File not found
trading a breve termine

Agenti aggrediti a Milano, il commento di Silvia Sardone

Renzi pronto ad addio al Pd: la vicinanza con Mara CarfagnaSuicidio assistito, la dura reazione di Giorgia MeloniConte bis, Salvini: "Lascio la poltrona, tengo la dignità"

post image

Boldrini sul nuovo governo: "Un rischio che bisognava correre"L’inchiesta sulla morte della giornalista Ilaria Alpi (in foto) e Miran Hrovatin è formalmente ancora aperta: nel 2019 la procura ha chiesto l’archiviazione ma il gip ha disposto nuove indagini,Campanella che risultano tuttora in corso. - ANSA COMMENTA E CONDIVIDI Ilaria Alpi e Miran Hrovatin vengono assassinati a Mogadiscio il 20 marzo 1994. La giornalista del Tg3 realizzava reportage sull’intervento umanitario nella Somalia dilaniata dalla guerra civile, ma seguiva anche il filone dei traffici e degli sprechi che inquinavano la cooperazione italiana. Nonostante le indagini della procura di Roma e di una commissione parlamentare d’inchiesta, la verità sul doppio delitto non è mai emersa. L’unica condanna fu inflitta a Omar Hassan Hashi, riconosciuto come autista del commando da un “supertestimone” somalo. Hashi finì in carcere e ci rimase da innocente per 16 anni. Finché il superteste raccontò a “Chi l’ha visto” di essersi inventato tutto. Tornato in Somalia da uomo libero, Hashi fu ucciso nel 2022 con una carica esplosiva piazzata sotto il sedile della sua auto. L’inchiesta sulla morte di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin è formalmente ancora aperta: nel 2019 la procura ha chiesto l’archiviazione ma il gip ha disposto nuove indagini, che risultano tuttora in corso.Le parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in ricordo di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin«Il valore dell'autonomia della stampa libera è sotto attacco in tante parti del mondo. Molti giornalisti pagano con la vita la loro indipendenza dai poteri, la loro ricerca di verità. Il ricordo di Alpi e Hrovatin suona anche impegno, a rimuovere gli ostacoli alla libertà di informazione, ovunque si manifestino».Il racconto di Alberto Calvi, cameraman che l’aveva accompagnata in altre missioni, ma rifiutò di andare con lei per quell'ultima volta - .«La storia di Ilaria Alpi è un giallo con le ultime pagine strappate. Letteralmente. Qualcuno ha sottratto buona parte dei suoi appunti che erano infilati nel suo zaino, sigillato da una collega prima che lo imbarcassero su un C-130 militare. Quando arrivò in Italia alcuni taccuini erano spariti, così come alcune cassette girate da Miran Hrovatin». Il 20 marzo 1994 Alberto Calvi non era a Mogadiscio. C’era andato spesso negli ultimi tre anni, insieme alla giovane inviata del Tg3. Non quella volta. «Ilaria mi chiamò prima di partire, per chiedermi di accompagnarla ancora. Mi disse che aveva tra le mani una cosa importante, che era il servizio della sua vita. Ma il contingente italiano si stava ritirando, sarebbe stato troppo pericoloso. Le dissi di no, e la pregai per un’ora e mezza di non andare nemmeno lei. Ma non sentiva ragioni, era troppo determinata. Doveva andare a verificare un’informazione che le avrebbe permesso di chiudere l’inchiesta che stava portando avanti da tempo sul traffico di armi». Dopo la morte di Ilaria Alpi e di Miran Hrovatin, che in quell’ultimo viaggio in Somalia aveva preso proprio il suo posto, Alberto Calvi entrò in un tunnel di sofferenze. «Ero pieno di dolore e di rabbia, mi trascinavo domande e sensi di colpa. Non è stato facile». Dopo alcuni gravi problemi di salute e un trapianto di fegato, è finito in Portogallo. A Fatima, a cercare risposte, poi a Santiago. «Ho fatto il Cammino portoghese e una volta arrivato in Cattedrale ho ascoltato il Vangelo dell’Amore: ama il prossimo tuo come te stesso. Quel “come” fa la differenza. Per amare gli altri devi prima di tutto voler bene a te stesso. L’ho compreso e tutto è cambiato». Adesso Calvi vive la sua seconda esistenza a Lisbona, da dove può guardarsi indietro con maggiore serenità. «Non ho mai voluto leggere le tante stupidaggini scritte su Ilaria in tutti questi anni – sospira -. Sciocchezze nel migliore dei casi, veri depistaggi in altri. La verità non la conosco, ma so che Ilaria aveva avuto una soffiata quando era stata a Sarajevo, durante il conflitto nell’ex Jugoslavia. Qualcuno le aveva detto che le armi per i croati arrivavano violando l’embargo Onu, e che quelle armi provenivano da una complessa triangolazione via mare fra Lituania, Somalia e Italia. Per questo andò a Bosaso: il traffico passava da quel porto». Una foto scattata dallo stesso Alberto Calvi, cameraman della Rai, in una delle missioni in cui aveva accompagnato la giornalista Ilaria Alpi - Alberto CalviPoco prima di essere assassinata nell’agguato di Mogadiscio, Ilaria Alpi era stata nel nord della Somalia, dove aveva intervistato il sultano Bogor. Un colloquio fatto di domande precise e ficcanti, riguardanti le armi e anche la droga. Ascoltato dalla Commissione d’inchiesta, una decina d’anni dopo, il sultano confermò che la giornalista gli aveva chiesto esplicitamente notizie su queste due “merci”. Se sul primo argomento Bogor svicolò dicendo «lo sapevano tutti», sul secondo finì per chiudersi in un imbarazzato «non lo so» di fronte alle insistenze dei commissari. Il binomio armi-droga è così sempre rimasto sullo sfondo dell’intera vicenda. Manca, però, la “pistola fumante”, che secondo Calvi era appunto contenuta negli appunti e nei video spariti. «Quel che è certo è che noi eravamo là per raccontare la nostra missione umanitaria e militare, ma non ci tiravamo indietro se c’era da denunciare qualche scandalo della cooperazione italiana. Perciò davamo fastidio. Il nodo della questione è che tutta la logistica passava nelle mani di qualche personaggio spregiudicato, che gestiva allo stesso modo affari leciti e illeciti. Basti pensare all’aereo che prese Ilaria per tornare da Bosaso: si viaggiava su velivoli di compagnie che li utilizzavano anche per trasportare il khat (un’erba stimolante molto diffusa nel Corno d’Africa, ndr) dall’Etiopia a Mogadiscio. Avevamo visto con i nostri occhi i carichi di droga arrivare al mercato nel tardo pomeriggio». L’uso “doppio” degli aerei – da un lato per i trasporti umanitari e dall’altro per i vari traffici - fu confermato da un’indagine dell’Onu. In Somalia niente era bianco o nero: esisteva piuttosto una grande zona grigia dove sguazzavano signori della guerra, faccendieri, trafficanti, servizi segreti. Uno scenario complicato dove si muovevamo con grande disinvoltura alcuni italiani. « Mentre Ilaria era a Bosaso fu segnalato in zona persino un agente di Gladio – ricorda Calvi – ma non c’è da stupirsi. È chiaro che lei e Miran sono stati uccisi a sangue freddo perché sapevano qualcosa che non doveva trapelare. Altro che rapina finita male». Calvi si porta dentro queste convinzioni da quel lontano 20 marzo. Insieme a una tenera immagine di Ilaria: «Ricordo ancora quando partimmo per la prima volta nel ’91: io ero già un veterano, lei invece al primo viaggio di lavoro all’estero. La segretaria di redazione mi disse: te la affido, Alberto. Con quei pantaloni larghi e i sandali sembrava indifesa. Invece la semplicità era la sua forza: non indossava la mimetica come alcuni colleghi, si avvicinava alla gente e la convinceva a raccontare. Se uno era seduto, si accovacciava. Gesti come questi fanno la differenza». Infine, la sua dote più rara: «Aveva studiato molto, e il suo era quasi un metodo scientifico. Aveva il piglio della ricercatrice, non inseguiva scoop a effetto. Si prendeva il suo tempo, e andava fino in fondo. E ci sarebbe riuscita, se non l’avessero fermata». ​

