File not found
Professore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock

Gabriel Soares mostra i muscoli: è medaglia d’argento nel doppio pesi leggeri - ilBustese.it

Il docente di teologia? Tecnologico e innovatoreLa biblioteca di Busto fa leggere anche in spiaggia - ilBustese.itPro Patria, prima di Coppa: biglietti e arbitro - ilBustese.it

post image

Abruzzo, Santangelo: colpito da editoriale Folgheraiter su anzianiIl 3 giugno 1924,Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock cento anni fa, moriva Franz Kafka. Se si potesse misurare la distanza che separa la complessità dell’opera di uno scrittore con la semplificazione che la sua diffusione ha inevitabilmente portato, troveremmo il boemo tra i casi più eclatanti. Il termine kafkiano ha smarrito l'originale complessità e si manifesta come una bizzarra distorsione, lontana dall'universo originale dell'opera. A ridosso del centenario della morte, tre libri parlano (ancora) di lui. Se si potesse misurare la distanza che separa la complessità dell'opera di uno scrittore con la semplificazione che la sua diffusione ha inevitabilmente portato, troveremmo certamente tra i casi più eclatanti quello di Franz Kafka. Basta infatti pensare agli avventati utilizzi dell'aggettivo “kafkiano”, un termine che ha smarrito l'originale complessità e si manifesta adesso come una bizzarra distorsione sempre più lontana dall'universo originale dell'opera e della vita dello scrittore boemo.In un suo libro su Kafka Roberto Calasso mostrava come lo scrittore avesse compreso che nella trasformazione della realtà in letteratura fosse necessario procedere a una spoliazione progressiva del reale per non correre il rischio di scivolare in una confusa “foresta primordiale”: per questo, scrive Calasso in K. (Adelphi), «occorreva limitarsi a ciò che più era vicino, circoscrivere l’area del nominabile. Allora lì sarebbe defluita tutta la potenza, altrimenti diffusa. E in ciò che si nomina — una taverna, una pratica, un ufficio, una stanza — si sarebbe addensata un’energia inaudita».La funzione KafkaQuesto procedimento sta forse alla base della zoppicante diffusione del nome di Kafka, autore di un'opera all'apparenza animata da pochi e ben riconoscibili elementi realistici, ma nutrita di una complessità che ne fa il più grande scrittore dell'età moderna i cui libri, a un lettore attento e fedele, rivelano sempre nuovi significati. Come per un altro monumentale scrittore del Novecento, James Joyce, esiste una «funzione Kafka» nella letteratura contemporanea, poiché tanti scrittori hanno consumato le sue pagine e sono stati influenzati dal suo modo di osservare il reale.«Tutto volge al meglio, ma anche i migliori inizi non sono nulla»: sono queste le ultime parole, indirizzate ai genitori che non erano del tutto consapevoli delle sue condizioni, scritte da Kafka il giorno prima della morte, avvenuta il 3 giugno 1924, ed è naturale che a cento anni dalla scomparsa alcuni scrittori esprimano il loro debito con libri che testimoniano la lunga e fruttuosa frequentazione dell'opera kafkiana.In Kafka (La nave di Teseo) lo scrittore triestino Mauro Covacich sembra percorrere una linea che ricorda il suo romanzo La città interiore: lì si concentrava sull'intreccio di storie che innerva il tessuto di Trieste, tra comparse e personaggi illustri, e questo confronto serrato tra storia culturale e autobiografia si ritrova anche in questo libro dedicato a Kafka (che da Praga viene inseguito fino a Trieste, dove lo scrittore praghese visse nel 1907 per lavorare alle Assicurazioni Generali), che viene qui studiato e incalzato alla ricerca dei nuclei fondanti della sua opera.La difesa del suo messaggio incontaminatoRacconta Covacich che l'incontro con Kafka, a diciassette anni, fu decisivo: le sue frasi «mi martellarono il cervello, una specie di riverbero venuto apposta ad attorcigliarmi le budella». «Se il libro che leggiamo non ci sveglia con un pugno sul cranio, a cosa serve leggerlo?» si chiede Kafka ed è questa esigenza esplosiva della letteratura, assieme alla difficoltà di riconoscere sé stessi mentre si scrive (luogo di una dissociazione che è matrice attorno a cui ruota ogni sua pagina), ad animare il libro di Covacich che mostra come la lettura delle sue opere «elettrifichi» ogni lettore e di come tutti gli spazi bianchi che questa lascia, «un'opera aperta» la definirebbe Umberto Eco proprio per l'enigmatica