File not found
Capo Analista di BlackRock

Ucraina: sette morti nella regione di Donetsk. Mosca smentisce i negoziati

Ucraina blocca la fornitura di gas all'Europa, volano i prezziNotizie di Esteri in tempo reale - Pag. 459L’oligarca svela la verità: “Vladimir Putin ha un tumore”

post image

Strage Texas, la 11enne Miah Cerrillo riesce a sopravvivere fingendosi mortaStreamingSe la scelta di cosa guardare in Tv diventa poco sostenibileLe piattaforme,trading a breve termine sempre più care, si danno alle dirette sportive e hanno già inserito le pubblicità nelle loro offerte - Siamo di fronte a un ritorno al passato?© Shutterstock Paolo Galli23.05.2024 20:45Partiamo da una tesi, personalissima, quindi confutabile: la responsabilità delle scelte, di troppe scelte, inizia a pesare. E ciò vale in molti settori delle nostre vite, anche nel tempo libero, anche rispetto a ciò che guardiamo in Tv. Da lì si spiega una sorta di ritorno al passato, alla televisione lineare, alle dirette - che contaminano pure le piattaforme di streaming -, alle pubblicità, alla serialità a singhiozzo. E se Netflix inizia a somigliare a Canale 5, qualche domanda ce la poniamo. E le poniamo anche a un esperto, a Massimo Scaglioni, professore alla Cattolica di Milano, dove insegna Storia dei media ed Economia e marketing dei media, e all’USI, con un corso in Transmedia Narratives, oltre che firma del Corriere della Sera.Il ruolo delle piattaformeAnche perché, va detto, gli abbonamenti costano sempre di più. Eppure noi rimaniamo abbonati a più operatori. Perché? Bisogna capire quale sia, oggi, il ruolo delle piattaforme e come abbia già inciso sulle nostre abitudini. La stessa CMO di Netflix, nei giorni scorsi, parlava di «effetto Netflix» sulla nostra cultura. Scaglioni spiega: «Le piattaforme di streaming sono state qualcosa di trasformativo, hanno cambiato le abitudini di visione all’interno dei nuclei familiari. Lo hanno fatto con una proposta meno impositiva rispetto ai palinsesti tradizionali, i quali hanno invece tempi più rigidi». Ma secondo il professore, va citato un altro elemento: «Oltre alle piattaforme di streaming, sono entrate a far parte delle nostre vite le tv connesse, che ormai hanno superato quelle tradizionali. I due elementi, congiunti, hanno cambiato l’equilibrio tra offerta lineare e offerta non lineare, tra palinsesti lineari e palinsesti fai da te». Già, ma i prezzi salgono. «Sì, ormai abbiamo cambiato le nostre abitudini di consumo, ma entra in gioco il tema della sostenibilità di questo modello. Oltre ai prezzi, che iniziano a incidere parecchio, è stato posto un freno alle condivisioni. E ora le famiglie sono chiamate a scegliere quanti e quali servizi pagare. Solitamente uno, o due, altrimenti la spesa diventa poco sostenibile. Ma questa selezione spingerà, nei prossimi anni, le piattaforme a nuove aggregazioni. Già oggi vediamo che alcune pay Tv diventano aggregatori di piattaforme».L’offerta sportivaIn quest’ottica, la Tv generalista non è superata. E per certi versi rimane un modello anche per le piattaforme di streaming. Un esempio su tutti: lo sport, rigorosamente in diretta. È notizia recente che Netflix, seguendo le orme di Amazon e Apple, si è garantita il wrestling della WWE, così come alcune partite di NFL, in particolare due nel giorno di Natale. Scaglioni spiega: «Lo sport è un elemento che potrà spostare ulteriormente l’interesse verso le piattaforme. Ma in realtà, ciò che vediamo è davvero una complementarietà tra piattaforme di streaming e reti di broadcasting, tra on demand e palinsesti». Non è un caso che l’ultimo Annuario della Tv - a cui ha lavorato lo stesso Scaglioni per la Cattolica - sia stato intitolato «Televisione resiliente». «Ciò che abbiamo visto è che le reti tradizionali, nel 2023, non hanno perso terreno, anzi, al contrario ne hanno riguadagnato. E ci sono poi alcuni elementi in controtendenza rispetto allo sviluppo dello streaming, basti pensare alle acquisizioni fatte dal gruppo Warner Bros. Discovery, il quale ha investito grosse cifre per assicurarsi nomi simbolo della Tv generalista, come Crozza, Fazio e Amadeus. Un’operazione, quella legata a Amadeus, da cento milioni di euro per quattro anni». Insomma, un segnale che la ritualità legata ai palinsesti fissi non ha perso importanza. «Le abitudini si sono trasformate, ma la Tv lineare ha ancora la sua rilevanza».Il paradosso della sceltaAnche perché - e torniamo al «paradosso della scelta» -, potremmo essere stufi di avere troppe scelte, di avere questa responsabilità