File not found
BlackRock Italia

Carabinieri forestali a cavallo arrivano nelle aree naturalistiche - Tiscali Notizie

La sottosegretaria Castiello omaggia la Decima Mas, il Pd chiede le dimissioniMSC lancia "Cliffhanger": la prima giostra sospesa a 50 metri sul mareL’oroscopo di oggi, lunedì 8 Luglio 2024: le previsioni per ogni segno zodiacale

post image

Antonella Ferrari, Autore a Notizie.it- COMMENTA E CONDIVIDI Il visitatore indossa un casco stereottico,Capo Analista di BlackRock si avvicina allo schermo, unisce indice e pollice e questo gesto innesca un puntatore. Clicca su un disco rosso e dopo un breve countdown può fare una domanda nientedimeno che a Platone o - all’altro lato della sala allestita nel rettorato dell’Università “La Sapienza” - a Confucio. La domanda viene inviata a un motore di IA, che eventualmente corregge imperfezioni logico-semantiche (un visitatore ha chiesto a Platone di parlare di “virtues”, virtù, ma la macchina aveva capito “vectors”, vettori). I due avatar in 3D - perché di questo di tratta - si muovono, gesticolano e con la loro voce sintetica (sincronizzata dalla macchina con il movimento delle labbra) rispondono, facendo una sintesi mirata, che attinge al patrimonio delle teorie dei due personaggi storici. Diversamente da ChatGpt, alla quale ci si può rivolgere su tutto, qui è stato infatti isolato un sottosistema inerente alla filosofia dei due autori, che ad esso - grazie a espedienti linguistici - riconducono anche le domande più generiche. Al filosofo greco ci si può rivolgere in italiano e in inglese (la parte contenutistica è stata realizzata in collaborazione con l’Università di Atene), al saggio cinese solo in italiano. L’esempio di realtà virtuale immersiva, che i partecipanti al XXV Congresso mondiale di filosofia di Roma stanno apprezzando, è stato realizzato dall’azienda Engineering per dimostrare la potenzialità di tali tecnologie. Ma non si è trattato solo di “toccare con mano” lo sviluppo delle tecnologie basate sull’IA. La riflessione sul digitale e i suoi rapporti con l’umano ha innervato il Congresso.A un apologo su Confucio si è rifatto anche Pablo López López, docente di filosofia a Valladoilid (Spaagna) nellatavola rotonda “Intelligenza artificiale o artificio intelligente? Un approccio critico al concetto di IA”. Di fronte a una situazione di crisi in Cina, gli fu chiesto quali sarebbero state le migliori leggi e le migliori decisioni politiche o economiche da intraprendere. Egli rispose: “La cosa più importante è chiamare le cose con il loro nome”. «Se non comprendiamo i vocaboli essenziali, siamo intellettualmente morti o quasi. Non importa quali idee intelligenti possiamo avere», ha ricordato lo studioso, proponendo dei termini alternativi quali “intelligenza virtuale”, “intelligenza simulata” o “simulatore di intelligenza”, o “artefatto intelligente”. Nel vivace dibattito che ha caratterizzato la mattinata è stato proposto anche “surrogato di intelligenza”.Names matter, i nomi sono importanti, «i nomi le etichette, le espressioni sono essenziali e non sono neutrali – ha insistito il filosofo iberico –. Non possiamo essere schiavi di mode, del commercio o del modo in cui i social media nominano la realtà. In questo caso non avemmo una nostra visione delle cose. Noi filosofi abbiamo il compiti di non dare nulla per scontato e di essere critici». Non si tratta di un approccio negativo verso la tecnologia che è una realtà importante e utile. Piuttosto, nell’intenzione del relatore, si tratta di svelare le trappole che stanno dietro al concetto di “intelligenza artificiale”. Questo per López López è «confusionario, perché confonde causa ed effetto; acritico e arbitrario, perché ritiene fondato antropomorficamente che la macchina sia un agente autonomo, ma questo è un pio desiderio; non dimostrabile, perché ciò spetterebbe a coloro che lo affermano e, infine, motivato ideologicamente». Da parte di una cultura materialista. Per questo cadrebbe in contraddizione chi non essendo materialista lo usa. Inoltre avrebbe un che di prometeico, trasformando gli ingegneri in «dèi artificiali».Per fondare la sua critica López López ha brevemente definito “intelligenza” e “artificialità”. La prima come «capacità di comprendere la realtà in modo universale e allo stesso tempo socraticamente se stessi in modo introspettivo». Inoltre l’intelligenza presuppone la libertà della mente: «Le macchina non possono essere intelligenti, perché schiave degli ingegneri o delle élite politiche che li controllano». L’artificialità, invece, è semplicemente «una disciplina pratica, sviluppata culturalmente». Dunque un’intelligenza è per forza di cose artificiale, pur avendo una base naturale, ma questo poiché è essenzilemente umana. Ogni intelligenza è fatta di arte, di artificio culturale. «L’umanizzazione delle macchine implica