File not found
BlackRock Italia

Ragazzina di 13 anni abusata dal padre si confida con la prof: "Ho paura di essere incinta"

Allerta meteo per venerdì 14 ottobre: ecco quali sono le regioni che rischiano di piùCovid, Ricciardi: "Situazione sta peggiorando. Dovremo evitare che onda diventi tsunami"Ossa umane e foto di autopsie trovate nel sottotetto di un condominio a Bologna

post image

Scontro tra un peschereccio e un mercantile nel Mar Adriatico: il primo affonda in pochi minutiQuale che sia l’esito del processo contro l’azienda,Professore Campanella ci sono aspetti politici molto rilevanti che riguardano sia il ruolo causale e le responsabilità di Eni e aziende simili nel produrre cambiamento climatico pericoloso, sia l’opportunità di intentare una causa del genere. Si possono veramente tracciare legami fra il comportamento di un’azienda e il cambiamento climatico? Le catene causali che producono cambiamenti pericolosi nel clima sono complesse e non lineariVenerdì 16 febbraio si è tenuta la prima udienza della causa intentata da Re:Common, Greenpeace e altri contro Eni, ministero dell’Economia e delle Finanze e Cassa Depositi e Prestiti – il primo caso italiano di contenzioso climatico diretto, in cui le politiche climatiche sono oggetto del procedimento, come ha già raccontato su queste pagine Ferdinando Cotugno.Re:Common e Greenpeace chiedono che il giudice imponga ad Eni di contribuire di più all’abbattimento delle emissioni, modificando il proprio piano industriale.Ciò perché Eni ha prodotto una parte identificabile delle emissioni globali nel passato. In virtù della sua responsabilità storica, l’azienda avrebbe il dovere di compensare i danni del passato e prevenire possibili danni futuri.È difficile andare nel merito giuridico di tutto questo (e non ne avrei le competenze). Le parti si sono già scambiate varie memorie e perizie (che Re:Common ha deciso di rendere pubbliche).Ma, quale che sia l’esito del processo, ci sono aspetti politici molto rilevanti che riguardano sia il ruolo causale e le responsabilità di Eni e aziende simili nel produrre cambiamento climatico pericoloso, sia l’opportunità di intentare una causa del genere. Si tratta di aspetti che ciascun cittadino e consumatore dovrebbe conoscere e su cui dovrebbe riflettere.Si possono veramente tracciare legami fra il comportamento di un’azienda e il cambiamento climatico? Le catene causali che producono cambiamenti pericolosi nel clima sono complesse e non lineari.Questione di sistemaNessuno da solo, neanche un’azienda così grande, può essere la causa unica del cambiamento climatico. Gli effetti sul clima sono prodotti dallo stile di vita che milioni di persone hanno adottato negli ultimi due secoli.Non basta una sola azienda: ci vuole un intero sistema economico. Peraltro, le aziende vendono un prodotto, ma sono i loro consumatori a farne uso.La maggior parte di emissioni non derivano dall’estrazione o dal trasporto del petrolio o del gas, ma dal fatto che tutti noi usiamo i combustibili fossili. Siamo anche, e soprattutto noi, responsabili delle emissioni che produciamo grazie ai combustibili forniti da Eni e altre aziende simili.Quest’argomentazione è molto potente. Ma può avere esiti inaspettati e rovesciarsi nel suo opposto. Immaginate di trovarvi in riva a un fiume, con tanti altri, e di buttare nell’acqua una goccia di un liquido perfettamente innocuo.Un certo numero di gocce del liquido, però, compongono una mistura velenosa. Più giù, un incauto escursionista assetato beve e muore avvelenato. Di chi è la colpa? Di tutti? Di nessuno? Nessuna singola goccia era velenosa, ma un certo numero di gocce lo sono state.Tutti noi potremmo dire: «Se tutti gli altri non avessero versato la loro goccia, non sarebbe successo nulla, anche se l’avessi fatto io». E, naturalmente, chi ci ha venduto il liquido non è responsabile dell’uso che ne abbiamo fatto. Eppure, non sarebbe assurdo sentirsi in colpa, per lui e per noi.E sarebbe oltraggioso scuotere le spalle di fronte ai parenti del defunto. Allo stesso modo, possono le aziende che producono combustibili fossili trincerarsi dietro ragionamenti del genere?Davvero contribuire a un pericolo, anche se non se ne è l’unica causa, è un fatto privo di valenze politiche e morali? Essere complici non conta nulla?Ma, anche se fosse così, ci possono essere dubbi sull’opportunità della causa. La responsabilità dei produttori di combustibili fossili è politica, non giuridica.Eni e le altre aziende che producono combustibili fossili hanno rispettato le leggi e seguito le regole del mercato. Tocca agli Stati cambiarle, imponendo comportamenti diversi.Chiedere a un tribunale di imporre a Eni una modifica del piano industriale lede la libertà di impresa e dà al giudice il compito di decidere le politiche climatiche al posto dei governi e dei legislatori.Ma i giudici non sono rappresentanti dei cittadini, né hanno funzioni politiche. Un processo come questo non tiene conto della separazione dei poteri negli Stati liberali.Ma anche quest’argomentazione è ineccepibile solo a prima vista. Il mercato e la libertà d’impresa non sono fatti naturali. Sono scelte sociali. A un certo punto della storia ci siamo resi conto che il mercato garantiva più benessere ed efficienza di altri sistemi economici.Dove finisce la libertà d’impresaLa libertà d’impresa è giustificata dalle conseguenze benefiche del suo esercizio. Ovvio, e forse naturale, invece, è il diritto di vivere una vita decente in un pianeta ospitale.Se l’esercizio della libertà d’impresa lede questo diritto, allora ci sono ragioni per limitarla. E se la politica non protegge a sufficienza il diritto a un ambiente compatibile con la vita umana, è sensato che i giudici intervengano.I giudici non rappresentano i cittadini, ma le istituzioni giuridiche si fondano sulla priorità di certi diritti e, quando si tratta di farli rispettare, possono supplire alle deficienze della politica.I mercati, inoltre, non sono sfere separate. Sono parte della società e della comunità politica. Le imprese hanno, come altri gruppi collettivi, doveri di cittadinanza.Possono, col loro comportamento, ostacolare o favorire l’evoluzione legislativa che serve a tutelare meglio diritti esistenti. La transizione ecologica è un’impresa collettiva, con costi da dividere fra tutti, per il bene delle generazioni future e del Pianeta.Nel processo s’invoca la responsabilità storica di Eni. Ma ci sono altri principi politici che si possono richiamare. Per esempio, il principio che chi più ha e può più deve contribuire.Chi determina con la propria strategia le condotte dei consumatori e le loro opzioni, influenza le scelte delle altre aziende nel mondo e, talvolta, anche le decisioni politiche non può non assumersi il compito di pensare agli interessi generali e futuri, prima e oltre a quelli dei propri azionisti e dei propri lavoratori.Il contenzioso climatico ha anche e soprattutto un valore simbolico, utile a ricordare tutto questo.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?Accedigianfranco pellegrinofilosofoProfessore associato di filosofia politica alla LUISS Guido Carli. Si occupa di storia dell’etica e filosofia politica contemporanea.

