File not found
Guglielmo

Al Csm le toghe continuano a votare per le correnti, eletto solo un indipendente

Bari a rischio commissariamento, Decaro: "Atto di guerra"Meloni,viaggio in Cina costruttivo e concreto, rilancia rapporti - Tiscali NotizieIl “caso Salvi” agita anche l’Anm

post image

Giorgia Meloni vola a Tripoli: incontro con Dabaiba e HaftarVittorio Gallese COMMENTA E CONDIVIDI Una antropologia scientifica che però valorizza anche la poesia come forma di conoscenza. Non è una contraddizione,Professore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock ma l’esito di un’opera che si presenta come un “piccolo libro”, ma in realtà è ambiziosa e meritevole di un’attenta considerazione, comunque la si valuti alla fine del percorso sulle nuove acquisizioni che definiscono chi siamo e come “funzioniamo”. Cosa significa essere umani? (Cortina, pagine 292, euro 16,00) è il frutto della ricerca neuroscientifica di Vittorio Gallese e di quella psicologica di Ugo Morelli. Abbiamo parlato con il primo, docente all’università di Parma, studioso di fama internazionale, scopritore con il gruppo di Giacomo Rizzolatti dei neuroni specchio, fisiologo capace di dialogare in profondità con la filosofia.Professor Gallese, nel libro si auspica un radicale ripensamento del significato di essere umano: in quale direzione?«Nella direzione che attribuisce - su basi nuove - a noi umani una caratteristica già intuita e discussa in passato: la centralità di corpo e movimento. Nel libro ridiamo centralità al corpo, alla sua espressività senso-motoria ed affettiva, identificando nel corpo agente e senziente il cardine attorno a cui costruiamo quotidianamente il nostro esserci, la nostra singolarità. Questa singolarità è il frutto del nostro incontro con gli altri. Questo incontro è a sua volta letteralmente plasmato da come il nostro corpo, col suo iniziale funzionamento immaturo che limita fortemente l’autonomia, ci rende inizialmente totalmente dipendenti dall’altro. In assenza di altri esseri umani che si prendono cura di noi, nutrendoci e proteggendoci, non sopravviveremmo. Questa neotenia di noi umani, il nostro nascere “immaturi”, rende molto più cruciale capire l’altro e fargli capire cosa vogliamo, prima, e chi siamo, poi. Per questo è dalla relazione che si sviluppa la soggettività, la singolarità di ognuno di noi. Tutto parte dall’espressività corporea, da cui nasce il simbolico e il linguaggio. È la relazione che ci definisce di più come specie vivente».In sintesi, quali sono i principali risultati di ricerca che motivano una nuova idea di essere umano?«L’infant research, la psicologia e scienza cognitiva dell’età evolutiva di Daniel Stern, Colwyn Trevarthen, Ed Tronick e molti altri, ha letteralmente rivoluzionato la nostra concezione di cosa siano un neonato e un bambino. Non monadi inizialmente isolate, sospese tra fusione e ripiegamento in sé, ma esseri da subito reattivi, attivamente alla ricerca dell’altro per ingaggiarlo in un gioco di interazioni che verosimilmente inizia già in fase prenatale, durante l’ultimo trimestre di gravidanza. Immediatamente dopo la nascita cerchiamo attivamente l’altro, in un modo inizialmente imitativo, poi via via sempre più dialogico, con una forte connotazione affettivo-emotiva. Da qui emerge l’originaria relazionalità dell’essere umano. Poi il contributo delle neuroscienze. La scoperta dei meccanismi di rispecchiamento ha rivelato come anche a livello dei meccanismi neurofisiologici del nostro cervello-corpo, fino ad arrivare ai singoli neuroni, la relazionalità è intrinseca al nostro essere, a qualsiasi livello la si cerchi. È come una qualità frattale dell’umano».Corpo e movimento sono a vostro parere gli elementi fondamentali che ci caratterizzano: in che modo? Perché tendiamo a sottovalutarli?«Perché dall’età moderna in poi ha prevalso a lungo un’idea del tutto diversa dell’essere umano, descritto essenzialmente come Cogito immateriale, spesso co-estensivo col linguaggio, un linguaggio analizzato soprattutto da un punto di vista formale, sintattico-generativo. Oggi questa visione dell’umano adotta - o è adottata - dai modelli computazionali, algoritmici. Tutte queste varie incarnazioni del cognitivismo il corpo proprio non lo vedono. Per questo tipo di cognitivismo, che nel libro critichiamo, il corpo non è che un apparato semovente deputato a trasportare la nostra vera essenza, che è di processare informazioni, essere macchine computazionali. Ovviamente, le cose non stanno così e nel libro spieghiamo perché secondo noi questo modello è sbagliato nella sua univocità. La psicologia, le neuroscienze, certa filosofia della mente, la sociologia e l’antropologia convergono nel sostenere e spesso dimostrare che per capire ciò che chiamiamo mente, pensiero, coscienza, non si può che partire dal corpo. Un corpo che “si muove” anche quando sta fermo. Il nostro “cervello sensorimotorio” e affettivo, infatti, si attiva non solo quando agiamo o proviamo delle emozioni e delle sensazioni, ma anche quando solo le immaginiamo, o le vediamo negli altri, o nelle rappresentazioni del mondo che dal paleolitico in poi abbiamo prodotto. Con la simulazione incarnata molto circuiti del nostro cervello sono riusati per copi e processi diversi».Voi parlate di “condividui”, viene prima il noi dell’io: in che modo e che implicazioni comporta?