Riforma Giustizia, Nordio replica ai magistrati: "Interlocutore del Governo è il Csm"Emilia Romagna, Mattarella incontra i volontari e i sindaci delle città alluvionateMeloni osservata speciale in Ue. Sul Mes tutto rinviato a giugno
Fratoianni alla manifestazione M5S, l'attacco: "Aumentano le disuguaglianze"Da qualche mese è tornata alla ribalta mediatica la sindrome Nimby (Not In My BackYard/Non nel mio cortile),ETF utilizzata in vario modo e in diversi contesti ma sempre per indicare le resistenze di comunità locali ad accettare nuovi impianti industriali nelle vicinanze del proprio cortile. È innegabile che posizioni di contrarietà a insediamenti pericolosi o indesiderati esistano, ma sarebbe importante usare criteri freddi per distinguere situazione da situazioni ed evitare di fare di tutta l’erba un fascio. Le comunità residenti in aree contaminate chiedono per prima cosa di conoscere lo stato dell’ambiente dove vivono e della propria salute, il rischio corrente e quello futuro, queste conoscenze sono basilari per poter affrontare in modo efficiente ed efficace il percorso di risanamento e reinsediamento dei territori. Da qualche mese è tornata alla ribalta mediatica la sindrome Nimby (Not In My Back Yard/Non nel mio cortile), è utilizzata in vario modo e in diversi contesti ma sempre per indicare le resistenze di comunità locali ad accettare nuovi impianti industriali nelle vicinanze del proprio cortile. Ne stanno facendo uso soggetti diversi, amministratori nazionali e locali, media della carta e dell’etere, fino a associazioni ambientaliste, sempre per indicare un ostacolo da superare, di fronte a nuovi impianti con tecnologie definite all’avanguardia e affidabili. Partendo da una catalogazione di comunità o gruppi definiti “sindromici” si svalorizzano e si relegano in un angolo, non si attiva un percorso di ascolto e quindi di comunicazione, si amplificano le distanze anziché ridurle. Curiosa situazione in epoca di esaltazione della resilienza. Certo, è innegabile che posizioni di contrarietà a insediamenti pericolosi o indesiderati esistano, ma sarebbe importante usare criteri freddi per distinguere situazione da situazioni ed evitare di fare di tutta l’erba un fascio. AmbienteCingolani: «I giovani del clima hanno ragione, ma ora anche Greta deve evolvere» Le domande Partiamo allora da quattro punti di riflessione sotto forma di domande: l’impianto o intervento che si sostiene susciti contrarietà di una. Certa comunità di cittadini appartiene ad una filiera provata oppure è innovativo? ovvero quanta esperienza è stata accumulata? L’area geografica di localizzazione è interessata da altri impianti e altre fonti di stress ambientale oppure è a basso impatto? La popolazione residente nell’area potenzialmente esposta a rischi (anche se bassi) è stata sottoposta nel tempo ad altri impatti ambientali e sanitari? Il nuovo progetto/intervento è stato sottoposto, o è in corso, una valutazione di impatto ambientale e sulla salute, che prevedono l’inchiesta pubblica? e ancora, nel caso di opere pubbliche, ci sono stati percorsi di dibattito pubblico? Pare evidente che secondo il tipo di risposta a queste domande sarà diversa la posizione delle comunità locali e emergeranno indicazioni preziose per affrontare con cognizione di causa un rapporto di comunicazione, per il quale l’uso della metafora della sindrome Nimby si rivelerà di scarso aiuto, o peggio sarà controproducente, mentre sarà da perseguire un approccio di cura del territorio, in linea con gli impegni presi per contrastare i cambiamenti climatici. Insomma, in situazioni con comunità esposte da anni a inquinamento, con stato di salute alterato, in attesa di bonifiche da lungo tempo, il ricorso al Nimby-pensiero è controproducente oltre che irrispettoso, ancor più se i nuovi interventi proposti sono poco conosciuti e non sono stati neanche valutari e spiegati. Chi ha svolto studi nelle aree inquinate e nei siti contaminati sa bene che le comunità locali chiedono per prima cosa di conoscere lo stato dell’ambiente dove vivono e della propria salute, il rischio corrente e quello futuro, non chiedono la luna ma informazioni che sono di competenza degli enti pubblici e che spesso esistono. Queste conoscenze sono basilari per poter affrontare in modo efficiente ed efficace il percorso di risanamento e reinsediamento dei territori. Scorciatoie e stereotipi non sono utili e allontanano il dialogo, che è cruciale oggi e lo sarà anche di più in fase post-pandemica a meno di prefigurare scenari distopici a minor tasso di democrazia. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediFabrizio Bianchi Epidemiologo ambientale dell'Istituto di Fisiologia Clinica del CNR di Pisa, svolge dal 1979 attività di ricerca in epidemiologia occupazionale e ambientale, neuroepidemiologia, epidemiologia genetica e riproduttiva, statistica medica e per la sanità pubblica. E' docente a corsi e master presso varie università italiane. È autore di oltre 400 lavori scientifici, altrettante comunicazioni a congressi e numerosi interventi divulgativi su libri, riviste, radio e TV.
Santanché parla della bufera sulle sue società: "Sono pronta a riferire in aula"Storia di Rahim, iraniano in Italia da 44 anni. Ma non gli danno la cittadinanza - Tiscali Notizie
Abruzzo, Conte: risultato modesto per M5s, lavoreremo con più forza - Tiscali Notizie
Abruzzo, Salvini: un buon risultato per la Lega, supera M5s - Tiscali NotizieEuropean Focus 60. Interferenze russe
Figli coppie gay, Strasburgo boccia i ricorsi ma il ministro Roccella propone una sanatoria per i bimbi nati finoraAbruzzo, Pagano: "Il centrodestra unito sa governare e farsi apprezzare" - Tiscali Notizie
Regionali Abruzzo, Conte: "Inutile allargare il campo se poi si dipinge il M5s come una iattura" - Tiscali NotizieCosa direbbe Woody Allen del cinema di Lory del Santo
Stop al taglio della Riserva del Borsacchio in Abruzzo - Tiscali NotizieChi è la deputata 5 Stelle che ha allattato il proprio figlio alla CameraGiorgia Meloni è ancora presidente dei Conservatori e Riformisti europei (Ecr)1/ Pesca a strascico devastante. Così si uccide il Mediterraneo. Una soluzione c’è, e salva il commercio - Tiscali Notizie
Migranti, l’Italia pagherà il prezzo più alto delle nuove regole Ue
Migrazione e asilo, approvato il patto Ue: i punti dell'accordo
«Ci mancherai, carissimo maestro»: l’addio a Massimo Scalia ieri in Campidoglio - Tiscali NotizieBufera su Grillo, la reazione di ConteMes, arriva il parere del capo di gabinetto del ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti: tensioni nel centrodestraRegionali Abruzzo, Marsilio: "Mai stato indagato, con chi mi ha calunniato ci vediamo in tribunale" - Tiscali Notizie
Macron demonizza «gli estremi» e lancia una «federazione» di centristiAbruzzo, Salvini: noi determinanti, vinte sei elezioni su sette - Tiscali NotizieStop al taglio della Riserva del Borsacchio in Abruzzo - Tiscali NotizieMeloni: "L'effetto Sardegna? Ancora non sappiamo come e' finita" - Tiscali Notizie