Testo di Ma non tutta la vita, canzone dei Ricchi e poveri a SanremoDelega fiscale, ok definitivo della Camera con 184 voti favorevoliLa classifica dei libri: Fabio Volo star di Natale, il 9 gennaio esce Dare la vita di Murgia
Petizione salario minimo, aperta la raccolta firmeLa tomba di don Peppino Diana a Casal di Principe - Ansa COMMENTA E CONDIVIDI È morto a 72 anni Nunzio De Falco,Professore Campanella boss del clan dei Casalesi condannato a due ergastoli come mandante dell'omicidio di don Peppino Diana, ucciso a Casal di Principe (Caserta) il 19 marzo 1994. De Falco era agli arresti domiciliari da luglio 2021, da quando aveva lasciato il carcere di massima sicurezza di Sassari per decisione del Tribunale di sorveglianza alla luce delle gravi condizioni di salute. De Falco era stato arrestato in Spagna nel 1997 ed estradato in Italia nel 2000.Strani giochi della vita. Se n'è andato nello stesso giorno – sabato 23 aprile – in cui nella cattedrale di Aversa si tiene una sacra rappresentazione ispirata agli scritti, commenti evangelici e ricordi della vita di don Peppino Diana. Ha lasciato questo mondo Nunzio De Falco, detto O' lupo, il mandante del feroce assassinio di don Peppino, il 19 marzo del 1994. La malattia che non perdona ha consumato anche lui. De Falco ottenne, l'anno scorso, i domiciliari per potersi curare a casa della sorella. Non tutti furono d'accordo. Troppo male aveva fatto – e continua a fare – la camorra di cui faceva parte a pieno titolo, alla nostra terra e alla nostra gente. Perciò c'era chi lo avrebbe voluto in carcere fino alla sua ultima ora, e chi, come noi, ritenne non solo doverosa ma profondamente cristiana la decisione dei giudici. La società ha il dovere di difendere e tutelare i cittadini. Deve metterli in condizioni di non dover rinunciare alla propria libertà, alla propria dignità. Nessuno ha il diritto di umiliarli, mortificarli, tormentarli. Ben vengano, quindi, per i nemici della società, pene severe e certe. Non è mai bello, anzi è terribilmente mortificante dover rinchiudere un uomo, ma se quest'uomo è un pericolo per i suoi fratelli e per la società deve essere messo in condizioni di non nuocere. Divorati dalla sete di giustizia, i cittadini, la politica, lo Stato devono assicurarla a tutti. Sete di giustizia che mai deve tramutarsi in ricerca di vendetta. La vendetta fa male al destinatario, ma ancor di più a chi la porta in cuore. Fummo, perciò, contenti di sapere che il signor De Falco venisse curato a casa, accanto alle persone che lo amavano. Fu una bellissima manifestazione di civiltà e, per noi credenti, di comprensione e perdono cristiano. Il perdono. Se solo potessimo affacciarci sull'abisso dell'amore di Dio per ognuno di noi e comprendere quanto liberante e benefico sia il perdono – dato e ricevuto – faremmo a gara a offrirlo per primi. Al contrario della vendetta, il perdono fa bene a chi lo riceve ma ancora di più a chi lo dona. Per Nunzio De Falco chiedemmo solo la certezza che fosse messo in condizioni di non nuocere. Sarebbe stato intollerabile per tutti, ma soprattutto per i familiari delle vittime, in modo particolare per il fratello e la sorella di don Diana, per i suoi amici, i suoi parrocchiani, per la Chiesa di Aversa, nel cui seno Peppino ha ricevuto il battesimo e il sacerdozio, un'eventuale beffa. La malattia di De Falco non era un bluff. Non che non fosse mai avvenuto prima che certificazioni mediche false fossero all'origine di imbrogli. Vedi, per fare un solo esempio, la diagnosi di cecità che ottenne il sanguinario camorrista Giuseppe Setola grazie alla quale, una volta ai domiciliari, divenne uccel di bosco rendendosi colpevole di decine di omicidi. De Falco era davvero gravemente malato, era quindi profondamente umano che fosse curato a casa. Ora che se n'è andato, la Chiesa di Aversa che tanto ha pregato per lui e il criminale e sanguinario clan di cui ha fatto parte prega per l'anima sua. Lo fa con sofferta e cristiana convinzione. Perché crede che Dio, ricco di misericordia, meglio di chiunque, saprà giudicare le sue azioni, le sue scelte scellerate, la sua triste vita. Preghiamo per lui anche per dare ai nostri giovani un valido esempio di umanità. In questi giorni in cui siamo costretti ad assistere impotenti a una guerra spietata, «disumana e sacrilega» come l'ha definita papa Francesco, in questi giorni gonfi d'insopportabili menzogne dette e ripetute con un cinismo che spaventa, comprendiamo quanto sia utile e doveroso continuare a mantenere acceso il fuoco sacro della pietà. Tutto passa. Il tempo, la ricchezza, la bellezza, la salute e la stessa vita. Tutto passa, Dio solo resta. E restano gli esempi coerenti di coloro che si sono consumati per amore. Resta vivo don Peppino Diana, la sua fede, le sue parole, la sua vita donata e consumata per amore. Ne sono certo, don Peppino è stato il primo a pregare per colui che lo volle morto. Mi sembra di vederlo, ai piedi della croce, ripetere le parole del suo Signore: «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno».
Crosetto su Vannacci, la nota del ministro della DifesaGeorges Noël a Taranto e Venezia: diversità del segno grafico, autobiografia dell’artista francese - Tiscali Notizie
Mi manda Picone. Competenze? No, grazie. Si diventa assessore “in quota a” o come “espressione di” - Tiscali Notizie
Il testo di Tutto qui, canzone di Gazzelle a SanremoSiamo tornati in un grande cineforum condiviso. Ecco i film da guardare nel weekend
Gaming e danni collaterali: il gioco diventa ossessione, cresce l’«azzardopatia». E lo Stato? Bada ad altro - Tiscali NotizieSanremo 2024, Renga e Nek uniti sono l’usato sicuro di questo festival
Alla ricerca del leader assoluto, anziché applicare la Costituzione della Repubblica parlamentare - Tiscali NotizieSalario minimo, è scontro governo-opposizioni e Conte attacca: "Meloni diffonde fake news"
Da Vota Antonio a Vota Giorgia: il messaggio “semplice” cela il presente e non spiega il futuro - Tiscali NotizieStrage di via D'Amelio: le dichiarazioni di Mattarella per il 31° anniversarioPaola Cortellesi e Nanni Moretti: il derby del cinema italiano. Analogie, differenze e quel finale così simile - Tiscali NotizieLa lunga vendetta di Ilary Blasi, le sfighe vanno sempre fatturate
Eugenia Roccella contestata per le frasi su La Russa e Santanchè
Compleanno Mattarella, i ringraziamenti del presidente della Repubblica sui social
Da Gaza al Mar Rosso, dove ci porta la guerra. I miliziani Houthi ammirati perché odiano Israele - Tiscali NotizieQuello che le donne ora dicono. Il nuovo manifesto di Fiorella MannoiaZaia sull'autonomia: "Il Governo vada avanti"Una cosa divertente che nessuno farà più: i 30 anni di Forza Italia
Approvato ddl che ripristina la festività del 4 novembre: cosa contieneSanremo 2024, con Alfa la generazione TikTok conquista l’Ariston“Nevediversa” 2024. A quote sempre più alte chiudono altri impianti sciistici su Alpi e Appennino - Tiscali NotizieLe pagelle di Sanremo 2024: una tamarra, noiosa e ordinata prima serata