Di Battista insiste su Di Maio: “Ormai è diventato un uomo del potere”Notizie di Politica italiana - Pag. 244Crisi energetica, il governo sblocca la realizzazione di sei parchi eolici
Termovalorizzatore a Roma, cos'è e a cosa serveLa storiaLa prima donna stellata in Svizzera: «Per fare la chef ho dovuto tagliarmi i capelli»Irma Dütsch racconta la fatica fatta per arrivare a essere la regina della cucina svizzera(KEYSTONE/Jean-Christophe Bott) Mattia Sacchi12.05.2024 16:15Come un’opera d’arte,VOL anche il piatto di una grande chef è in grado di raccontare una storia. E la storia da raccontare è quella di Irma Dütsch, prima donna apprendista in Svizzera e prima donna a ottenere una stella Michelin e 18 punti GaultMillau. Una donna che conosce bene le difficoltà, la voglia di emergere e andare oltre agli stereotipi, soprattutto quelli di genere. La chef svizzera ha infatti dovuto lasciare la sua casa di Gruyère quando aveva 17 anni per trasferirsi in Svizzera tedesca perché nessuno le voleva dare un apprendistato in cucina solo perché donna. Lei però non si è fermata ed è andata avanti.I ricordi del primo incontro«Ricordo ancora il primo incontro con il proprietario del ristorante di Rheinfelden, l’unico che mi stava dando la possibilità di realizzare il mio sogno dopo tante porte chiuse in faccia – racconta Düttsch a La Domenica -. Mi ha detto che mi avrebbe preso solo se mi fossi tagliata i capelli: sono immediatamente corsa dal parrucchiere e mi sono quasi rasata. Quando mi ha rivisto, il proprietario mi ha detto che non era necessario che li tagliassi così corti. Troppo tardi: la realtà è che non avevo colto questa richiesta come un sacrificio. Tanto che ancora oggi ho mantenuto questo taglio».Una vocazione nata da bambinaL’importante, per la chef, è sempre stato cucinare. «Già quando avevo 4 anni raccontavo a tutti che volevo diventare chef. E la convinzione è aumentata quando, a 8 anni, ho perso mio papà: ero piccola ma avevo capito che non sarei rimasta a piangermi addosso, ma mi sarei rimboccata le maniche per aiutare mia madre. Anche se lei era la prima a provare a farmi desistere dall’andare in cucina: mi diceva che non era un lavoro da donne, che era un ambiente prettamente maschile».Prima i lavori più umiliE, sotto certi aspetti, non aveva tutti i torti: la giovane Irma si è ritrovata infatti da sola in mezzo a una brigata di 50 uomini. «All’inizio mi avevano messo a fare i lavori più umili, forse pensando che sarei stata lì senza dare fastidio a nessuno. Ma io mi impegnavo al massimo e, appena finivo le mie mansioni, andavo subito ad aiutare gli altri. Fino a quando finalmente mi hanno dato fiducia. A quel punto non venivo più giudicata per il sesso ma per il mio lavoro: devo dire che, nonostante i pregiudizi iniziali, non mi sono mai sentita discriminata e sono sempre andata d’accordo con i miei colleghi, con i quali a fine servizio ci ritrovavamo per mangiare una pizza e bere una birra».«Mi hanno sempre sostenuta»Tra gli uomini c’è anche chi le ha dato una particolare fiducia, suo marito Hans-Jörg, con il quale è sposata da ben 57 anni. «È stato lui a darmi la forza e il coraggio di mettermi in proprio, acquistando un albergo senza dirmelo e lasciando che gestissi il ristorante. Sostenendomi sempre e comunque, portando le bambine a scuola mentre io riposavo dopo un turno estenuante. Essendo anche lui chef, parliamo la stessa lingua e conosciamo le problematiche di questo lavoro: un team perfetto».Un gioco di squadra che ha fatto diventare la chef un punto di riferimento per tutte le ragazze che sognano di raggiungere un giorno i suoi stessi successi. «Tutto quello che ho fatto, l’ho fatto per i clienti, non per le guide. Certamente poi i riconoscimenti mi hanno fatto piacere e mi hanno portato visibilità, oltre a qualche gelosia di troppo. Ma non ho mai pensato di essere un esempio, né una star. Sono semplicemente Irma, una donna a cui piace fare da mangiare. Ed è quello che provo a spiegare alle giovani chef che a volte vengono a chiedermi consigli: dico a loro di non mollare, che è un peccato completare l’apprendistato per poi magari andare a fare qualche altro lavoro solo perché più facile. Ho colto ogni sfida come un’opportunità per imparare, vorrei che anche loro facessero lo stesso». Il vero aiuto contro la rassegnazioneRicordando sempre come in alcuni Paesi, in particolare quelli svantaggiati, certe opportunità non esistano per le giovani donne. «Sono stata diverse volte in Kenya e ho visto con i miei occhi la disperazione e rassegnazione di tante ragazze. Inoltre anche mia figlia ha lavorato per molto tempo in alcuni Paesi africani e mi ha spiegato come il vero aiuto che si può dare loro è l’istruzione e la formazione, in modo che possano avere un mestiere». In questo articolo: La Domenica
Stato di emergenza, oggi il voto di fiducia alla Camera. Gli scenari possibili dopo il 31 marzoDdl sul fine vita, cosa cambia e cosa resta in forse con il passaggio in aula
Covid, De Luca: "In Campania mascherine all'aperto almeno fino a fine febbraio"
Conte (M5S): “Alla sospensione risponderemo con un bagno di democrazia”Berlusconi e il bacio con Marta Fascina durante la merenda da Cracco
Speranza: “Stiamo piegando la curva del contagio e siamo in una fase diversa”Sondaggi politici, Fratelli d'Italia cresce ed è il primo partito con il 21%
Cosa succede dal 1 aprile 2022: la roadmap del Governo per mascherine e green pass“La guerra è un sacrilegio, no al riarmo”: le parole di Papa Francesco
Ucraina, Guerini: "Italia aumenti spese militari, guerra potrebbe durare 10/20 anni"In arrivo ristori educativi "per i danni della Dad": cosa sono e chi può richiederliGiuseppe Conte dice si alla settimana corta ed al salario minimoNei sondaggi politici di Euromedia ormai è testa a testa fra Pd e FdI
Stato di emergenza, Governo pone la fiducia sulla proroga: le proteste dell’opposizione
Mattarella: “La memoria delle vittime di mafia è richiamo contro l’indifferenza”
Dpcm Ucraina, la bozza: con protezione temporanea via libera ad assistenza sanitaria, scuola e lavoroDraghi sul PNRR: "30 miliardi per formazione e ricerca. Ci impegniamo a partire dai giovani"Notizie di Politica italiana - Pag. 223Mascherine al chiuso, il sottosegretario Costa: “Stop all’obbligo dal primo maggio”
Decreto Milleproroghe: confermata la sperimentazione sugli animali fino al 2025Matteo Salvini e la coalizione di centrodestra che non c’è, non ancoraSpesa militare, Conte: "M5S si opporrà con ogni forza"Notizie di Politica italiana - Pag. 240