File not found
Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

Moscovici: all'Italia serve un budget credibile per i prossimi anni

Carlo Cottarelli:chi è il premier indicato da MattarellaDomenico Lucano: il sindaco simbolo dell'accoglienzaLega e M5S: "Trovato accordo", Conte convocato al Colle

post image

Di Maio, Decreto Dignità: contro Leovegas e gioco d'azzardoIl ministro dell’Interno francese se la prende con Meloni e l’Eliseo lascia che esploda il caso diplomatico. Tajani parla di «offese inaccettabili» e annulla il volo per Parigi: è l’ennesimo episodio della crisi diplomatica tra Macron e Meloni Fino all’ultimo,èincapacesuimigranti Professore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha sperato in un beau geste. Sì insomma, gli sarebbe bastato un piccolo gesto riparatore, una qualche parolina diplomatica ufficiale, quel tanto che basta per togliersi dall’imbarazzo e per prenderlo, quell’aereo che avrebbe dovuto decollare questo giovedì per Parigi. Ma niente da fare. La crisi con la Francia – la crisi tra l’Eliseo e Giorgia Meloni che era deflagrata già agli esordi del mandato della premier – si è fatta voragine nel giro di poche ore. A innescarla stavolta sono state le parole del ministro degli Interni francese Gérald Darmanin. Un attacco frontale, il suo, a «madame Meloni», accusata pubblicamente di manifesta incapacità. Incapable: «È incapace di gestire il problema dell’immigrazione». Darmanin ha le sue ragioni individuali per attaccare Meloni; il fatto che però il caso non sia stato arginato dall’Eliseo è indicativo. Ancora una volta, come nella crisi diplomatica dello scorso autunno, il campo dello scontro è non a caso l’immigrazione. E anche stavolta, la spiegazione di tutto è una: le classi dirigenti dei due paesi sono intrappolate nella reciproca corsa a destra sui migranti. Meloni la cavalca per mascherare i propri fallimenti, Macron e Darmanin perché ormai hanno strappato qualsiasi cordone verso l’estrema destra: il ministro fa a gara con Le Pen, e il presidente in crisi di consensi non vuole esibire cedimenti. L’innesco di Darmanin Questo giovedì mattina, Tajani si stava preparando al viaggio a Parigi, dove lo attendeva la sua omologa Catherine Colonna per la cena di lavoro. Negli stessi frangenti, Darmanin era ospite di un programma, Les Grandes Gueules sul canale radio RMC: tre quarti d’ora in cui i conduttori – le «lingue lunghe» – lo hanno messo sotto torchio. Darmanin non è un ministro qualsiasi, è uno dei più esposti: vuole collocarsi come successore di Macron, e come ha spiegato a Domani Mathieu Gallard, direttore di ricerca di Ipsos France, «se il partito di Macron deflagrerà, Darmanin è posizionato per guidare una eventuale formazione orientata a destra». L’ex portavoce di Nicolas Sarkozy si è costruito negli anni la maschera di duro del governo: ha definito Le Pen «troppo morbida» sull’Islam; ha concepito una legge «sulla sicurezza globale» così illiberale che pure il Consiglio costituzionale ha avuto da ridire. E durante le recenti proteste è stato il responsabile politico della repressione delle forze dell’ordine sui manifestanti, sferrando inoltre un attacco alle ong. Le grandes gueules gli hanno chiesto conto di tutto questo, per poi solleticare uno dei suoi punti più sensibili: la sua competizione a destra coi lepeniani. Si è arrivati a parlare di immigrazione e di Meloni perché Jordan Bardella, il presidente del Rassemblement National alleato di Salvini, il 3 maggio si è presentato al confine con l’Italia, tra Mentone e Ventimiglia, e ha lamentato le mancate espulsioni di migranti bollando Darmanin come «un piccolo ministro». La crisi diplomatica Sollecitato sul punto, Darmanin non ha trovato via migliore che prendersela coi vicini: «A Mentone c’è un afflusso di migranti, minori soprattutto, perché madame Meloni, il governo di estrema destra scelto dagli amici di Le Pen – ha detto alludendo ai legami tra le destre dei due paesi – è incapace di regolare i problemi migratori per i quali è stata eletta». Colpire Meloni per colpire Le Pen, insomma: sarebbe bastato che dall’Eliseo liquidassero il tutto come un’uscita infelice. Pare che Colonna privatamente con Tajani si sia anche mostrata desolata. La Farnesina sarebbe stata disposta a ricucire, ma da Parigi è arrivato solo un messaggino ritenuto insufficiente: di fronte a «una sfida comune» sull’immigrazione, il governo francese «vuole lavorare con l’Italia». Capita l’antifona, il ministro ha annullato il viaggio – «le offese pronunciate da Darmanin sono inaccettabili» – ed è partito il fuoco di fila. Francesco Lollobrigida, ministro del cerchio magico meloniano e della «sostituzione etnica», se n’è uscito con un sovranista: «Darmanin pensasse a sé e ai problemi suoi»; e giù cori di dichiarazioni. Da Parigi hanno fatto filtrare quindi la speranza che la visita di Tajani sia riprogrammata presto. Ma il punto è: come mai la crisi non è stata subito circoscritta a una cattiva uscita individuale? Semplice: perché pure dalle parti di Parigi, come a Chigi, si finisce trappola della propria propaganda. A novembre la scelta del governo Meloni di dichiarare pubblicamente che l’Eliseo era disposto a collaborare sulle navi cariche di migranti ha scatenato pesanti controreazioni: Meloni si è mossa male, facendo l’ultima cosa che Macron avrebbe voluto, e cioè che gli scatenasse contro l’opinione pubblica. Pochi mesi dopo, e coi consensi ancor più fragili, all’Eliseo qualsiasi retromarcia pubblica sull’immigrazione costerebbe ancor più cara. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediFrancesca De Benedetti Europea per vocazione. Ha lavorato a Repubblica e a La7, ha scritto (The Independent, MicroMega), ha fatto reportage (Brexit). Ora pensa al Domani.Short bio  Twitter account

