File not found
Capo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella

Aperti gli scarichi fognari a Rimini per il temporale: imposto il divieto di balneazione

Scompare dopo giornata al mare: Raffaele Carratù trovato morto tra gli scogliMazara in lutto saluta il sottocapo della Guardia Costiera Antonino GiacaloneWest Nile, seconda vittima in Lombardia: morto un uomo nel Bresciano

post image

Marmolada, sopravvissuta ricorda il compagno: "Appena camminerò di nuovo tornerò in cima, per me lui è lì"Tre mesi fa la Costa d’Avorio vinceva la Coppa d’Africa battendo in finale la favoritissima Nigeria. Nulla è cambiato nel paese. I ricchi introiti arrivati con il torneo non sono certo finiti nelle tasche delle fasce più povere della popolazione. Ma quella vittoria è stata una carezza per tutti. Viaggio nel grande ospedale psichiatrico 9458 di Bingerville. Dove il calcio tiene compagniaABIDJAN (COSTA D’AVORIO) – Amman sta seduto su un muretto nel lungo corridoio del padiglione maschile. Sembra una pietra. Sente parlare,trading a breve termine si rianima, spalanca un sorriso senza rete, tutt’uno con gli occhi: «Italiani! Sono stato a Parma, facevo il meccanico, ma alla fine mi hanno sbattuto fuori. Non ero in regola, tanto qui lo posso dire».Siamo nel grande ospedale psichiatrico al 9458 di Bingerville, ad Abidjan, capitale economica della Costa d’Avorio, sei milioni di abitanti, con i suoi quartieri residenziali, i grattacieli, la laguna Ebrié, il caos, e l’altra faccia di tutte le metropoli africane tra spianate di baracche, spazzature, morti viventi, bambini di strada senza una strada. Una città evidentemente smemorata sul tema, un paese ancora alticcio del vino della Coppa d’Africa inaspettatamente, secondo gli esperti, conquistata in una finalissima contro la Nigeria che è già leggenda.L’ubriacatura generale è evidente già sul volo da Cotonou, in Benin. Air Cote d’Ivoire baguette e dolcino li serve nella scatoletta rettangolare con sopra i disegnini stilizzati di palloni, fischietti, scarpette, pantaloncini, sciarpe dei tifosi, la maglia numero 17 del capitano Aurier e un bell’1-2, il risultato della magica notte allo Stade Olympique Alassane Ouattara, dal nome del presidente, contro le Super Aquile di Victor Osimhen, che erano grandi favorite. All’aeroporto internazionale Felix Houphouët-Boigny, sul rullo di consegna delle valigie e pure sul soffitto, ci sono i pupazzi dei giocatori della nazionale, dei quali poi la città è tappezzata. Una coppa che ha fatto anche ingrassare le pance già belle piene del governo ivoriano e della Fif (la federazione calcio), e che ha lasciato lo stesso a tasche vuote chi non ha un franco cfa – si chiama così la moneta di questa ex colonia francese, ex sulla carta perché è Parigi a tenere il paese, come altri della costa occidentale africana, sotto il tacco economico – , contro i 7 milioni di dollari, quattro miliardi e mezzo di franchi incassati. Ammesso che ne abbiano, questi diseredati, di tasche. Come Claude, il fratello che Amman sta aspettando da ore seduto su quel muretto. «Che cos’ha? Non lo so, lo stanno visitando», risponde, battendo l’indice sulla tempia. È impazzito, Claude. Non aveva, appunto, nemmeno i pantaloni quando lo hanno portato qui. L’Africa che cresce, e cresce (pochi lo sanno), e gran parte di essa, come qui, tenta di scrollarsi l’odioso cliché occidentale di terra a rimorchio – certo il riferimento non è ai paesi disastrati del Sahel, in ginocchio, alla fame – invece che protagonista qual è, è anche quella che lascia indietro milioni di giovani che non ce la fanno a correre con lo stesso passo.A Bingerville ci sono tanti pazienti adulti, e moltissimi ragazzi e ragazze, anche giovanissimi. Tormentati, chissà da quali fantasmi. «Droga, quella che raccattano per strada, schifezze artificiali, e alienazioni che riguardano il loro stato sociale. Molti sono soli al mondo», spiega Simeon M’Bo, un operatore dell’ospedale. Chi vaga, chi chiede in dono un braccialetto. Sorridono anche loro dietro le sbarre, tutto il tempo. Tendono la mano, parlano sempre. Un lessico musicale, narra di quando erano bambini. Qualcuno imita il calcio a un pallone. Qui fuori c’è il grande campo dove molti hanno potuto assistere alle partite della Coppa, da uno schermo messo su dalla direzione. Gli Elefanti della nazionale hanno fatto sognare anche loro. «Quando la Nigeria ha sbloccato il match con Troost-Ekong è calato un velo di tristezza», racconta Simeon, «ma il pareggio di Kessié al sessantaduesimo e poi il gol decisivo di Haller all’ottantunesimo hanno trasformato il nostro ospedale in una bolgia. Sembrava di stare tutti allo stadio quella sera».Cento pazienti hanno fatto quanto i sessantamila dell’Olimpico. E da subito, nella notte, tutti volevano giocare. Non si poteva. Quel sogno però già da sé ha avuto la forza di spaccare il finestrone della malattia. Un po’ come il lavandino pesantissimo sradicato da Josip Elice, alias Bancini, il gigante indiano d’America, nel finale di Qualcuno volò sul nido del cuculo. Il calcio è di casa a Bingerville. «Talenti? Se ve ne fossero non sarebbero qui probabilmente, e farebbero certo più gol di quelli che fanno», dice M’Bo con un sorriso amaro come il caffè ivoriano che offre in ufficio. Le porte del campo di calcio sono piccine, sembra di stare in un cartoon. La tecnica è quella che è, gloriosamente, magicamente squinternata. La palla è un papillon. Una farfalla che svolazza su, a destra, a sinistra, tranne che in quella minuscola rete. «Ma si gioca regolarmente, se così si può dire», spiega la guida. Ci sono due coach, fanno quello che possono, Vengono in ospedale nei pomeriggi di mercoledì e sabato. Non è gratis il manicomio. La prima visita costa 2.500 franchi, quasi quattro euro; per chi non ha nulla sono un patrimonio. E poi la permanenza, figuriamoci, 30mila fino alla fine della cura, in stanze che sono casermoni. Se vuoi la singola, paghi altri seimila al giorno. Basta fare i conti: un nostro scarso aperitivo quotidiano, per loro un salasso mortale. Ma la febbre del pallone ha fatto dimenticare tutto, l’inferno là fuori e quello qui dentro, la solitudine, le attese di una carezza che non arriva. Antoine, sedici anni, è tra i più fortunati. Ha una madre accanto china come nella pietà di Michelangelo: gli occhi profondi immobili sul suo ragazzino ammalato. «Bonjour» fa, raccontando che il figlio sta così da mesi e non si vede orizzonte. «Si fa ogni giorno la pipì addosso, ma è un bravo bambino il mio bambino», ripete, senza mollarlo un secondo. Anche lui ha un pantaloncino degli Éléphants. Vengono da Toulepleu, a ovest del paese, bastione del deposto presidente ivoriano Laurent Gbagbo, ai tempi della guerra civile devastata dai miliziani locali e dai mercenari che venivano dalla Liberia e poi dagli scontri durante la presa della città da parte delle forze del capo di stato eletto, Ouattara appunto.Famiglie che hanno vissuto sulla loro pelle, ed ereditato nei loro incubi, anche il dramma di un conflitto che fece, tra il 2010 e il 2011, oltre tremila morti in tutto il paese. Nonostante questo, in boom economico. Con un Pil che cresce da undici anni a una media dell’8 per cento, un reddito pro capite raddoppiato e maggiore produttore ed esportatore di cacao al mondo. Anche grazie alle mani di centinaia di bambini sfruttati come bestie nelle piantagioni. Argomento tabù. La first lady, Dominque Ouattara, ha inventato un organismo di cui è a capo che combatte il lavoro minorile. Un lavoro di imbellettamento dell’immagine. Guai perciò se si parla di piccoli schiavi, visto che si tratta della maggiore fonte di guadagno della Costa d’Avorio. Fatti ed economie distorte, feroci, che non lambiscono gli ospiti di Bingerville. A loro Les Éléphants, il pallone e la Coppa hanno regalato un grande sogno di libertà.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediValerio Giacoia