apertura verso un lettore chiamato a colmare buchi e lacune, siano un inesauribile motore ermeneutico.Il libro di Covacich testimonia come la voce dello scrittore praghese abbia la forza, propria della letteratura senza tempo, di parlare e destare gli animi di chi vi si avvicina e questo sommovimento interiore emerge anche da Kafka. Un mondo di verità (Sellerio) di Giorgio Fontana, un libro che occupa territori più squisitamente saggistici e lo fa con la felicità di una scrittura cristallina nata da un'assidua frequentazione (Fontana fa sue le parole di Kafka su Strindberg: «Non lo leggo per leggerlo, ma per posare la testa sul suo petto»). Un mondo di verità cerca infatti di «difendere Kafka dalle nostre proiezioni indebite» e mette quindi in guardia i lettori con la stessa colpa che il sacerdote del Processo imputa a Josef K.: «Tu non rispetti abbastanza lo scritto e cambi la storia». CulturaLa letteratura assoluta di Kafka nell’ultimo libro di CalassoELENA SBROJAVACCAIl peso dei dettagli biograficiÈ vero che leggere Kafka senza farsi influenzare da tutto ciò che è stato scritto su di lui è un esercizio complesso, ma se si legge davvero la sua opera, immergendola nel mondo in cui è nata, sarà più facile riconoscere la relazione tra interno ed esterno, tra la vita interiore «estremamente inquieta» e l'opera, tentativo di liberare il «mondo immenso» che «aveva in testa», scandagliare l'incompletezza dei suoi lavori, analizzare «l'ammalarsi della tradizione» ebraica, per usare le parole di Walter Benjamin, le forme della trasfigurazione famigliare e tutto l'incredibile armamentario letterario di cui in questo libro Fontana si fa non solo paziente e acuto lettore, ma anche intelligente guida.I libri di Covacich e Fontana mostrano bene quanto in Kafka siano importanti i dettagli biografici, che non hanno mai una mera funzione strumentale o informativa, ma offrono invece appigli per addentrarsi, in maniera forse più stabile, tra le sue pagine. Anche a questo obiettivo obbedisce la monumentale biografia di Reiner Stach, tre volumi che attraverso una mole straordinaria di testimonianze provano ad abbracciare l'intera esistenza di Kafka, seguendo l'idea che i punti di contatto tra vita, ambiente culturale, opere, situazioni politiche e religiose costituiscano un mosaico capace, nella sua vasta complessità, di restituire l'autentica figura dello scrittore. Nel primo dei tre volumi (I primi anni, Il Saggiatore, con la traduzione di Mauro Nervi, a cui si deve anche la la cura del volume con i romanzi e i racconti di Kafka pubblicato lo scorso anno da Bompiani), Stach si concentra sugli anni che vanno dal 1883 al 1911, cioè dalla nascita di Kafka fino al clima di esasperata tensione politica che porterà alla Prima Guerra Mondiale. I primi anni è già un epifenomeno importante delle direttive del lavoro di Stach che qui, come un biografo che desideri demitizzare l'oggetto del suo studio, si tiene generalmente a distanza dal voler collegare i punti tra vita e opera, pur offrendo al lettore suggerimenti e ipotesi che non possono che arricchire la lettura. Se è vero che l'immaginario infantile costituisce poi il deposito a cui attingere per l'età matura, questo libro rappresenta una splendida e attenta ricostruzione del mondo dell'artista da giovane, lasciando intravedere le vie che il Kafka scrittore adulto sceglierà o meno di percorrere oltre che mostrare l'inevitabile influenza di ciò che gli gravitava intorno.«Viaggiare con Kafka era non solo divertente, ma anche eccezionalmente stimolante sul piano intellettuale» scrive Stach parlando del viaggio che nell'agosto del 1911 vide Kafka e l'amico ed esecutore testamentario Max Brod in giro per l'Europa, ma è certo che una felicità simile, amplificata dai volumi di Covacich, Fontana e Stach, continuerà ad affiorare in qualsiasi lettore fedele della sua opera.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediMatteo MocaitalianistaÈ dottore di ricerca in Italianistica all’Université Paris Nanterre e all’Università di Bologna. È insegnante e cultore della materia per l’insegnamento di Letterature Comparate presso l’Università di Bologna. Ha pubblicato la monografia Tra parola e silenzio. Landolfi, Perec, Beckett (La scuola di Pitagora, 2017). Ha dedicato saggi all’opera di Landolfi e si occupa, tra gli altri, di Elsa Morante, Anna Maria Ortese e Georges Perec. Scrive di letteratura su quotidiani e riviste

