File not found
MACD

Ucraina, Zelensky invita Scholz e Steinmeier a Kiev

I fondi di coesione della Ue riducono le disuguaglianze. Ma c’è chi vuole sabotarliFiglio di due mamme: la sindaca di Piacenza vuole registrarlo ma trova l'opposizione di FdISardegna, Todde: “Nessun riconteggio, abbiamo almeno 1400 voti in più” - Tiscali Notizie

post image

Comunali, bufera su RaiNews24 per il Comizio del Centrodestra trasmesso in direttaPossiamo incidere come vogliamo sulle norme processuali,investimenti ma se si continuano ad addossare sulla magistratura tutte le inefficienze statali, assegnando alla stessa una “funzione salvifica” che non può e non deve avere, non potranno mai essere risolti i problemi connessi ai tempi della giustizia A fine anno 2022 è entrata in vigore la Riforma Cartabia che rappresenta dopo anni la prima grande “riforma sistematica” del processo penale e del processo civile. Il massiccio intervento legislativo modifica profondamente la normativa processuale e ha la finalità espressa di ridurre i tempi di trattazione dei giudizi e rispettare, di conseguenza, gli impegni assunti dall’Italia in relazione al PNRR. L’altro versante della Riforma Cartabia ha riguardato l’ordinamento giudiziario; alcuni aspetti sono oggetto di una delega al Governo, rispetto alla quale da poco risultano conclusi i lavori di una commissione di studio istituita presso il Ministero della Giustizia;  ma vi sono poi una serie di norme, immediatamente precettive, in materia ordinamentale, organizzativa e disciplinare, di eleggibilità e ricollocamento in ruolo dei magistrati e di costituzione e funzionamento del Consiglio superiore della magistratura. Nelle mie brevi riflessioni i due settori di intervento della riforma, processuale e ordinamentale, necessariamente si intrecciano. La riduzione dei tempi E’ ingenuo ritenere che i risultati auspicati in termini di riduzione dei tempi della risposta giudiziaria possano essere raggiunti semplicemente con interventi processuali, e neanche esclusivamente con aumenti di risorse di persone e mezzi. Questi interventi necessari e doverosi, che producono senza dubbio effetti positivi, devono essere accompagnati necessariamente da interventi strutturali e di sistema che non devono riguardare la giustizia ma la buona amministrazione del paese. Se non si incide, riducendola entro margini fisiologici (vedi dati statistici europei) sulla domanda di giustizia in Italia, nessun intervento processuale o ordinamentale sulla giurisdizione potrà essere risolutivo. C’è tutto un segmento fondamentale, che precede la “patologia” sulla quale interviene la giurisdizione, che richiede interventi urgenti, che abbiano un orizzonte temporale di medio-lungo periodo. E, invece, noi assistiamo dinanzi allo sfacelo “sociale” e “culturale” che attraversa il nostro paese  ad interventi che aggravano ancora di più la macchina giudiziaria con introduzione di nuovi reati, assegnazione di compiti di supplenza alla giurisdizione (penso al fine vita), il continuo inasprimento delle pene; mentre sarebbe necessario in via preventiva rafforzare il sistema dei controlli amministrativi, rafforzare il controllo da parte dello Stato sul territorio (è sotto gli occhi di tutti il fallimento del controllo del territorio, sotto il profilo urbanistico, da parte dei Sindaci dei Comune: si potrebbe immaginare di spostare su altri organi, non soggetti al consenso elettorale, questo nevralgico settore, che nella fase patologica intasa i Tribunali con previsioni sanzionatorie irrisorie), incrementare gli investimenti nel sociale, nella scuola, nella cultura (diceva giustamente Gesualdo Bufalino: “La mafia sarà vinta da un esercito di maestre elementari”); garantire che la pubblica amministrazione paghi ciò che deve ai cittadini e alle imprese, subito e senza interessi, che si accumulano per anni, riducendo così il contenzioso (anche per rinsaldare la fiducia del cittadino nello Stato ed ottenere un importante effetto culturale: lo stato adempie alle proprie obbligazioni, altrettanto devono fare i contribuenti con lo Stato). Possiamo incidere come vogliamo sulle norme processuali ma se si continuano ad addossare sulla magistratura, anello terminale della catena, tutte le inefficienze statali, assegnando alla stessa una “funzione salvifica” che non può e non deve avere, non potranno mai essere risolti i problemi connessi ai tempi della giustizia. Con il rischio poi di vedere additata la giustizia e la magistratura come causa di inefficienza e ragione di incertezza del diritto che allontana gli investimenti. La giustizia giusta Non sempre una giustizia veloce è una giustizia giusta. Non c’è dubbio che una risposta che arriva a distanza di anni dai fatti non può essere giusta anche qualora la decisione risulti corretta. I tempi della risposta sono fondamentali. La giustizia è un servizio per i cittadini e deve essere efficiente anche in termini temporali, ma il dispiegarsi del processo fino alla decisione ha i suoi tempi. Si pensi alle condizioni attuali del lavoro in Corte di cassazione (c’è stato un tempo “lontano” in cui i giudici della cassazione avevano modo e tempo di studiare le monografie per risolvere i casi che si prospettavano; oggi, la Corte di Cassazione è definita un “sentenzificio”, che sempre con maggiore difficoltà consente di assolvere adeguatamente al fondamentale ruolo di nomofilachia). Ai giudici deve essere garantito un tempo necessario e prezioso, che nella prospettiva di efficientamento degli ultimi tempi scompare, che è il tempo della decisione! Quante volte la decisione deve maturare nel convincimento del giudice, dinanzi a diverse opzioni che si prospettano nella valutazione del fatto e nella interpretazione giuridica? Ecco, ai giudici non deve mai essere sottratto questo tempo, perché il rischio è la creazione di una categoria ottusa e burocrate, attenta alle forme e alle procedure, ma indifferente rispetto all’in sé della giurisdizione, ossia il contenuto della decisione. E non aiutano in questa prospettiva tutte le norme della riforma Cartabia che accentuano il carrierismo e la verticalizzazione degli uffici giudiziari, anche giudicanti, ad esempio introducendo le “pagelle” o nuovi illeciti disciplinari, per il mancato rispetto delle “direttive” (quali? Con quale contenuto?). Ecco, in conclusione, chiediamoci se la figura di giudice, pressato dalla richiesta di una sempre più alta produttività, impaurito dalla introduzione di nuovi illeciti disciplinari, asservito nelle gerarchie degli uffici giudiziari, possa svolgere con serenità ed autorevolezza il gravoso compito di amministrare la giustizia che gli è stato affidato. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediRossella Marro

