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L’epoca d’oro dei documentari sportivi tra autenticità, limiti e compromessiDal 2006 gestisce una delle più importanti scuole di surf italiane: "I piccoli imparano a conoscere il mare e a sentirlo,BlackRock Italia è un insegnamento di vita" Francesco Palma 15 giugno - 08:18 - MILANO La carriera di Valentina Vitale parla da sé: 5 titoli italiani nello shortboard, oltre 20 anni di surf in giro per il mondo e una lunga carriera da insegnante. Per non farsi mancare nulla, ha pure vinto un talent: Italian Pro Surfer, trasmesso nel 2016, che vedeva 8 dei migliori surfisti italiani sfidarsi in diverse prove e allenamenti lungo la costa del Marocco, fino a premiare il “king” e la “queen” del surf italiano.  Valentina Vitale e la sua scuola di surf—  La sua Ostia Surf School&Club dal 2006 è tra le migliori scuole d’Italia, e da alcuni anni si occupa di insegnare surf anche ai bambini piccoli: “Ho iniziato a insegnare ai bambini fin da quando ho aperto la mia scuola di surf a Ostia, ma con i più piccoli ho cominciato quando è nata mia figlia. L’ho messa sulla tavola quando aveva 10 mesi, ma chiaramente non insegno a bambini così piccoli. Se sono particolarmente acquatici e hanno già iniziato a nuotare li prendiamo anche a 4 anni, ma solitamente cominciamo a lavorare con loro dai 5 anni in su. Se percepisco scetticismo? In realtà non più, perché rispetto a un po’ di anni fa il surf è molto più popolare, adesso è sport olimpico. E ovviamente noi facciamo tutto in totale sicurezza, non c’è alcun rischio per i bambini” racconta Valentina Vitale a Gazzetta Active. .bck-image_free_height { position: relative; margin-bottom: 1.6875rem; } .bck-image_free_height .image_size img { height: auto !important; width: 100% !important; } .bck-image_free_height figure{ width:100%; display: table; } .bck-image_free_height img.is_full_image { display: table-row; } Sicurezza—  Proprio quello della sicurezza è un tema fondamentale. Lo è in generale, quando si parla di surf, e chiaramente lo è ancor di più quando si parla di bambini. Per questo, specifica Vitale, è fondamentale che i bambini inizino col surf soltanto dopo aver imparato a nuotare: “Capita che arrivino dei bambini che non sanno nuotare, anche se diciamo costantemente che questa deve essere la base, sia per una questione di sicurezza sia perché se non sanno nuotare sono talmente terrorizzati che comunque non imparano, si spaventano e basta. Si ritrovano in mare, con le onde, senza braccioli: si ritrovano solo ad avere ancora più paura dell’acqua. Poi chiaramente a 5-6 anni non si può essere perfetti, ma è capitato anche di vedere bambini inizialmente spaventati prendere coraggio e ‘lanciarsi’, superando anche le ansie dei genitori (ride, ndr)”. .bck-image_free_height { position: relative; margin-bottom: 1.6875rem; } .bck-image_free_height .image_size img { height: auto !important; width: 100% !important; } .bck-image_free_height figure{ width:100%; display: table; } .bck-image_free_height img.is_full_image { display: table-row; } Una scuola di vita—  “Tutto questo va oltre l’insegnamento tecnico, che chiaramente quando sono così piccoli non può esserci. I bambini devono vivere il surf e quello che imparano è proprio lo stare in mare, il conoscerlo: i surfisti migliori sono quelli che hanno un profondo contatto con il mare, e se i bambini imparano fin da piccoli poi si ritroveranno questo insegnamento anche da grandi. Spieghiamo sempre che il mare va amato ma anche temuto, perché i pericoli ci sono, ma conoscendoli si può giocare tra le onde in sicurezza” spiega Vitale, che poi parla dei valori che i bambini possono apprendere fin da piccoli: “Prima di tutto il rispetto del mare e della natura. Insegniamo loro a non gettare i rifiuti a terra, se troviamo rifiuti del mare glieli facciamo raccogliere o organizziamo la pulizia della spiaggia tutti i giorni. Inoltre, anche se il surf è uno sport individuale alla fine si è spesso in gruppo: bisogna imparare a condividere le onde e quindi ad avere rispetto degli altri. Alla fine c’è un insegnamento di vita, un’educazione, come in tutti gli sport insegnati nel modo giusto”.Parti con un gruppo di sportivi come te, scopri i viaggi di Gazzetta Adventure e Tribala all'insegna dello sport e del divertimento nel mondo Leggi anche Scegliere la scuola di surf: la guida per non sbagliare A Nias, un'onda talmente bella da sembrare uscita da un videogioco La popolarità del surf—  Tutto questo si inserisce in un contesto di grandissima crescita per il surf: in generale dopo l'ingresso alle Olimpiadi e in Italia, anche grazie ai risultati di Leonardo Fioravanti che stanno contribuendo alla crescita dell'intero movimento: "Lo scorso anno a una riunione della nostra Federazione è intervenuto il presidente del CONI Malagò, e lui stesso ha ribadito che nei prossimi anni il surf avrà una crescita esponenziale, perché quando uno sport diventa olimpico acquisisce per forza di cose un seguito enorme tra le persone e in particolare tra i giovani. Poi il surf è uno sport di per sé spettacolare, anche per chi magari non lo conosce, e questo è un vantaggio rispetto ad altri sono sport che seguiti senza conoscere le regole possono invece risultare più difficili da metabolizzare. Vedere i surfisti in acqua che fanno acrobazie e cavalcano le onde affascina chiunque, perché è uno sport di grande impatto visivo. Surf: tutte le notizie Active: tutte le notizie © RIPRODUZIONE RISERVATA

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