File not found
Professore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock

Luca Scatà, morto a 35 anni l'agente-eroe che fermò il terrorista di Berlino: aveva un tumore

Le "amiche di Ila": una festa della birra per continuare a lottare con lei - ilBustese.itAndrea Joly, indentificati tutti gli aggressori del giornalista. Perquisizioni all'albaBriciole: la vita e il suo nutrimento più importante, l'amore - ilBustese.it

post image

CasaPound, Andrea Joly e Ilaria Salis invitati dal gruppo di estrema destra: «Venite entrambi alla festa nazionale»Un ritratto di don Gino Rigoldi - . COMMENTA E CONDIVIDI Cinquanta anni di Beccaria. Qual è l’immagine che porta con sé?investimenti Quella di una popolazione di ragazzi, ho in mente quando ne arrivavano mille all’anno, quando si formavano dei gruppi, magari per la partita di pallone e c’era sempre paura che succedesse qualcosa. Io arrivavo di corsa e trovavo sempre dei sorrisi». Virginio Rigoldi, per tutti don Gino, è stato per oltre cinquant’anni il cappellano dell’Istituto Penale Minorile “Cesare Beccaria”. Ha deciso di rassegnare le sue dimissioni in favore di don Claudio Burgio.«Ma sono dimissioni formali – spiega con un sorriso – la realtà è che continueremo a lavorare insieme. Ho incontrato don Claudio 18 anni fa a Lambrate e da allora abbiamo cominciato a ragionare insieme e non ci siamo più lasciati. Non abbiamo nemmeno mai litigato. Siamo due parti complementari: lui con i ragazzi è straordinario, io faccio la parte delle relazioni, del dialogo con le istituzioni e le autorità. Siamo due amici che fanno lo stesso lavoro.Lei ha speso la sua vita a fianco dei ragazzi: com’è iniziata questa missione?Era chiaro il rapporto che cercavo di avere con loro, ma con i grandi numeri il problema è che se stai attento a troppi non stai attento a nessuno. Era un popolo che dall’inizio mi ha spinto a chiedermi se i miei sorrisi fossero professionali o proprio veri, se questo piacere di stare insieme a loro mi nasceva dal cuore. I giovani vanno ascoltati e capiscono subito se sei un professionista del sorriso o se per te sono davvero importanti. Allora ho fatto una cosa che consiglierei a tutti, preti e non: aver cura della relazione, che parte da quando dai importanza all’altro. È stata un’avventura faticosa per i numeri e i problemi però credo di non aver mai avuto il sospetto di essere nel posto sbagliato. Tanto che alcuni ragazzi del Beccaria li ha portati anche a casa con lei.Per fortuna, ho sempre avuto l’allergia per il giudizio: quando si ascolta qualcuno non si deve avere paura, ma capire cosa gli è successo. Ho cominciato questo tipo di rapporto, professionale e personale, con tanti ragazzi, anche grazie all’allora direttore del “Beccaria”, Antonio Salvatore, da cui ho imparato tantissimo. Di mio mi è sembrato logico che, se un ragazzo che esce da qui non ha dove dormire e io ho due stanze, lo ospito. È stato un movimento che ho fatto con il cuore ma da questo e altre azioni simili è cominciata a girare fra i ragazzi la voce che don Gino dice delle parole ma poi c’è.Chi erano, negli anni ‘70, i ragazzi del Beccaria?Erano tempi, i primi anni, dove i ragazzi erano tutti italiani, provenienti dal Sud: per loro Milano era il paese dei balocchi. Erano facili a gesti gratuiti di violenza: a differenza dei reati della sopravvivenza che vediamo oggi, quelli erano i reati del possesso, del potere. Erano gli anni in cui iniziavano a nascere i grandi complessi abitativi, come Corvetto o Quarto Oggiaro, con grandi assembramenti di ragazzi fermi lì e di cui nessuno si curava. Ricordo un’immagine di quel periodo, una volta in cui prima di una messa c’erano dei nomadi che litigavano con altri ragazzi. Io ho provato a calmarli ma appena mi sono girato uno ha ferito l’altro. Allora ci ha pensato suor Maria: li ha messi a posto lei con due schiaffoni e non hanno più parlato».Chi entra, invece, oggi?Bisogna avere in mente che gran parte dei ragazzi che abbiamo oggi non sono nati in Italia ma in