File not found
Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

Parigi 2024, spada in finale: azzurre a medaglia sicura

Attentato a Trump, 90 minuti per fermare il cecchino: le rivelazioni nelle chat della poliziaVenezia 81, Tenderstories partecipa con tre film in concorsoFrattura bloccata col cartone nel Messinese, Regione dispone ispezione - Tiscali Notizie

post image

Olio: Calabria protagonista Premio Verga per migliori extravergine del MediterraneoIl punto«Il dollaro non è la soluzione per risollevare l’Argentina»Con Marco Missaglia,Campanella professore di Macroeconomia all'Università di Pavia, analizziamo la situazione nel Paese dopo la salita al potere di Javier Milei© AP/Natacha Pisarenko Matteo Galasso02.08.2024 06:00Dopo un ventennio di peronismo, gli argentini hanno voltato pagina affidandosi all’eccentrico Javier Milei, economista di impronta ultraliberista. Ha promesso di risanare le finanze statali e rilanciare l’economia, che soffre di un’iperinflazione endemica. Le sue proposte radicali, come l’abolizione della Banca Centrale, hanno suscitato forti critiche. Se da un lato queste misure possono stabilizzare temporaneamente i conti pubblici, dall’altro rischiano di esacerbare povertà e disuguaglianze sociali. Dallo scorso dicembre, Milei sta cercando alleanze politiche per governare. Sulla riuscita o meno del suo programma, abbiamo intervistato Marco Missaglia, professore associato di macroeconomia internazionale presso l’Università di Pavia.Professor Missaglia, quali sono le principali sfide e opportunità per l'Argentina di Milei nel contesto politico ed economico globale?«Le due sfide principali per l’Argentina di Milei prescindono dal contesto attuale e sono, piuttosto, di natura strutturale: il Paese è il più indebitato al mondo con il Fondo monetario internazionale (FMI), mentre l’inflazione cronica indebolisce famiglie e imprese e resta un problema costante e devastante. Queste problematiche restano centrali e di difficile risoluzione e si sono presentate già più volte nella storia anche recente del Paese. Tuttavia, il portamento populista di Milei potrebbe favorire il suo progetto politico e permettergli di trovare alleati internazionali in un contesto sempre più caratterizzato da governi risoluti simili al suo. In tanti condividono il suo approccio di rifiuto aprioristico di qualsiasi ruolo dello Stato e il suo modo personalistico di gestire la cosa pubblica».È realistica la proposta di Milei di abolire la Banca centrale? Quali conseguenze economiche e monetarie ci sarebbero?«Le possibilità concrete di attuazione sono pressoché nulle. Abolire la Banca centrale sarebbe una mossa senza precedenti. Più realistico è che l'Argentina segua l'esempio dell’Ecuador, mantenendo una Banca centrale ma rinunciando al diritto di stampare una valuta propria, sostituendola con il dollaro statunitense. In realtà il desiderio di Milei è proprio quello di sostituire il peso argentino con il dollaro statunitense. Una mossa strategica che mira a evitare la tentazione di stampare moneta, origine di quei problemi di inflazione cronica di cui l’Argentina soffre. La facilità con cui in passato i politici argentini hanno stampato moneta ha alimentato questa dinamica. In fondo la tentazione di fare ricorso all'emissione monetaria è fortissima, specie per finanziare una voce di spesa pubblica e accattivarsi una parte dell’elettorato. Tuttavia, eliminare la capacità di stampare moneta è una soluzione drastica e austera. In Ecuador ha funzionato per controllare l'inflazione, ma ha comportato gravi costi economici. L’ideale sarebbe mantenere lo strumento monetario, ma usarlo con maggiore responsabilità».Quali sarebbero i vantaggi economici dell’adozione del dollaro come valuta nazionale? «Non credo ne valga la pena. L’adozione del dollaro in Ecuador ha mostrato che, una volta persa la sovranità monetaria, tornare indietro è quasi impossibile. La semplice idea di reintrodurre una valuta nazionale spingerebbe immediatamente i cittadini a ritirare i loro risparmi dal Paese. La dollarizzazione stabilizza finanziariamente, ma a un costo sociale elevato, poiché accentua la disuguaglianza e l’emarginazione delle fasce più povere della popolazione. In generale, agganciarsi unilateralmente a una valuta straniera può implicare disordini. Quando l’Ecuador si dollarizzò, molti cittadini scapparono all’estero e le tensioni sociali