di dover ponderare persino una fase altrimenti passiva delle nostre giornate. «Questo fattore emerge anche dai dati a nostra disposizione. Mi riferisco, nello specifico, alle misurazioni, molto precise, relative al cosiddetto browsing, ovvero al tempo che spendiamo nelle pagine di ricerca all’interno delle piattaforme di streaming. Insomma: da quando entro in una piattaforma a quando decido che cosa guardare o se andare altrove. E tali dati sono rilevanti. Passiamo tanto tempo nel browsing, e non sempre questo tempo porta a una scelta all’interno della stessa piattaforma. La grande abbondanza ci può mettere in crisi, sì, e le risposte possibili sono due: il ritorno alla Tv lineare, fatta di strisce e routine, e gli algoritmi. Spesso descritti come una sorta di “grande fratello”, in realtà sono semplicemente un elemento che tende proprio a semplificare - a volte riuscendoci, altre meno - le nostre scelte, basato su quelli che intercetta come i nostri gusti. Certo, c’è il rischio bolla, come per i social, ma l’algoritmo in sé è un facilitatore di scelte». In realtà, come sottolinea lo stesso professore, molto dipende e dipenderà sempre dai contenuti. «L’equilibrio viene spezzato dalla qualità dell’offerta. Le grandi piattaforme di streaming hanno il vantaggio di essere globali e di poter contare su economie di scala importanti, quindi su investimenti in produzioni di un certo peso, mentre gli attori della Tv lineare conoscono meglio le realtà in cui sono inserite, il territorio, e possono quindi contare su una maggiore immediatezza e una maggiore freschezza dei prodotti». Le abitudini di consumo ruoteranno, anche nel prossimo futuro, su entrambi gli elementi. «Saranno un mix, che terrà conto di tutte queste possibilità».Con o senza pubblicitàOvunque, a meno di sottoscrivere gli abbonamenti più costosi, la nostra «esperienza» - come viene definita dagli stessi attori dello streaming - di spettatori sarà inquinata dalla pubblicità. Negli scorsi giorni, la stessa Netflix ha annunciato che la sua offerta con pubblicità ha raggiunto quota 40 milioni di utenti attivi, e che quindi lancerà presto una nuova piattaforma interna per capitalizzare tale tendenza. Tradotto: Netflix potrà presto avere il pieno controllo della sua attività pubblicitaria, vendendo spazi e modelli ad hoc. «Se una parte della popolazione è disposta a pagare abbonamenti sempre più costosi per avere un contenuto di qualità massima, senza pubblicità, va detto che un’altra parte fatica a tenere il ritmo degli aumenti imposti dalle piattaforme. Tenendo conto, quindi, di quanto sia affollato il panorama delle piattaforme, una crescita ulteriore di questo modello di business è complicata. Per poter crescere, il settore ha dovuto quindi inventarsi un modello alternativo, abbassando i prezzi ma inserendo le pubblicità, un elemento che definiamo “di fastidio”. Ciò porterà inevitabilmente a una nuova battaglia tra piattaforme di streaming e broadcaster, perché la torta pubblicitaria rimane la medesima, ma il numero degli attori disposti ad azzannarne una fetta sta crescendo. A essere interessati sono quindi anche gli operatori nazionali, legati al servizio pubblico, obbligati a ridefinire i propri obiettivi». Riassumendo, il processo di trasformazione del settore dello streaming parte dall’offerta di nuovi servizi - lo sport, le dirette - e si riflette nel consolidamento di un modello alternativo di business basato sulle pubblicità. Dall’altra parte, la Tv detta tradizionale, o lineare, può avvalersi delle funzioni smart dei televisori, ma soprattutto di una facilità di fruizione che implica meno responsabilità. Segnaliamo che la partita, che pensavamo ormai decisa a favore dello streaming, è ancora aperta, e tutto sommato equilibrata.È recente l’ulteriore aumento degli abbonamenti di Netflix. In Svizzera tre possibilità: al mese 12,90 franchi per l’abbonamento «essenziale», 20,90 per lo «standard» e 27,90 per il «premium». A titolo di confronto, in Italia il «premium» costa 17,99 euro, lo «standard» invece 12,99, mentre lo «standard con pubblicità» 5,49. Per quanto riguarda Disney+, lo «standard con pubblicità» in Svizzera costa 7,90 franchi, lo «standard» 12,90, il «premium» 17,90. In molti Paesi europei siamo rispettivamente a 5,99, 8,99 e 11,99 euro. Più equilibrio con Apple Tv+, che offre un solo abbonamento, a 10,90 franchi al mese; in Italia a 9,99 euro. La sottoscrizione a Amazon Prime in Svizzera costa 9,99 franchi al mese, in Italia 49,90 euro all’anno.In questo articolo: NetflixStreaming