Paesi lontani, dove molti sono ancora analfabeti. Sono quasi tutti arabi e di fede musulmana, per questo una delle mie idee è far venire al Beccaria degli imam perché, quando questi giovani iniziano a pregare si trasformano, si compongono. Tanti vengono dalla strada: il Comune ne intercetta solo metà, ma altrettanti restano per strada e devono sopravvivere. In carcere capitano sempre i più poveri, qualche volta poveri moralmente, io qui non ho mai visto grandi delinquenti. Sono cambiati i ragazzi, ma i metodi educativi?Occorre con loro un altro linguaggio: sono qui per lavorare e capiscono se offri loro qualcosa che li avvii al lavoro. Hanno bisogno che chi gli parla si occupi di loro, senza avere la predica in tasca. Va fatto capire che il male che hanno fatto è un male, ma devono anche capire che li stai aiutando a uscire e trovare un lavoro. Vogliamo fare tanti articoli 21: dare loro la possibilità di uscire dal carcere di giorno per lavorare, con un’assunzione e uno stipendio regolare. Sarebbe un linguaggio di valore che loro riconoscerebbero, che si tratti di lavori nel l’edilizia, nella ristorazione o come giardiniere. Così diamo valore al messaggio che hanno ricevuto dai loro genitori, che li hanno mandati qui per un futuro migliore. Grandi discorsi non li capiscono ma dare loro un lavoro è molto convincente, però c’è sempre un problema di fondo: dove possono stare, scontata la loro pena?Ci sono le comunitàOggi le comunità sono intasate e hanno il tappo dei 18 anni. Ci siamo proposti, con la fondazione “Don Gino Rigoldi” per il bando comunale “Case ai lavoratori” che prevede la possibilità di ristrutturare degli alloggi che verranno poi affittati. Noi faremo cento appartamenti, anche se il Comune non ci ha ancora dato una risposta definitiva. Speriamo di sì.Nell’attesa del via libera ha in mente altri progetti?Ho visto in Francia il modello delle “jeunes maisons”: case che ospitano 15-20 ragazzi e ragazze, provenienti da comunità o senza casa, dove c’è un educatore e dove fanno tante attività culturali. Vorrei fare un po’ di maisons da queste parti. Ci sono oggi gli alloggi per l’autonomia, ma chi esce da una comunità non ha grande autonomia: a volte quando ci accompagno qualcuno viene a me per primo la malinconia. Ti accorgi che, quando sono lì soli, si limitano a sopravvivere, mentre in queste maisons, anche se ognuno ha la sua stanza, c’è condivisione e soprattutto cultura, che è quello che manca. Oggi, difficilmente, nascono nuove comunità«Sì, oggi qui nessuno apre più. Gli educatori devono capire che il metodo educativo deve essere quello della relazione, senza una relazione vera non c’è educazione ma non c’è nemmeno Chiesa. La fede è un rapporto personale con Cristo, un rimando alle sue parole. Un rapporto che non deve essere ideologico. Gli enti religiosi devono avere come modello educativo la relazione: è qualcosa di evangelico. E la nostra predicazione deve rappresentare l’uomo Gesù Cristo: per questo voglio fare un podcast su Gesù Cristo, sull’uomo che era, non sulle sue idee». Se potesse chiedere un regalo per questi 50 anni, quale sarebbe?Sarebbe far capire che non esistono ragazzi cattivi, che volendo loro un po’ di bene e dando loro le cose essenziali si può cambiare la loro vita. Vorrei che si diffondesse l’idea che un progetto educativo si chiama relazione. Questo modello dovrebbero averlo la scuola, gli istituti religiosi, tutti quelli che si occupano di giovani. La relazione si chiama anche amore ed è il comando del Signore: questo dovrebbe essere il riferimento di ogni ente dedito all’educazione, più che mai di quello ecclesiastico ed ecclesiale. Io ho capito che a voler bene alla gente non si sbaglia, perché il voler bene fa bene a chi lo riceve ma anche a chi lo fa.Il prossimo progetto che avete in mente, lei e don Claudio?Abbiamo deciso che apriremo la chiesa del Beccaria, fra un mese tutti potranno venire qui a messa. Dobbiamo ricordare che nulla è impossibile a Dio e nemmeno a noi se stiamo con lui.