sfociarono in manifestazioni violente. Rinunciare alla sovranità monetaria è una misura estrema, da adottare solo in casi di assoluta necessità, ma fortemente sconsigliata». Affidarsi a una politica ultraliberista può risolvere la complessa situazione economica dell’Argentina? «Finanziariamente, l’approccio ultraliberista di Milei potrebbe portare benefici temporanei, come il recente surplus di bilancio pubblico dopo decenni di deficit. Tuttavia, ripeto, il costo sociale di questa stabilizzazione è - specie a carico dei più deboli - molto elevato: il licenziamento della metà dei dipendenti pubblici, il blocco dell’86% dei cantieri e un calo significativo del PIL (-5,1%). Tali misure sono insostenibili a lungo termine con un rapporto costi benefici negativo. Un approccio così drastico è troppo violento per garantire una stabilità duratura».Invece di licenziare metà dei dipendenti pubblici, si dovrebbe limitare la crescita dell'impiego pubblicoQuali strategie economiche e politiche considera più efficaci per la ristrutturazione del debito argentino? «La stabilizzazione deve essere graduale. Invece di licenziare metà dei dipendenti pubblici, si dovrebbe limitare la crescita dell’impiego pubblico. Bloccare i cantieri è insostenibile: meglio programmare una crescita della spesa per investimenti pubblici in linea con il PIL. Le misure restrittive immediate vanno equilibrate per mantenere la pace sociale - essenziale per il successo di qualsiasi programma di stabilizzazione - e renderla durevole, mentre così si rischia di ottenere l’effetto contrario. L’Argentina deve assolutamente stabilizzarsi: il Paese non può continuare a lungo con persistenti problemi di debito e una inflazione devastante. Ma la marcata svalutazione del peso, voluta da Milei all’inizio del suo mandato, ha aggravato piuttosto che migliorato la situazione. Il peso ha perso il 50% del suo valore, causando un forte aumento dei prezzi dei beni importati, con ricadute anche sui prezzi interni. Di conseguenza, l’inflazione ha raggiunto il 300% annuo. Sebbene, quindi, il programma ultraliberista abbia migliorato i conti pubblici, non è riuscito a frenare l’inflazione, a causa di un approccio eccessivamente radicale e ideologico».Come potrebbe Milei affrontare la sfida della cosiddetta “anatra zoppa” in Parlamento, dove il suo partito è minoritario? «Milei ha dimostrato saggezza cercando di superare il problema di governare in minoranza attraverso il «patto di maggio», accettato da 18 dei 24 governatori di provincia, molti dei quali non appartenenti alla sua parte politica e firmato lo scorso 9 luglio. Con questo accordo ha cercato di vincolare anche le altre parti politiche a misure di austerità più ragionevoli, come l’obiettivo di raggiungere il pareggio di bilancio invece che il surplus. Milei sta cercando di costruire alleanze, dimostrando di comprendere la necessità di consenso per governare efficacemente».Quali politiche dovrebbe attuare il governo per contrastare l’aumento della povertà e la crisi sanitaria ed educativa? Quali sono le previsioni sulla resilienza del sistema sociale argentino?«Istruzione e sanità sono sempre le prime vittime di ogni progetto ultraliberista “spinto”. Milei è orientato verso la privatizzazione completa dei settori sanitario ed educativo, come in molti Paesi latino-americani e quindi appannaggio soltanto delle classi sociali relativamente benestanti. Tuttavia, con metà degli argentini sotto la soglia di povertà, questa soluzione escluderebbe una larga fetta della popolazione dai servizi essenziali. Una strategia migliore sarebbe aggiustare i conti pubblici più lentamente, ma salvaguardando un minimo di Stato sociale e di fornitura pubblica di due beni essenziali come la salute e l’istruzione. Non credo, però, che il presidente sia disposto a compromessi».Considerando le sue scelte politiche controverse, Milei riuscirà a completare il suo mandato? Ci sono rischi che disordini sociali possano compromettere la sua presidenza?«Potrebbero. Sul piano politico e di compromessi, Milei si sta muovendo con intelligenza, cercando nuove alleanze, come con il già citato “patto di maggio”. Tuttavia, le proteste sociali, tipiche in Argentina, potrebbero rappresentare una minaccia significativa alla sua presidenza. Gli argentini sono noti per reagire rapidamente e con forza quando il consenso vacilla».In questo articolo: ArgentinaSudamerica