«Per capire la nostra unicità, la nostra singolarità, si deve partire dallo spazio condiviso, noi-centrico formato dalle nostre somiglianze di funzionamento e di ambiente. La nostra natura corporea impara ad esprimersi creando abitudini e riti, mimeticamente condivisi dai membri del gruppo sociale. Da ciò nascono le nostre istituzioni religiose, politiche ed economiche, in una parola, la nostra Cultura. Le pratiche sociali reciprocamente cambiano la nostra intelligenza corporea. L’introduzione del linguaggio diventa un vero game-changer, ridefinendo l’intelligenza corporea stessa. Parlare di condividui significa sostenere che in ognuno di noi coesiste una somiglianza con l’altro che precede e fonda la differenza. Da qui nasce anche la convinzione che sia la dimensione sociale e non quella individuale a definire l’umano. Le conseguenze sono molte, sia da un punto di vista esistenziale che da quello etico-politico».L’empatia è una nostra caratteristica fondamentale, ma spesso non è ben compresa: che cosa ci dice la conoscenza del sistema dei neuroni specchio?«Empatia significa sentire con l’altro. Non c’entra nulla con la simpatia, l’altruismo, l’essere buoni samaritani. Ne è precondizione necessaria ma non necessariamente le implica, men che meno le causa. Siamo noi che decidiamo se e come usare le nostre competenze empatiche, potendole utilizzare anche per manipolare l’altro o colpirlo. Come dicevo prima, la scoperta dei neuroni specchio prima, e dei meccanismi di rispecchiamento/simulazione nel cervello umano poi, hanno dato un fondamento neurofisiologico a questa modalità di relazione di base, l’empatia appunto, l’Einfühlung, il “sentire dentro” l’altro, già al centro della riflessione della fenomenologia, dell’antropologia filosofica e, in modo diverso, da aspetti del pragmatismo americano. Certo l’empatia non è l’unica modalità con cui possiamo attribuire un senso all’Altro. Abbiamo strumenti cognitivamente più raffinati, abbiamo il linguaggio con le sue narrazioni e i suoi molteplici livelli di riflessione. Ma come scriviamo nel libro, il linguaggio non è il punto di partenza per descrivere cosa significhi essere umani, ma il punto d’arrivo».Nel libro c’è un forte invito a un nuovo approccio all’educazione e all’insegnamento: cosa e come dovremmo cambiare?«Non offriamo ricette, ma una prospettiva che, secondo noi, mostra una linea, una progettualità che dovremmo costruire nel tempo. A proposito di educazione, l’idea di umano che emerge dalle ricerche di cui parliamo nel libro suggerisce un’idea di formazione più che di trasferimento di informazione. Aiutare i giovani prima e gli adulti poi a sviluppare le proprie potenzialità creative. L’andare oltre il conosciuto, oltre la siepe di cui parla Leopardi, è qualcosa che ci caratterizza tutti. L’apprendimento è regolato, vincolato e favorito da processi corporei e intersoggettivi e dall’affettività che li accompagna. Processi che ci spingono ad andare oltre l’esistente, a trascenderci, per affrontare l’insanabile aporia della nostra condizione umana, per dirla col filosofo Massimo Cacciari. Se questo è vero, le cose da cambiare sono molte».Di fronte alle trasformazioni tecnologiche, l’antropologia che proponente che cosa ci suggerisce di fare? «Uno dei temi oggi al centro del dibattito riguarda l’impatto sulle nostre vite, quando non anche sul nostro benessere mentale, delle nuove tecnologie digitali, dei social e del loro uso o supposto abuso e, da ultimo dell’Intelligenza Artificiale. Dalla nostra analisi emerge che la dimensione tecnologica sia intrinsecamente parte della natura umana. Pensiamo che esista una linea continua che connette l’invenzione del fuoco, attorno a cui abbiamo imparato a raccontarci delle storie, e la creazione dei primi strumenti litici con cui abbiamo progressivamente modificato il nostro ambiente, alla creazione di internet, degli smartphones coi loro “schermi-pelle”, e degli algoritmi che stanno assumendo sempre di più caratteristiche simil-umane. Demonizzare la tecnologia significa demonizzare noi stessi. Un’operazione inutile. Dobbiamo studiare più e meglio le pratiche sociali e individuali che queste tecnologie sollecitano in ognuno di noi. C’è bisogno di molta più ricerca, anche per disinnescare alcune visioni apocalittiche, finora non sostenute da dati attendibili, così come le ‘commerciali’ promesse dei tecno-entusiasti, promuoventi solo le magnifiche sorti e progressive delle nuove tecnologie digitali. Più ne sappiamo, meglio sapremo utilizzarle per migliorare le società, le condizioni di vita e la salute mentale di noi esseri umani. Se vorremo e sapremo farlo».

