Alex Masera, eseguita l'autopsia: il 22enne è morto per annegamentoKata, scomparsa a Firenze: spunta un ultimo videoFilippo Facci commenta l’articolo sul figlio di La Russa, l’incarico in Rai e l’accusa di stalking
Agliano Terme, auto in fiamme: pompieri trovano un cadavere carbonizzato all'internoNon si ferma la violenza contro gli indigeni in Brasile - Ansa COMMENTA E CONDIVIDI I primi sono stati Samuel Cristiano do Amor Divino e Nauí Pataxó,MACD di 23 e 16 anni, massacrati il 17 gennaio nel sud di Bahia. Da allora, nel corso del 2023, ogni due giorni è stato assassinato un indigeno in Brasile, per un totale di 208. Il 15,5 per cento in più rispetto ai dodici mesi precedenti. Segno che la violenza nei confronti dei nativi non solo non si ferma ma cresce. A denunciarlo è il rapporto appena presentato dal Consiglio indigenista missionario, organismo della Conferenza episcopale brasiliana impegnato da oltre mezzo secolo nella difesa dei 305 popoli originari del Gigante latinoamericano. Alle morti si devono aggiungere 273 casi di invasione delle terre da parte dei cacciatori di risorse e oltre 1.200 di danni al patrimonio. Gli episodi riguardano 202 comunità. La gran parte, però, si concentra in Amazzonia dove più feroce è la lotta per accaparrarsi le materie prime. Quasi un quarto degli omicidi – 47 – è avvenuto in Roraima, seguito dagli Stati di Mato Grosso e Amazonas. Ben 1.400 bimbi indigeni sotto i 4 anni e 111 adulti, inoltre, sono morti per «omissioni dei pubblici poteri»: cause, cioè, evitabili, dall’influenza alle infezioni intestinali, diventate fatali per la mancanza di assistenza sanitaria. E 160 nativi si sono uccisi: un fenomeno – spiegano gli esperti – legato alle situazioni estreme di minacce e abusi in cui si trovano. Le cifre rappresentano una macchia per il primo anno del governo di Luis Inácio Lula da Silva che ha messo la tutela degli indios tra le priorità fin dalla campagna elettorale in opposizione alla linea anti-nativi del predecessore, Jair Bolsonaro. Un’inversione di rotta segnata dalla presenza dello storico leader Raoni Metuktire alla cerimonia di inizio mandato e dalla creazione di un ministero ad hoc, guidato dalla nota attivista Sonia Guajajara. La nuova amministrazione, inoltre, ha ripristinato i meccanismi di controllo a garanzia delle comunità e ripreso il processo di restituzione dei territori agli indigeni. Passi avanti, però, «insufficienti» rispetto all’emergenza, sottolinea lo studio. Una constatazione fatta con «profondo dolore», ha sottolineato il presidente del Cimi, il cardinale e arcivescovo di Manaus, Leonardo Steiner. Solo otto appezzamenti sono stati effettivamente resi. Soprattutto, poi, lo Stato non è riuscito a fermare la violenza. «I popoli indigeni, da sud a nord, hanno vissuto nel 2023, due momenti: prima quello della speranza e dell’euforia per il nuovo governo che prometteva di rispettare i loro diritti; poi quello della frustrazione per una realtà praticamente immutata», aggiunge il rapporto. La ragione dello stallo risiede nell’opposizione dell’ala più conservatrice della maggioranza, inclusa dal presidente per riuscire a battere Bolsonaro. Oltretutto Lula non ha la maggioranza al Congresso: conta con il 28 per cento dei deputati e il 20 per cento dei senatori contro il 37,6 e il 31 per cento, rispettivamente, dell’ultradestra. Il braccio di ferro per far approvare qualunque legge a favore degli indigeni è durissimo. Al contrario, il fronte dei latifondisti, ampliamente rappresentato in Parlamento dalla cosiddetta “bancada ruralista”, è riuscita a rispolverare il progetto di legge sul “limite temporale”. Il provvedimento limita la restituzione delle terre alle comunità che già le occupavano al momento dell’entrata in vigore della Costituzione. Poco più del 5 per cento dei quasi 1.300 attualmente indicati a causa delle successive espulsioni dei nativi dalla colonizzazione, in particolare dall’ultima dittatura militare (1964-1985). Con la storica sentenza del 21 settembre scorso, la Corte Suprema ha dichiarato incostituzionale il “limite temporale”. Il fronte ultrà, però, non cede. Una bella grana per Lula che, di fronte al mondo, ha promesso la difesa dell’Amazzonia e dei suoi guardiani: gli indigeni.
Milano, pericolo polpette con le lamette: feriti cani e persone, ecco doveAttacco russo a Kiev nella notte: un morto
Gli orsi JJ4 e MJ5 non verranno abbattuti
Siena, arrestato latitante condannato dal Tribunale di Salerno: viveva in un albergo del centro storicoScontro tra auto a Policoro: un morto e due feriti
Firenze, incendio a Quaracchi: camion avvolto dalle fiammeIncidente a Caserta, auto si scontra contro un autocarro: un morto
Reggio Calabria, bimbo di 4 anni annegato: indagati presunti scafistiLecco, bagnanti si cambiano e lavano nel cimitero, il sindaco: "Lo usano come bagno"
Schianto mortale a Jesolo, morti due giovaniStrage di Cadore, chi è Angelika Hutter: la donna che ha travolto 4 persone, uccidendone 3Siracusa, suicidio in strada: poliziotto si toglie la vita con pistola d'ordinanzaIncendio ad Amalfi, le fiamme raggiungono il centro abitato
Il secondo caso di suicidio assistito in Italia: la 78enne Gloria
Ravenna, scontro tra auto e scooter: ferita una postina 50enne
Meteo, il ritorno di El Nino: le previsioni di GiuliacciIgnazio La Russa, la Procura dovrà chiedere il permesso per l'analisi della sim di Leonardo Apache: il motivoUomo morto per un malore in acqua a Ostia, nessun bagnino in spiaggiaIncidente in Valtellina, auto si schianta contro un palo: morto 40enne
Primario arrestato mentre intasca una mazzetta: soldi dai pazienti per le cure anti-cancroCoco Lee, morta a 48 anni la star di Mulan: era in coma dopo un tentato suicidioAttacco hacker a un ospedale di Napoli, chiesto un riscattoChi l'ha visto, 52enne scomparso dalla provincia di Alessandria: l'appello della sorella