File not found
investimenti

Aereo si schianta su un'autostrada in Florida: il bilancio delle vittime

Aja, Egitto: "Israele viola diritto internazionale"Tanzania, frana in una miniera illegale: morte 22 personeKate Middleton, ecco la strategia di Re Carlo

post image

La vedova di Navalny incontrerà oggi i ministri dell’UeL’antifascismo ha assunto a terreno privilegiato di azione politica la dimensione europea. La riflessione attorno a una risistemazione dell’Europa in base al principio del federalismo è stato un fil rouge che ha attraversato l’intera vicenda dell’antifascismo democratico e non solo di quello italianoAlla fine degli anni Trenta le sorti della democrazia,trading a breve termine ormai brutalmente soffocata in buona parte del continente europeo, parevano ai più compromesse. Poca cosa di fronte alla gravità della situazione sembrava significare la resistenza al contagio autoritario dimostrata dal mondo anglosassone o la novità rappresentata dal New Deal rooseveltiano negli Stati Uniti.Molti riposero allora la speranza di contrastare l’avanzata dei fascismi nell’Unione sovietica, nonostante la natura liberticida del regime staliniano. Altri ne derivarono invece la necessità per opporsi efficacemente al fascismo di ripensare le forme in cui fino a quel momento la democrazia si era data.Prese così vita uno straordinario laboratorio politico su cui è bene tornare anche oggi, non per istituire improbabili analogie, ma per le indicazioni e le suggestioni che ne possono venire al nostro presente.Esuli e rifugiatiAd animare quella stagione – e a renderla per noi oggi così affascinante – furono soprattutto intellettuali resi esuli dal dilagare dei fascismi e dei regimi autoritari, punta di lancia e testa pensante in un’Europa in cui a centinaia di migliaia si contavano gli apolidi e i rifugiati politici.Nel loro caso la forza del pensiero, atto primo di resistenza alla violenza subita in patria, riscattava da vite randagie, spesso ai limiti della più totale indigenza, rese sopportabili solo dalla solidarietà inedita che nell’esilio si realizzò fra donne e uomini altrimenti separati da differenze linguistiche, di status o culturali.Fu una vicenda complessa, difficile da circoscrivere, in cui per stratificazioni successive si venne delineando una rete vasta quanto eterogenea con Parigi quale principale ma non unico luogo di connessione transnazionale. È più agevole oggi esplorarla attraverso storie individuali, spesso affascinanti e naturalmente cariche di pathos. Esse ci aiutano a cogliere i molteplici nessi esistenti fra quei percorsi, di cui più stimolanti e produttivi – da un punto di vista storiografico e quindi in fondo anche “politico” – rimangono appunto quelli che possiamo osservare sul piano dell’elaborazione culturale, in termini innanzitutto di ibridazione fra idee. CulturaLe conseguenze della Liberazione. Quando i comunisti accettarono la democraziaGiustizia e LibertàSotto questo punto di vista, l’esperienza dell’antifascismo italiano che maggiormente partecipò di quella rete fu quella di Giustizia e Libertà, il movimento “rivoluzionario” che riuniva “repubblicani, socialisti e democratici” fondato a Parigi nell’autunno del 1929 da Carlo Rosselli, Gaetano Salvemini, Emilio Lussu, Fausto Nitti, Alberto Tarchiani e Alberto Cianca e a cui avrebbero aderito fra gli altri Silvio Trentin, Ernesto Rossi, Riccardo Bauer, Francesco Fancello, Vittorio Foa, Leone Ginzburg, Massimo Mila, Carlo Levi, Aldo Garosci, Nicola Chiaromonte.Collocata in quel contesto, trova almeno parzialmente spiegazione anche la “spregiudicatezza” intellettuale che caratterizzò la pattuglia giellista. Diversamente dai partiti tradizionali della sinistra, GL si muoveva infatti senza il fardello di una tradizione ideologica e simbolico-cerimoniale da preservare e poté dunque con più agilità riconnettersi alla dimensione internazionale di quel dibattito allora in corso attorno al futuro della democrazia, ai fascismi e allo stalinismo.Seppe così (si vedano Marco Bresciani, Quale antifascismo? Storia di Giustizia e Libertà) istituire un confronto ideologico a tutto campo con il fascismo, osservandolo senza banalizzazioni e senza tacerne i punti di forza e gli aspetti conturbanti. Ne derivarono alcune straordinarie intuizioni poi divenute indicazioni storiografiche o sociologiche destinate a durare nel tempo.Spostando lo sguardo dal problema delle cause dei fascismi alle modalità di funzionamento di quei regimi, per descrivere i quali presero a usare, nell’accezione a noi ancora oggi famigliare, l’aggettivo totalitario, i giellisti presero a descrivere il fascismo più come una patologia della modernità che come un rigurgito del passato (l’autobiografia della nazione).Se ne doveva infatti rintracciare la spiegazione non nel solo conflitto fra le classi, ma in una più complessiva crisi di civiltà. Come scriveva l’allora giovane Nicola Chiaromonte, la loro vittoria definitiva avrebbe equivalso a ridurre «tutta la civiltà occidentale sarebbe a un enorme bubbone che scoppia».Si era del resto a una svolta decisiva della storia europea in cui per l’italiano di Russia, Andrea Caffi, «l’unità dell’Europa si impone con la stessa necessità che settant’anni fa abbatteva tutti gli ostacoli opposti all’unità italiana e tedesca». Il quadro nazionale non offriva infatti ormai gli strumenti più congruenti a risolvere gli squilibri economici e le tensioni sociali e politiche che avevano generato la crisi. Per la loro natura transnazionale, questi potevano essere risolti solo a un livello più alto, come peraltro avevano in parte compreso nei loro folli sogni di un nuovo ordine europeo o mediterraneo proprio gli stessi fascismi, anche a questo motivo difficilmente riconducibili negli schemi dei vecchi nazionalismi. ItaliaNella Resistenza c’era già tutto quel che serve a un futuro democraticoLa dimensione europeaNe discendeva per l’antifascismo l’indicazione ad assumere a terreno privilegiato di azione politica proprio la dimensione europea. Solo su quel piano poteva essere concretamente perseguito quel rinnovamento della democrazia che la crisi in corso del liberalismo rendeva necessario. Da qui il rilancio, operato per esempio da Carlo Rosselli, del disegno degli Stati Uniti d’Europa, quale esito desiderabile e necessario dello scontro epocale allora in corso.La riflessione attorno a una risistemazione dell’Europa in base al principio del federalismo – fra gli stati, ma anche all’interno degli stati –, avrebbe rappresentato un fil rouge destinato ad attraversare l’intera vicenda dell’antifascismo democratico e non solo di quello italiano, per trovare una organica espressione nel Manifesto per una Europa libera e unita di Colorni, Rossi e Spinelli.In realtà, sotto forma di discussione attorno alla memoria del Risorgimento italiano, a metà anni Trenta nel laboratorio politico giellista si sarebbe aperto un dibattito circa l’ampiezza di questo europeismo: quale posto farvi all’idea di nazione? Fino a che punto spingersi nel disarticolare gli stati nazionali? Interrogativi come si vedrà ancora oggi attualissimi. Nell’immaginare un’Europa rinnovata dall’applicazione del principio della massima autonomia possibile, vi era chi come Chiaromonte già nel 1932 si era spinto a sostenere la nascita di un movimento internazionale libertario, espressione della solidarietà esistente fra i refrattari ad ogni dittatura, che dissolvesse dal basso il dogma della sovranità statale. Era un progetto destinato a non realizzarsi, ma che intuiva l’esistenza di un potenziale politico reale, come la successiva mobilitazione di energie avvenuta in occasione della guerra civile spagnola avrebbe dimostrato.Benché impossibilitato fino allo scoppio della guerra di agire efficacemente contro i fascismi, l’antifascismo ebbe dunque il merito di elaborare idee e trasmettere valori che avrebbero rappresentato la bussola, anche morale, nella resistenza prima e nella ricostruzione delle democrazie europee poi. Rimettendo tutto in discussione, ebbe insomma il merito di immaginare il futuro, contribuendo in questo modo a determinarlo. In tempi di rigurgitante populismo autoritario e in cui la guerra è già tornata nel panorama d’Europa, è un esempio su cui meditare. ItaliaNella Resistenza c’era già tutto quel che serve a un futuro democratico© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediCESARE PANIZZA