Parto gemellare raro: le gemelle condividono sacco amniotico e placentaTerremoto in Sicilia del 21 agosto: l'epicentro e l'intensità del sisma

Val di Fassa, frane ed evacuazioni: oggi la conta dei danni

Chiede di essere pagata per il suo lavoro nello stabilimento balneare: presa a calci e schiaffiTorino, 25enne si suicida nel carcere delle Vallette

Incendio sul Grande raccordo anulare, evacuato un palazzoBormio, gruppo di un oratorio bresciano accusa febbre e tosse: non sarebbe legionella

Allestita la camera ardente per l’ultimo saluto a Piero Angela

Incidente Sciacca, si aggrava il bilancio: morto anche il medico di AragonaSuicidio assistito, l’ultimo messaggio di Elena: “Avrei preferito morire nel mio letto”

Ryan Reynold
Marino Occhipinti, ex componente della Uno Bianca torna in carcere: ha picchiato la compagnaPulcini maschi, stop all’abbattimento dal 2026: arriva l’ok della CameraVaiolo delle scimmie: è ancora possible fermarne la diffusione? Il parere degli esperti

Professore Campanella

  1. avatarIl fidanzato la uccide mentre erano in vacanza in Croaziacriptovalute

    Salerno, scoppia una rissa al lido di Acciaroli: decine di giovani coinvoltiPrevisioni meteo del weekend, quali sono le città da bollino rossoNon vuole cure e rivolge insulti razzisti ad un medico: “Sei nero, mi attacchi malattie”Previsioni meteo del weekend, quali sono le città da bollino rosso

    1. Maltempo in Sicilia, aereo colpito da una violenta grandinata

      1. avatarA Mykonos 500 euro per quattro drink e dei frutti di mareinvestimenti

        Trovate morte 50 mucche a Cuneo: la Coldiretti attende l'esito degli esami

  2. avatarFunerali di Chiara Mastrojanni: vittima di un incidente a 23 annianalisi tecnica

    Bambina di 6 anni violentata dal vicino di casa: "Vieni a vedere i miei animali"Si tuffa per salvare i tre figli piccoli ma annega con uno di loroPrevisioni traffico sulle Autostrade: il prossimo weekend è da bollino neroLettere in carcere, vestiti e denaro per Alessia Pifferi

  3. avatarBatte la testa in piscina e perde conoscenza, 20enne in condizioni graviCapo Analista di BlackRock

    West Nile, 49 ricoverati a Padova: più dei pazienti CovidLecce, borsello con incasso della giornata finisce nell'immondizia: soldi salvatiCaro-gas, imprenditore pubblica su Fb una bolletta da un milione di euroIncidente a Castel d’Ario, frontale tra auto e camion: morta donna di 67 anni

Incendio sul Grande raccordo anulare, evacuato un palazzo

Incendio sul Grande raccordo anulare, evacuato un palazzoMatteo Bassetti valuta le opzioni: "Io ministro della Salute? Sono disponibile"*