Olimpiadi 2024, atleti russi in gara: chi sono i senza bandiera. «Il Cremlino ha offerto soldi a chi non fosse andato a Parigi»Nissan, Honda e Mitsubishi siglano partnership stretegicaPer non rinunciare all'allenamento (neanche d'estate) - ilBustese.it
Stefano Del Piero, poliziotto si accascia a fine turno in questura: ricoverato all'ospedale, è gravissimoPer il presidente russo,investimenti l’attentato al centro commerciale Crocus non è altro che un piccolo scontro nella grande guerra che gli Stati Uniti e le «élite globaliste» hanno lanciato contro la RussiaL’attentato al centro commerciale Crocus di Mosca non è che una scaramuccia in un conflitto ben più grande e se i terroristi dell’Isis ne sono gli autori materiali, i veri responsabili vanno cercati altrove: a Washington, Londra e nelle altre capitali occidentali. È questa la versione ufficiale del presidente russo Vladimir Putin sull’attacco terroristico che venerdì è costato la vita a 137 persone.È un esisto scontato e una teoria del tutto coerente con il racconto divenuto dominante al Cremlino dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina: quello di una Russia sotto assedio da parte di un “occidente collettivo” deciso a smebrare il paese per imporre la sua agenda di decadenza morale e capitalismo senza frontiere. Ma è anche una versione conveniente, che assolve il regime per il suo evidente fallimento nel prevenire il più grave attacco terroristico in 20 anni e lo esime dal mettere in atto una rappresaglia adeguata, ma potenzialmente costosa. Se l’attacco al Crocus è parte della grande guerra contro l’occidente, dopotutto, la Russia quella guerra la sta già vincendo, o almeno così assicura Putin. MondoMentre eravamo distratti, lo Stato islamico ha messo le mani sull’AfricaLuca AttanasioLa versione di PutinLa versione del Cremlino ha impiegato qualche giorno a concretizzarsi. Putin, osservano gli esperti, è un campione nell’arte di calciare il barattolo e prendere tempo. Dopo la prima ipotesi di una “pista ucraina”, formulata il giorno dopo l’attacco, Putin è stato finalmente costretto ad ammettere che gli autori materiali dell’attacco sono affiliati dell’Isis – le prove sono schiaccianti, compresi i filmati dell’attacco girati dagli stessi autori e diffusi dagli organi ufficiali dello Stato Islamico.Ma di certo, i terroristi dell’Isis non hanno agito da soli: avevano dei «clienti», ha detto Putin. Probabilmente l’Ucraina, il paese verso il quale gli attentatori avrebbero cercato di fuggire. Poco importa che il suo amico, il dittatore bielorusso Aleksandr Lukashenko, abbia infilato qualche nuovo buco in una teoria che non è mai riuscita a galleggiare. Ieri Lukashenko ha detto che gli attentatori all’inizio avevano cercato di passare il confine bielorusso, dirigendosi verso l’Ucraina solo quando hanno trovato la strada sbarrata.Il ruolo degli ucraini non è davvero importante, anche perché Kiev, come Putin non si stanca di ripetere da due anni, è soltanto una pedina di un gioco più grandi. I mandanti dell’attacco sono «coloro che combattono il nostro Paese dal 2014 per mano del regime neonazista di Kiev». L’occidente collettivoDopo il discorso alla nazione di venerdì sera, il resto del regime si è immediatamente adeguato alle parole di Putin. Questa volta non soltanto le “teste matte”, come il solito ex primo ministro Dimitri Medved. Il capo del Fsb, Alexander Bortnikov, ha detto ieri che dietro l’attacco ci sono, «ovviamente», Washington, Londra e Kiev. In altre parole, il vero mandante dell’attacco è il famigerato “occidente collettivo”, l’entità ambigua e malevola che da oltre un decennio punteggia i discorsi degli elementi più paranoici del regime e che, con l’invasione dell’Ucraina, è diventato, nella retorica presidenziale, il vero nemico contro cui la Russia si sta battendo.Si tratta dello stesso occidente collettivo che crede che «tutto sia in vendita» e che vuole imporre al mondo il suo modello di «liberalismo totalitario», la decadenza morale di cui la Russia, bastione dei valori tradizionali, è da sempre il nemico numero uno, e che punta a utilizzare l’Ucraina per «ridurre in pezzi» la Russia, come proclamato dallo stesso Putin mentre, nell’autunno del 2022 annunciava, obtorto collo, la mobilitazione militare. Non deve sorprendere che questo nemico sia disposto ad ogni mezzo per portare avanti i suoi obiettivi. Come ricordava qualche tempo fa il ministro degli Esteri, il