«L'amica geniale» di Elena Ferrante è il libro più bello del XXI secolo secondo il New York TimesEdison: 7 nuovi impianti fotovoltaici da 45 MW in Piemonte

Piemonte, emergenza Maltempo nel Canavese. Interventi per viabilità

Il Parco Alto Milanese una palestra a cielo aperto. Per tutti - ilBustese.it​Estrazioni Lotto, Superenalotto e 10eLotto di martedì 16 luglio 2024: numeri vincenti e quote. Nessun 6, centrati sette 5 da 24mila euro

First Cisl: in Italia costi credito al consumo più alti di UeDepurazione, commissario Fatuzzo: finalmente in gara impianto Napoli Est

Meloni: con Xi confronto franco, chiesto stop sostegno a Russia

Con Trenord a Fiera Milano Live: treni straordinari per i concerti di Salmo&Noyz, Gigi D’Agostino, Paul Kalkbrenner, Geolier - ilBustese.itIl cambiamento climatico minaccia calotte glaciali della Patagonia

Ryan Reynold
Una doccia, un abito, ma soprattutto l'ascolto: Ali d'Aquila e il desiderio di volare più alto che mai - ilBustese.itGorla Minore e la prima variazione di bilancio. Lorvetti: «Alcune scelte per noi inaccettabili» - ilBustese.itTuretta, il padre si scusa: «Mai pensato che i femminicidi siano normali, temevo che Filippo si suicidasse»

investimenti

  1. avatarAffrontare il disagio giovanile, un lavoro sempre più di squadra - ilBustese.itCapo Analista di BlackRock

    Antitrust, indagini su pratiche commerciali scorrette Armani e DiorAI, incontro Cirio-Bernini a Torino su Fondazione Ai4IndustryModa, Marni (Gruppo Otb): Stefano Rosso nominato CeoOccidental vende attività in Texas e New Mexico per 970 mln

    1. Gamberetti congelati contaminati da batteri carnivori, Aldi li richiama dai suoi supermercati

      1. avatar«L'amica geniale» di Elena Ferrante è il libro più bello del XXI secolo secondo il New York TimesBlackRock

        FOTO. A Marnate pattuglie congiunte per scoraggiare lo spaccio - ilBustese.it

  2. avatar«Il vostro cane ha il mal d'auto? Non legategli assolutamente un sacchetto al collo, è molto pericoloso: i rimedi sono altri»VOL

    Design, Paolo Pinifarina insignito dell’American Prize for Design 2024Autonomia/Conte: per Meloni Tricolore è provocazione,in piazza sventolremo forteModa, Marni (Gruppo Otb): Stefano Rosso nominato CeoElezioni Venezuela, Maduro confermato presidente con il 51,2% dei voti: «Il fascismo qui non passerà». Ma l'opposizione denuncia: abbiamo vinto noi con il 70%

  3. avatarTari, arrivano gli avvisi di pagamento. Intanto i sacchi non conformi continuano - ilBustese.itCapo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella

    Emilia Romagna, Schlein: De Pascale candidato forte di coalizione articolata21 luglio: Mirella Cerini avrebbe compiuto gli anni oggi - ilBustese.itL'unione fa il divertimento a Fagnano con "R-estate in piazza" - ilBustese.itIl corpo musicale Santa Cecilia celebra Castellanza, città da 50 anni, nel concerto d'estate - ilBustese.it

Programmi studio per studenti internazionali in Italia: la Top 5 delle regioni per il 2024

FOTO. «Anca a Busti sa vula». Ovvero perché Malpensa resta così bustocca - ilBustese.itElezioni Venezuela, Maduro confermato presidente con il 51,2% dei voti: «Il fascismo qui non passerà». Ma l'opposizione denuncia: abbiamo vinto noi con il 70%*