Francesco Totti e Noemi Bocchi, amore in vacanza alle Bahamas con la famiglia allargata: hotel extra lusso e bikini da sognoLauro Ciavardini muore a 25 anni per un malore alla fine del turno in fabbrica: il crollo davanti ai colleghi nello spogliatoioL'italiano Tamberi sta male: «Un'altra colica renale, è finito tutto»
La terribile proposta di Kadyrov: "Mosca valuti il nucleare tattico"Possiamo incidere come vogliamo sulle norme processuali,criptovalute ma se si continuano ad addossare sulla magistratura tutte le inefficienze statali, assegnando alla stessa una “funzione salvifica” che non può e non deve avere, non potranno mai essere risolti i problemi connessi ai tempi della giustizia A fine anno 2022 è entrata in vigore la Riforma Cartabia che rappresenta dopo anni la prima grande “riforma sistematica” del processo penale e del processo civile. Il massiccio intervento legislativo modifica profondamente la normativa processuale e ha la finalità espressa di ridurre i tempi di trattazione dei giudizi e rispettare, di conseguenza, gli impegni assunti dall’Italia in relazione al PNRR. L’altro versante della Riforma Cartabia ha riguardato l’ordinamento giudiziario; alcuni aspetti sono oggetto di una delega al Governo, rispetto alla quale da poco risultano conclusi i lavori di una commissione di studio istituita presso il Ministero della Giustizia; ma vi sono poi una serie di norme, immediatamente precettive, in materia ordinamentale, organizzativa e disciplinare, di eleggibilità e ricollocamento in ruolo dei magistrati e di costituzione e funzionamento del Consiglio superiore della magistratura. Nelle mie brevi riflessioni i due settori di intervento della riforma, processuale e ordinamentale, necessariamente si intrecciano. La riduzione dei tempi E’ ingenuo ritenere che i risultati auspicati in termini di riduzione dei tempi della risposta giudiziaria possano essere raggiunti semplicemente con interventi processuali, e neanche esclusivamente con aumenti di risorse di persone e mezzi. Questi interventi necessari e doverosi, che producono senza dubbio effetti positivi, devono essere accompagnati necessariamente da interventi strutturali e di sistema che non devono riguardare la giustizia ma la buona amministrazione del paese. Se non si incide, riducendola entro margini fisiologici (vedi dati statistici europei) sulla domanda di giustizia in Italia, nessun intervento processuale o ordinamentale sulla giurisdizione potrà essere risolutivo. C’è tutto un segmento fondamentale, che precede la “patologia” sulla quale interviene la giurisdizione, che richiede interventi urgenti, che abbiano un orizzonte temporale di medio-lungo periodo. E, invece, noi assistiamo dinanzi allo sfacelo “sociale” e “culturale” che attraversa il nostro paese ad interventi che aggravano ancora di più la macchina giudiziaria con introduzione di nuovi reati, assegnazione di compiti di supplenza alla giurisdizione (penso al fine vita), il continuo inasprimento delle pene; mentre sarebbe necessario in via preventiva rafforzare il sistema dei controlli amministrativi, rafforzare il controllo da parte dello Stato sul territorio (è sotto gli occhi di tutti il fallimento del controllo del territorio, sotto il profilo urbanistico, da parte dei Sindaci dei Comune: si potrebbe immaginare di spostare su altri organi, non soggetti al consenso elettorale, questo nevralgico settore, che nella fase patologica intasa i Tribunali con previsioni sanzionatorie irrisorie), incrementare gli investimenti nel sociale, nella scuola, nella cultura (diceva giustamente Gesualdo Bufalino: “La mafia sarà vinta da un esercito di maestre elementari”); garantire che la pubblica amministrazione paghi ciò che deve ai cittadini e alle imprese, subito e senza interessi, che si accumulano per anni, riducendo così il contenzioso (anche per rinsaldare la fiducia del cittadino nello Stato ed ottenere un importante effetto culturale: lo stato adempie alle proprie obbligazioni, altrettanto devono fare i contribuenti con lo Stato). Possiamo incidere come vogliamo sulle norme processuali ma se si continuano ad addossare sulla magistratura, anello terminale della catena, tutte le inefficienze statali, assegnando alla stessa una “funzione salvifica” che non può e non deve avere, non potranno mai