solitamente moderato Sergei Lavrov, l’occidente collettivo ha dichiarato contro la Russia «una guerra ibrida totale». Una volta proclamato che il proprio nemico è disposto ad utilizzare ogni mezzo nella sua battaglia, qualsiasi episodio può essere facilmente iscritto nella battaglia in corso. Compreso l’utilizzo di terroristi dell’Isis. Come in questi giorni ricordano i più smaccati canali della propaganda russa, ci sarebbe una lunga serie di precedenti: dai finanziamenti arrivati dagli Stati Uniti ai mujahadin afgani durante l’invasione sovietica fino a l sostegno fornito ai ribelli siriani che lottavano contro il dittatore Assad. Da anni, teorici del complotto sostengono che gli Stati Uniti siano i veri fondatori dell’Isis, e la propaganda russa sta riprendendo abbondantemente questo tema proprio in questi giorni. MondoPer l’Isis anche la Russia è parte dell’occidenteGigi RivascrittoreUn nemico convenienteSe l’attentato al Crocus di Mosca fa parte della grande guerra contro l’occidente, allora il Cremlino si può facilmente autoassolvere per non essere riuscito a fermare i terroristi. Non ha senso accusare il regime di essersi concentrato sull’Ucraina e aver dimenticato la minaccia del fondamentalismo, dice implicitamente Putin, visto che si tratta di due facce dello stesso nemico.Questa narrazione ha anche la funzione di esimere il Cremlino dalla necessità di escogitare una rappresaglia adeguata. A Kiev si teme ancora che l’attentato possa diventare la giustificazione per una nuova mobilitazione militare. Ma, almeno per ora, Putin non dà segni di voler percorrere questa strada, che resta estremamente impopolare. Il Cremlino al momento si accontenta di mostrarsi inflessibile, lasciando intuire la possibilità di un ripristino della pena di morte e assegnando medaglie agli agenti di sicurezza responsabili delle torture inflitte ai quattro sospetti arrestati per l’attacco – uno sfoggio di ultra-machismo simile a quando nel 1999 Putin aveva promesso di dare la caccia ai terroristi ceceni «anche al cesso».Oggi però non ha ragione di lanciare una nuova guerra in Cecenia. La sua guerra Putin ce l’ha già e, per quanto lo riguarda, la sta vincendo. Quando ieri l’agenzia ufficiale Tass ha chiesto quali rappresaglie saranno messe in campo se sarà dimostrato un collegamento tra gli attentatori e Kiev, il portavoce di Putin, Dimitri Peskov, ha preso tempo. «È presto per parlarne», ha detto.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediDavide Maria De LucaGiornalista politico ed economico, ha lavorato per otto anni al Post, con la Rai e con il sito di factchecking Pagella Politica.
Milano, dal Comune altri 2,5 mln per bonificare area Bovisa-GocciaIl computing ubiquo, la tecnologia più umana scartata dalle Big Tech
La Prefabbricati Guerrini e i Lavori per l’Edilizia Scolastica - ilBustese.it
«Io, infermiera a Kabul, sfamo 14 familiari. E se perdo il lavoro?»L'Ultima Città Gentile, un giallo fantascientifico con una soluzione per la mancanza di gentilezza nel mondo
Ortopedia, il dottor Bucci primario da ottobre - ilBustese.itParrocchie e seminari: nessuna struttura resti un'isola
Birra in spiaggia? Non si può, blitz della polizia locale: pioggia di multe da 166 euro«Io, medico tra i tuareg e i pastori del Mali»
«Ma questi sacchi non sono miei». Ecco dove segnalare scarichi abusivi - ilBustese.itAuto e moto si scontrano: un ferito a Venegono Superiore - ilBustese.itTestimone Imperfetta, il nuovo romanzo di Nicola Calathopoulos«Io Navajo e le mie scuole di pace per il perdono tra nativi e "bianchi"»
Il numero di famiglie affidatarie è crollato in tutta Europa
Tumore al seno, l'Ue approva un nuovo farmaco: «Ridotto del 50% il rischio di progressione o di morte»
Lavoro, 1.467 morti nel 2023. Per gli stranieri il rischio è doppioSardegna, turisti cafoni: parcheggiano la Panda sulle dune protette della spiaggia, maxi multaRapina a Lugano, "assolto" l'agente: «La polizia sparò perché il bandito aveva il dito sul grilletto» - ilBustese.itRinnovata la convenzione tra l'ATL del Cuneese e Frabosa Soprana per la gestione dell'ufficio turistico (Video) - ilBustese.it
Civitavecchia, Ciacciarelli: 35 mln per opere infrastrutturali"i Tri Crusèti" - le Tre Croci - ilBustese.itIl dormitorio nel cuore di Salerno: «Chi fa fatica trova riposo e ascolto»La Gioconda imbrattata dagli eco-attivisti: superano la vigilanza e lanciano la zuppa di pomodoro sul vetro di sicurezza