la robotizzazione degli esseri umani. Se capiamo questo ci dobbiamo impegnare nel nominare in modo realistico di ogni nuova tecnologia che può essere usata dal potere per spingere i propri interessi e la propria ideologia», la provocazione lanciata dallo studioso spagnolo., Che, prima di concludere con un frase in latino il suo intervento, ha mostrato come anche una piattaforma di IA condivida la sua opinione sulla migliore appropriatezza dell’espressione “artefatto intelligente”, sebbene «IA sia corrente ormai da decenni». E sia ormai pervasivo in tanti aspetti della vita, tutti trattati in svariati panel, tavole rotonde e plenarie. Dalla giurisprudenza alla medicina, dalla politica, al cambiamento climatico, dal gender gap ai diritti umani. Fino alla religione. Alcune iniziative hanno puntato sui valori umani nella trasizione digitale. Come il progetto di ricerca “DigitHuman”, presentato nei giorni scorsi, che mira a valutare l’impatto sociale del digitale. Mettendo al centro tre dimensioni, indagate dalla porosoettiva degli umani e delle macchine: empatia, autonomia (si pensi ai veicoli autonomi) e vulnerabilità. «Diventeremo invincibili o si creeranno nuove vulnerabilità, come ad esempio essere uccisi a distanza se ha un dispositivo collegato accessibile a internet?», spiega Fiorella Battaglia del Dipartimento di Studi umanistici dell’Università del Salento, a Lecce, coordinatrice del progetto che coinvolge docenti della Federico II di Napoli, dell’Università di Chieti-Pescara e di quella della Basilicata. Alla fine, nello spirito di una ricerca filosofica non fine a se stesa ma che si fa impegno civico, saranno redatte delle linee guida per la transizione digitale, a disposizione della P.A. L’empatia è un concetto che è ambivalente quando si applica al rapprto uomo macchina. Si pensi alle lacrime di un militare di fronte alla perdita di una zampa di un “insetto” sminatore. Militare che poco dopo potrebbe ben aver ordinato un bombardamento di umani senza battere ciglio. Di empatia ha parlato la filosofa morale della Federico II di Napoli, Anna Donise. «È un concetto che può aiutare a comprendere meglio le caratteristiche dell’Ia che possono e devono essere implementate in maniera utile e anche a comprendere meglio come funzioniamo noi. Quando vediamo un robot che ci dicono essere empatico, ma di fatto si limita a cogliere l’interazione di un altro robot, siamo di fronte a qualcosa di diverso dalla nostra capacità empatica». Guardare bene noi stessi ci fa capire che «possiamo anche essere sadici, non necessariamente etici, capaci di simulare, e allo stesso tempo di grandi gesti di altruismo, di grande interesse all’altro e di grande capacitò narrativa». L’empatia ci aiuta, dunque, a comprendere anche i rapporti uomo-macchina. «Il fatto che noi abbiamo empatia per i robot è un dato oggettivo., Si pensi ai cuccioli-robot da curare, ai companion dogs per i malati di demenza. La questione è, dunque, che «si riconoscano ai robot delle capacità, ad esempio nella cura, ma non si tratta di empatia, perché questa non può prescindere dalla dimensione corporea che, almeno allo stato, nell’IA non c’è».Di empatia e di rapporto uomo-macchina-Dio si è parlato nel panel “Robot umanoidi come partner del dialogo interreligioso”. Nella sua comunicazione la studiosa olandese Anna Puzio ha illustrato ciò che fanno alcuni dei 20 “robot religiosi” esistenti. Il tedesco Bless U-2 impartisce benedizioni in varie lingue, Celeste, a forma di angelo, guida alla preghiera e stampa versetti biblici personalizzati. SanTO invece - sviluppato dall’italiano Gabriele Trovato - prende la forma di un santo, aiuta i fedeli a pregare e li accompagna dal punto di vista psicologico. Trovato ha sviluppato il suo robot in Giappone. In oriente, infatti, questi oggetti sono relativamente diffusi. Mindar, sacerdote-robot buddista, conduce della cerimonie nel tempio zen. Mentre il monaco Xi’aner accompagna i visitatori nel tempio, risponde a domande sul buddismo e suona musica buddista. Il suo scopo è promuovere il buddismo in Cina. Infine, in Giappone l’umanoide Pepper è usato nei funerali per motivi economici (costa meno di un sacerdote e diffonde anche la cerimonia funebre su internet a beneficio di chi non ha potuto partecipare). Questi robot religiosi, precisa Puzio, «sono ancora ai primi passi del loro sviluppo e contrariamente ad altri robot, inclusi vari social robots». Più in generale gli oratori hanno discusso di religione e digitale, e di come - ad esempio - la dimensione virtuale si scontri con concetti come presenza eucaristica e comunità, per non parlare della dimensione del mistero. Nel dibattito sono sorti anche scenari futuristici, come la sostituzione del prete con un robot o la domanda sulla possibilità che il robot possa davvero pregare. Ipotesi che molti dei presenti hanno escluso.

