Berlusconi "surfa" il caso Cospito: "I nostri parlamentari lavorano meglio e di più"Netanyahu blandisce la destra in attesa di Blinken: «Entreremo a Rafah e annienteremo Hamas»Per la pace fra Russia ed Ucraina Tajani chiede aiuto alla Cina
Primarie del Pd: quando si vota e chi può votare il nuovo segretarioUna croce sulla spiaggia di cutro segnala il luogo del tragico naufragio del febbraio 2023 - ,VOL COMMENTA E CONDIVIDI Gli oltre 65 dispersi nel mare Jonio a 120 miglia dalle coste calabresi erano curdi, iraniani, iracheni, siriani. Fuggivano da guerre (chi parla più di cosa accade in Siria?), violenze, intolleranze, discriminazioni. Cercavano sicurezza, libertà, giustizia. Avrebbero avuto il diritto ad essere accolti: erano rifugiati, profughi. Come prevedono la Costituzione e varie leggi italiane ed europee. Morti quasi in coincidenza con la Giornata mondiale del rifugiato che si celebra il 20 giugno. Ora al massimo avranno il diritto ad essere sepolti. Magari senza un nome. Ma altri resteranno in mare per sempre. Un mare sempre più cimitero, “mare mortuum” lo ha definito papa Francesco.Come a Steccato di Cutro, poco più di un anno fa, dove a morire erano stati soprattutto afghani, in fuga dal regime antidemocratico e illiberale dei talebani. 94 cadaveri e decine di dispersi, presto dimenticati. Stragi di intere famiglie, decise a tagliare i ponti con la loro patria diventata invivibile, irrespirabile, senza l’aria pulita della libertà. Morte affogate, senza più aria, quando dopo giorni di navigazione già sentivano il fresco profumo della libertà. Stragi di bambini, 34 a Cutro e probabilmente 26 nella nuova ecatombe. Morti coi genitori che per loro cercavano un futuro di libertà. Speriamo che come invece accaduto per Cutro nessun politico accusi questi papà e mamme di aver provocato la morte dei figli. Come se cercare la libertà possa essere una colpa. Per la strage di Cutro è in corso il processo per individuare le responsabilità nel ritardo dei soccorsi. Per la nuova strage la procura di Locri ha già aperto un fascicolo. Vedremo. Certa è invece la responsabilità di chi ha bisogno dei morti per accorgersi di queste persone.Il governo rivendica i successi degli accordi con Tunisia e Libia che avrebbero dimezzato quest’anno gli sbarchi. Ma della rotta turca non si parla (Erdogan è meno “trattabile” e “collaborativo”?), così come non si menzionano gli oltre 25mila sbarcati in Calabria, in gran parte a Roccella Jonica, negli ultimi tre anni. Poi arriva la strage. E per qualche giorno “lo Stato si costerna, s’indigna, s’impegna poi getta la spugna con gran dignità” (De Andrè, cit.). E tornano al centro del discorso politico i miserabili, disperati subsahariani che partono da Libia e Tunisia su barchette precarie, vengono salvati – quando visti in tempo – dalla Guardia costiera e dalle Ong (che però poi pagano pegno). Oppure muoiono affogati o asfissiati, come due giorni fa, ammassati, schiacciati, sul fondo di una “carretta del mare” tra acqua, carburante ed escrementi. Migranti economici (quasi una colpa), li chiamano, vengono dai cosiddetti “Paesi sicuri” (ovviamente lo decidiamo noi se lo sono), destinati, secondo i piani del governo, ai ghetti in Albania e poi all’espulsione, passando per gli indegni Cpr. Così l’esecutivo di destra-centro, col sostegno europeo, pensa di aver risolto l’emergenza sbarchi (appena prorogata, anche se gli sbarchi calano... ).Ma poi un mare un po’ più mosso o un motore che scoppia rompono il “giocattolo” delle certezze: c’è altro, c’è ancora la rotta turca. Sì, quella di Cutro, quella della strage. Ed è ancora strage. Sempre sulle coste della Calabria, dimenticata anche in questo. Drammaticamente, assurdamente, colpevolmente uguale. Muoiono famiglie e bambini, un po’ meno neri o proprio bianchi, ma non meno disperati. Disposti a rischiare per respirare aria di libertà. Chiedevano aiuto e accoglienza e non li abbiamo ascoltati. Tra quanto li dimenticheremo? O proveremo a trovare per loro, ma anche per gli altri, percorsi sicuri, strade di libertà, di vita e non di morte? Lo urlano i morti di Cutro e quelli del mar Jonio. Lo urlano quei bambini che non cresceranno mai. Li ascolteremo finalmente?
Spagna, Norvegia e Irlanda riconoscono la Palestina: fronte occidentale spaccatoLavrov: «La Russia pronta a misure di deterrenza nucleare contro gli Stati Uniti»
Biden presenta il piano, tre fasi per la pace in Medio Oriente ma diverse incognite
Chi è Pierfrancesco Majorino: tutto sul candidato alle Regionali 2023Il senato Usa approva un pacchetto di 95 miliardi a sostegno di Ucraina, Israele e Taiwan
Michele Usuelli visita Alfredo Cospito a Opera: "Molto lucido"Putin: «Invadere l’Europa? Una totale assurdità». Per i russi l’attentato a Mosca è stato finanziato dall’Ucraina
Denise Ragusa, Autore a Notizie.itSergio Mattarella conferisce 30 attestati di “Alfiere della Repubblica”
Secondo un’inchiesta giornalistica Israele spiava i membri della Corte penale internazionaleAssist di Elly Schlein al M5s su Reddito di cittadinanza e salario minimoLa mossa furba del giocatore di poker MacronCaso Cospito, per Tajani è in corso un attacco allo stato italiano
Medio oriente, l’esercito israeliano dice che l’attacco al Wck «non doveva accadere»
Netanyahu: «L’Iran dovrà aspettare nervosamente la nostra risposta»
Gaza, l’Onu chiede un’inchiesta «indipendente» sulle fosse comuni a Khan Younis. Si attende l’offensiva a RafahGoverno, ddl sull'Autonomia differenziata approvato all'unanimità. Meloni: "Manterremo impegni presi"Elezioni regionali in Lombardia, Fontana festeggia la vittoria: “I lombardi hanno capito il nostro lavoro”Chi è Sonia Pecorilli: tutto sulla candidata alle Regionali 2023
Il ritiro degli Usa dal Niger, un paese al centro della geopolitica africanaLa "retromarcia" di Meloni sul prezzo del carburante: "Se sale giù le accise"Grillo attacca il governo "di destra" e parla del processo al figlioPolitici, pubblicati redditi dei deputati: chi è il più ricco della Camera?