25 aprile, La Russa: "Ricordiamo valore della Resistenza"Il ministro belga: "A Bruxelles lavorano poche donne per la mentalità italiana". L'affondo di SalviniA Palermo per commemorare Pio La Torre, la Schlein si ferma a fare colazione con una signora
Stellantis, Urso "Melfi strategica, saranno prodotti 5 full electric" - Tiscali NotizieErre è una giovane donna che si muove in un mondo privo di spensieratezza. È una combattente che fin dall’illustrazione di copertina vediamo avanzare con espressione del volto indurita dalla vita,Professore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock imbracciando un mitra.«La terra è strana». Senza neanche bisogno di acqua «tutto cresce da solo. Per sempre». Queste parole – che in tempo di emergenza climatica suonano come una visione in controtendenza, come un’insperata profezia fausta – sono affermazioni di Erre, la protagonista dell’ultimo libro a fumetti di Michela Rossi, in arte Sonno. L’opera di Sonno si intitola In un soffio ed è uscita nell’appena tramontato 2023, per Oblomov.In questo universo narrativo ci sono frutta e verdura in abbondanza. Tutto cresce senza bisogno di cure e risorse, in un tempo che pare eterno. Sembra un sogno, e invece è un incubo paradossale, perché la terra è tanto più rigogliosa quanto più vi infuria la guerra.La guerra di ErreErre è una giovane donna che si muove in un mondo privo di spensieratezza. È una combattente che fin dall’illustrazione di copertina vediamo avanzare con espressione del volto indurita dalla vita, imbracciando un mitra. La voce narrante è la sua e lo è nel senso più letterale possibile, perché è proprio Erre a raccontarci la sua vicenda attraverso una registrazione, un diario vocale. Tra linee minimali e volti e corpi e forme sovradimensionate o sottodimensionate, all’occorrenza deformate come in una visione notturna, apprendiamo così che il mondo di Erre è un futuro devastato dal conflitto. Un futuro molto simile a certi tipi di presente che immaginiamo essere sempre fuori dalle nostre esperienze possibili, al di là del nostro inespugnabile uscio.La guerra di Erre non è dunque vissuta unicamente da vittima costretta alla passività, è un conflitto che deve combattere in prima persona. Sì, ma da che parte? Dalla parte dei cosiddetti “topi”, forze raccoltesi spontaneamente che potremmo associare a una forma di resistenza, o da quella dei “totalitari”? È davvero possibile scegliere il bene, essere nel giusto e incoronarsi con l’attributo della purezza quando in fondo siamo tutti sempre ricattabili?Così, Erre è stata arruolata forzatamente, allontanata dalla sorella e indotta a difendere un sistema in cui non crede. Combatte una guerra che non solo non è sua ma in fondo non è di nessuno.La guerra di In un soffio ha infatti ragioni insondabili, che si perdono nel tempo ed evolvono in forme di interesse uber-capitalista. Dura da quindici anni, le sue ragioni forse non sono mai esistite.Il burattinaio della violenza globale è un aziendalismo corporativo quasi candido, con le sue inattaccabili logiche di produzione. Il teatro di guerra è una terra rigogliosa su cui splende sempre il sole. Il pianeta, forse dopo aver opposto strenua resistenza all’azione dell’essere umano, si è messo al servizio della sua follia producendo inesauribili riserve di frutti quanto più i campi vengono aspersi del sangue delle vittime.Il senso del gialloPagina dopo pagina il colore giallo fluttua da un elemento all’altro spezzando l’onnipresenza del bianco e nero. A tratti è il colore del cielo e a tratti della terra, evidenzia il tronco di un albero, un vecchio cd sopravvissuto ai conflitti, una porta, il volto di Erre nei momenti di angoscia più profonda. Il giallo è tradizionalmente il colore della discesa nella follia (come bene abbiamo appreso dalla pagine di Delitto e Castigo e dalle pareti della claustrofobica stanza di Raskolnikov) così come è il colore del sole e di tutto ciò che è illuminato dalla sua luce.Ma cosa succede se quel sole splende eternamente