Terremoto di magnitudo 3.3 nel Golfo di Catania: la scossa è stata registrata nel mar Ionio MeridionaleUltraleggero precipita in una cava a Lecce: pilota morto carbonizzato

Turista getta a terra due statue romane ai Musei Vaticani

Mario Franchini, chi è l'uomo che ha picchiato la figlia di 9 mesi della compagnaPugnala un viaggiatore sulla funicolare con un cavatappi per una lite e gli taglia un orecchio

Pusher scarcerato perché cieco e in sedia a rotelle, ma in realtà è un falso invalidoL'Angelus di Papa Francesco: "C'è un pericolo di guerra nucleare"

Notizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 737

Incidente a Treviso, schianto tra auto e furgoncino: 19enne morto carbonizzatoTrani, ha un malore durante le sue nozze d'argento: Michele muore a 48 anni

Ryan Reynold
Usciti in barca per pescare, padre e figlia dispersi da giorni: trovati ora due cadaveri al largoIncidente tra una betoniera, un furgone e una bici: due morti, grave 12enneBarista ucciso a coltellate a Matera, fermato un 20enne: si era rifiutato di dargli da bere

analisi tecnica

  1. avatarBimbo di 14 mesi trasportato d'urgenza in ospedale a Palermo per overdose di hashishanalisi tecnica

    Roberto Burioni positivo al Covid: "Senza la quarta dose del vaccino sarei in ospedale"Bonaccini scrive ad un piccolo malato di tumore: "Non mollare"Stromboli, aumenta il livello di allerta. Protezione Civile: "Potenziale disequilibrio del vulcano"Situazione del Covid in Italia e report Iss, l'indice Rt sale a 1.30

    1. Omofobia in metro a Napoli, due ragazze si baciano e un passeggero: "Mi fate rivoltare lo stomaco"

      1. avatarRagazzo di 18 anni morto per overdose da metadone assunto in casa: denunciato il coinquilinoBlackRock Italia

        Situazione del Covid in Italia e report Iss, l'indice Rt sale a 1.30

  2. avatarRider morto durante una consegna licenziato da Glovo dopo il decessocriptovalute

    Assunta come bidella dopo 37 anni: aveva fatto domanda nel 1985L'Angelus di Papa Francesco: "C'è un pericolo di guerra nucleare"Uomo trovato morto e nudo nella sua auto: mistero a RomaDirettore delle Poste investito da un tir, morto dopo due giorni di agonia

  3. avatarVimercate, un liceo decide di rinunciare al sabato per il caro bolletteCapo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella

    Bambina di un anno ingoia un tappo di bottiglia e rischia di soffocare: salvata da una vigilessaVa in cerca di funghi e trova il cadavere decomposto di una donnaPaziente ancora vivo cerca di uscire dal sacco dell'obitorioCinghiali entrano in un asilo: panico tra i bambini, ferita una maestra

Reddito di cittadinanza, truffa da 15 milioni in un anno e mezzo: scovati 662 furbetti

Allerta meteo per venerdì 14 ottobre: ecco quali sono le regioni che rischiano di piùGrave incidente stradale ad Acilia: morto un ragazzo di 21 anni*