File not found
analisi tecnica

Manometteva i parcometri per pagarsi i trattamenti di bellezza: rubati "95 mila euro"

Morto Fratel Biagio Conte: la comunità di Palermo in luttoLa polizia ha sequestrato il viadotto Furiano sulla A20 Messina-PalermoBimbo di due anni lasciato in macchina: denunciati i genitori

post image

Cadavere ritrovato sulle sponde del Tevere: è di una ragazza 20enneLa violenza “assistita” è assai difficile da provare in sede giudiziaria ma provoca un danno invisibile. Ma ciò che maggiormente preoccupa e che si rileva nelle aule dei tribunali minorili è il meccanismo di riproduzione e di adattamento negativo,Capo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella all’interno della sfera adolescenziale, della violenza di genere che abbiamo visto declinata per gli adultiSolo a seguito della tragica morte della povera Giulia Cecchettin la violenza di genere è divenuta un tema ricorrente nel dibattito pubblico ed è di tutta evidenza come ancora non sia sufficiente quanto messo in atto in termini di politiche di contrasto, ricerche, progetti di sensibilizzazione e di formazione.Dal mio privilegiato angolo prospettico di giudice minorile e della famiglia ho modo di constatare impressionanti dati statistici: in Italia un bambino su tre ha assistito, impotente, a episodi di violenza tra le mura domestiche. In un caso su quattro ne sono stati coinvolti direttamente.Sappiamo bene che la violenza cosiddetta “assistita” è una violenza assai difficile da provare in sede giudiziaria, in quanto essa provoca un “danno invisibile”, di difficile rilevazione, spesso occultato, negato e sottovalutato.Al momento il reato di violenza assistita è previsto nel nostro codice penale solo quale circostanza aggravante del reato di maltrattamenti in famiglia (articolo 572 del codice penale).Il giudice può obbligare il maltrattante a lasciare immediatamente la casa familiare; in ambito civile può disporre la decadenza della responsabilità e ugualmente provvedere all’allontanamento del genitore. Il giudice, inoltre, può disporre anche l’intervento dei servizi sociali, o di un centro di mediazione familiare, o dei centri antiviolenza che sostengono e accolgono donne e minori vittime di abusi e maltrattamenti.Tuttavia è evidente che la strada da percorrere in ambito giuridico è appena all’inizio per la sua concreta attuazione poiché l’obiettivo è l’individuazione di interventi che favoriscano la costruzione di reti interistituzionali tra enti e servizi preposti e con altre agenzie del territorio, attraverso la determinazione di programmi di azione condivisi.Il quadro anagraficoPer quanto concerne il quadro anagrafico, colpiscono due percentuali: il 46,6 per cento dei minori sono in età prescolare e si tratta di una quota elevata di bambini e bambine che rischiano forse di passare più facilmente come “invisibili” per la loro età alla rete dei servizi educativi, sociali e sanitari.Per quanto riguarda la fase, delicatissima, delle segnalazioni che pervengono presso la procura minorile si registrano, tra le macrotipologie, che ben il 68 per cento arrivano dalle forze dell’ordine o su propria iniziativa o su sollecitazione proprio delle madri che si rivolgono alle forze dell’ordine.Significativo anche il ruolo di recettori dei servizi sociali, con il 18 per cento delle segnalazioni inviate, e della scuola, con il 10 per cento delle segnalazioni; mentre risulta del tutto residuale, purtroppo, il ruolo dei sanitari di base, come i pediatri, che pure hanno in carico i minori.Sappiamo dalle ricerche compiute negli ultimi anni, che la violenza contro le donne è endemica nei paesi industrializzati come in quelli in via di sviluppo.Le vittime e i loro aggressori appartengono a tutte le classi sociali o culturali e a tutti i ceti economici. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, almeno una donna su cinque ha subito abusi fisici o sessuali da parte di un uomo nel corso della sua vita.La violenza maschile sulle donne, che attraversa tutti i luoghi senza distinzione di età, classe sociale, cultura e religione, diventa così paradigma per misurare la condizione delle donne nella realtà e si traduce in una estesa, quanto strutturale, discriminazione del genere femminile che, da un minimo di esclusione a un massimo di soppressione fisica (nel caso del femminicidio), e con diverse forme, è presente ovunque nel mondo con stereotipi che permeano trasversalmente ogni essere umano.Diventa così la cartina di tornasole sulla relazione reale tra uomini e donne e rappresenta il terreno su cui ci muoviamo e in cui le donne fanno molta più fatica a vivere.I dirittiIn una società che si muove ancora in un orizzonte di potere e poteri maschili non è sufficiente, seppure efficace, parlare di diritti; occorre arrivare