Notizie di Politica italiana - Pag. 637Sondaggi elettorali Swg: Italia Viva supera Forza Italia

Regionali Umbria, Salvini: "Il patto M5S-Pd è un tradimento"

Reddito, più soldi in busta paga: arriva il bonusBerlusconi: poltrona al Copasir in cambio del voto di fiducia

Post contro la figlia, Salvini querela giornalista RaiMassimo Cacciari: "Possibile intesa tra Renzi e Conte?"

Migranti, l'Ungheria attacca l'Italia: la replica di Di Maio

Franceschini contro Renzi: "Duce emerse grazie alle divisioni"Matteo Renzi, l'intervista: "Ora è cambiato tutto"

Ryan Reynold
Renzi replica a D'Alema e Salvini: "Sono ossessionati da me"Marcucci: "Governo a rischio per colpa di Di Battista"CasaPound oscurata sui social: decine di pagine cancellate

Campanella

  1. avatarProdi contro Renzi: "Italia Viva è come uno yogurt"Campanella

    Conte: stipendio "basso" da 6.700 euro perché nominatoSilvio Berlusconi indagato nel procedimento stragi di mafiaSalvini: "Camera sprangata", ma Fico replica: "Chiusa per lavori"Ius culturae, le dichiarazioni di Enrico Letta al nuovo governo

    1. Renzi esce dal Pd, Conte non è sereno e incontra Mattarella

      1. avatarFranceschini contro Renzi: "Duce emerse grazie alle divisioni"Guglielmo

        Di Maio, la fidanzata Virginia Saba chiede "più garbo"

  2. avatarMattia Mor: "Renzi darà una svolta a un Paese fermo"Professore Campanella

    Alessio Lasta, Autore a Notizie.itFioramonti, niente scuola d'italiano per il figlioSalvini, sindacato polizia: "Non ha pagato gli straordinari"Figlio di Salvini sulla moto d'acqua, indagati tre poliziotti

  3. avatarNotizie di Politica italiana - Pag. 637Professore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock

    Greta, d'ora in poi sarà per sempre 'Greta di Bibbiano'Prodi critica Italia Viva, dura la replica di Maria Elena BoschiSalvini e il tweet sul suo orzaiolo, il commento di Roberto BurioniIl sindaco de L'Aquila censura Saviano e Zerocalcare

L'avvertimento di Letta a Conte e Zingaretti: "Attenti a Renzi"

Scissione Pd, rapporti con il governo: "Ci sarà un leader"Matteo Renzi: "Berlusconi indagato senza prove"*