Si getta dal ponte con il figlio di 4 anni, le ultime ore di Veronica AmistadiL'attacco di Michela Murgia al virologo Burioni: "Come fa a dare giudizi sulla mia cartella clinica senza neanche averla vista?"Allerta meteo rossa sabato 20 maggio 2023
Emilia Romagna, sale il numero dei morti: 13 vittime e 10 mila sfollatiIn un campionato NBA che da cinque anni premia come miglior giocatore un non americano,Capo Analista di BlackRock si sta imponendo la figura del centro serbo, lontano dal glamour e dal lusso, senza tatuaggi né stravaganze. Il suo soprannome Joker, nato involontariamente, esprime al meglio ciò che il suo avvento ha rappresentato per gli standard cestistici imposti a tutti. Quando ha la palla tra le mani, non si sa mai che giocata aspettarsi. È capitato a tanti, a tantissimi. Ritrovarsi su un campetto, con tanti sconosciuti, a cercare un accordo per giocare insieme. Finendo così per scegliere i due capitani e affidare a loro l’onere di dividere i partecipanti e comporre le squadre, più equilibrate possibili. Senza troppe informazioni, si sceglie seguendo l’istinto, quell’istinto che molte volte suggerisce la stessa cosa: accaparrarsi i ragazzi che sembrano più performanti rispetto al fisico, a quanto sono alti, a quanto sono filiformi, a quanto lunghe hanno le leve, somigliando il più possibile al prototipo di cestista ideale. Sperando che quell’avversario tanto mastodontico ma dalle movenze che sembrano così macchinose anche nei gesti più normali, con quei chili in più impossibili da ignorare finisca agli avversari, magari più sfortunati nello scegliere per ultimi e quindi doversi accontentare di chi nessuno ha voluto.Poi si inizia a giocare, e quelle valutazioni fatte a occhio si dimostrano almeno in parte sbagliate. Soprattutto riguardo il ragazzo che, insomma, con quei chili in più e quelle movenze così strane, è davvero insospettabile. E invece è il migliore di tutti: conosce meglio degli altri i limiti del suo corpo e li ha trasformati in punti di forza, visto che rubargli la palla è impossibile e in ogni situazione anticipa ciò che accadrà sul campo, puntualmente trovando l’uomo libero o tirando nel modo a lui più conveniente. A patto di andare alla sua velocità: ma con la sua sapienza cestistica di fatto costringe tutti ad adattarsi ai giri del suo motore, non quello più potente ma di certo quello che alla fine produce le performance migliori.Dai campetti di periferia, dove questa scena di tanto in tanto si presenta con le dovute proporzioni, c’è chi l’ha riprodotta sul palcoscenico cestista più importante di tutti. Partendo da una cittadina serba, senza grandi aspettative e con una silhouette ben sotto gli standard anche di leghe molto meno blasonate. Per poi prendersi gli Stati Uniti, scalare i vertici del campionato di pallacanestro più importante del mondo e scrivere pagine di storia del gioco, raggiungendo vette mai toccate prima.Restando quanto più possibile sé stesso, con un’immagine anche a livello di marketing diversa da tutti quelli che lo hanno preceduto, affiancato e poi sono stati superati al vertice delle gerarchie. Fisico quasi per niente definito. Nessun tatuaggio. Nessun taglio di capelli particolare o barba all’ultima moda. Nessun accessorio particolare. Nessuna frase a effetto. Nessuna espressione di machismo. Nessuna collezione di amanti. Nessuna presenza agli eventi più glamour. Nessun hobby figlio del lusso e dell’ostentazione di quanto guadagnato. Nessun account attivo sui social network (dove però vanta un post diventato a posteriori famosissimo: quello in cui, da sedicenne sostanzialmente sconosciuto, chiese se ci fosse qualcuno che volesse aggregarsi a lui per fare due tiri a canestro... senza alcuna risposta ricevuta).Anzi, qualche faccia buffa ogni tanto e un umorismo anticlimatico rispetto a quello fissato dai canoni del sistema preconfezionato, spesso plastico, degli eventi di punta della National Basketball Association.Umorismo che traspare in quei pochi spot televisivi girati, senza frasi motivazionali ma con evidente autoironia, presente anche in tante piccole occasioni sul parquet e fuori (dai microfoni smontati in conferenza stampa, dai balletti alle contese, dai duetti con i compagni alle espressioni comicamente esagerate regalate alle telecamere).Al massimo, rispetto alle classiche “icone” della pallacanestro americana, come similarità ha un soprannome, quello di Joker, nato anche un po’ per sbaglio: venne coniato da un compagno di squadra degli esordi a Denver, l’ottimo tiratore Mike Miller, che non riusciva a pronunciarne il cognome. Ma che involontariamente ha forse espresso al meglio ciò che il suo avvento e quello che ha fatto in campo e fuori hanno rappresentato per il mondo cestistico americano e per gli standard cestistici imposti a tutti.Quando ha la palla tra le mani sul parquet, non si sa mai che giocata aspettarsi rispetto a quanto ipotizzabile visti gli altri giocatori. Quando si è presentato in quelle occasioni tanto standardizzate fuori dal campo, non si è mai saputo come avrebbe reagito rispetto a quanto “dovuto”.Un Joker, di nome e di fatto, con quella faccia un po’ così, quel corpo un po’ cosà, ma quella pallacanestro celestiale giocata, ben più aulica di quella mai mostrata da chiunque altro.Semplicemente, Nikola Jokić.(Tratto da Nicola Jokić – The Joker di Marco A. Munno, DFG Lab, 2024) © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediMarco A. Munno
Figlio guida senza patente, padre offre 1000 euro ai carabinieri: arrestato20 euro se vieni in manifestazione, l'audio che inguaia Cgil, Cisl e Uil
Salerno, schianto contro il guardrail: muore una 13enne, tre feriti gravi
Ilaria, l'hostess arrestata a Gedda: "Pensavo si trattasse di una rapina"Straziante ultimo saluto a Jemila, morta assieme al suo Rosario
Alluvione in Emilia-Romagna: trovati 6 ordigni bellici nei campi esondatiMonserrato, furto su auto in sosta: arrestato 35enne
Notizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 411Muore il proprietario, il cane vaga per ore sotto la pioggia con il suo peluche in bocca
Morto soffocato da un boccone bambino di 21 mesi a ManfredoniaSgominata baby gang a Verona: picchiavano in diretta InstagramLutto nel Pd, Federico Pacciani è morto a 37 anni: era candidato al consiglio comunale a SienaNotizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 403
Rubano bici durante la messa, parroco pubblica il video
Occhetto: "Tragedia in Emilia il Signore che ha visto i ragazzi con la vernice inascoltati"
Crisi climatica, Fridays for future aumenta le proteste: "Vogliamo occupare scuole e università"Terremoto avvertito nel centro di Genova: magnitudo 2.3Incidente di San Severino, oggi i funerali del piccolo MouradAllevatore aggredito da tre lupi mentre cerca di difendere le sue capre
Meloni-Zelensky, conferenza stampa: "Pace tornerà quando la Russia cesserà le ostilità"Allerta meteo, nuovo ciclone sull'Italia: a rischio Sicilia, Sardegna e ToscanaBergamo, donna si rifiuta di spegnere il telefono a bordo dell'aereoQuando verrà decisa la sorte degli orsi Jj4 e Mj5