Renzi, per i genitori una condanna e un'assoluzione: la sentenzaScampia, oggi i funerali delle tre vittime del crollo alla Vela Celeste

Gaza, protezione civile: "Trovati 60 corpi sotto le macerie"

Barca contro una briccola a Venezia: un morto e un ferito graveDl Infrastrutture, bocciati numerosi emendamenti

Taglia la testa al cane e getta la carcassa contro i poliziotti: arrestatoRussia, ecco i nuovi aiuti di Kim a Putin per la guerra in Ucraina

Carrara, multa da 230mila euro per uno yacht: ecco perché

Traffico da bollino nero nei primi due weekend di agosto, cosa succederà su strade e autostradeBillboard Women in Music arriva a Milano e celebra le artiste italiane

Ryan Reynold
Precipitano dallo Spigolo Comici, morti due alpinistiParigi 2024, impresa Tacchini-Casadei: argento nella canoa sprint maschileUcraina, news oggi: e versa a Kiev 1,5 miliardi da asset Russia

Economista Italiano

  1. avatarInvestì un capriolo a Pesaro, Regione Marche condannata a risarcire automobilistaVOL

    Roma Eco Race, sfida nel segno della guida sostenibileParigi 2024, Paltrinieri eterno: bronzo negli 800 stile liberoBillboard Women in Music arriva a Milano e celebra le artiste italianeParigi 2024, Macchi argento nel fioretto: oro svanisce al Var

    ETF
    1. Italy-China: Ukraine, Mideast, Indo-Pacific on agenda at Meloni, Xi talks

      1. avatarTrasporti estate 2024, Italia in tilt: mappa disservizi e top 5 regioni 'nere'ETF

        Adescato online, viene sequestrato per ore e rapinato: aggressione omofoba a Reggio Calabria

  2. Russia, Gershkovich libero oggi: giornalista WSJ torna in UsaParigi 2024, Italia da applausi: 3 medaglie per la storiaGaza, leader politico Hamas ucciso in Iran: raid nella notteFollia durante naufragio, migrante soffoca 16enne

  3. avatarPerugia, Scoccia: ''Cittadella giudiziaria? Se ne parlava da mezzo secolo, ora è realtà''Guglielmo

    G7: al via ministeriale Commercio in Calabria, Tajani accoglie delegazioniTrento, nuovo femminicidio? Si indaga su donna trovata morta in casaCrollo di Scampia, De Luca: “Tutte fuori pericolo le sette bambine coinvolte” - Tiscali NotizieSuicidio assistito, Consulta dice no estensione: requisiti restano quelli del 2019

Università: strategic affairs e gestione relazioni tra privati e Pa, nuovo master Lum a Milano

Presi due dei tre ragazzi evasi dal carcere minorile di RomaParigi 2024, Malagò contro gli arbitri di scherma e Macchi li assolve*