Marine, con la canadese Algoma Central Corporation, ha ordinato la più grande nave cementiera al mondoLo storico argento dell'Italia nella ginnastica artistica femminile a squadre - Il PostBiden, lo staff ha saputo del suo ritiro da X | Wired ItaliaFate d'argento, storica medaglia per la ginnastica artistica – Il Tempo

  3. avatarSono solo momenti - Il Posttrading a breve termine

    Le prime pagine di oggi - Il PostLorenzo Musetti vuole incantare LondraHomePod con display avrà a bordo Apple Intelligence | Wired ItaliaDigital services act: quanto ci costa tenere sotto controllo le grandi piattaforme online? | Wired Italia

Nole e i soliti attriti con il pubblico, «Why always you?»

Meteo fino a Ferragosto: temperature choc, ecco dove. Le previsioni – Il TempoCase popolari ai rom, Cerno smaschera i profeti della finta integrazione: "Qual è la stortura" – Il Tempo*