File not found
Guglielmo

Lonigo, donna travolta e uccisa nel cortile dal marito: l'ha investita per sbaglio facendo retromarcia col trattore

Stefano Cirillo ha la leucemia, l'annuncio del tiktoker: «La vita è strana, un giorno d'estate scopri di avere un cancro maligno»Lavoro, meno incidenti ma più mortiMara Venier, un'estate da incubo: operata per la seconda volta, il ricovero in clinica e il messaggio sui social

post image

Itabus e Flixbus scommettono sul biocarburante per le lunghe tratteVigili del fuoco in azione per spengere un incendio in una discarica abusiva di rifiuti tossici nella Terra dei fuochi,trading a breve termine in Campania - Archivio/Kontrolab COMMENTA E CONDIVIDI Cessato pericolo, almeno per ora. Restano allo Stato i beni per 200 milioni confiscati ai fratelli Giovanni, Cuono e Salvatore Pellini, imprenditori condannati definitivamente per traffico illecito di rifiuti e ritenuti tra i maggiori responsabili del disastro ambientale nella “Terra dei fuochi”, in particolare nei territori di Acerra, Caivano, Qualiano e Bacoli. La Corte d’Appello di Napoli ha, infatti, confermato la confisca del patrimonio dei tre respingendo l’istanza presentata dai difensori dei Pellini per chiedere l’inefficacia del provvedimento con cui gli stessi giudici avevano confermato a metà giugno la confisca dei beni disposta in primo grado. Un’inefficacia che deriverebbe - secondo i legali - dalla violazione del termine perentorio di 18 mesi per emettere un provvedimento di secondo grado. Ora la palla passa alla Corte di Cassazione alla quale i legali degli imprenditori hanno fatto ricorso. Per gli avvocati Francesco Picca e Paola Tafuro «la Corte di Appello di Napoli ha deciso di non decidere». Comunque in attesa che la Cassazione decida tanto sull’efficacia della decisione di appello quanto sulla legittimità della confisca, i beni non tornano agli imprenditori e al danno, sicuro, non si aggiunge la beffa. E non si tratta di poca cosa, infatti tra i beni confiscati ci sono 250 fabbricati tra i quali ville di lusso in varie regioni, 68 terreni, 50 tra auto di lusso e mezzi industriali, 3 elicotteri e 49 conti correnti bancari. Il frutto di un’attività illecita e pericolosa, scoperta con l’operazione “Ultimo atto-Carosello” del 2006, descritta con parole molto forti dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti che alla vicenda ha dedicato un intero capitolo della Relazione sulla Campania. E la descrizione è da vero disastro. «Presso gli stabilimenti Pellini erano stati illecitamente gestiti circa un milione di tonnellate di rifiuti speciali pericolosi e non, molti dei quali provenienti da stabilimenti del Nord Italia. Gli imprenditori ricevevano il rifiuto e dopo aver effettuato una declassificazione unicamente di natura cartolare li smaltivano illecitamente: i rifiuti liquidi erano sversati direttamente nel bacino dei Regi Lagni e nelle campagne dell’agro aversano e napoletano; i rifiuti speciali solidi anche pericolosi erano ceduti quale compost o smaltiti direttamente mediante tombamento su terreni a destinazione agricola ed in cave adibite illegalmente a vere e proprie discariche». In particolare, insisteva la Commissione, citando la sentenza di condanna a sette anni, «l’attività di contaminazione di siti destinati ad insediamenti agricoli con sostanze pericolose ha assunto connotazioni “di durata, ampiezza e intensità tale da risultare in concreto straordinariamente grave e complessa”». I fratelli Pellini malgrado la gravità delle accuse e la condanna definitiva, hanno passato poco tempo, una decina di mesi, in carcere grazie a benefici e indulto. Ora potrebbero perdere definitivamente i beni frutto dell’attività illecita. Soddisfatto il vescovo di Acerra, monsignor Antonio Di Donna, presidente dei vescovi campani che nei giorni scorsi aveva raccolto l’allarme lanciato dagli ambientalisti. «Dobbiamo sapere cosa è successo, senza infierire sulle persone, soprattutto da parte del vescovo e della Chiesa che accoglie tutti, anche i peccatori più incalliti». Ma, aggiunge Di Donna, «la decisione è importante perché questi beni potrebbero essere utilizzati per la bonifica dei territori inquinati». Anche perché, denuncia, «il disastro ambientale sta mietendo ancora giovani vittime e solo pochi ambientalisti ancora si battono per conoscere la verità». Amaro il commento del leader della protesta Alessandro Cannavacciuolo. «E ora pentitevi» dice rivolgendosi ai Pellini, aggiungendo che «esistono delle gioie che non sono più gioie, quando ormai mancano i pilastri delle nostre famiglie. Ma oggi il nostro sguardo va lassù, a chi se ne è andato troppo presto a causa di chi, pur di arricchirsi, ha distrutto la nostra terra, il nostro popolo. Oggi la giustizia, se pur lentamente, ha fatto il suo corso».«Quello di oggi è un primo passo positivo – dice Alessandro Cannavacciuolo, in nome delle associazioni ambientaliste impegnate da anni sulla Terra dei Fuochi. Ma siamo pronti a far sentire la nostra voce anche in Cassazione».

