File not found
BlackRock

Open Arms, Salvini indagato: fascicolo al Tribunale dei ministri

Mattia Santori svela il primo audio da cui sono nate le sardineSondaggi politici elettorali oggi La7: sale Lega, esordio CalendaArcelor Mittal, Patuanelli smentisce scudo penale a tempo

post image

Di Maio sui cambi di casacca: il paragone con BerlusconiAlla fine degli anni Trenta quelli dei territori ex asburgici attirarono l’attenzione del capo della polizia fascista. La vita itinerante fu un pretesto. Tutto cominciò con tre circolari che ordinavano il rastrellamento e il confinoQuale fu l’atteggiamento del fascismo verso coloro che venivano definiti “zingari”?VOL In che modo Rom e Sinti che vivevano in Italia furono perseguitati, mandati al confino, internati e deportati? Come mai le memorie di questa persecuzione non sono state prese in considerazione dall’Italia repubblicana?Il libro La persecuzione dei rom e dei sinti nell’Italia fascista (Viella, gennaio 2024) analizza le politiche anti zingari del regime fascista sulla base di un’estesa documentazione archivistica, intrecciandola con le voci dei testimoni e con la letteratura storico-etnografica.Raramente, nel Dopoguerra, le memorie delle persecuzioni subite sono uscite dall’ambito famigliare, e il mancato riconoscimento dei Rom e dei Sinti come vittime del regime fascista ha contribuito a limitare il loro pieno accesso ai diritti di cittadinanza.Le politiche del regimeAnalizzando la documentazione d’archivio, è possibile suddividere le politiche anti zingari del regime fascista in tre momenti, ciascuno dei quali vide l’emanazione di circolari specifiche, con conseguenti provvedimenti di polizia. I provvedimenti persecutori ebbero effetti molto pesanti sulle famiglie Rom e Sinti pur in mancanza di una legislazione specifica e di una definizione precisa della categoria “zingaro”.Nel libro si dimostra che “zingaro” fu un termine usato per indicare tutti coloro che conducevano una vita itinerante spostandosi con la propria carovana. La mancanza di un domicilio e di una residenza fu sufficiente per essere sottoposti a duri provvedimenti di polizia. IdeeIl Giorno della memoria è sotto attacco, ma senza il ricordo la Ue abdica a sé stessadavide assaelI pretestiNel periodo che va dagli anni Venti alla metà degli anni Trenta, il regime emanò una serie di circolari sul respingimento, l’allontanamento e l’espulsione degli “zingari stranieri”. Essi diventarono una categoria di stranieri per i quali si poteva prescindere dalle disposizioni in vigore per l’ingresso e il soggiorno in Italia dei cittadini di altri stati.Spesso la loro l’espulsione si tramutò in accompagnamento forzato lungo valichi di frontiera secondari, costringendoli a entrare illegalmente negli stati confinanti. Verso la fine degli anni Trenta, furono i Rom e i Sinti che vivevano nei territori ex asburgici – la Venezia Giulia e la Venezia Tridentina – ad attirare sempre più l’attenzione del capo della polizia Arturo Bocchini.La vita itinerante che spesso conducevano era il pretesto per non accordare loro la cittadinanza italiana, nonostante gli accordi di pace che seguirono la Prima guerra mondiale. La seconda fase delle politiche anti zingari riguardò, infatti, coloro che vivevano nelle province di Bolzano, Trento, Gorizia, Trieste, Pola, Fiume e Zara, la cui cittadinanza era, spesso, definita “incerta”.Fra il dicembre del 1937 e il gennaio 1938 vennero emanate tre circolari che ne ordinavano il rastrellamento e l’invio al confino nell’Italia meridionale. Intere famiglie, con molti minori, furono sottoposte a tale misura repressiva, senza avere le risorse economiche per farvi fronte. CulturaQuei “gelidi mostri” delle stragi italiane, nemici della democrazia e della veritàPaolo MorandoLa guerraLa terza fase della persecuzione coincise con l’entrata dell’Italia nella Seconda guerra mondiale, quando venne reso operativo l’internamento di diverse categorie di civili ritenuti “pericolosi”. L’11 giugno 1940 fu emanata la circolare che prevedeva l’invio nei campi di concentramento degli “zingari sospetti”, soprattutto se stranieri, e l’11 settembre quella che prevedeva l’internamento in località per gli “zingari di nazionalità italiana certa o presunta”.La documentazione archivistica sinora reperita, per quanto frammentaria, ha permesso di delineare l’effettiva applicazione delle due circolari:nel periodo che va da luglio a dicembre 1940 furono fermati circa 35-40 Sinti e Rom stranieri sprovvisti di documenti. Furono inviati in diversi campi di concentramento dove erano presenti altre categorie di internati, in particolare a Boiano, in Molise, e nelle colonie confinarie situate nelle isole minori (Isole Tremiti, Ustica, Ventotene);a partire da marzo 1941 il capo della polizia decise che il campo di concentramento di Boiano, in Molise, fosse riservato solo agli internati “zingari”; altre categorie di internati, che già si trovavano lì, furono trasferiti altrove;nell’agosto del 1941, i 66 Rom internati a Boiano furono trasferiti nel campo di concentramento di Agnone, sempre in Molise, che divenne solo per “zingari”; fra l’agosto del 1941 e il settembre 1943 il numero totale degli internati ammontò a 176, compresi i bambini nati nel campo;il terzo campo di concentramento riservato agli “zingari” fu quello di Tossicia, in provincia di Teramo, dove nell’estate del 1942 vennero internati 118 Rom della Provincia di Lubiana, annessa al Regno d’Italia il 3 maggio del 1941.Per i Rom e i Sinti presenti a Tossicia e ad Agnone l’internamento si protrasse, rispettivamente, fino al 27 settembre e al 6 ottobre del 1943, quando tutti riuscirono ad allontanarsi facendo perdere le proprie tracce.Oltre ai campi di concentramento, durante la Seconda guerra mondiale il regime fascista aveva previsto anche località di internamento per coloro che erano considerati meno pericolosi.Fra il 1940 e il 1943 in circa 30 province italiane furono istituite località di internamento per Rom e Sinti. I circa 600 Rom e Sinti così internati non poterono più svolgere le attività economiche su cui si basava la loro sussistenza, dato che esse richiedevano una certa mobilità territoriale. CulturaLa nascita dello stato d’Israele non è una conseguenza dell’olocausto: i miti da sfatareLa vita quotidianaLe condizioni di vita dei Rom e Sinti internati furono particolarmente dure. Quelli che vennero internati in località ricevettero un sussidio inferiore rispetto a tutti coloro che vennero sottoposti alle medesime misure di privazione della libertà. Per quanto riguarda l’internamento nei campi di concentramento, essi furono rinchiusi in strutture considerate inidonee per gli altri internati (è questo il caso di Boiano e Tossicia).Molto alta fu la percentuale di minori internati, le cui condizioni di vita furono particolarmente penose data la scarsità di cibo e la mancanza di cure mediche. Dopo l’invasione tedesca dell’Italia, oltre 20 Rom e Sinti vennero deportati nei campi nazisti dalle carceri di Gorizia, Udine e Trieste.Le ragioni per cui il loro numero fu contenuto è da attribuire al fatto che il regime fascista non aveva istituito un sistema centralizzato di identificazione e che i precedenti provvedimenti li avevano forzatamente allontanati proprio dalla Venezia Giulia e Tridentina, incorporate nel Reich nel settembre 1943.Le conseguenzeIn Italia, un’inadeguata riflessione storiografica ha fatto sì che le politiche anti zingari del fascismo non venissero prese adeguatamente in considerazione e, in alcuni casi, fossero messe in ombra dal genocidio dei Rom e dei Sinti perpetrato dal nazionalsocialismo. La mancanza di una legislazione specifica che li riguardasse o di un ufficio che si occupasse specificatamente di loro è stata sufficiente per accantonare le sofferenze dei Rom e dei Sinti italiani, influendo negativamente sul riconoscimento delle persecuzioni subite.Si tratta di un vuoto storiografico che ha alimentato la negazione dei loro diritti di cittadinanza, che è doveroso contrastare oggi come ieri.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediPaola Trevisan