a condividere un nuovo orizzonte simbolico, quello che Simone Weil indica come “vera giustizia”.La realtà è fatta di carne e ossa di quelle donne che, con molta fatica, hanno il coraggio di denunciare un uomo violento, che magari hanno in casa e che è anche il padre dei loro figli, da cui dipendono anche economicamente e che si alzano e reagiscono, a rischio della propria vita, in un contesto che non sempre le sostiene, ad iniziare dagli ambiti istituzionali.Il ruolo del tribunale per i minorenni risulta fondamentale di fronte all’imponenza del fenomeno, in particolare quando vi sono minori coinvolti e che assistono indifesi.Serve investire in un sistema interconnesso di competenze che occupa diversi ambiti giudiziari - oltre al tribunale per i minorenni, la procura e il tribunale penale e civile - ed è rintracciabile lungo un continuum di ambiti specialistici di tipo pedagogico, educativo, psicologico, psichiatrico e sociale. In tal senso trovo encomiabile il protocollo d’intesa sottoscritto tra queste autorità giudiziarie nel Distretto di Trento.La riproduzioneMa ciò che maggiormente preoccupa è quanto si rileva nelle nostre aule d’udienza, ossia un meccanismo di riproduzione nonché un adattamento negativo, all’interno della sfera adolescenziale, della violenza di genere che abbiamo visto declinata per gli adulti.È noto come l’adolescenza si caratterizzi spesso con la volontà di trasgredire, di distruggere per poi ricostruire, di entrare in conflitto con il mondo intero.Molti ragazzi di fronte a difficoltà familiari, scolastiche, sociali o psicologiche, percepiscono la società come ostile e si difendono con l’aggressività. Il fenomeno della violenza tra giovani si inserisce in questa realtà e sembra essere in preoccupante crescita in Italia, come dimostrano le cronache recenti.Oggi per descrivere la violenza all’interno delle relazioni di coppia tra gli adolescenti si parla anche di un fenomeno relativamente nuovo, la Teen Dating Violence. Questo tipo di violenza si manifesta, oltre che con aggressioni fisiche, attraverso le nuove tecnologie, ormai medium principale di comunicazione tra i giovani.Secondo un’indagine di Telefono Azzurro e Doxa Kids con più di 1500 adolescenti, il 10 per cento degli intervistati ha dichiarato di conoscere qualcuno/a che ha ricevuto minacce dal partner di postare in rete foto o video privati se non avesse fatto ciò che gli/le veniva chiesto.E non stupisce che, secondo sondaggi ISTAT sulla portata del fenomeno violenza di genere, 5 ragazzi maschi su 10 abbiano affermato di non trovare strano in alcune occasioni (il tradimento per esempio) di alzare le mani sulle fidanzate. Oppure che per due ragazze su cinque la sberla sia vista come una delle modalità dell’amore. Questo atteggiamento è difficile da sradicare nei nostri ragazzi se l’hanno notato in casa o ascoltato in brani musicali o visto in tv. I giovani ricevono messaggi su come comportarsi dagli adulti presenti nelle loro vite, dai compagni, dai media. E spesso questi messaggi sembrano suggerire che la violenza all’interno della coppia sia una cosa normale. Una delle cause dell’aggressività e della violenza di genere tra gli adolescenti, secondo gli studiosi, sembra quindi essere l’assenza di modelli o meglio, la presenza di modelli negativi nella società e in famiglia. I ragazzi hanno invece bisogno di adulti credibili in cui identificarsi. L’identificazione è un elemento essenziale per la formazione della personalità. i fattori di rischioAbbiamo constatato la ricorrenza di fattori di rischio che predispongono alla violenza di coppia che aumentano se i ragazzi fanno uso di droghe o sostanze illegali; se hanno una sessualità precoce e più partner e, soprattutto se sono stati testimoni di violenza in famiglia.I sintomi vanno dall’ansia alla depressione, a comportamenti devianti come uso di alcool e droghe e/o comportamenti antisociali fino ad arrivare al suicidio.Parlando in prima persona come padre di due meravigliose ragazze e come giudice, credo che ognuno abbia un compito che riguarda il proprio genere. Agli uomini degni di questo nome non appartiene essere femministi, ma sta a loro la gestione e soprattutto la sanzione, prima di tutto pubblica e sociale, dei propri simili violenti: devono uscire dal silenzio che li rende complici e capire che anche non prendere posizione è una scelta, che ha delle conseguenze e mantiene intatto il problema. Il modello violento patriarcale è un sistema prevaricante che schiaccia anche gli uomini, ma solo quando gli uomini accetteranno di ammetterlo pubblicamente sarà possibile fare le dovute distinzioni fra complici e vittime, uomini o donne che siano. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediGiuseppe SpadaroPresidente del tribunale dei minori di Trento.