Approvato il decreto Sicurezza proposto da Matteo SalviniSalvini: multa a chi compra dagli ambulanti nelle spiagge

Salvini conquista il pubblico di Domenica Live: l'intervista

Salvini incontra Orban a Milano: la città protestaRifugiati, Mattarella: "Italia contribuisce all'accoglienza"

Migranti: Zaia come Salvini approva la politica del "no way"Chi è la presidente della Croazia, Kolinda Grabar-Kitarović

Assenteismo: Mura (M5S) 'faccio politica dalla barca'

Elezioni amministrative 2018: affluenza del 61,19%Consigliere leghista contro bagnini del sud, 'non li vogliamo'

Ryan Reynold
Cgil, Camusso indica Landini come suo successoreAlessandra Boga, Autore a Notizie.itRifugiati, Mattarella: "Italia contribuisce all'accoglienza"

criptovalute

  1. avatarRenzi contro tutti. Su Genova: Toninelli "inadeguato"analisi tecnica

    "Renzi non c'è", la gaffe dei M5S durante la fiducia a ContePd in piazza contro il governo, Martina "Voltiamo pagina"Conte a Montecitorio, Salvini "No ad altri passi indietro"Luigi Di Maio: " Rimetteremo in discussione le aperture domenicali"

    1. Martina a Scampia: "vado dove la sconfitta è stata più pesante”

      1. avatarCivati alla sinistra: non banalizzare manifestazione MilanoProfessore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

        Caso Daisy, Di Maio: "Imbecilli e criminali presto in galera"

  2. avatarSalvini su un bus, passeggeri cantano "Bella ciao"MACD

    Giuseppe Conte è il nuovo premier: dovrà formare il governoAlberto Airola dopo il tentato suicidio: tornerò prestoSfogo di Conte con Giorgetti: "Gara M5s-Lega mi discredita"Gino Strada sfida Salvini: "Passi un mese nei campi"

  3. avatarMerkel: "Italia amico importante, rispettiamo la democrazia"Guglielmo

    Notizie di Politica italiana - Pag. 779Majorino "Salvini usa gli immigrati. Vuole uscire dall'euro"Laura Boldrini: anche lei al corteo contro Orban e SalviniSalvini sui migranti: "Tagli all'accoglienza e più rimpatri"

Notizie di Politica italiana - Pag. 791

Linda, Autore a Notizie.itNotizie di Politica italiana - Pag. 791*