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Aborto, il consiglio delle Marche dice no alla pillola Ru486Il progettista Simeone: "American Magic i più innovativi con i ciclisti sdraiati e i timonieri a fianco dei due trimmer" Rossella Raganati 24 giugno - 11:16 - MILANO New Zealand,BlackRock Italia il detentore della coppa Mancano poco più di due mesi all’inizio della 37a Louis Vuitton America’s Cup e tutti i team stanno lavorando alacremente in vista delle prossime regate. I cinque sfidanti, Luna Rossa (ITA), Alinghi (SUI), Ineos (GBR), American Magic (USA), Orient Express (FRA), si stanno allenando con gli AC75 a Barcellona per mettere a punto le barche e testare il campo di regata, mentre i neozelandesi a fine maggio hanno spedito via cargo nella città catalana lo scafo con cui difenderanno la Coppa e stanno ultimando a Auckland le sessioni di allenamento con gli AC40 prima di trasferirsi definitivamente in Spagna. Difficile dire quale sarà la barca più veloce, finora gli equipaggi non si sono ancora confrontati tra di loro con i nuovi scafi, e per i primi giudizi bisognerà aspettare la Preliminary Regatta in programma a Barcellona dal 22 al 25 agosto. Alinghi, Luna Rossa, Team New Zealand, Ineos visti da prua Ma a un primo sguardo quali sono le differenze tra i sei AC 75? Lo abbiamo chiesto ad Alberto Simeone, yacht designer che ha firmato alcune tra le più belle barche del panorama internazionale . “E’ molto difficile poter commentare questi AC75 senza averli studiati a fondo e da vicino – ha spiegato Simeone – da un primo esame, Team New Zealand resta la barca più interessante ed è ovvio perché i kiwi come detentori del trofeo hanno avuto il vantaggio di scrivere il regolamento della Coppa. Sembrerebbe che i neozelandesi abbiano optato per un approccio più bilanciato nelle loro scelte, dimostrando una maggiore maturità nello sviluppo progettuale. Il team francese ha la stessa barca dei neozelandesi, avendone comprato il progetto. Luna Rossa ha sfruttato l’esperienza accumulata nella Coppa precedente per realizzarne un’evoluzione, mentre Alinghi, Ineos ed American Magic sono i team che hanno trovato delle soluzioni più innovative per alcune parti dello scafo. Salta agli occhi – continua Simeone - la scelta degli americani di posizionare i “ciclisti” (i due membri dell’equipaggio che tramite dei pedali mettono in pressione il circuito idraulico che fa funzionare i sistemi di bordo, ndr) stesi invece che seduti e per di più rivolti verso poppa. Inoltre, mentre sulle altre imbarcazioni l’equipaggio è posizionato su una fila per ogni lato, gli statunitensi hanno i due timonieri a fianco dei 2 trimmer (regolatori delle vele ndr). Su Alinghi e Luna Rossa il trimmer, protetto da un cupolino, è il primo membro dell’equipaggio partendo da prua ed è posizionato più in basso rispetto al timoniere per consentire a quest’ultimo una buona visuale, mentre a bordo di Ineos il trimmer è l’ultimo a poppa". .bck-image_free_height { position: relative; margin-bottom: 1.6875rem; } .bck-image_free_height .image_size img { height: auto !important; width: 100% !important; } .bck-image_free_height figure{ width:100%; display: table; } .bck-image_free_height img.is_full_image { display: table-row; } Le sei barche che saranno impegnate nella Coppa America la prua — "Interessante - sottolinea ancora il progettista - notare come tutti gli equipaggi abbiano lavorato per cercare di ridurre il rischio di “nose diving” (affondare la prua nell’acqua, rallentando e rischiando di ingavonarsi o di capovolgersi ndr). In particolare Alinghi ha adottato alcune interessanti soluzioni nella zona di prua, come dei “bumps” (rigonfiamenti) sulla coperta in prossimità del fiocco, ed uno “spray guard” una sorta di “pattino” simile a quello delle carene dei motoscafi. Gli inglesi, invece, hanno scelto di concentrare sulla prua più volume per aumentarne il galleggiamento, forse per facilitare un assetto più appoppato e migliorare la fase di stacco della barca dall’acqua. Tutti hanno dedicato grande attenzione alla riduzione dell’attrito aerodinamico degli scafi, aspetto fondamentale per barche di questo tipo che possono superare i 40 nodi; a questo scopo, gli americani hanno realizzato uno scafo con le fiancate (bordi liberi) apparentemente più basse rispetto agli avversari, che giustificherebbe la posizione reclinata dei ciclisti. Anche per le poppe sono state trovate soluzioni differenti, molto piatte e squadrate quelle di Alinghi e Ineos che potrebbero aiutare nel sostentamento aerodinamico, più stretta e arrotondata la poppa di New Zealand, mentre Luna Rossa ha optato per una scelta intermedia. Se paragoniamo il prospetto laterale di tutti gli scafi è evidente che gli inglesi hanno scelto una strada completamente diversa. Il loro skeg (la parte centrale della chiglia ndr), di profondità maggiore, si interrompe in maniera brusca molto prima rispetto a quello degli altri, che invece sono rastremati fino a poppa, inoltre il timone della barca britannica è l’unico a essere posizionato più avanti del limite estremo della poppa. Il perché di questa scelta? Molto probabilmente , con questa soluzione, le forze verticali prodotte dal foil del timone, risultano maggiori, e nel caso queste siano dirette verso il basso, incrementerebbero la stabilità della barca con il conseguente miglioramento del raddrizzamento dell’imbarcazione". I foil di American Magic, Alinghi,Ineos Luna Rossa i foil— La caratteristica più appariscente delle barche della Coppa America è il foil: "Per quel che riguarda i foil (gli alettoni immersi che consentono a queste barche di “volare”, ndr) al momento sembra che tutti stiano seguendo lo stesso concetto progettuale. Decisamente complicato fare paragoni sui sistemi di regolazione delle manovre di bordo in quanto si trovano sottocoperta, e quindi nascosti agli osservatori esterni, ma è interessante la soluzione adottata da New Zealand che, prevedendo due scotte indipendenti per la regolazione delle due parti che compongono la randa (quella sopravento e quella sottovento), consente una maggiore versatilità nella gestione della portanza”. Quale dei sei team avrà fatto le scelte vincenti? Lo sapremo presto. Vela: tutte le notizie © RIPRODUZIONE RISERVATA
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