Incidente A14, non ce l'ha fatta il camionista rimasto ferito a seguito dello scoppio pneumaticoIncidente ferroviario sulla linea Chieri-Rivarolo: morta una donna

Mamma e figlia investite sul marciapiede: stavano andando all'asilo

"Prof" colpita dai pallini lanciati dagli studenti: "Non riesco più a insegnare"Coppia trovata morta in una villa: ipotesi omicidio-suicidio

Incidente tra camion e due auto: morto un 37enneDoppio incidente sulla A14: interviene l'elisoccorso

Telefona e fa arrestare il marito violento: “Aiuto, mi sta riempiendo di botte”

Monguzzo, trovata piantagione con 3000 piante di marijuana, pusher armatiL'invito di Papa Francesco ai fedeli: "Imparare a farsi da parte"

Ryan Reynold
Omicidio Alice Neri, un testimone racconta: “L’ho vista baciare sia il collega che Gaaloul”Investito da un muletto mentre scattava le foto ad un camionCaro benzina: sciopero più corto di 12 ore

Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

  1. avatarNapoli, è morto il diacono Mazzara, Chiesa e fedeli in luttoEconomista Italiano

    Studenti fumano a scuola e lo insultano: insegnante ha un maloreIran, le minacce del Governo contro i cittadini che si ribellano al sistema: le storieMeteo: è in arrivo il ciclone Thor, ecco le sue conseguenze sull'Italia"Vi prego, aiutatemi a ritrovare la mia Teresa"

      1. avatarAddio al dottor Isidoro Orabona, medico ed ex amministratoreProfessore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock

        Diede fuoco alla ex moglie: "Azione meditata da tempo"

        VOL
  2. avatarBimba di 6 mesi muore in ospedale per bronchiolite: disposta autopsiaanalisi tecnica

    Va al ristorante con il nipote di 6 mesi: cacciatoVuole chiamare il figlio come il padre ma la suocera non vuole: le incendia il furgoneQatargate, arrestata la commercialista di Panzeri: Monica Rossana Bellini ai domiciliariArresto Messina Denaro: le reazioni della politica

  3. avatarLa "prof" a cui avevano sparato pallini denuncia gli alunni, ma un genitore vince il ricorsocriptovalute

    Si costituisce l'accoltellatore di un ragazzino di 16 anni: è un coetaneoChi l'ha visto, si cerca la 14enne Maria Elena: l'appello in diretta della madreAuto contro moto: morto un motociclistaL'inverno è arrivato ed ecco quanto durerà il gelo polare sull'Italia

Messina Denaro, trovato anche il secondo covo: è un bunker

Roma, Travolge due bambini e una donna: scappa e poi aggredisce un vigile, arrestatoLa Sardegna contro i cinghiali: "Caccia grossa per 4 domeniche in più"*