File not found
Capo Analista di BlackRock

Maltempo con grandinata a Milano, chicchi come palle da biliardo: disagi in città

Incidente mortale a Trieste: 56enne perde la vita in motoRovigo, auto travolge ambulanza: ci sono feriti graviJoe Biden ha il Covid, il presidente Usa assicura: "Sto bene"

post image

Notizie di Esteri in tempo reale - Pag. 14L’allenatore svedese ha annunciato all’inizio dell’anno di avere un tumore al pancreas senza speranza di guarigione. Da allora ha cominciato un tour lungo e festoso negli stadi,MACD per salutare i suoi vecchi tifosi (Benfica, Goteborg, Sampdoria) o quelli delle squadre dove avrebbe desiderato lavorare (Liverpool) Una cerimonia degli addii così non s’era mai vista. Quando Sven Goran Eriksson, domenica scorsa, è entrato sul campo di Marassi, a Genova, i quasi trentamila sampdoriani che erano accorsi allo stadio anche e soprattutto per lui, hanno emesso un boato che secondo Moreno Mannini, uno che ha fatto parte della Samp nel quinquennio erikssoniano, «si sarà sentito fino in Svezia». Lui, Svennis, accompagnato in primis da un Roberto Mancini che di colpo (potenza della maglia e dell’immaginazione) è parso tornare quello dell’abbraccio a Vialli dopo il trionfo nell’Europeo, ha offerto allo sguardo dei presenti il suo incedere stentato, assimilabile a quello con cui Alì entrò nello stadio di Atlanta per inaugurare davanti agli occhi del mondo i Giochi dell’96.Ma se lo sguardo del Re era teso, fisso, severo come doveva essere quello di chi era stato il più grande e che inaugurava con l’epifania del suo limite la festa del superamento dei limiti, gli occhi di Sven, velatamente bagnati di lacrime, sorridevano. Proprio in quel sorriso sta probabilmente il motivo per cui il tecnico svedese è diventato, anche con sua sorpresa, il protagonista di un addio lungo e festoso. Non dal calcio, ma dalla vita.Sven è malato di tumore al pancreas, la stessa patologia che ha colpito Gianluca Vialli. Non può essere operato e nessuna cura può essere risolutiva. Quando a inizio anno ne ha dato pubblico annuncio, è stato inondato di messaggi di solidarietà. Era meno prevedibile che molto del tempo che gli rimane, Sven l’avrebbe speso per prendere commiato dal mondo in cui ha vissuto e lavorato.Aveva un desiderio: sedere sulla panchina del Liverpool, non a caso uno dei pochi club al mondo dove il sentimento di appartenenza è più forte del semplice tifo sportivo. Al di là di ogni retorica e di ogni difesa campanilistica dei propri colori, si può dire che fanno parte della stessa categoria il Boca Jr, forse il Barcellona, il Napoli e la Roma dalle nostre parti. E i Reds non hanno perso l’occasione di accontentare l’uomo che tra l’altro mai aveva fatto parte del club. Lo hanno invitato a sedere su quella panchina a marzo, in occasione di un’amichevole fra le vecchie glorie del club e quelle dell’Ajax. A quella panchina di Anfield, si è avvicinato mentre, manco a dirlo, lo stadio pieno intonava «You’ll never walk alone» Dove il “you”, per una volta, era indirizzato non alla squadra ma a un singolo uomo, destinato a quel passo dove si è soli per forza, come quando si nasce. EPAVialli e MihajlovicNon solo il Liverpool: lo hanno invitato pure il Benfica allo stadio Da Luz e poi il Goteborg, squadra condotta da Sven al triplete nel 1982 (campionato, coppa Uefa, coppa svedese). Lo hanno ospitato e applaudito lungamente nelle scorse settimane.Ma perché Eriksson? Perché questo svedese dall’aplomb britannico sta vivendo una partecipazione comune e diffusa alla sua vicenda umana che va oltre il tifo calcistico? Negli ultimi tempi non sono mancati esempi di ex calciatori che hanno vissuto un lungo e doloroso congedo dalla scena pubblica, Gianluca Vialli e Sinisa Mihajlovic su tutti.Entrambi hanno scelto di restare sportivi fino a quando ne hanno avuto la forza. Vialli scrisse durante l’ultimo Europeo una storia nella storia, quell’abbraccio con Mancini resterà per sempre un simbolo, non solo di un’amicizia vera, ma pure di ciò che è una vittoria sportiva. Il semiologo Stefano Bartezzaghi lo sintetizza così nel suo libro Chi vince non sa cosa si perde: «Chi vince realizza la posta in gioco se c’è; ma realizza se stesso». Quell’abbraccio era la più nitida delle realizzazioni possibili.Anche Mihajilovic ne ebbe uno, quando i suoi giocatori andarono sotto le finestre della camera d’ospedale dove era ricoverato, per renderlo partecipe di una vittoria, mentre era nel pieno di un calvario scandito da mutazioni fisiche. «Ho avuto la fortuna di allenare il piede sinistro più forte del mondo» ebbe a dire di lui lo stesso Sven Eriksson.Ma Vialli e Mihajlovic erano stati campioni capaci di scatenare l’urlo e la passione: Eriksson no. È stato un allenatore che ha vinto ma non tantissimo, sempre in giacca e cravatta, parco nei gesti, prudente nella scelta delle parole, attento al suo business tanto da allenare in carriera due squadre agli antipodi l’una dall’altra come Roma e Lazio, una scelta condivisa nella storia con il solo Zeman. Una persona la cui vita privata ha assunto a volte tratti boccacceschi, una fama da dongiovanni, poi messa in crisi quando una delle sue numerose fiamme, la conduttrice tv Ulrika Johnson, colei che pose fine ai nove anni di matrimonio con l’avvocatessa Nancy Dall’Olio, valutò così l’ars amatoria dello svedese: «Il sesso con Sven è noioso come montare un mobile del’Ikea».Perché ErikssonEppure, nonostante tutto ciò, oggi Eriksson raccoglie più passione di quanta ne abbia espressa con i gesti pubblici nel corso della sua carriera. Gli appassionati di storia del calcio hanno sempre ritrovato in lui quella pacatezza quasi inscalfibile che era propria di un suo connazionale, Nils Liedholm, l’allenatore che condusse la Roma allo scudetto nel 1983 e alla disgraziata finale di Coppa Campioni con il Liverpool. C’era Eriksson sulla panchina quando la Roma perse lo scudetto nell’86 crollando contro il Lecce in casa. Non è escluso che i tifosi della Lazio (4 titoli vinti con lo svedese) troveranno un modo per prendere parte al saluto. Eriksson fu ospite dell’Olimpico in un derby di un anno fa. Forse Eriksson riceve più di quanto abbia dato sul piano emotivo perché è ciò che tutti vorremmo essere, soprattutto noi latini. Vorremmo poter essere eleganti e vincenti senza rinunciare alla passione. Vorremmo poter essere seri senza apparire tromboni, essere cittadini del mondo senza rinunciare alle radici. Eriksson è stato nel discorso calcistico quello che il divo Simon Basset è stato in Bridgerton: una sorta di paradigma comportamentale e non solo. Che proprio per questo non esita oggi a mostrare il suo limite, a parlarne e ad abbracciare quel mondo che, dal basso, lo osservava.Simone de Beauvoir, nella Cerimonia degli addii, diceva di Jean Paul Sartre: «La sua scomparsa ci ha separato, la mia non ci riunirà. È già bello che le nostre vite abbiano potuto essere in sintonia così a lungo”. È questo il messaggio che Sven ci sta mandando con il suo tour d’addio. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediPiero Valesio

