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Grandi lavori, Webuild rilancia sull’AustraliaCOMMENTA E CONDIVIDI «Dobbiamo superare “l’epidemia” della paura,ETF che si insidia, si diffonde dappertutto, contagia tutte le età e tutti gli ambienti. Ma per quanto l’insidia della paura sia un assedio continuo e minaccioso abbiamo il compito e la missione di essere seminatori di speranza! Lo dobbiamo ai bambini e alle loro famiglie!». È questo l’impegno che si assume la Fism, nel giorno in cui celebra il Cinquantesimo di fondazione, rilanciando il lavoro educativo nei territori, con il presidente nazionale Giampiero Redaelli: «Prendiamo il largo», sollecita il presidente, riprendendo lo slogan della giornata di domani a Roma. Nata nel 1974 dall’intuizione del sacerdote bresciano Luigi Rinaldini, dell’Oratorio della Pace, la Federazione italiana scuole materne – promossa dalla Conferenza Episcopale Italiana in tutte le diocesi – oggi rappresenta 9mila realtà educative (6mila scuole dell’infanzia e 3mila servizi educativi 0-3), con oltre mezzo milione di bambini. Una presenza capillare, che copre il 37% del servizio su tutto il territorio nazionale, raggiungendo il 50% in Lombardia ed il 60% in Veneto.«Festeggiare oggi 50 anni della nostra Federazione, rafforza il senso di appartenenza caratterizzato dal desiderio di sostenere tutte le scuole dell’infanzia, allora chiamata asilo, cattoliche o di ispirazione cristiana, unico servizio “pubblico” su tutto il territorio nazionale sino alla costituzione delle scuole materne statali, avvenuta nel 1968», sottolinea il presidente Redaelli. Sottolineando i «molti traguardi raggiunti, sia in campo pedagogico che gestionale, che hanno garantito un servizio di qualità per centinaia di migliaia di bambini e bambine ed un servizio indispensabile per le loro famiglie». Un’opera educativa che affonda le radici nella storia, dato che la grande maggioranza di queste scuole ha più di un secolo di vita e qualcuna quasi due. «Pur avendo attraversato innumerevoli difficoltà è immutato da allora lo spirito di servizio, di attenzione educativa verso i bambini e il sostegno alle loro famiglie – riprende Redaelli -. Una centralità che per moltissimi Comuni rimane esempio di vera sussidiarietà a tutela di un bene comune, amato e sostenuto da tutta la popolazione».Un sodalizio forte, quello tra la scuola dell’infanzia e la popolazione, che ha permesso, in questi decenni, di superare innumerevoli prove e “turbolenze” e che oggi è alle prese con la sfida dell’inverno demografico, che minaccia l’esistenza stessa di queste realtà. «La capacità di reagire anche a questa “piaga” è un elemento distintivo delle nostre scuole – conferma il presidente della Fism – abituate a dover risolvere, con creatività, in tempi brevi, tutte le criticità che minano la loro esistenza. Prevale il senso di responsabilità proprio verso i bambini, la loro educazione, a sostegno del primario compito educativo dei genitori. Per questo, sono in atto importanti esperienze di condivisione tra scuole che attraverso anche forme giuridiche, si mettono insieme per ottimizzare costi e pratiche gestionali».Un ulteriore sostegno alle scuole arriverà dall’iscrizione al Registro unico del Terzo settore (Runts), con la Federazione nel ruolo di «rete di enti del terzo settore per assicurare a chi ha o avrà scelto di entrare nel Runts di avere la massima assistenza e supporto», sottolinea Redaelli. «Nella ricorrenza del 50° – riprende – non mancherà nemmeno la richiesta al governo di completare il percorso verso il pieno riconoscimento del servizio pubblico educativo e sociale delle scuole paritarie no profit sancito dalla Legge 62/2000. Il proseguimento capillare dei servizi esistenti sul territorio – sottolinea Redaelli - sono un sostegno alla natalità, alla genitorialità e all’occupazione femminile. Ritengo che il “periodo di prova” a cui sono state sottoposte le scuole dell’infanzia associate alla Fism, tutte no profit e per la maggior parte ultra centenarie, possa ritenersi concluso definitivamente», ribadisce il presidente. Che rilancia l’impegno della Federazione per il Patto educativo globale, «tanto caro a papa Francesco», che, la settimana successiva alle celebrazioni del 50° della Fism, incontrerà i più piccoli nella Giornata Mondiale dei Bambini. «Guardiamo con ammirazione alla testimonianza di uomini e donne del nostro tempo che sono parola ed esempio di fiducia e, primo fra tutti, proprio papa Francesco e raccogliamo le sue parole di incoraggiamento, di chiamata alla responsabilità – conclude il presidente Redaelli –. Vogliamo avere la capacità di saper accogliere le diversità culturali, religiose e le fragilità dei bambini di questo tempo, per una fiduciosa educazione globale che sviluppi sentimenti di pace, di tolleranza, di aiuto, di rispetto e di perdono, elementi indispensabili e imprescindibili per la costruzione di un mondo bello e un futuro migliore».
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