Gallarate, grave incidente: investita una donna a passeggio con il caneIncidente in tangenziale a Moncalieri, auto ribaltata fuori strada: un feritoIncidente a Sacile: giovane donna ferita in collisione tra auto e moto
Incidente a Palermo, si schianta contro auto parcheggiate: "Ho evitato un gatto"In uno Stato di diritto non si può pretendere che gli atti dei pubblici poteri siano sottratti al controllo di legalità ma il principio funziona solo se sono chiare le norme e le competenze che regolano ciascuna materia Il dibattito sulla giustizia in Italia è sempre un poco vintage. E così,ETF per la ennesima volta, si torna a parlare della riforma del reato di abuso di ufficio. Eppure, il reato è stato modificato tante volte nel passato, sempre per renderne più chiari i confini e per evitare che il giudice penale potesse sindacare il merito dell’azione amministrativa. Tanto che, come sanno quelli che frequentano le aule di giustizia, la norma è di quasi nessuna applicazione e le condanne si contano sulle dita di una mano. Rimane tuttavia ancora spazio per le legittime preoccupazioni dei Sindaci e dei pubblici amministratori che temono per le conseguenze penali degli atti che adottano e dunque, secondo un felice formula, hanno la “paura della firma”. Soprattutto rimane spazio per le annose polemiche fra “politica” e “giustizia” quando invece sarebbe auspicabile che entrambe conservassero le proprie energie per risolvere i problemi dei rispettivi campi. Ed allora il nodo va sciolto e strappato il velo della ipocrisia. Il controllo di legalità In uno Stato di diritto non si può pretendere che gli atti dei pubblici poteri siano sottratti al controllo di legalità ma il principio funziona solo se sono chiare le norme e le competenze che regolano ciascuna materia. Nel nostro paese, invece vi è una quantità, spesso caotica e contraddittoria, di norme che disciplinano la stessa materia e molte volte nemmeno si sa chi decide su che cosa. Situazione esasperata da una parte con il processo di integrazione europea e dall’altra con il regionalismo, che hanno moltiplicato le fonti del diritto. Hanno, allora, ragione i Sindaci: come possono essere sereni al momento di firmare un atto, se spesso nemmeno è chiaro quale legge applicare e come applicarla? Ma, invece di cancellare il controllo di legalità, non sarebbe meglio definirne meglio il perimetro, tramite una normazione ordinata, che chiarisca regole ed eccezioni, competenze decisionali e gerarchie delle fonti? Il processo di decentramento amministrativo ha spostato le decisioni verso le periferie, l’Italia è il paese dei mille campanili e non ovunque ci sono le competenze e le professionalità per fronteggiare le complesse questioni di urbanistica, appalti, ambiente o di un’altra delle tante materie devolute alle amministrazioni locali. Come può un Sindaco di uno dei tantissimi comuni italiani, spesso molto piccoli, essere sereno al momento di firmare un atto se non ha la sicurezza di essere assistito da funzionari attenti, fedeli e preparati che ne hanno verificato la regolarità? I limiti delle competenze In Italia esistono 2.230 pubbliche amministrazioni centrali e 19.665 pubbliche amministrazioni locali oltre a 22 enti previdenziali, 786 gestori di servizi pubblici e 103 stazioni appaltanti (fonte: indicepa.gov.it). Siamo sicuri che servano tutte e siano sempre chiari i limiti delle competenze e le gerarchie fra tutte le oltre 20.000 amministrazioni? Hanno, allora, ragione i Sindaci: perché assumersi la responsabilità di firmare un atto, se nemmeno è sicuro che rientri nelle sue attribuzioni o se è addirittura il frutto di un procedimento complesso e della interazione di più amministrazioni? Ma, invece di cancellare il controllo di legalità, non sarebbe meglio sfoltire il numero delle amministrazioni, accorpare quelle più piccole in modo che si possano dotare di migliori competenze, chiarire quale sia la “catena di comando” in modo da sapere con certezza chi abbia la responsabilità, anche penale, di cosa? Rimane, poi, il nodo di fondo. Non spetta alla giurisdizione sindacare come venga perseguito l’interesse pubblico (tranne che se ne faccia mercimonio). Tocca solo a chi è investito del voto popolare individuare i bisogni della collettività; graduare, fra più interessi pubblici, quale promuovere; selezionare i modi in cui farlo. E qui siamo al vero tema. La “crisi” della politica travolge la legittimazione delle scelte amministrative, che dovrebbero essere le manifestazioni pratiche dei programmi politici ed espone più facilmente il “decisore” alle polemiche ed alle contestazioni. La “invasione di campo” che a volte gli amministratori addebitano ai giudici, nessun effetto mediatico e politico avrebbe se si riscoprisse la buona politica e di conseguenza la buona amministrazione. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediGiovanni Zaccaro
Donna uccisa con un colpo di fucile: arrestato il maritoIntossicazione da monossido in un intero condominio: dieci persone in ospedale
Turismo in Italia, previste 216 milioni di presenze nell'estate 2024
Chico Forti nel carcere di Verona, la protesta dei detenuti: "Disparità sconvolgente"Ceglie di Campo, Bari: un uomo è stato ucciso con un colpo di pistola, i carabinieri indagano
Salerno, racconta la battaglia contro il cancro: viene bullizzataIT- Alert in Sardegna: mercoledì 15 ripartono i test per rischio maremoto
Incidente in provincia di Oristano, schianto tra due autoWaima Vitullo ha paura del suo ex: cosa sta succedendo?
Fedez è indagato per rissa e lesioni dopo l'aggressione a IovinoVercelli, pitbull azzanna bambino: ucciso neonato di cinque mesiGiovani dispersi nel fiume Natisone: individuato segnale di un cellulareMaltempo, scatta allerta meteo a Pescara: prevista pioggia e grandine
Concorso Arma dei Carabinieri: come fare domanda
Cosa è successo tra Luciano Benetton e Massimo Renon?
Ischia: uomo di 42 anni subisce l'amputazione di una gamba in seguito a un incidente sul lavoroDonna muore in circostanze sospette a Palidoro, Fiumicino: indagata la figliaRoma, ragazza di 25 anni muore precipitando da un terrazzoAlessia Pifferi è stata condannata all'ergastolo: lasciò morire di stenti la figlia Diana
Incidente a Milano, schianto tra due auto: grave un uomoIncidente sul lavoro a Scafati: morto operaio colpito da una lastra metallicaRovereto, tragico incidente in moto: muore vigile del fuocoRoma, incendio improvviso in via Nazionale