Weekend di fuoco sulle autostrade italiane: bollino rosso per l'esodo estivo del 27 e 28 luglioTurista milanese muore durante un'escursione davanti ai suoi amici

Ragusa, incendio nella casa dell'ex fidanzata: fermato un 28enne

Conflitto in Ucraina, dalla Russia: "Kiev nella Nato è dichiarazione di guerra"Incendio appiccato in carcere a Biella: un detenuto e due agenti penitenziari intossicati

Attacco con coltello in un centro commerciale in Israele, un morto e un feritoIncidente a Roma: 29enne in scooter muore in piazzale del Caravaggio

Sospetta peritonite su una nave da crociera: passeggero soccorso dalla Guardia Costiera

Monte di Procida, frana il costone roccioso dopo il terremoto ai Campi FlegreiIncendio sul traghetto Valencia-Palma di Maiorca: nave alla deriva

Ryan Reynold
Milano, schianto tra un taxi e un'auto in centro: la dinamica dell'incidenteStriscia di Gaza, nuovi attacchi di Israele: uccisi 3 bambini nella notteIncidente sulla statale del Brennero: due vittime e un ferito

Capo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella

  1. avatarEgitto, Davide Baggio morto in un incidente stradale: la moglie, fuori pericolo, è rientrata in ItaliaGuglielmo

    Norovirus, crociera da incubo per 200 passeggeri: chiusi in cabina con vomito e diarreaPrevisioni meteo di Agosto, pessime notizie: una nuova ondata di caloreNepal, autobus travolti da una frana: 60 dispersiMedio Oriente, Netanyahu: "Maturano le condizioni per rilascio degli ostaggi"

      1. avatarAddio alla signora della birra: Annalena Moretti morta a 80 anni per un incidente domesticocriptovalute

        Incidente a Ostia: scontro tra auto, gravi 2 turiste che viaggiavano in una Smart

  2. avatarNotizie di Esteri in tempo reale - Pag. 9Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

    Bologna, incidente frontale sulla Porrettana: un morto e un ferito graveVertice Nato, Biden in conferenza: "Sono il più qualificato per battere Trump"Scossa di terremoto nelle Filippine: sisma di magnitudo 7.1Usa 2024, Joe Biden si prepara al nuovo dibattito: "Ho solo 3 anni più di Trump"

  3. avatarCrolla impalcatura: morti tre operaiinvestimenti

    Malcesine, turista svedese precipita con il parapendio e muore: aveva 29 anniFrancia 2024, Fronte Popolare vince le elezioni: Le Pen solo terzaFemminicidio Roma, le parole dopo il delitto: "Spero di averla presa bene"Incidente in autostrada tra Barcellona e Tordera: bus si ribalta e resta sospeso verticalmente

Capalbio, scontro tra auto e moto: morto un uomo

Malore sul Gran Sasso: alpinista lancia l'allarme, recuperato in elicotteroOmicidio Pierina Paganelli: arrestato il senegalese Louis Dassilva*