Partito Democratico a rischio scissione: i motivi della crisi e i possibili nuovi scenariA.Fontana, il centrodestra vince se è unito come in Abruzzo - Tiscali NotizieCosì i giovani sono diventati la benzina dell’estrema destra in Francia e Germania
“Taranto tra pistole e ciminiere, ieri e oggi”. Il saggio su una saga criminale di Ghizzardi e Guastella - Tiscali NotizieIl premier usa la procedura eccezionale per far saltare un regime fiscale caro ai freelance e alle microimprese. Che bloccano un ponte, sveglialUngheriadaltorporeproOrbáinvestimenti poi due. Nata sui social, ora la protesta cresce. E l’opposizione uscita stremata dal voto di aprile è pronta a cavalcarla Ha conquistato una quantità di seggi mai vista prima, ha imposto un regime di guerra che gli consente di agire quasi indisturbato. Ma è a quel «quasi» che Viktor Orbán oggi non può non stare attento. Le biciclette, gli zaini, i manifesti, la frotta di migliaia di partite iva, l’opposizione che torna a raccolta alla spicciolata, il ponte Margherita bloccato dalla folla: questa mattina Budapest, la roccaforte di un’opposizione che era uscita dalle elezioni di aprile sfiancata, torna a essere una capitale in protesta. La tassa-paradiso dei piccoli Le piccole imprese. Le partite iva. I freelance. Le microimprese che lavorano per una clientela variegata. Sono loro gli arrabbiati di Budapest. L’innesco della protesta si chiama “Kata”. Cos’è? È un regime fiscale semplificato, o come lo chiama il giornalista economico Gergely Brückner «un paradiso per i contabili», la manna per i commercialisti e i loro clienti, che vanno dalle piccole attività agli “autonomi”. Una «tassa semplice» che già nella seconda metà di giugno il governo ungherese ha fatto intendere di voler modificare, e rendere più complicata e ostica. EuropaOrbán lancia l’offensiva culturale dal suo avamposto illiberale a BudapestFrancesca De Benedetti Colpo di spugna Poi la fretta ha fatto il resto, e questa mattina sui gruppi Facebook è partita l’allerta: la tassa-paradiso salta, e in tempi rapidissimi. Del resto il premier ungherese è il mago delle accelerate, e se lo può permettere: con la maggioranza che ha può cambiare la costituzione, con lo “stato di guerra” che ha imposto – dopo quelli dell’emergenza migranti e del covid – può scavalcare abilmente ogni argine istituzionale. In questo caso il provvedimento per modificare il regime fiscale è previsto in aula per la votazione già questo martedì pomeriggio, per poi entrare ufficialmente in vigore dal primo giorno di settembre. «Procedura eccezionale». Cambia l’aliquota, il numero e il tipo di clienti che si possono avere per restare nel regime kata, nato per assicurarsi che una giungla di situazioni assai variegate uscisse dalla zona d’ombra fiscale. Il “popolo della kata” si organizza E così il “popolo della kata” si è organizzato, non per caso a Budapest. La premessa è che la capitale è governata dall’opposizione, da quando nel 2019 con le prime primarie e con l’opposizione unita Gergely Karácsony è stato eletto sindaco. E qui, nella città più grande di un paese per il resto dominato dai villaggi, «produciamo quasi il 40 per cento del pil di tutta l’Ungheria», come racconta la vicesindaca Kata Tüttő. Si capisce quindi come mai, di circa mezzo milione di piccoli contribuenti, qualche migliaia abbia deciso di radunarsi e protestare proprio bloccando i ponti della capitale. Ponti bloccati «È normale? Che quasi tutti siano banditi dalla kata? Parliamone, gente!». Così tuona l’annuncio postato su un gruppo Facebook, dal quale è partito il passaparola per la mobilitazione. Questa mattina frotte di giovani, e meno giovani, si sono radunati e sono arrivati a bloccare il passaggio sul ponte Margherita. Poi eccoli arrivare, già prima di pranzo, anche sul ponte Elisabetta per bloccare anche quello. I ponti che collegano Buda e Pest, i simboli della capitale, sono un puzzle di colori, perché qualche migliaio a piedi, in bici, in moto, con la borsa delle consegne del cibo, ha deciso di farsi notare da Orbán e dal suo governo. Protesta spontanea o opposizione? «Il raduno è spontaneo, ognuno agisce a proprio rischio!», hanno scritto gli organizzatori sui social. Ma l’occasione per l’opposizione era troppo ghiotta e adesso la protesta monta. Alle elezioni di aprile l’opposizione anti Orbán, per la prima volta unita a livello nazionale sotto la candidatura di Péter Márki-Zay premier, è uscita dal voto con una sonora batosta. Ma Budapest resta la roccaforte, e la componente liberale Momentum, nata proprio dalle proteste contro la candidatura di Budapest ai giochi olimpici, sa bene quanto possa essere politicamente profittevole seguire l’onda. Ferenc Gelencsér, leader di Momentum, è già sul posto, come pure altri esponenti di Dialogo e altri partiti anti Orbán. EuropaPer capire la politica di Orbán bisogna inseguire il palloneFrancesca De Benedetti© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediFrancesca De Benedetti Europea per vocazione. Ha lavorato a Repubblica e a La7, ha scritto (The Independent, MicroMega), ha fatto reportage (Brexit). Ora pensa al Domani.
Elly Schlein: "Proteggere le famiglie omogenitoriali dagli attacchi"Germania, il cyber-attacco alla Cdu prima delle europee e i sospetti sui servizi russi
Abruzzo, Marsilio: sentiti D'Amico e Conte, riconosciuta vittoria netta - Tiscali Notizie
Così i giovani sono diventati la benzina dell’estrema destra in Francia e GermaniaOk del Governo a un odg del Pd che potrebbe sanzionare la Santanchè per Visibilia
Massimo Scalia: «fratello maggiore, riferimento scientifico, compagno di battaglie e caro amico» - Tiscali NotizieMeno male che c’erano i Clash. Così il punk salvò Newcastle
Morto Silvio Berlusconi: tutte le volte che l'ha fatta franca nei processiSeggi aperti in Abruzzo fino alle 23,sfida a due Marsilio-D'Amico - Tiscali Notizie
Turismo lento, 47 milioni ai cammini dell’Appennino centrale - Tiscali NotizieSpoglio Abruzzo chiuso in 10 ore, Marsilio confermato col 53,5% - Tiscali NotizieIl patto della piadina Meloni – von der Leyen. E all’Emilia Romagna i fondi PnrrGreen Deal, la retromarcia di von der Leyen: sì ai pesticidi (e alle destre)
Santocielo, che leggerezza. Il film di Ficarra e Picone è un pamphlet sui dogmi senza barriere di genere
Violenza, immagini, simulacri: la vera fiction di Baudrillard
Centrodestra, Meloni ci mette la faccia in Abruzzo - Tiscali NotizieMorte Silvio Berlusconi: il cordoglio di Emilio FedeDisoccupazione, settimana corta e sicurezza: il lavoro nei programmi dei partiti per le elezioni europeeIl Belvedere di Palazzo Lombardia sarà intitolato a Silvio Berlusconi
Violenza, immagini, simulacri: la vera fiction di BaudrillardMarsilio: "Meloni? E' andata a dormire contenta e felice" - Tiscali NotizieRegionali Abruzzo, Conte: "Marsilio come Truzzu, elmetto serve a cittadini per disastro che lascia" - Tiscali NotizieConduttore tv polacco si scusa per gli anni di «parole vergognose» contro la comunità Lgbt+