Don Ravagnani: «I giovani sono attenti all’ambiente, partiamo da qui»Lombardia, da Regione 4 mln per recupero a ampliamento alpeggi

Enav, nel I semestre volumi traffico aereo da record, utili +25%

Benedetta Pilato perde la medaglia per un centesimo: «È il giorno più bello della mia vita». Elisa Di Francisca la attacca: «Ma ci fa o ci è?»Il terzo genere? «Non per legge. Ma garantire i diritti delle persone trans»

«Faccio le valigie e me ne vado». Sì, ma dove? Ecco i migliori Paesi in cui trasferirsi (non solo per lavoro): la classificaAmbrosia, tutto ciò che si sta facendo e si chiede di fare a Busto - ilBustese.it

Agerola, in volo tra gli dei nel borgo sul mare

Box da tetto auto: la guida completa per aumentare lo spazio e viaggiare senza stress - ilBustese.itLa primavera di Bahara, afghana: in Italia, adesso è libera

Ryan Reynold
Pro Patria, ecco un nuovo difensore mancino: arriva Tommaso Cavalli dal Mantova (via Atalanta) - ilBustese.itVolontari e bene comune: la scelta libera di prendersi cura dell’altroDl ricostruzione: Gadda, governo non dà risposte - ilBustese.it

VOL

  1. avatar«Il Sacro Cuore ci ricorda cosa vuol dire amare davvero»Capo Analista di BlackRock

    Turisti cafoni, occupata la spiaggia protetta di Talmone con un party abusivo: gazebo, lettini, barbecue e persino un campo da beach volleyDeaton: «Ripensiamo il capitalismo: oggi peggiora la vita della genteAeroporti, torna limite 100 ml per bagagli a mano: critiche sui social per la retromarcia Ue - ilBustese.itLiguria, Toti: mesi vissuti come una profonda ingiustizia

    ETF
    1. «Le violenze dell'Abbé Pierre? Uno choc, ma andiamo avanti»

      1. avatar«Per otto anni ho cercato una famiglia in affido. Non l’ho trovata»BlackRock

        Viaggio da incubo in aereo, la passeggera seduta tra moglie e marito: «Parlano tra loro, si passano cibo e bevande...»

  2. avatarFOTO. Luvinate, due auto contro il muro sulla statale 394: tre giovani feriti, due sono gravi - ilBustese.itProfessore Campanella

    «La mia scommessa di riconciliazione a Cipro, l'isola divisa in due»«Io, medico tra i tuareg e i pastori del Mali»«Perché mio figlio non racconta nulla in casa?». Colpa della virilità tossicaLavoro, 1.467 morti nel 2023. Per gli stranieri il rischio è doppio

  3. avatar«Così salvammo la Tunisia dalla guerra civile. Più donne ai tavoli»BlackRock

    Banksy, la nuova opera contro il cambiamento climatico? La chioma intorno all'albero potato la mette lui con la verniceTreni in ritardo fino a 100' sulla linea dell'Alta Velocità Roma-Napoli per un guasto tra Labico e Anagni. La foto del tabellone a TerminiRando: festival filosofia Modena sia di interesse nazionaleBenedetta Pilato perde la medaglia per un centesimo: «È il giorno più bello della mia vita». Elisa Di Francisca la attacca: «Ma ci fa o ci è?»

Harry Potter, l'Hogwarts Express dei babbani potrebbe sparire: «Sospeso il treno Jacobite»

Volvo: vendite luglio +6% a 57.447 auto, metà elettriche e plug-inSicurezza sul lavoro, Astuti (Pd): «Più controllo e serietà nell'erogazione dei corsi di formazione»  - ilBustese.it*