Covid, Francesco Vaia non fa allarmismi: "Ci vuole prudenza e responsabilità"Milano, ragazza di 26 anni investita da una moto: è graveMorto il nonno di Alessandro Venturelli, scomparso tre anni fa
Cosenza, morto in ospedale bimbo di 15 mesi: grave anche il fratellinoSi sarebbe dovuto presentare ai magistrati di Perugia. Così non è stato. «Dopo la massiccia ed incontrollata diffusione di notizie coperte da segreto istruttorio,Capo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella ritengo che non sussistano, al momento, le condizioni per lo svolgimento dell’interrogatorio». Con queste parole, affidate a una nota del suo legale, il procuratore Antonio Laudati – indagato insieme al finanziere Pasquale Striano, tre giornalisti di Domani, e un’altra decine di persone, dalla procura guidata da Raffaele Cantone – ha spiegato il motivo per cui ha deciso di avvalersi per ora della facoltà di non rispondere. Un interrogatorio «peraltro ampiamente preannunciato dalla stampa, per esercitare concretamente il diritto di difesa e per fornire un contributo alla ricostruzione dei fatti» a cui il magistrato in servizio alla procura nazionale antimafia ha per il momento deciso di rinunciare. «Ho agito nel rispetto delle leggi»«È in atto un ampio dibattito, su tutti i media nazionali, in cui mi vengono attribuiti fatti gravissimi (e sicuramente diffamatori) che risultano completamente differenti dalle contestazioni indicate nell'invito a comparire, notificatomi il 26 febbraio, soprattutto diversi dalla realtà che conosco», continua la nota diffusa dall’avvocato Andrea Castaldo. Laudati chiarisce però che «nei casi contestati nell'invito a comparire, mi sono limitato a delegare al gruppo Sos della Dna (Direzione nazionale antimafia, ndr) approfondimenti investigativi, in piena conformità alle leggi, alle disposizioni di servizio e sotto il pieno controllo del procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo». Al pm campano vengono contestate – in concorso con Striano – le accuse di accesso abusivo a sistema informatico, di falso in relazione all’origine di alcuni atti d’impulso, e di abuso d’ufficio. «Non ho mai costruito dossier»«Non ho mai effettuato accessi a sistemi informatici; non ho mai avuto alcun rapporto, neppure di conoscenza, con i giornalisti che risultano indagati; non ho mai costruito dossier per spiare o ricattare politici o personaggi famosi. Tutti gli accertamenti erano determinati da esigenze investigative, nell’esclusivo interesse dell’Ufficio», continua Laudati. Accertamenti che riguardano «persone da me non conosciute e rispetto alle quali non avevo alcun interesse personale né alcun intento di danneggiare. Non rientrava tra i miei compiti di sostituto procuratore quello di controllare il personale di polizia aggregato alla Dna, né quello di verificare gli accessi alla banca dati. Appena avrò la possibilità di conoscere formalmente gli atti, non mi sottrarrò alla esigenza di fornire tutti i chiarimenti necessari per l'accertamento della verità, la piena correttezza del mio operato e affermazione della Giustizia, nella quale credo fermamente».Nessuno parla con CantoneA oggi nessuno dei due principali indagati nella storia, chiamata da alcuni giornali il “caso dossieraggi”, hanno deciso di parlare con gli inquirenti guidati da Cantone. Esistenza di “dossier” tra l’altro smentita non solo da Laudati e Striano (che negli scorsi giorni ha dato la sua versione in un colloquio con La Verità), ma dagli stessi Cantone e Giovanni Melillo, i due pm che hanno richiesto di essere ascoltati dalla commissione antimafia e dal Copasir.«La procura di Perugia ha fatto cavolate», era stato il commento del finanziere, secondo cui gli inquirenti «stanno inventando una marea di cose per amplificare una vicenda che è abbastanza ridicola. Hanno voluto cercare solo ciò che gli serviva per accusarmi e non quello che era utile a scagionarmi». «Dietro a questa vicenda c’è qualcosa di più grosso», aveva aggiunto Striano. «Qui stiamo parlando del mondo delle armi e l’attenzione su certi argomenti dopo l’esplosione del mio caso, è subito calata. Perché non è solo una storia di bed and breakfast». Parlando di B&B, il finanziere fa riferimento ai due soci del ministro della Difesa Guido Crosetto: i fratelli Mangione, in passato finiti in indagini (insieme al padre, da cui sono sempre usciti puliti) per i loro legami con pezzi da novanta della criminalità organizzata capitolina. Crosetto è ancora socio dei Mangione: «In questo modo si è distolta l’attenzione e l’altra storia è andata in cavalleria». L’indagine di Perugia è partita da una denuncia del ministro dopo gli scoop di questo giornale sui compensi milionari ricevuti da Leonardo e altre società del settore delle armi fino a poco prima di entrare nel governo. Crosetto chiedeva di scoprire chi fosse la fonte delle notizie di Domani.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediGaia Zini
Omicidio a Pomezia, uomo ucciso in via SingenReggio Emilia, arrestato uomo accusato di 4 stupri
Omicidio Giulia Tramontano, avvelenata per mesi con veleno per topi: era ancora viva dopo ogni coltellata
Mattia Aguzzi incontra la bimba caduta dal quinto piano e salvata al volo a TorinoTorino, terribile incidente tra auto e moto: morte due persone
Meteo, torna il caldo in Italia: le previsioni per la prossima settimanaEsplosione in una carrozzeria a Modena, operaio morto: un ferito grave
Morto il nonno di Alessandro Venturelli, scomparso tre anni faTorino, parla l'uomo che ha salvato la bimba caduta dal balcone: "L'ho stretta forte a me"
Salerno, tentata rapina in tabaccheria: proprietario mette in fuga i criminaliCovid, Francesco Vaia non fa allarmismi: "Ci vuole prudenza e responsabilità"Roma, auto tamponata da un taxi sul GRA: moglie e marito perdono la vitaDisagi per le linee dei treni nel Lazio, la situazione in tempo reale
Allerta-caldo-Marmolada-escursioni-rischiose-sente-acqua-sotto-ghiacciaio
Incidente sul lavoro a Senago, ingegnere morto risucchiato da un ventilatore
Migranti, più di 6mila persone in gabbia: hotspot di Lampedusa al collassoSirolo, lite nel traffico degenera: 30enne uccide un giovane con un colpo di fiocinaTrapanese: uccide la ex compagna e poi si toglie la vitaL'ammissione in lacrime di Massa, tecnico del Rfi: "Non mi avevano dato l'interruzione"
Morto a Milano Luigi Predeval, era il fondatore di MediaworldRoma, motociclista in coma dopo l'incendente col bus: si cercano testimoni per ricostruire la dinamicaNotizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 283Giuliano, incidente tra scooter e auto sequestrata: morta una 15enne