Meloni, puntiamo a colmare gap investimenti dell'Italia in Cina - Tiscali NotizieIn attesa dei laici al Csm, c’è la grana della riforma penale

Toți ai domiciliari per corruzione: cosa accadrà in Regione Liguria

La Lega conquista il Csm con Pinelli, ma il consiglio è già spaccato in dueNotizie di Politica italiana - Pag. 22

Giorgia Meloni sull'attentato in Russia: "Massacro inaccettabile"Bandecchi vince in Cassazione contro l'esclusione delle sue liste dalle Europee

Il nuovo Csm deve ripartire dalla trasparenza

Sarcasmo di Crosetto sulla candidatura di Vannacci alle europee: "Una scelta win-win"DDL Valditara approvato

Ryan Reynold
Attenzione ai laici e ai cosiddetti indipendenti, il Csm rischia di venir schiacciato dalla politicaPonte Stretto, Misiani (Pd): "Si buttano 15 mld, invece di modernizzare i trasporti in Sicilia" - Tiscali NotizieAnche il Pd firma pdl di +Eu su tirocinio toghe in carcere - Tiscali Notizie

BlackRock Italia

  1. avatarComunali Campobasso, ricorso al Tar per entrambe le coalizioni - Tiscali NotizieCampanella

    I giuristi non potranno mai essere sostituiti dall’intelligenza artificialeCaso Scurati: procedimento contro Serena BortoneGiornata delle vittime del terrorismo, La Russa: "Le leggi speciali sono fondamentali"Europee, Mattarella: "Votate in tanti, servono riforme coraggiose"

    1. Mantovano: frodi in decreto flussi, cambieremo legge immigrazione - Tiscali Notizie

      1. avatarMeloni a Xi: Cina partner molto rilevando, mantenere scambi e dialogo - Tiscali NotizieCampanella

        Primo maggio a Monfalcone: Cgil, Cisl, Uil riuniti per la manifestazione

  2. avatarElly Schlein, Giuseppe Conte: "Cambi il Pd come aveva promesso"Capo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella

    Giorgetti,a Commissione Ue negoziamo una posizione economica - Tiscali NotizieSalario minimo a Bacoli: "9 euro l'ora, stop schiavitù"La Camera approva il decreto infrastrutture, ora va in Senato - Tiscali NotizieAssegno inclusione, Calderone: "A giugno accolte oltre 697mila domande, 1,7mln persone coinvolte" - Tiscali Notizie

  3. avatarNordio abbassa i toni ma non arretra sulla riforma della magistraturaCapo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella

    Intercettazioni preventive: il trucco del governo per renderle meno controllabiliUn cortocircuito giuridico sta cancellando sentenze di condanna già emesse per reati graviLa procura di Perugia archivia l’indagine sulla loggia UngheriaEuropee, Mattarella: "Votate in tanti, servono riforme coraggiose"

    VOL

Molinari (Lega): "Massima solidarietà a Giovanni Toti, costretto a dimettersi prima del processo - Tiscali Notizie

Emma Bonino contro il Papa: "Un peccato non può diventare reato"Italia-Cina, Meloni a Conte: nessuna giravolta, è in difficoltà - Tiscali Notizie*