Arriva la stretta che non piace sul superbonus: cambia la norma sui crediti cedutiCovid, obbligo vaccinale per tutti in maniera graduale: l'ipotesi del governoCovid, nuovo decreto in arrivo il 2 febbraio: mascherine, discoteche e green pass
Quirinale, siparietto tra Sgarbi e Letta: "Chi ti credi di essere"La ricerca di Italiadecide “L’Italia e la sua reputazione: la giustizia civile cinque anni dopo”,VOL mostra come la situazione dello smaltimento dell’arretrato stia migliorando, ma i tempi dei processi rimangono ancora troppo lunghi rispetto alla media europea La situazione della giustizia civile in Italia sta migliorando, ma i livelli non sono ancora in linea con quelli degli altri paesi europei. Questa è la sintesi della ricerca "L'Italia e la sua reputazione: la Giustizia civile cinque anni dopo", realizzata da Italiadecide in collaborazione con Intesa Sanpaolo, che confronta anche i dati italiani con altri paesi europei (Francia, Germania, Polonia e Spagna). I dati analizzati contengono anche quelli del 2020 e 2021, quindi sono condizionati dal periodo pandemico. La riduzione dell’arretrato L’Italia è uno dei paesi migliori per efficienza dei tribunali, grazie alla sua capacità di ridurre l’arretrato, con un clearence rate (procedimenti definiti/procedimenti iscritti nell’anno) del 104 per cento ogni 100 nuove cause di primo grado e del 115 per cento ogni 100 nuove cause di secondo grado. Quanto ai singoli giudici, la media è di 169 definizioni annue e risultano più produttivi rispetto ai colleghi europei (secondi nel ranking, dietro la Spagna). I tempi L’Italia risulta ultima invece per tempi di risoluzione delle cause, con un disposition time (durata dei procedimenti) di 674 e 1026 giorni, rispettivamente nel primo e secondo grado, dovuto all'enorme arretato accumulato fino al 2009. Nonostante una riduzione tra il 2012 e il 2020 di circa 1,5 milioni di pendenze, pari a quasi il 40 per cento del totale, l'Italia è in Europa il primo paese per numero di cause pendenti. Una delle variabili ancora incontrollabili è la variabilità nelle performance dei singoli tribunali, determinata non dalla localizzazione territoriale ma dalla differente disponibilità di risorse o dai diversi modelli organizzativi. E’ stato rilevato, infatti, che una parte considerevole del miglioramento complessivo, in termini di riduzione della durata media effettiva, deriva dai miglioramenti registrati nei tribunali del Centro-Sud. Sul fronte dell’abbattimento delle pendenze ultra triennali, infatti, le migliori performance sono state realizzate da Marsala, che nella variazione tra pendenti ultra triennali tra il 2022 e il 2017 ha totalizzato il -93 per cento; Crotone (-90 per cento) che ha portato le pendenze utra-triennali dal 33,5 per cento al 4,8; Savona (-82 per cento); Pesaro (-76 per cento) e Rovigo (-74 per cento). La media nazionale, invece è del -31, 3 per cento. La spesa in giustizia Confrontando la spesa nel sistema giudiziario (stipendi, tecnologia, periti, spese di formazione, manutenzione e costruzione edifici, spese per le procure e patrocini a spese dello stato) con il Pil nel 2020, risulta che l’Italia spende 61,9 euro pro capite (erano 83,2 euro nel 2018, quindi la diminuzione è avvenuta durante il Covid, come in tutta Europa). Al primo posto nel 2020 si è collocata la Spagna, con 76,4 euro pro capite, ma l’Italia si trova al terzo posto. Se confrontiamo la spesa nel sistema giudiziario con il PIL, invece, il quadro cambia leggermente. La Polonia risulta la prima con lo 0,40%, seguita da Spagna con lo 0,32% e dalla Romania con lo 0,29%. In Italia la spesa per il sistema giudiziario si attesta allo 0,22% del Pil. Il pnrr I target posti dal Pnrr in ambito civile sono la riduzione del disposition time complessivo nei tre gradi di giudizio