essere risolti i problemi connessi ai tempi della giustizia. Con il rischio poi di vedere additata la giustizia e la magistratura come causa di inefficienza e ragione di incertezza del diritto che allontana gli investimenti. La giustizia giusta Non sempre una giustizia veloce è una giustizia giusta. Non c’è dubbio che una risposta che arriva a distanza di anni dai fatti non può essere giusta anche qualora la decisione risulti corretta. I tempi della risposta sono fondamentali. La giustizia è un servizio per i cittadini e deve essere efficiente anche in termini temporali, ma il dispiegarsi del processo fino alla decisione ha i suoi tempi. Si pensi alle condizioni attuali del lavoro in Corte di cassazione (c’è stato un tempo “lontano” in cui i giudici della cassazione avevano modo e tempo di studiare le monografie per risolvere i casi che si prospettavano; oggi, la Corte di Cassazione è definita un “sentenzificio”, che sempre con maggiore difficoltà consente di assolvere adeguatamente al fondamentale ruolo di nomofilachia). Ai giudici deve essere garantito un tempo necessario e prezioso, che nella prospettiva di efficientamento degli ultimi tempi scompare, che è il tempo della decisione! Quante volte la decisione deve maturare nel convincimento del giudice, dinanzi a diverse opzioni che si prospettano nella valutazione del fatto e nella interpretazione giuridica? Ecco, ai giudici non deve mai essere sottratto questo tempo, perché il rischio è la creazione di una categoria ottusa e burocrate, attenta alle forme e alle procedure, ma indifferente rispetto all’in sé della giurisdizione, ossia il contenuto della decisione. E non aiutano in questa prospettiva tutte le norme della riforma Cartabia che accentuano il carrierismo e la verticalizzazione degli uffici giudiziari, anche giudicanti, ad esempio introducendo le “pagelle” o nuovi illeciti disciplinari, per il mancato rispetto delle “direttive” (quali? Con quale contenuto?). Ecco, in conclusione, chiediamoci se la figura di giudice, pressato dalla richiesta di una sempre più alta produttività, impaurito dalla introduzione di nuovi illeciti disciplinari, asservito nelle gerarchie degli uffici giudiziari, possa svolgere con serenità ed autorevolezza il gravoso compito di amministrare la giustizia che gli è stato affidato. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediRossella Marro
Hamas: Israele sta cercando di ostacolare i negoziatiMadrid, 24enne uccide figlia e moglie, poi tenta il suicidio
Lavoro e neolaureati, come prepararsi: «La Gen Z ricerca alcune caratteristiche, ecco cosa devono fare le aziende per i giovani»
Parigi 2024, Tamberi oggi in finale salto in alto: orario, dove vederla in tvTragedia in Brasile, oltre 60 vittime in un incidente aereo - Vatican News
Lucerna per quasi 5 ore senza elettricitàTragedia della Tête Blanche: rinvenuto il corpo della sesta vittima
Nuova strage a Gaza, raid israeliano provoca 100 morti in una scuola piena di sfollati - Vatican NewsMedia, 'per accordo Hamas chiede Barghouti libero, ok Usa' - Tiscali Notizie
«Attendiamo che la verità emerga, per quella che sarà»Israele, 'serve subito accordo su liberazione ostaggi' - Tiscali NotizieA MSB24 il sax di Sophia Tomelleri, Ana Cop e star lituana PulauskasNeonata morta, nonna Gerarda si lancia sotto un treno e confessa dopo 10 anni: «Sono stata io». Mamma Denise in cella da innocente?
Colombia, nuove scoperte in un relitto spagnolo carico di tesori - Tiscali Notizie
Medio Oriente, Tajani “Sosteniamo iniziativa USA, Egitto e Qatar” - Tiscali Notizie
Parigi 2024, per l'Italia sono le Olimpiadi delle proteste. I casi judo, pallanuoto e Angela Carini – Il TempoImane Khelif dopo l'oro: «Ho vinto da donna, era il mio sogno da otto anni. L'Iba mi odia, non so perché»Sanità digitale e del territorio, Fnopi presenta 'Connected care' - Tiscali NotizieRomania, Ciolacu non scioglie riserva su candidatura presidenziali - Tiscali Notizie
Barbara Cimmino loda le Olimpiadi: «Quanta disinformazione, questa accoglienza è un modello» - ilBustese.itSinner alla vigilia del Masters 1000 di Montreal: «Saltare le Olimpiadi è stato un colpo al cuore»Voleva avvelenare la sua rivale di scacchi: Amina Abakarova, ora, è nei guaiBorsa: Milano accelera con le banche, bene Mediolanum e Nexi - Tiscali Notizie