File not found
VOL

Reddito di cittadinanza e prelievo di contanti: tutte le novità

Coronavirus, l'effeto sul lavoro per i giovani è devastanteCanottiera contenitiva da uomo come nascondere la panciaCassa integrazione, anticipo delle 4 settimane: ecco come fare

post image

Coronavirus, dieci milioni di italiani a rischio povertàNel nostro paese il prezzo dell’energia elettrica dipende da quello del gas. Per evitare i rincari bisogna investire sulle rinnovabili e aumentare i collegamenti elettrici col resto dell’Ue. Oggi una centrale elettrica che va a metano paga il suo combustibile 70 euro a megawattora contro i 20 euro di un anno fa,éserveunUnioneeuropeadellelettricitàVOL l’elettricità che esce dall’impianto viene a costare circa 140 euro per megawattora, a cui vanno aggiunti una ventina di euro di certificati per le emissioni di CO2. Un meccanismo che sembra diabolico ma è costruito per favorire le fonti più pulite. Spinge infatti i consumatori a ridurre i consumi di energia quando la domanda e i prezzi sono molto alti (favorendo il risparmio energetico) e indirizza gli investimenti verso le fonti più efficienti e di conseguenza più pulite. Se il 40 per cento della produzione di energia elettrica in Italia proviene dalle fonti rinnovabili, perché il prezzo dell’elettricità all’ingrosso risente così tanto della quotazione del gas? E perché la Francia, che va principalmente a nucleare, e la Germania, che utilizza carbone, nucleare e rinnovabili, hanno lo stesso problema? I forti rialzi del prezzo dell’elettricità nelle ultime settimane in tutta Europa suscitano forti preoccupazione e spingono a porsi alcuni interrogativi sul funzionamento dei mercati dell’energia. Con una conclusione: per mettere al riparo l’Italia dal caro gas bisogna investire ancora di più sulle energie rinnovabili e aumentare i collegamenti elettrici con il resto d’Europa. Il boom del prezzo dell’elettricità all’ingrosso nelle contrattazioni dell’Ipex (Italian power exchange), la Borsa elettrica, rivela infatti i limiti e i paradossi di un sistema energetico imperfetto. La Borsa dell’elettricità è nata in seguito alla liberalizzazione del mercato varata nel 1999 con il decreto Bersani, è attiva dal 2004 ed è affidata al Gestore dei mercati energetici (Gme), società controllata indirettamente dal ministero dell’Economia. In genere i clienti che acquistano l’elettricità, cioè le compagnie distributrici o i grandi consumatori come acciaierie e cementifici, firmano contratti di fornitura direttamente con i produttori assicurandosi per una certa durata una certa quantità di energia con prezzi medi che in alcuni casi sono favorevoli a chi ha comprato, altre volte a chi ha venduto. Invece in Borsa gli operatori e i trader comprano di solito quote aggiuntive di produzione per coprire picchi di domanda o per approfittare di quotazioni basse. È un po’ come quando noi decidiamo di comprare un’auto che ci costa una certa cifra al chilometro e che usiamo per coprire molteplici esigenze. Ma poi siamo pronti a spendere di più prendendo un taxi in caso di necessità. Nel caso dell’elettricità il prezzo viene stabilito di ora in ora con un meccanismo simile a un’asta e il più alto vale per tutti. Se in una data ora la domanda è di 10 megawattora e i produttori sono più di uno, e il primo offre 5 megawattora a 150 euro, il secondo 4 megawattora a 280 euro e il terzo 1 megawattora a 300 euro, il totale delle unità domandate e offerte verranno pagate tutte al prezzo più alto, ovvero 300 euro. E in Italia il prezzo lo fa il gas. Anche se il settore italiano dell’energia usa anche eolico, solare e idroelettrico, quando la domanda è medio-alta come in settembre, il gas è la fonte marginale che interviene per ultima e che impone il prezzo all’ingrosso. La fonte più cara L’apparente anomalia del settore elettrico è che alcuni impianti di produzione, come nucleare, idroelettrico, eolico e fotovoltaico, utilizzano una materia prima che è gratuita o costa pochissimo e il prezzo di vendita dell’energia prodotta serve a remunerare gli investimenti e poco più. Il prezzo che si forma invece sul mercato e che è riconosciuto a tutti i produttori è fissato dalla fonte più cara necessaria a soddisfare il fabbisogno in quel particolare momento. In particolare, se il prezzo dell’elettricità è arrivato a toccare i 250 euro per megawattora, contro una media di 52 euro nel 2019, ciò è dovuto al forte rincaro del gas: oggi una centrale elettrica che va a metano paga il suo combustibile 70 euro a megawattora contro i 20 euro di un anno fa, l’elettricità che esce dall’impianto viene a costare circa 140 euro per megawattora, a cui vanno aggiunti una ventina di euro di certificati per le emissioni di CO2. Si arriva facilmente a superare i 170 euro, ai quali vanno aggiunti i margini di guadagno. Di conseguenza chi offre elettricità in Borsa in questi giorni, lo farà a questi livelli di prezzi. Uno potrebbe chiedersi perché non fissare un prezzo medio dell’elettricità, che tenga conto delle varie fonti, senza dover affrontare improvvise impennate dovute al rincaro di un singolo prodotto. La risposta è che un sistema simile non darebbe esiti differenti, perché nessuno accetterebbe di essere pagato meno del concorrente più costoso necessario a soddisfare la domanda per vendere lo stesso prodotto. Un meccanismo che sembra diabolico ma è costruito per favorire le fonti più pulite. Spinge infatti i consumatori a ridurre i consumi di energia quando la domanda e i prezzi sono è molto alti (favorendo il risparmio energetico) e indirizza gli investimenti verso le fonti più efficienti e di conseguenza più pulite. E con un parco di centrali solo eoliche, idroelettriche e solari e una piccola quota di produzione a gas, il prezzo dell’elettricità sarebbe più basso, e si impennerebbe solo nel caso in cui la domanda richiedesse l’accessione degli impianti a gas. Oggi l’Italia è in una fase di transizione, non ha abbastanza produzione di energia da rinnovabili e dipende ancora troppo dal metano. L’ideale, per livellare i prezzi, sarebbe avere un mercato europeo dell’elettricità sempre più integrato. Ma ci sono limiti fisici: sui cavi che collegano l’Italia alla Francia, alla Svizzera e all’Austria può passare una certa quantità di elettricità. Così come avviene, di più o di meno, ai confini dei vari paesi europei. Quindi per abbassare la bolletta che pagano gli italiani e aumentare la sicurezza dei sistemi elettrici ci vogliono più elettrodotti e più collegamenti internazionali. L’Unione europea dell’elettrone. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediGuido Fontanelli