Guerra in Ucraina, colpita un’altra nave russaGermania, i rifugiati ucraini avranno diritto a un reddito di cittadinanza

L’Ucraina accusa i russi di aver sparato contro auto civili a Kharkiv

Quando si fermerà e cosa vuole davvero Putin: una guerra lunga e meno intensaDalla Azovstal evacuati 264 soldati, 53 sono feriti gravemente

Obiettivo Nato, ecco quando ci entreranno Finlandia e SveziaIl “genero” di Putin porta il nome del suo nemico: è uno Zelensky

Colpita un’altra scuola in Ucraina: due morti e decine di feriti sepolti dalle macerie

Babushka Z, chi è l'anziana diventata il simbolo dei sostenitori di Putin nella guerra in UcrainaUcraina, Zelensky: "Trattative per evacuare Azovstal molto complesse". Oggi la riunione Nato

Ryan Reynold
Neonato morto in ospedale, indagata un'infermiera: lo avrebbe avvelenatoChicago, passeggero apre l'uscita d'emergenza dell'aereo e scende scivolando sull'alaGuerra in Ucraina, Putin: “Eroe chi prende parte a missione nel Donbass”. Kuleba: “NATO non fa nulla”

investimenti

  1. avatarTerremoto in Messico, scossa di magnitudo 5.5 nello stato di Oxacaanalisi tecnica

    Covid, dopo due anni la Nuova Zelanda riapre tutte le frontiereLascia la moglie e i figli per stare con la rifugiata ucraina che stava ospitandoGuerra in Ucraina, Igor riesce a fuggire da Mariupol insieme al suo caneIl presidente della Finlandia telefona a Vladimir Putin: “Andremo con la Nato”

      1. avatarAllarme dell’Onu: “Riaprire i porti ucraini o rischio carestia mondiale”BlackRock

        Covid, negli USA oltre 94.000 casi al giorno

  2. avatarIl piano di Mosca: indire un referendum per annettere MariupolETF

    Vaiolo delle scimmie, come sta il 32enne ricoverato in ToscanaTaiwan spera che il mondo sanzioni anche la CinaGuerra in Ucraina, il ministro degli Esteri della Lituania: “Con il regime di Putin siamo a rischio”Ucraina, USA: "Russia ha mentito all'ONU". Zelensky: "Ad Azovstal un inferno"

  3. avatarSan Bernardino, sparatoria ad una festa: un morto e 8 feritiProfessore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock

    Musk sospende l'acquisto di Twitter (per il momento): il titolo crolla in BorsaFestival di Cannes, Zelensky: "Serve un nuovo Chaplin. Il cinema starà zitto o parlerà?"Queen's Speech, cos'ha detto il principe Carlo nel suo discorso a Westminister?Guerra in Ucraina, Putin pronto a lungo combattimento. Gazprom: “Gas russo verso UE a rischio”

    VOL

I test dei supermissili russi e il messaggio a Svezia e Finlandia

Usa, poliziotta aiuta detenuto a evadere dal carcerePresidente della Duma: "La Russia userà le armi nucleari in caso di attacco"*