Parigi 2024, bufera sulla cerimomia d'apertura: le polemicheBarbara D'Urso, ritorno in televisione: la proposta (a sorpresa), trattativa in corso. «Pronti ad accoglierla»

Milano, maxi rissa nella zona della movida: botte e bottigliate tra quindici persone, 6 in manette

Erdogan minaccia Israele: "Turchia può invadere il paese"“Ditelo sui tetti”: «Col diritto d’aborto l’Europa nega la sua identità»

A Bari in preghiera per la pace. Zuppi: non è un sogno ma l'unica stradaCosì la Cina sta insidiando il primato degli Usa sull’IA

Il Papa ai chierichetti: «Che gioia essere di Gesù»

Vladimir Luxuria a Verissimo, emozione per l'Isola: «Mi ha chiamato Pier Silvio Berlusconi, pensavo a uno scherzo: devo dire grazie alla Ventura»Arisa si è fidanzata: «La felicità esiste». Sui social la presentazione al bacio con Walter Ricci. Chi è il nuovo amore della cantante

Ryan Reynold
Coltivare bene la terra, responsabilità di tuttiEmanuela Fanelli: «Le app di incontri mi annoiano, non le uso. Figli? Basta chiedere a una donna perché non ne ha»«Troppi esclusi dal reddito di cittadinanza, serve una misura universale»

VOL

  1. avatarIndetto l'Anno giubilare lauretano, inizierà l'8 dicembreanalisi tecnica

    Il Papa dona tre fregi del Partenone all'arcivescovo ortodosso di AteneMinistero Salute, 'su uso profilattico informazione ragazzi determinante'Mosaico con il logo del Giubileo nei Giardini VaticaniIl direttore della Caritas di Gerusalemme: la paura dei cristiani

    1. Marco muore mentre cerca riparo dalla grandine, il volo letale di 200 metri. L'amico che era con lui: «Non l'ho più visto, è caduto»

      1. avatarL'iperconnessione è una piaga sociale e ce ne stiamo accorgendoEconomista Italiano

        A Carrara nasce il Talent Lab

  2. avatarOlimpiadi 2024, Ceccon attacca il villaggio olimpico: «Fa caldo, non c'è aria condizionata e si mangia male»Professore Campanella

    La sinfonia dei ponti pariginiMeloni, la lettera a von der Leyen: "Fake news per attaccare Italia"Mara Venier operata, Nicola Carraro risponde piccato: «Cosa ne sai? Parlate a vanvera». Cosa è successoMicrocredito fonte di sviluppo: «L'impatto positivo è comune»

  3. avatarJavier Milei ormai senza alcun freno: anche i 13enni andranno in carcereanalisi tecnica

    Estate, da Levissima e Fondo Forestale Italiano il decalogo per rispettare la naturaChiese unite dal no a ogni razzismo. La sfida di «imparare a fare il bene»Harris: "Su Gaza non resterò in silenzio, guerra finisca"Parigi 2024, Mouhiidine battuto: "Uno scandalo, Italia scippata"

«Troppi esclusi dal reddito di cittadinanza, serve una misura universale»

Sui migranti serve «un progetto politico lungimirante»Tutelare gli interessi di tutti: anche l'IA ha bisogno di una governance*