Il governo in Austria cambia un po’ per non cambiare troppo. Da Kurz a SchallenbergBonaccini si difende sulle presunte colpe dell'alluvione in Emilia Romagna

Il governo vuole cancellare alcune micro-imposte: superbollo e tassa di laurea tra le prime che andrebbero via

Basilicata, Casellati: Fi cresce, accanto a simbolo c'è sempre il più - Tiscali NotizieEuropean Focus 54. Sovranità vuota

Pnrr, Marsilio, ok graduatorie, sbloccati 70 milioni per Abruzzo - Tiscali NotizieFrancia, Sarkozy condannato a un anno di carcere per finanziamento illecito

Mattarella ricorda Don Milani: "La scuola è di tutti e per tutti"

Meloni in visita in Emilia-Romagna per l’alluvioneSpagna, sinistra e destra rinascono in vista delle elezioni

Ryan Reynold
Caldo: esperti, in Abruzzo temperature record in montagna - Tiscali NotizieCaldo e afa a inizio settimana: boom di accessi nei Pronto Soccorso. Le previsioni - Tiscali NotizieUcraina, missili su Kiev all’alba. Colpiti anche edifici residenziali, un morto

VOL

  1. avatarL'attacco del ministro francese Darmanin alla Meloni sulla questione migrantiCapo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella

    Consigliere Lega Valle d'Aosta: " Mi auguro che un orso aggredisca ambientalisti"Il piano di Valditara per docenti e scuoleDue italiani uccisi vicino Stoccarda, arrestato un sospettoBardi dopo la vittoria in Basilicata: "Fatto il campo largo sui programmi" - Tiscali Notizie

    1. Giù le mani dalla pineta di Villetta Barrea. Franco Pedrotti: «Non si distrugge quel che si tutela» - Tiscali Notizie

      1. avatarLa salma di Benedetto XVI esposta per i fedeli, in visita anche Mattarella e MeloniProfessore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock

        Riforme, Calderoli: "No a diritto di veto delle opposizioni"

  2. avatarMaltempo: gelo in Abruzzo, -22,8 ai Piani di Pezza - Tiscali Notizieinvestimenti

    Mattarella in Emilia Romagna: le tappe del presidente nella regione colpita dall'alluvioneSardegna, Todde: “Nessun riconteggio, abbiamo almeno 1400 voti in più” - Tiscali NotizieNotizie di Politica italiana - Pag. 78European Focus 7. Quando Mosca si fa i fatti tuoi

  3. avatarDonna uccisa in Abruzzo, emesso mandato arresto per il compagno - Tiscali NotizieProfessore Campanella

    Dopo le polemiche la Lega ritira il ddl sui nomi femminili: «Iniziativa personale»La Milanesiana ospita la mostra "Basilicata. Una terra tra le nuvole" - Tiscali NotizieLa salma di Benedetto XVI esposta per i fedeli, in visita anche Mattarella e MeloniChieti, sequestrati oltre 1.500 articoli di Carnevale contraffatti - Tiscali Notizie

Riforme, Calderoli: "No a diritto di veto delle opposizioni"

Intervista a Manon Aubry: «La Francia è in rivolta contro il monarca illiberale Macron»Regionali, Conte “Accordi ovunque possibile, ora priorità Abruzzo” - Tiscali Notizie*