del 40 per cento entro giugno 2026 e la riduzione dell’arretrato civile del 65 per cento in Tribunale e del 55 per cento in Corte di Appello entro fine 2024; del 90 per cento in Tribunale e in Corte di Appello entro giugno 2026. Lo studio ha dimostrato che il sistema giudiziario è in grado di smaltire l’afflusso di nuovi casi, tuttavia la durata dei processi continua a risentire delle pendenze e dell’arretrato che ancora grava sul sistema. Gli avvocati Uno dei dati che sono stati fatti emergere nel rapporto è che i livelli di litigiosità italiani sono in linea con la media degli altri paesi. L’unica differenza sostanziale è il numero di avvocati, significativamente superiore rispetto agli altri paesi. Correlare questi due elementi significa dimostrare quindi che non esiste correlazione tra litigiosità e numero degli avvocarti. Su questo ha risposto il presidente dell’Unione camere civili italiane, Antonio de Notaristefani, scrivendo che «il rapporto smentisce la favola secondo cui i tempi della giustizia civile sarebbero conseguenza del numero eccessivo degli avvocati, che fomenterebbero la litigiosità dei cittadini». Inoltre, sottolinea De Notaristefani in merito alla produttività dei magistrati che: «nelle statistiche ministeriali per “procedimenti definiti” si intendono non soltanto quei processi che vengono decisi dai giudici, ma anche tutti quelli che vengono cancellati dai ruoli dei magistrati, nella quasi totalità dei casi perché sono stati transatti dalle parti al di fuori del circuito giudiziario». In altre parole, l’alta produttività dei giudici sarebbe condizionata dalla capacità complessivo del sistema di utilizzare strumenti transattivi alternativi al giudizio, «perché sono definizioni cui spesso si arriva proprio per sottrarsi all’inefficienza della giustizia». © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediGiulia Merlo Mi occupo di giustizia e di politica. Vengo dal quotidiano il Dubbio, ho lavorato alla Stampa.it e al Fatto Quotidiano. Prima ho fatto l’avvocato.
Notizie di Politica italiana - Pag. 253Vincenzo De Luca, l'incontro con Vittorio Sgarbi: "Vecchio cinghialone maiale"
Covid, l'appello delle Regioni: "Basta quarantena per i vaccinati"
L’immagine simbolo: il portavoce di Mattarella prepara gli scatoloniOrdinanza del governatore della Sicilia Musumeci: traghetti per tutti senza Green Pass
Verso il Mattarella Bis, il barbiere: "Non vedo l'ora che torni da Presidente"Quirinale: Salvini verso la prova di forza per far eleggere Draghi e cambiare i ministri non graditi
Chi è il professor Andrea Riccardi, il candidato che il centrosinistra vorrebbe al QuirinaleQuirinale, un Covid - Hotel per far votare i positivi: la proposta di Italia Viva
Notizie di Politica italiana - Pag. 258Quirinale 2022, Casini favorito? Ma Salvini frena: " È stato eletto con il Pd"Covid, il Ministro Speranza: "Nelle prossime ore apriremo un tavolo tecnico con le Regioni"Sergio Mattarella, oggi l'insediamento: il discorso del Capo dello Stato alle Camere
Giorgia Meloni “denuncia” Draghi e governo sulla manovra approvata “senza discussione”
Quirinale, siparietto tra Sgarbi e Letta: "Chi ti credi di essere"
Julinda Llupo, chi è la donna che ha ricevuto 70mila euro da Silvio BerlusconiCovid, Speranza firma ordinanza: Marche in zona arancioneDraghi Presidente della Repubblica: a chi conviene che l'attuale Premier salga al Quirinale?Covid, Sileri: "Tamponi vanno fatti con logica, aumento contagi tra i bimbi ma niente dad"
Giorgia Meloni: “Salvini scelga tra Fratelli d’Italia e la maggioranza”Quirinale, il linguaggio politico: chi è il candidato di bandiera?Voto per i positivi nel parcheggio della Camera: sul Quirinale c’è la proposta di Roberto FicoCalderoli sui parenti No Vax: "Provo a convertirli, ad uno ho tolto il saluto"