quasi come una minaccia? Nel giallo che tinge le pagine di In un soffio intuiamo una traccia di verde, a sottolineare come quella luce sia malata, forse inguaribile. E tuttavia, ricordandoci il viaggio impossibile di Nafas, la protagonista che in Viaggio a Kandahar (2001, regia di Mohsen Makhmalbaf) lasciava la sua vita da giornalista emigrata in Canada per tornare in Afghanistan, alla ricerca della sorella in pericolo di vita, allo stesso modo quella di Erre non è solo una lotta per la sopravvivenza quotidiana, ma anche e soprattutto un percorso alla ricerca della sorella e di se stessa, delle proprie paure e delle proprie contraddizioni.La brutalità del privilegioIn un soffio è un’opera al tempo stesso visionaria e iper-realista, concreta come un oggetto che si possa toccare e onirica. Erre si muove in un contesto in cui si muore per una fucilata, ma è lo stesso luogo in cui è possibile sentirsi raccontare la storia di una ragazza che ha mangiato dei bambini a forma di frutto, perché aveva terribilmente fame. La vittima diventa carnefice per necessità e distrazione.Senza mai inciampare in metafore prevedibili, In un soffio narra come l’innocenza sia l’alimento preferito dalla società cannibale che abitiamo, e che l’unico modo per smettere di fagocitare l’altro, la terra e così consumare se stessi, è mettersi in relazione e accendere una luce che illumini le nostri parti più oscure.Michela Rossi, Sonno, attraverso la filigrana di una società privilegiata vede i rischi che corriamo in un futuro forse non lontano, così come la brutalità con cui il privilegio da sempre si alimenta della devastazione altrui. È una voce che con grande nitore racconta che il confine tra bene e male è labile, ma lo sfruttamento è una scelta consapevole.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediGinevra LambertiGinevra Lamberti (1985) è una scrittrice e vive in Veneto. Il suo ultimo romanzo, Perché comincio dalla fine (Marsilio, 2019) è nella terzina vincitrice del Premio Mondello 2020 ed è in traduzione in Brasile. Il suo primo romanzo La questione più che altro (Nottetempo, 2015) è stato pubblicato anche in Francia. Suoi racconti sono stati tradotti in tedesco e in cinese.
Vespa e Bortone, due pesi e due misure: procedimento disciplinare per lei, lui può criticare la Rai in trasmissioneBonaccini sulla Basilicata, niente veti, ora serve unità - Tiscali Notizie
Basilicata prima regione del Sud nel mercato agroalimentare di Milano - Tiscali Notizie
La replica di Renzi a Calenda dopo la rottura sul progetto di partito unicoRonzulli, la Basilicata è la nostra linea del Piave - Tiscali Notizie
Fanelli "Basilicata prima per le stabilizzazioni in sanità" - Tiscali NotizieMattarella nomina Marina Berlusconi cavaliera del lavoro
Giorgia Meloni incontra i sindacati: "Cdm primo maggio non è mancanza di rispetto"L’astensionismo al sud punisce Conte. Che ora rischia il posto
Bonifica ex Materit, tavolo tecnico in Regione Basilicata - Tiscali NotizieCon le norme sulle liste d’attesa il governo si gioca l’ultima cartaLo scivolone di FdI in Trentino è un segnale d’allarme in vista delle europeeMeloni "Alla Basilicata 945 milioni, infrastrutture sono priorità" - Tiscali Notizie
Lo scivolone di FdI in Trentino è un segnale d’allarme in vista delle europee
Bonaccini sulla Basilicata, niente veti, ora serve unità - Tiscali Notizie
Tajani smentisce che guiderà Forza Italia: "Berlusconi unico leader"Def, centrodestra sconfitto alla Camera: per 6 voti non ha raggiunto la soglia necessariaBerlusconi in ripresa, il fratello Paolo: "Siamo molto positivi"Approvato in consiglio dei ministri il decreto salva-casa di Salvini
Lavoro, ministro Zangrillo: "I giovani non cercano più il posto fisso ma il lavoro figo"Si finge suo fratello e resta latitante per più di 25 anni: preso. Aveva ucciso due persone - Tiscali NotizieRenzi batte Calenda con le preferenze, ma perdono entrambiFanpage sveglia le due anime di FdI: chi critica l’inchiesta e chi condanna i giovani neofascisti