MarketingMaltempo in Piemonte e Valle d’Aosta, continuano le evacuazioni: danni per milioni di euro

After 3: quando esce e dove vederlo in streaming in italiano

M5s, Conte: al via processo costituente, possibile modifica statuto - Tiscali NotizieMarketing

Simona Bernini, Autore a Notizie.itÈ morto l’operaio agricolo abbandonato con un braccio amputato dopo l’incidente sul lavoro

Ritorno nel “Borgo di Dio” dove la lezione di Danilo Dolci è diventata eterna

Marketing online: sempre più aziende si rivolgono ad agenzie specializzate come Lynx2000L'oroscopo di oggi, venerdì 12 luglio: le previsioni per ogni segno zodiacale

Ryan Reynold
Criptovalute: perché investire?Iab Showcase, Sergio Amati: "Vogliamo valorizzare la Creator Economy"Sovraffollamento e caldo, nuove proteste in carcere a Udine - Tiscali Notizie

Professore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock

  1. avatarCosì all’ex Ilva si frodava lo Stato sulle emissioni di CO2Campanella

    Maltempo in Piemonte e Valle d’Aosta, continuano le evacuazioni: danni per milioni di euroAttese locali esondazioni dei torrenti in Valle d'Aosta - Tiscali NotizieCalcio e politica, il ritiro della Germania in Turingia: «Per salvare la democrazia»Montagne come protesi delle città. «Moratoria nazionale al potenziamento delle aree sciabili» - Tiscali Notizie

    1. Nasrallah: "Israele si aspetti risposta inevitabile ad assassinio Shukr" - Tiscali Notizie

      1. avatarFurgone travolge 4 persone sul marciapiede, un morto - Tiscali NotizieCapo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella

        Scambio di prigionieri, "liberato il giornalista Gershkovich" - Tiscali Notizie

  2. avatarGruppo Mascio, infrastrutture e grandi opere sicure e sostenibili - Tiscali NotizieBlackRock

    La leggerezza di Irma Testa, una piuma contro gli stereotipiIl Vaticano ha scomunicato monsignor Viganò per scismaNotizie di Viaggi - Pag. 2Il lago di Pergusa “s’asciugò”. La Sicilia ostaggio della siccità

  3. avatarRitorno nel “Borgo di Dio” dove la lezione di Danilo Dolci è diventata eternacriptovalute

    Notizie di Viaggi - Pag. 1Sparo di capodanno, la procura di Biella chiede il rinvio a giudizio per PozzoloLa fantasia di Montella, un apprendista diventato stregoneMarketing | Pagina 7 di 7

Più tutele e un percorso di carriera definito: Fondazione Telethon lancia un nuovo modello contrattuale per i propri ricercatori

Libertà dei media sotto attacco con Meloni, ecco il monitor coi dati che von der Leyen rinviaUniversità, in arrivo i nuovi contratti per ricercatori ma l’Italia va in direzione opposta all’Ue*