Denise Pipitone e Olesya Rostova: il caso torna a "Chi l'ha visto?"Barack Obama: "Quando abbiamo incontrato per la prima volta il Principe Filippo e la Regina ElisabettaCovid, Svezia: tasso di mortalità tra i più bassi d’Europa senza lockdown
Minneapolis ragazzo afroamericano ucciso dalla polizia a un posto di blocco: scoppia di nuovo la protestaLa copertina del libro CHIESA I Cellanti carceri solidarietà povertà libro Carceri,Economista Italiano tra le famiglie dei detenuti per portare l’amore di Dio L’esperienza di Alfonso Di Nicola, volontario del Movimento dei Focolari e fondatore del progetto “Sempre persona”, per anni in carcere e con le famiglie dei reclusi, raccontata nel libro “La vita è oggi – 2”, edito da Città Nuova, secondo volume di una sorta di diario della fraternità Roberta Barbi – Città del Vaticano Fare proprie le parole di Gesù nel Vangelo e metterle in pratica nella vita attraverso la carità: è questa la missione e lo stile di Alfonso Di Nicola, da anni accanto ai più fragili come sono, appunto, i detenuti, ma anche le loro famiglie: “Accompagniamo materialmente e spiritualmente anche i parenti che restano fuori senza chiedere nulla in cambio – racconta a Radio Vaticana Vatican News – cerchiamo di instaurare con loro una relazione di fraternità e di portare amore perché quando alle persone porti amore, porti Dio”. Ascolta l'intervista con Alfonso Di Nicola: “Sempre persona”, un’avventura lunga 30 anni Il progetto “Sempre persona” avviato dall’associazione Azione per famiglie nuove, si pone l’obiettivo di aiutare i detenuti, gli ex detenuti e le loro famiglie a mantenere un rapporto attivo tra dentro e fuori e di accompagnare verso il reinserimento sociale con l’ascolto e la condivisione: “Ho iniziato 30 anni fa, quando un amico magistrato mi chiese di far qualcosa per stare vicino e voler bene a queste persone recluse – racconta ancora –, anche i Vic (volontari in carcere ndr) iniziavano allora, riuscii quindi a prendere l’articolo 17 e iniziai ad andare in carcere”. Alfonso inizia così a incarnare l’opera di misericordia corporale che recita di visitare i carcerati. “Andavo a Rebibbia per i colloqui e ci restavo dalle 9 di mattina alle 18 – ricorda – mi raccontavano le loro vicissitudini, il perché erano arrivati in carcere, poi si mettevano a piangere e io piangevo con loro”. Leggi Anche 27/07/2024 La storia di Gennaro: in carcere ho capito cos’è la vita vera Gennaro Attrice, una condanna a 26 anni che terminerà nel 2028, oggi è in affidamento. Fino a qualche mese fa era detenuto nella casa circondariale di Matera, dove la sua storia è ... Il bene della famiglia è il bene del recluso Poi i detenuti hanno iniziato a chiedere ad Alfonso qualcosa di più, di stare non solo accanto a loro ‘dentro’, ma anche ai cari che avevano lasciato ‘fuori’: “Non avevo nulla da offrire, così ho chiesto a un amico sacerdote che mi ha suggerito di raccontare la domenica nella sua parrocchia quello che facevo. ‘Vedrai che la gente è buona e ti aiuterà’, mi diceva e così è stato, molti detenuti oggi mi ringraziano per aver fatto visita alle mogli o i ai figli, per aver loro portato un aiuto, qualcosa da mangiare. La nostra vicinanza li fa stare più tranquilli e fa loro vivere una detenzione più serena se sanno che c’è qualcuno che non dimentica le loro famiglie”. Oggi i volontari come Alfonso sono circa 20 e seguono 130 nuclei familiari in diversi quartieri di Roma: “Non chiediamo loro la conversione, non chiediamo nulla, ma portiamo amore. L’amore è potente e fa bene a tutti”. Il dramma dei bambini Una delle questioni più calde quando si parla di affetti, è la questione dei bambini in carcere, recentemente tornata sotto i riflettori per il caso del bambino di due anni che vive al femminile di Rebibbia con la sua mamma – l’unico dell’istituto – che parla pochissimo e pronuncia parole legate alla sua condizione di vita ristretta. “Per lavorare con i bambini - conclude Di Nicola - bisogna stare con loro, far loro sentire che gli si vuole bene. Noi seguiamo una famiglia con otto figli, la mamma è in carcere, il papà non c’è. Hanno tanto bisogno di speranza e quella la si può donare, ancora una volta, soltanto con l’amore”. Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui Il tuo contributo per una grande missione:sostienici nel portare la parola del Papa in ogni casa Argomenti I Cellanti carceri solidarietà povertà libro 03 agosto 2024, 08:00 Invia Stampa
Città del Capo, lotta contro le fiamme: migliaia di evacuati dopo l'incendio causato da un vagabondoCovid, casi in aumento in Svezia: restrizioni estese al 17 maggio
Regno Unito, modello di vaccinazione è vincente: 27 dosi al secondo
Notizie di Esteri in tempo reale - Pag. 713Terremoto in Grecia: scossa di magnitudo 4.6
Sparatoria a Parigi, un morto e un ferito fuori da un ospedale: aggressore in fugaGeorgia, infermiera di 27 anni morta dopo la prima dose di vaccino
Pakistan, esplode una bomba nel parcheggio dell'hotel: 4 morti e decine di feritiDonna affetta da demenza senile ferita durante l'arresto: i poliziotti ridono guardando il video
Zanzare geneticamente modificate, milioni di esemplari pronti a essere rilasciati in FloridaUrsula von der Leyen senza sedia nel colloquio con Erdogan: scoppia il sofagateNotizie di Esteri in tempo reale - Pag. 719Indonesia, violenta esplosione della raffineria di Balongan
In 180 assediati dai jihadisti in un hotel del Mozambico
Donna affetta da demenza senile ferita durante l'arresto: i poliziotti ridono guardando il video
Andare in Serbia per vaccinarsi invece di aspettare in ItaliaCovid, primo caso di trasmissione locale in Cina: già vaccinato?Covid, focolaio nel country club dove alloggia TrumpLa Regina Elisabetta non celebrerà il 95° compleanno: festeggiamenti annullati
Bambina di 5 anni morta per ustioni: la madre non la porta in ospedale per festeggiare il CapodannoOlimpiadi, Tokyo: donna "maiale" in apertura, bufera sessistaVaccino Johnson & Johnson, nessun legame con i casi di trombosi: la conferma dell'FDACovid, terapie intensive piene in Brasile: morto ragazzo 22enne