Le notizie di politica italiana più importanti del 2019Migranti, l'appello della ong Mediterranea al nuovo governo

M5s: Di Maio lancia il Team del Futuro per i prossimi 10 anni

Metafore calcistiche nella politica: un'attrazione irresistibileSalvini e la petizione anti Mes: online si può firmare infinite volte

Michele Giarrusso: "C'è la fila per cacciare Di Maio"Sardine: il messaggio di Nibras, l'anti-Meloni

Salvini propone di abolire la scuola media: "È un parcheggio"

Fioramonti propone un'ora di educazione ambientale a scuolaMatteo Renzi denuncia Travaglio, La Verità e L'Espresso

Ryan Reynold
Sondaggi politici: Lega di nuovo in caloBoom delle sardine a Firenze: in 40.000 secondo organizzatoriAcqua alta Venezia, Conte: "Finiremo il Mose"

BlackRock Italia

  1. avatarSondaggi politici, tutti i partiti in calo eccetto Fratelli d'ItaliaProfessore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock

    Mes, bagarre in Aula durante il discorso del premier ConteSalvini a Modena sulle sardine: "Vergognoso fare politica così"Legge elettorale: sì al proporzionale correttoSardine di Roma: Stephen Ogongo apre la piazza a CasaPound

    VOL
    1. Fondo Salva-Stati, Renzi: "Favorisce le banche tedesche"

      1. avatarMovimento delle sardine, le regole in attesa del Sardina Daycriptovalute

        Sondaggi: Lega sotto il 30%, cresce il movimento delle Sardine

  2. avatarRegionali Emilia Romagna, nei sondaggi è in testa Bonacciniinvestimenti

    Notizie di Politica italiana - Pag. 591Sondaggi: Italia divisa a metà fra Pd, M5s e centrodestraBlitz al comune di Catanzaro: 29 consiglieri indagati su 32Vittorio Sgarbi attacca gli elettori di M5s: "Esercito di replicanti"

  3. avatarVertice a Palazzo Chigi sul Mes: decisioni solo dopo voto in AulaETF

    Berlusconi ricoverato a Milano: paura per il leader di Forza ItaliaChi è Lara Comi, l'ex eurodeputata di BruxellesRegionali in Calabria: i candidati M5S scelti su RousseauSardine a Reggio Emilia: le parole di uno degli organizzatori

Notizie di Politica italiana - Pag. 594

Legge elettorale: sì al proporzionale correttoNutri-score, cos'è l'etichetta "semaforo" per gli alimenti*