Affiliate Expo, terza edizione rinviata al 19 marzo 2020Aumento del prezzo della benzina nella fase 3

Coronavirus, tasse e cartelle fiscali rinviate a settembre

I migliori dieci prestiti online veloci: come e a chi chiederliRiforma IRPEF 2020 dopo la legge di bilancio

Bonus babysitter e centri estivi: chi ne ha diritto e come fare domandaCoronavirus, partite Iva: in arrivo misure dal governo

Banca popolare di Bari, registrazioni segrete tra Ad e Presidente

Mercedes-Benz e New PadovaStar: crescono la Classe A e GLCAffiliate Expo 2020: i benefici della SEO e dell'affliazione

Ryan Reynold
Reddito di Emergenza: come ottenere l'importo di 840 euroCampari, da luglio la sede legale si sposta in OlandaItalia's Growth Talent 2020: la conferenza online per i business

BlackRock Italia

  1. avatarGuida 730, più tempo per consegnare la dichiarazione dei reddititrading a breve termine

    Covid bonus da 600 euro di aprile: arriva in automatico dall'InpsCala la povertà assoluta, nel 2019 erano 4,6 milioni di personeCome organizzarsi al meglio per una video call?Codacons, l'estate 2020 al mare costa di più rispetto al 2019

    1. Pensioni: a luglio arriva la quattordicesima, ma non per tutti

      1. avatarNotizie di Economia in tempo reale - Pag. 145Capo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella

        Coronavirus, Facebook offre 100 milioni ai giornalisti

  2. avatarCoronavirus, rinvio Imu 2020: in quali Comuni c'è la proroga?Economista Italiano

    Econobus al 110% per le seconde case: l'ipotesi del governoPensioni: a luglio arriva la quattordicesima, ma non per tuttiIn lockdown abbiamo (ri)scoperto l’hobby per il fai-da-teDoccia e miscelatore: alcuni consigli per un bagno ecosotenibile

  3. avatarBonus baby sitter, ok ai nonni purché non conviventiETF

    UltraBronze: recensione sul miglior autoabbronzante dell'annoMaurizio Vedovati, relatore SEO&love 2020Notizie di Economia in tempo reale - Pag. 1446 milioni di italiani si troveranno senza regali sotto l'albero

Notizie di Economia in tempo reale - Pag. 133

Proroga Imu prima rata 2020: cosa deciderà il Governo?Tasse, le nuove scadenze previste nel 2020*