La premier francese Elisabeth Borne si dimette:Usa, treno deraglia a San Francisco e prende fuoco: 9 feriti

Australia: adolescente deceduto sbranato da uno squalo

Tajani in Israele: "Sostegno a Israele, ma serve soluzione a due stati"Donald Trump condannato a risarcire il New York Times

Gaza, l'esercito di Israele fa irruzione nel più grande ospedale attivoBernardo Arevalo, chi è il nuovo presidente del Guatemala

La vedova di Navalny incontrerà oggi i ministri dell’Ue

Alessandra Mussolini aggredita e picchiata in strada a StrasburgoUcraina, preoccupa l'avanzata russa: colpite Kiev e Kharkiv

Ryan Reynold
USA, parata per vittoria al Super Bowl finisce male: il bilancio della sparatoria a Kansas CityCrolla una miniera clandestina in Venezuela: almeno 24 mortiNotizie di Esteri in tempo reale - Pag. 135

Economista Italiano

  1. avatarBimba di 4 anni scala il campo base dell'Everest: è recordProfessore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

    Si barrica in casa con 7 bambini: 4 morti nell'ennesima sparatoria in USANotizie di Esteri in tempo reale - Pag. 120Elezioni USA 2024: seconda vittoria alle primarie per BidenImpedire genocidio a Gaza, riunione del Consiglio di sicurezza mercoledì

    1. Elezioni USA 2024, Trump contro Haley: "È pro immigrazione e pro Cina"

      1. avatarAppello dei ricchi al World Economic Forum: fateci pagare più tasseProfessore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

        Medio Oriente, combattimenti nella notte a Gaza: raid su Khan Yunis

  2. avatarIsraele, Hamas libererà ostaggi in cambio di 3000 detenutiBlackRock

    Gli Houthi colpiscono nel Mar Rosso: nuovo attacco contro una nave di aiuti umanitariTanzania, frana in una miniera illegale: morte 22 personeGuerra Ucraina Russia: per la Nato determinerà il destino del mondoIran, Ong denuncia: "Studentessa uccisa da agenti di sicurezza"

  3. avatarElezioni USA 2024, Donald Trump: "Eviterò terza guerra mondiale"analisi tecnica

    Hamas pubblica video con 3 ostaggi vivi: cresce la rabbia in IsraeleUsa, incidente nella metropolitana di New York: più di 20 feritiLa Cina ha battuto il Giappone come maggiore esportatore di auto: il 2023 anno recordIl cancro di Re Carlo III: diagnosi e cure

Volo Air Serbia, panico a bordo: botto al decollo e atterraggio d'emergenza

Guerra Ucraina Russia: per la Nato determinerà il destino del mondoLa Cina ha battuto il Giappone come maggiore esportatore di auto: il 2023 anno record*